Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

Posts written by DruVir

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    Buon compleanno! In ritardo anche questi.

    Dru
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    In ritardo, credo! Auguri, Arianna!
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    Forse non ci siamo capiti, né di là né qua. Mi sarò spiegato male. Con tutta franchezza, non sto riscontrando una mano da parte tua. Il messaggio è chiaro, se poi decidi di rispondere altro, ci sta, ma non mi reputo soddisfatto.
    Ad maiora.

    Dru
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    CITAZIONE (Regina D'Autunno @ 11/12/2023, 20:49) 
    Io intendo che l'anima è lo specchio della nostra vita e guardare dentro di essa ci aiuta a conoscere meglio noi stessi, proprio come il fiore di cui parlo che accetta la sua natura, così come anche chi guarda la sua anima deve accettare la sua, questo è il mio pensiero...

    Grazie per la delucidazione, ma potresti rispondere alla prima parte del mio commento? Mi piace avere più angolazioni per definire cosa sia poesia o meno.
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    Lo specchio dell'anima ci fa conoscere noi stessi, con i nostri pregi e i nostri difetti. Ma guardarsi dentro, serve soprattutto a migliorare ciò che ci piace di quello guardiamo in noi, e correggere tutto quello che non vorremmo vedere. Solo così si diventa migliori, come un fiore che accetta di sé la fioritura ma anche la maturità.

    Ciao Regina, prendo spunto dal mio post su cosa sia poesia. Vorrei capire se, al di là del messaggio che poi andrò a commentare, scrivendola come ho proposto, non sia più prosa che, appunto, poesia. Dunque, insistendo 🤣, la poesia non deve essere definita? Se non lo facessimo, qualsiasi discorso, qualsiasi espressione sarebbe poesia.

    Se non lo facessimo,
    qualsiasi discorso,
    qualsiasi espressione
    sarebbe poesia.

    Per quanto concerne il contenuto, perché lo specchio dell'anima e non l'anima stessa dovrebbe fare conoscere noi stessi? Cosa intendi per specchio dell'anima? Dove si trova visto che è capace di trovare pregi e difetti?

    E poi:

    Ma guardarsi dentro,
    serve soprattutto
    a migliorare ciò che ci piace
    di quello guardiamo in noi,

    qual è la struttura di questo pensiero? Avrei omesso la virgola dopo dentro. Intendevi forse "di quello che guardiamo in noi"? Anche così, non capirei davvero il senso. Chiedo lumi sulla costruzione sintattica e sul significato.
    L'ultimo distico è davvero quello che ho apprezzato di più, il messaggio che lasci intendere con la similitudine del fiore che accetta di sé (non di sè, magari una svista) la fioritura e la maturità.

    Dru
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    Uh, che figo! Prenoto il numero 12.

    Dru
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    Grazie, Kira, stupendo!
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    Grazie per le risposte, ma posso sapere da Perla e Regina se sia giusto poter delimitare cosa sia poesia e non confonderla con espressioni poetiche? Non sostengo che queste siano inferiori alla poesia, ma ritengo sia corretto poter ergere intorno alla poesia un fossato. Si dovrebbe avere degli strumenti per scrivere poesie e altri per scrivere espressioni poetiche e, di conseguenza, valutare diversamente le due posizioni. Che ne pensate?
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    Benvenuto! Anche tu un fan di One Piece? ;)
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    Lunedì ho partecipato ad un corso di formazione sulla poesia della durata di 4 ore. Il corso era incentrato sull'insegnamento della poesia a scuola, ma l'host, nonché poetessa (Franca Mancinelli), ci ha tenuto a spiegare quali fossero le sue basi di partenza e che cosa intendesse per poesia, non in modo diretto, ma abbastanza comprensibile. Per lei fare poesia significa sacrificare, potare il superfluo. In poche parole, si deve sacrificare per fare poesia:

    - ciò che non entra nel ritmo
    - ciò che non permette di vedere (tutto quello che nasce da un'esperienza indiretta)
    - ciò che non va oltre all'io (una poesia fine a se stessa)
    - ciò che non nasce dalla lingua viva, di ogni giorno
    - ciò che può essere detto con meno parole (ridurre all'essenziale)
    - ciò che mostra il segno delle letture e gli insegnamenti dei maestri (scrollarsi di dosso pensieri altrui che hanno effetto, sì, ma non ci appartengono, non sono stati interiorizzati)
    - ciò che è già stato usato in poesia così tante volte da non avere più potere creativo.

    A detta sua, inoltre, la poesia contemporanea ha un grosso difetto (che condivido): poche poesie e troppi poeti, poca poesia e troppe espressioni poetiche.

    E sono rimasto spiazzato quando, pensando di essere entrato in sintonia con la sua visione, ha tirato fuori un poeta marchigiano, Ferretti, morto giovanissimo, ma che aveva rapito Pasolini (solo un prosatore/poeta può apprezzare Ferretti, io dico). E tal Ferretti ha scritto cose bellissime, inutile girarci intorno, ma questa è poesia? E dunque, cosa è per voi poesia?


    Polemica per un’epopea tascabile



    Sono un animale ferito.

    Ero nato per la caverna e per la fionda, per il cielo intenso e il piacere definitivo del lampo: e mi fu data una culla morbida ed una stanza calda.
    Ero nato per la morte immutabile della farfalla: e l’acqua che mi crepò il cuore m’avrebbe solo bagnato.
    Ero nato per la felicità della solitudine e il panico vergine dell’incontro: e mi sono ritrovato in una folla di eroi incatenati.
    Ero nato per vivere: e m’avete maturato nella morte autorizzata dalla legge, nell’orgoglio delle macchine, nell’orrore del tempo imprigionato.
    Ma resterò. Resterò a rincorrere la vostra perfezione di selvaggi
    organizzati nelle palestre, educati nelle caserme, ammaestrati nelle scuole: per la morte veloce delle bombe, per la morte lenta degli orologi delle seggiole dei telefoni.
    Ma sappiate che io non so nuotare: e il coltello dell’odio e dell’amore l’ho sepolto nel mare.



    Per la poetessa questa è poesia, per me sono espressioni poetiche, sono pensieri in versi, prosa poetica. Sì, c'è il ritmo, abbiamo figure retoriche, abbiamo la creazione, il poiein, ma dov'è la struttura? Dov'è il verso? Dove è l'andirivieni melodico, dove sono le anastrofi e gli iperbati, dove sono i versi spezzati?

    Anch’io sono il mare

    Spolperanno le montagne fino allo scheletro del corallo
    ruberanno la fiamma al fuoco
    e violeranno l’aria fin dove sospira,
    ma il mare resterà il mare:
    l’eterna emozione
    l’elemento senza futuro.

    Si sanno le piaghe aperte dalle navi
    i delitti delle reti
    e i tatuaggi carnali dei pescatori di perle,
    ma il mare non cambia colore.

    Non dico questo
    perché ho segreti di conchiglie ribelli,
    e l’amo perché la sua bellezza non mi fa soffrire.

    Da piccolo mi ci portavano per farmi crescere forte
    ma la mia stella incrociava altre acque
    e nel libro del buio stava scritto
    che il volto delle meduse
    lo avrei trovato nella gente di terra:
    e gli sono cresciuto lontano
    con la misera invidia per i suoi sereni peccati
    fatti di sole e di carne spogliata,
    e ho accettato la sua potenza,
    i lividi muri alzati tra nuvola e abisso,
    e l’onda del nord senza sogni.
    Ma non ho avuto pazienza:
    e l’acqua è rimasta col sale;
    non ho avuto pazienza
    perché anch’io sono il mare.


    Esiste una definizione di poesia o i gusti personali incidono? Siamo nella postmodernità e tutto sembra ammissibile, oramai anche la Crusca si piega a neologismi senza criterio. Allora il mio è un atteggiamento da conservatore, incapace di accettare il divenire? Siamo in troppi a scribacchiare e, come in grammatica, è l'uso che fa la regola, non viceversa (dunque, più siamo e meglio è). Possibile, dunque, che la massa abbia la tendenza a cimentarsi nel difficile e controverso verso libero senza un minimo di criterio, di studio matto e disperatissimo, solo perché oramai la maggior parte scrive così? Scrivere così, significa annacquare, secondo me, lo spirito della poesia. Attenzione, non dico che la poesia debba essere per pochi, ma distinguere poesia da espressioni poetiche in "versi" credo sia un traguardo da raggiungere nel XXI secolo. Ritengo dunque necessario che si debba definire cosa sia poesia e cosa non lo sia, perché mentre un secolo fa era abbastanza semplice individuare un poeta, oggi spesso questo si confonde fra i numerosi poetastri, che altro non sono che grandi pensatori senza calamo.

    Aggiungo anche questo che ho trovato in rete per rendere l'idea più vivida:

    www.silviasegnan.it/le-mie-poesie/

    N.B: non mi reputo un poeta, ma facendo questo discorso sarà apparso così. Vorrei solamente che si tornasse a valorizzare anche l'impegno tecnico che c'è dietro ad una composizione e non solo l'istinto emotivo.

    Edited by DruVir - 22/11/2023, 17:30
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    Credo che sia un po' di tempo fa e oggi non ci siamo visti a scuola per il momento di confronto.
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    Porca loca, ho visto il tag adesso. 🫡 Commento domani 🙏

    Dru
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    85x1k3
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    Io faccio un salto
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    Grazie mille per i commenti. Devo dare subito un dispiacere a Storm, ho scritto pochissimo sul forum in prosa, ma a casa ho quadernoni pieni zeppi di raccontini. Il limite delle 100 parole è stato davvero ostico, lo devo ammettere. Ma il bravo scrittore è colui che davanti a un ostacolo, cerca e trova la soluzione e non si lamenta degli arbitri, ehm, del VAR, ma che dico, vabbè; 1-0 Lautaro si godeeeee. Passo e chiudo.

    Dru
1719 replies since 5/2/2014
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