Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

Votes given by Hanami

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    Da internet, Vampires Girls
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    Difficile dire cosa sia "narrativa gastronomica": basta che il racconto sia ambientato durante un pasto? basta che il racconto contenga un elenco di pietanze? Per come la penso, a mio avviso la "narrativa gastronomica" dovrebbe sviluppare un percorso di gastronomia, e quindi un'indicazione puntuale delle tecniche culinarie attraverso la composizione di alimenti. Devo dire che, pur apprezzando anche gli altri racconti, partendo da questo presupposto mi sono orientato maggiormente verso i due racconti che meglio rispecchiavano questa idea di "narrativa gastronomica", e cioè i racconti di Miss e j.dark.
    Il componimento di j.darkblue è forse più "racconto", presentando una vicenda di contorno e fornendo una rappresentazione (accennata, ma sostanziale) dei personaggi che caratterizzano questa famiglia: ci sono però alcune sbavature che magari possono essere sistemate con un ultimo ritocco.
    Il componimento di Miss mi ha posto il dubbio se possa o meno considerarsi "racconto" e non genericamente "prosa": è un dubbio che mi sono posto spesso nel corso di questo contest di "Racconti sotto la luna", che se fosse "Prosa sotto la luna" mi porterebbe a fare considerazioni diverse... Comunque ho considerato che, tutto sommato, il testo di Miss possa considerarsi un racconto, avendo un punto di partenza e giungendo a un punto di arrivo, non rappresentando un mero elenco di passaggi per elaborare una pietanza ma dando a ciascuno di questi una doppia valenza. Il testo può quindi presentarsi come speculare: da un lato la ricetta, dall'altro la rappresentazione erotica. Per quanto non si tratti del mio genere letterario preferito, devo comunque riconoscere l'abilità di Miss nell'elaborazione di testi sensuali, testo che in questo caso, peraltro, risulta anche ben scritto. Assegno pertanto il mio voto al testo di Miss Loryn.
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    Ciao j.darkblue! Grazie prima di tutto per il tuo caloroso benvenuto e poi grazie per il tuo messaggio dettagliato e esaustivo.
    Hai fatto delle osservazioni molto valide sulla composizione, evidenziando i punti in cui non rispetta le regole e le convenzioni dello haiku.
    Dopo queste esaustive spiegazioni non posso che essere d'accordo con te: il componimento non è un haiku, ma piuttosto un haisan, per i motivi che hai elencato.
    È importante comprendere questi aspetti per scrivere haiku autentici e rispettare la tradizione poetica giapponese.
    Pertanto tolgo la descrizione Haiku vicino al nome e inserisco la descrizione Haisan.
    Detto questo non demordo e spero che la prossima volta che mi cimento a comporre un Haiku riuscirò a farlo correttamente.

    CITAZIONE
    A prescindere dalla forma il contenuto è molto bello.

    Grazie infinite per aver apprezzato il contenuto.
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    I ku metricamente mi sembrano corretti.
    L'immagine dell'aquilone col filo rotto è così bella quanto triste. Dà l'idea di qualcosa di puro che si spezza, un'infanzia interrotta o qualcosa di simile. Ma, a prescindere dalla mia prima impressione, potrebbe essere letto anche come un qualcosa che invece può volare libero da vincoli, quindi in senso positivo.
    Non riesco ad individuare il kigo però.

    Bentornato Umano, spero che ti tratterrai un po' :)

    Edited by Kira~ - 29/4/2024, 22:23
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    Ciao Corrado, innanzi tutto benvenuto sul forum.
    Ho visto il tag di kira. Ti rispondo cercando di essere esaustiva.
    Dunque, secondo me, il tuo componimento è un haisan, non un haiku. Adesso ne analizzo i motivi.

    Come saprai lo haiku deve avere un riferimento ben preciso a una stagione ( e a una soltanto).
    Notte stellata può riferirsi a qualsiasi stagione e quindi non va bene.
    Passiamo ad anno nuovo. Se s'interpreta in senso lato, allora qui non c'è alcun kigo invernale e quindi, per conseguenza, nessun haiku.
    Tuttavia, se per anno nuovo s'intendesse il Primo dell'Anno ( o Capodanno che dir si voglia), allora saremmo in presenza di un kigo invernale; e almeno per questione haiku finora ci potremmo essere... se non fosse che, dopo, il verbo sboccia riporta a un riferimento stagionale primaverile. Di conseguenza ci troviamo di fronte a un errore duplice: due kigo e ognuno riferito a una stagione differente.
    A prescindere dal kigo di troppo, comunque, c'è un altro motivo che rende il tuo un haisan: qui ci sono ben tre kireji (due virgole e un punto, ossia uno alla fine di ogni verso). Lo haiku invece ne deve contenere soltanto uno, tassativamente.
    Un altro aspetto da considerare
    nel tuo componimento è poi la presenza del concetto astratto speranze. Negli haiku non ci debbono essere concetti astratti, ma bisogna parlare unicamente delle cose semplici e concrete.
    Lo haiku non vuole titolo, cone già detto. Per classificarli si può usare una numerazione progressiva.
    La prima parola dello haiku è preferibile che sia scritta in minuscolo. Questo per uniformità con la tradizione giapponese.
    Metricamente, adesso, è corretto.
    A prescindere dalla forma il contenuto è molto bello.
    Se ti possono essere utili per approfondire, ho scritto diversi vademecum sugli haiku e sulla poesia giapponese in genere. Li troverai nel forum.
    Se hai delle domande chiedi pure. Forse ho dimenticato qualcosa o non ho risposto chiaramente.
    P. S. Erendal e Kira mi considerano esperta in materia, ma non lo sono. Ho condiviso con il forum quello che ho imparato nel corso degli anni; tutto qui. Come dico sempre sono la prima a dover apprendere ancora tanto. Scrivere buoni haku è difficile!
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    Anche a me piace molto la poesia orientale e questo a mio parere credo rientri negli Haisan, perché non lo vedo come un Haiku puro non essendoci la "semplice" rappresentazione della realtà, ma una sua interpretazione con quel "sboccia" e "speranze in cielo". L'haiku puro inoltre non vuole il titolo.
    A parte questo, lo riconduco molto alla primavera, il verbo "sboccia" mi dà proprio la sensazione che possa essere collocato in questo periodo dell'anno. Un nuovo inizio che non coincide con l'inizio dell'anno inteso nel modo più usuale, ma inteso qui proprio come rinascita dopo l'inverno. E a questa nuova rinascita si legano le speranze umane, i desideri e i sogni :)

    Taggo j.darkblue
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    In questo forum c'è j.darkblue che è una vera esperta di poesia orientale, magari ti risponderà meglio lei quando leggerà. Per me è più un haisan, ma non solo per il senario finale... suppongo manchi un kigo (riferimento stagionale) più forte della stagione stellata, che tuttavia potrebbe benissimo far pensare ad una notte d'estate. L'ossevazione della natura c'è, ma poi anche il concetto astratto del desiderio. Resta comunque una bellissima immagine molto poetica, e se haisan deve essere è un ottimo haisan! :)

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    Poiché non si finisce mai di imparare sono qui a chiedere il vostro parere.

    Secondo quanto ne so io:

    - l'haiku, in tutta la sua essenza, è una forma poetica che si compone di tre versi, rigorosamente strutturati con 5-7-5 sillabe. Ma non è solo una questione di numeri; è una finestra aperta sulla realtà, dove la concretezza e la semplicità sono celebrate. Ogni haiku racchiude un universo di sfumature e stati d'animo, catturando momenti fugaci della vita e della natura. Oltre alle sillabe, contiene anche un riferimento alla stagione (Kigo) e a una parte del giorno (piccolo kigo), arricchendo così la sua profondità e significato.

    - l'haisan, a differenza dell'haiku classico, è un componimento poetico più libero, composto da tre versi ma senza vincoli rigidi sul numero di sillabe o sull'inclusione del kigo. È una forma di espressione che molti poeti, sia occidentali che giapponesi, abbracciano consapevolmente. In questa libertà formale, trovano spazio per esprimere emozioni, riflessioni e osservazioni sulla vita e sulla natura, senza le restrizioni della tradizione. È un'opportunità per sperimentare e innovare, creando poesia che risuona con la propria voce e la propria visione del mondo.

    Se sbaglio prego correggermi.

    In base a quanto sopra, però, vorrei chiedere: secondo voi il mio "Speranze celesti" è un Haiku o un Haisan?
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    An Archdemon's Dilemma: How to Love Your Elf Bride


    Titolo originale: Maō no Ore ga Dorei Elf wo Yome ni Shitanda ga, Dō Medereba Ii?

    Titolo Kanji: 魔王の俺が奴隷エルフを嫁にしたんだが、どう愛でればいい



    Maou_no_Ore_ga_Dorei_Elf_wo_Yome_ni_Shitanda_ga_Dou_Medereba_Ii-cover





    Altro anime fantasy che ho iniziato a vedere da poco. Non ha lo spessore di Frieren, questo è leggero e divertente, ma ben fatto e improntato sulla magia.

    Trama: Zegan era temuto dalle masse come un mago malvagio; socialmente inetto e sboccato, passava le giornate a studiare stregoneria e malmenare chiunque entrasse nei suoi domini. Un giorno però viene invitato ad una asta oscura e ciò che trova lì è una schiava elfica di incomparabile bellezza, Nephy. Innamorandosene a prima vista, Zegan usa tutta la sua fortuna per poterla comprare, ma essendo un cattivo conversatore, non ha idea di come fare ad interagire correttamente con lei. Di qui, la goffa convivenza tra uno stregone che non ha idea di come trasmettere il suo amore e la sua schiava, che desidera il suo padrone ma non sa come compiacerlo, inizia.


    (Trama tratta da Animeclick)




    Guardare questo spezzone tratto dall'episodio 3, fino alla fine, se si è incuriositi!




    Trailer:
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    Grazie Mixa per la domanda che ha messo in risalto una mia svista. Mi era sfuggito che avevo scritto un 5-7-6 che sarebbe una variante ma non proprio un haiku. Infatti è haiku solo se 5-7-5 quindi 17 sillabe.

    CITAZIONE
    Non può esserlo perché è un bisillabo, perciò è un senario. Suggerirei "speranze in cielo", che grazie alla sinalefe diventa quinario.

    Grazie Askar per aver suggerito la soluzione che accetto al volo per ritornare al giusto 5-7-5.

    Grazie a tutti quelli che hanno apprezzato.
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    Notte stellata,
    un anno nuovo sboccia,
    speranze in cielo.

    Edited by Corrado B. - 28/4/2024, 20:29
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    Immagini suggestive vi trasporteranno in un giardino segreto, dove la rosa dei sogni sboccia con grazia e mistero.

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    Questo brano sembra essere più una prosa poetica che una poesia tradizionale. La descrizione dettagliata dell'atmosfera e delle sensazioni evocate suggerisce un'immagine vivida e suggestiva, tipica della prosa poetica.
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    Scusate il ritardo con cui arrivo a votare. Ho riletto i racconti un'altra volta prima di votare.
    Ho votato il racconto di Miss Loryn perché, a mio avviso, è quello, fra tutti, in cui l'elemento gastronomico risulta più marcato e si mantiene tale da inizio a fine. È un fil rouge che spicca pur sul linguaggio allusivo che gioca con le parole ; ma intanto racconta per intero una ricetta.

    Menzione per il racconto di Askar. Mi è piaciuto molto per la stile e la caratterizzazione dei personaggi e sono stata in dubbio se votarlo al posto di quello di Miss.
    Ma non l'ho fatto perché penso che, nell' Ultimo pasto, la componente culinaria non sia sufficientemente esplorata per il genere di narrativa richiesta dal turno. È un racconto troppo fantasy, così come quello di Erendal.
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    In questa poesia, come è già stato detto, racconti Pecco attraverso ciò che vi accomuna, come se foste complementari. Mi ha dato l'idea di una confessione che fai a lui, in maniera delicata e sensibile.
    Sicuramente un omaggio graditissimo per Pecco :)
1730 replies since 8/2/2011
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