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Intervista a “EMANUELE VELLUTI”
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L'intervista
Facciamo quattro chiacchiere con Emanuele Velluti, scrittore e autore de “LE OMBRE DELLA DEA”, un fantasy medievale sorprendente con un taglio quasi cinematografico. Emanuele è anche utente del nostro forum con lo pseudonimo “Akayn”.
1) Ciao Emanuele, perché non ci parli un po’ di te? Cosa dovremmo sapere per capire meglio ciò che scrivi?
Ho 27 anni e da quando ero bambino, amo immaginare storie e fantasticare con la mente, questo con il tempo mi ha portato a cercare l’arte giusta per poter imprimere e rendere in qualche modo “reale” quello che ho in testa. Akayn, è il nome ho scelto in un determinato periodo della mia vita, in qualche modo è legato al significato di rinascita, ma è anche il nome di uno dei personaggi del mio libro, perché amo immaginarli con l’aspetto delle persone che fanno parte della mia vita, compreso me stesso.
2) Nel tuo profilo presente nel blog de “LE OMBRE DELLE DEA” dici che sei alla ricerca di una connessione con il mondo, per farlo usi la fantasia per spingerti oltre il velo ingrigito della realtà. Come la stai cercando? E come la rifletti nella tua scrittura?
Creare una storia per me, è distruggere quel velo, con un esplosione di colori dal nome fantasia. Una volta che la storia è creata, essa vive per conto proprio, e ricambia il favore che tu gli hai fatto raccontandola, raccontando lei stessa di te. Quindi queste due storie una volta lanciate nel mondo reale, doneranno emozioni ad altre persone e da esse, ne raccoglieranno altre, che andranno a nutrire la tua anima. E’ uno scambio, una connessione.
3) Quale è stata l’idea che ha dato origine al tuo libro “LE OMBRE DELLE DEA”?
Non ricordo esattamente, quale sia stato l’incipit che ha dato vita a tutto il romanzo, ma lo iniziai a scrivere quasi per caso. Provavo a buttare giù qualcosa, dopo un periodo di scarsa ispirazione. Ne è nato un romanzo che credo porterò avanti per altri due libri ancora… Forse più forse meno, chi lo sa. Certe storie vivono da sole.
4) Nella presentazione del tuo libro parli di una realtà che non è visibile agli occhi, di parole che orecchie non possono udire, di essenze che l'olfatto non comprende, di onde che le dita non possono infrangere. Puoi svelare ai nostri lettori qualcosa di più?
LE OMBRE DELLA DEA, anche se è ambientato in un mondo fantasy, con mitologie antiche che ne raccolgono la cultura, inizia in un presente del tutto normale. C’è sì una religione e gruppi di eretici che ne professano un'altra, ma la gente non crede più al soprannaturale, c’è uno scetticismo di sottofondo, anche da parte dei protagonisti del libro, che si ostineranno a portarlo avanti, fino a che non sarà inevitabile cambiare idea.
5) “LE OMBRE DELLA DEA” riveli essere una storia che esiste anche grazie all'aiuto e alla straordinaria connessione mentale che hai da sempre con il tuo fratello di vita Stefano Pescosolido. Chi è Stefano Pescosolido?
E’ il mio migliore amico, nonché appunto fratello di vita. Abitiamo allo stesso palazzo, una porta di fronte all’altra da quando avevamo sei anni. Abbiamo vissuto l’infanzia e l’adolescenza insieme, fino ad oggi, entrambi ventisettenni. Quello che ci ha sempre contraddistinto è stata la fantasia e ciò che insieme siamo sempre riusciti ad inventare. Quindi è con lui che mi sono consultato per questo libro, immaginando insieme l’evolversi della storia, i colpi di scena ed i collegamenti. Abbiamo le finestre che distano pochi centimetri l’una dall’altra. Abbiamo passato le ore lì affacciati, ad immaginare questo racconto.
Uno dei personaggi del libro è ispirato a lui.
6) Nel tuo libro la dea di cui parli si chiama Ahita. Chi è Ahita, e a chi ti sei ispirato nel creare questo personaggio?
Ahita, è appunto descritta come la creatrice di tutto, pensata con l’idea, banale se vogliamo, ma assolutamente realistica, che se qualche dio può creare la vita, deve essere per forza legato all’universo femminile. La religione che vige in questo mondo ha una struttura patriarcale come quella cattolica, con la differenza che venerano una dea. Per il resto non posso dire altro.
7) Abbiamo detto che la tua storia ha un taglio quasi cinematografico ed una sorprendente ironia di sottofondo. Come ti è venuta l’idea di ispirarti al cinema?
Io non sono un colto scrittore, o un intellettuale, ci tengo a precisarlo. Prima di scrivere qualcosa, cerco di visualizzarla nella mente, la vivo con la fantasia, come fosse un film, o un anime. Ne focalizzo le emozioni che vivrei se fosse io lo spettatore. Sono influenzato da emozioni che assorbo, oltre che dai libri, appunto, dai film, o da gli anime giapponesi, persino dalle canzoni, che viaggiano nella mia testa come vere e proprie colonne sonore. Quando scrivo, immagino la storia come se già fosse una di queste forme d’arte, e ne seguo la regia.
8) Pensi sia fondamentale, per chi scrive un fantasy, disegnare anche le mappe del mondo in cui è ambientata la storia? Tu l’hai fatto. Se sì perché?
Beh, aiuta sicuramente il lettore a visualizzare, o almeno a darsi un idea del mondo in cui è ambientata. Io ho fatto tre mappe. Una che rappresenta l’intero mondo, un'altra il continente, ed infine una che guarda da vicino la regione, in cui è ambientata la maggior parte della storia. Ma nemmeno io, conosco le terre di cui non ho ancora scritto, nel libro. Come il lettore, non le ho mai visitate. Credo che le scopriremo insieme. Mi ha divertito farlo, sempre per il solito motivo. Rendere reali le immagini, che crea la mia fantasia.
9) Hai pubblicato anche “L’anima è il cammino di un guerriero” con Aletti Editore. Di cosa tratta, e come ti sei trovato con questo editore?
Quello è un libro che ho scritto quando avevo più o meno 18 anni. E’ stato il mio primo libro in assoluto.
Racconta il cammino di un guerriero verso la redenzione, è scritto in prima persona, come fosse un diario scritto alla fine del suo lungo viaggio.
Sappiamo tutti come funziona l’editoria in italia, soprattutto per un giovane e sconosciuto autore emergente. Come ogni casa editrice ormai, ti chiede dei soldi per tutelarsi le prime 100 – 200 copie, poi se non sei tu ad occuparti di pubblicizzare il tuo libro sei dimenticato. Io non me ne sono occupato. E’ un libro che non mi rappresenta nemmeno più, data la giovane età in cui l’ho scritto, e non credo sia nemmeno un prodotto valido, sotto il punto di vista strettamente letterario. Comunque è stato il mio punto di partenza, e sono contento di averlo scritto.
10) Come sei diventato scrittore? Cosa ti ha spinto a mettere su carta i tuoi pensieri? Come trovi lì ispirazione?
Da bambino, ho iniziato a cercare il modo di trasferire nella realtà, le mie fantasie. Sono passato dal disegnare fumetti, allo scrivere canzoni e persino ad inventare giochi da tavolo (questi ultimi grazie a Stefano Pescosolido) ed infine, mi sono ritrovato a scrivere una storia. L’ispirazione la prendo dalle emozioni che vivo, vibrazioni che innescano un meccanismo nella mia testa, che mi porta a creare un qualcosa che possa riprodurle. Ma l’ispirazione maggiore, viene dal sorriso della donna che amo: Valentina Reale.
Anche a lei, ho regalato un ruolo nel libro.
11) Il fantasy oggi. Pensi sia un genere letterario per una ristretta nicchia di lettori, oppure può anche farsi apprezzare da un pubblico più grande?
Ogni genere può uscire dalla nicchia, se messo in mano alla persona giusta. Non che lo sia io, intendiamoci, non sono così egocentrico. Personalmente non amo i fantasy pesanti e pomposi, quelli li trovo appunto, per un pubblico più di nicchia. Certo ci sono dei capolavori in quel settore, ma non tutti vogliono stare ore a leggere ogni minimo dettaglio, sul mondo che creato, o almeno è cosi per quanto mi riguarda.
12) Quanto è importante per te scrivere? E, soprattutto, per chi scrivi? Quale pubblico vuoi raggiungere?
E’ importantissimo. Mi aiuta ad esprimere ogni cosa che ho dentro. La trasformo in una storia, in un episodio, o in una situazione, da far vivere ai miei protagonisti. Scrivo principalmente per me stesso, o almeno è così che ho fatto fin ora. Perché amavo inventare una storia e dargli vita.
13) Cosa ne pensi del mondo editoriale in Italia, specialmente delle possibilità che offre agli scrittori emergenti?
A questa domanda credo di aver risposto in parte con la numero 9). Comunque ora grazie all’auto-pubblicazione digitale, è un problema sorpassabile. Bisogna solo impegnarsi un po’ cercando il modo di promuoversi.
14) Hai qualche consiglio da dare a chi, come te, vuole intraprendere la strada della scrittura?
Immagina la tua storia, osservala come fosse il film, o il cartone più bello del mondo. Visualizzane ogni aspetto, lascia che ti emozioni. Se la tua anima inizia a vibrare insieme alla tua fantasia, quella è la storia giusta da raccontare.
15) Che aiuto stai trovando su internet (forum, blog, social network) per la promozione del tuo libro?
E’ proprio grazie all’aiuto di internet, che scrittori emergenti come me, possono trovare il loro spazio ed il loro pubblico. Guarda ad esempio questo forum, tra l’altro trovato per caso, mentre cercavo luoghi dove inserire i miei link nelle sezioni spam. Ma il passaparola non è tutto, uno deve anche impegnarsi mettendosi in mostra, ed inventarsi qualcosa per attirare l’attenzione. Alla fine diventi promotore di te stesso. Poi se la tua storia è valida andrai avanti, se invece la gente non apprezzerà, rimarrai confinato a quei pochi che ti conoscono. Ma qui non puoi avere raccomandazioni.
16) Pensi sia meglio pubblicare un libro in formato cartaceo, oppure un eBook?
Il libro in formato cartaceo ha il suo fascino, anche io fatico a staccarmene, ma il futuro è l’ebook, sia da un punto di vista editoriale che puramente ecologico. Risparmieremo tonnellate e tonnellate di carta, trasferendo la maggior parte dei libri in formato ebook. Questo aiuterà sicuramente il nostro pianeta, quindi, prima o poi, dovremmo abbandonare il buon vecchio libro di carta; ma lo faremo per un nobile motivo, almeno.
17) Quali altri progetti hai in cantiere?
Continuare la saga de LE OMBRE DELLA DEA, il secondo libro è già tutto immagazzinato nella mia mente, ed in quella di Stefano Pescosolido, l’inizio è già scritto, ed il finale già immaginato. Ciò che accadrà nel mezzo mentre la scriverò, deciderà se ci sarà o no, un terzo capitolo.
18) Ti ringrazio per il tempo che ci hai gentilmente dedicato, vuoi dirci ancora qualcosa?
Grazie a te per questa opportunità di mettere in mostra il mio lavoro. Vi lascio dicendo, che l’ebook sarà pronto tra meno di una ventina di giorni, perché è ancora sotto l’importante fase di correzione bozze, ma intanto se volete visitare il mio sito, potete leggere i primi quattro capitoli che ho messo online, più una serie di informazioni sul mondo. Chiudo con una frase, scritta nel primo post del mio sito: Tentando di risvegliare la magia: strumento che da bambini ci obbligarono a chiamare fantasia…
Grazie a te, allora ci risentiremo in occasione dell'uscita del secondo libro della saga LE OMBRE DELLA DEA. E' una promessa.
Edited by Kira~ - 15/7/2017, 14:00