» La soffitta di InchiostrodiVerso

TotalOS

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  1. Flogoriano
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    Dunque, io ho cercato di ispirarmi ai classici, puntando un po' sull'underground (spero non troppo). Ho dovuto eliminare la lunghissima parte relativa all'azione (e quindi molto under) ma spero che il risultato non faccia cacare. Ah, perdonate qualche eventuale imprecisione, ma il mio nerdese è un po' arrugginito XD

    Dany aprì la porta dello scantinato mordendo avidamente un panino da tremila calorie. Il tanfo di fumo del quale erano impregnate perfino le pareti, lo investì come un montante allo stomaco provocandogli un conato di vomito: dovette afferrarsi al corrimano e tirare un lungo respiro per evitare di ruzzolare giù in fondo alle scale. Con una mano a coprirsi naso e bocca si avvicinò a un grosso armadio di metallo incastonato nella parete opposta all’ingresso; ne scosse violentemente le ante che non ne vollero sapere di aprirsi.
    «Cazzo Kevin, quante volte ti ho detto di lasciare la chiave dell’armadio al suo posto, e quante volte ti ho detto di aprire l’aspiratore se devi fumare?»
    Una fila di monitor, in un angolo della stanza, illuminava appena una figura che si muoveva su una sedia da ufficio dando le spalle all’ingresso. Nello stridore delle rotelle ormai consumate si spostava da un terminale all’altro interrompendo solo momentaneamente il tac tac tac dei tasti che subito riprendeva sulla successiva tastiera.
    Prima a sinistra dove un prompt richiedeva l’immissione di un comando testuale, poi a destra dove una dialog box chiedeva conferma su qualche operazione da eseguire.
    Dany sospirò, rassegnato a non ricevere alcuna risposta.
    Ripose i resti del panino su un carrellino metallico alla sua destra, ungendolo di una nauseabonda salsa verdastra: non era di certo un bello spettacolo quella mistura di strani condimenti, ma di certo migliore della stessa poltiglia riversa a terra dopo una parziale digestione. Lo guardò un istante, con una parte di rimpianto e un tocco di disgusto per l’immagine che si era creata nella sua mente. Ricacciò in gola un ulteriore conato che stava per farsi strada dai meandri del suo stomaco e si mosse portandosi alle spalle della figura che seguitava a ignorarlo. Una fluida chioma raccolta in una coda di cavallo gli frustò ripetutamente il petto prima che si decidesse a parlare nuovamente.
    «Quante shell ti sei fatto oggi?»
    Kevin si voltò lentamente inseguendo i monitor con la coda dell’occhio mentre il suo viso si rivolgeva a Dany.
    “injection 100% completed”
    La frase, risplendente di un intenso verde smeraldo, spezzò l’incantesimo che teneva ancora calamitata la sua attenzione; i suoi occhi, adesso, ricambiavano lo sguardo del suo interlocutore.
    Si sistemò gli occhiali con la punta dell’indice.
    «Ciao Dany. Non molte ad essere sincero, lo scanner di Marc deve avere qualche problema sulla profondità di ricorsione, oppure ha infilato tutti i payload in un array locale. Conoscendolo non me ne stupirei. Sta di fatto che appena cerco di uppare mi manda lo stack in overflow e tanti saluti. Mi tocca scannare piccoli range di ip e bucare tutto da terminale. Potrei debuggarlo se quel frocio del tuo amico sganciasse il sorgente, ma il suo ego spropositato gli impedisce di ammettere di essere un inutile niubbo e sinceramente di mettermi a deassemblare questa ciofeca e perderci il sonno riga per riga non se ne parla nemmeno. Faccio prima a riscriverla tutta.»
    Un velo di rabbia gli accese per un istante le pupille, ma subito si spense mentre riprendeva la sua attività muovendo le dita sulle tastiere con l’agilità di un pianista.
    «Dai, non te la prendere. Non sarà di certo una cima, ma perdio conosce a memoria tutti gli exploit di questo lurido mondo. Ci parlo io, tu cerca di spremere la rete più che puoi; la Natsumi corporation lancerà TotalOS fra esattamente dieci giorni e noi dobbiamo fermarla prima che spappoli il cervello di milioni di persone con il modulo di pianificazione acquisti.»
    Ancora una volta Kevin distolse lo sguardo dai monitor.
    «Fammi capire una cosa Dany, ma di questo modulo chi te ne ha parlato, e in che cosa consiste esattamente?»
    Questa volta si tolse gli occhiali, ci alitò sopra e li pulì delicatamente con il morbido pannetto di daino.
    Damy sospirò.
    «Non avrei voluto coinvolgerti troppo, ma ormai siamo sulla stessa barca e questa faccenda è troppo importante perché venga lasciata alla mercé di quattro pivellini in cerca di gloria. È per questo che ti ho assunto Kevin, perché sei il migliore e perché hai un profondo senso etico e quindi è giusto che tu sappia tutto.»
    Si avvicinò all’improvvisata scrivania e vi poggiò sopra uno dei suoi enormi glutei lasciando penzolare una gamba oltre il bordo.
    In quella posizione molto più comoda per le sue caviglie stressate dalla mole che dovevano costantemente sostenere, riuscì quasi a dimenticare il terribile tanfo di fumo che gli pungeva ancora le narici.
    Per qualche istante fissò il suo piede che ciondolava nel vuoto come mosso da una forza estranea che gli era impossibile contrastare.
    Pensò che la mente umana è così complessa da risultare incomprensibile persino al proprietario stesso dei pensieri che costantemente la abitano; tuttavia nella sua complessità è talmente fragile…
    «Kevin, non ti voglio nascondere che stiamo facendo qualcosa di molto pericoloso. Non mi riferisco alla legge soltanto, ci sono interessi economici di portata mondiale in questa faccenda e non è difficile immaginare che ci sia gente disposta a tutto pur di mettere le mani sul malloppo. Ma io ho giurato di difendere a tutti i costi la libertà d’informazione, così come la libertà di pensiero e non posso restare indifferente a quello che quei fottuti capitalisti stanno cercando di mettere in opera.»
    Kevin lo invito con un gesto della mano ad andare al succo del discorso.
    «Vedi, abbiamo un infiltrato che ci ha tempestivamente informato di questo progetto top secret che loro chiamano il modulo di pianificazione acquisti. Pare che si tratti di un complicato sistema software che agisce silenziosamente a livello di kernel e che implementa varie tecniche di manipolazione mentale. Il tutto con lo scopo principale di ottenere il monopolio del mercato mondiale e di orientare e gestire i consumatori a proprio piacimento.»
    «Capisco, e di questo TotalOS che cosa sappiamo?»
    «Sappiamo che potrebbe usarlo anche un bambino, e ciò è sufficiente perché si diffonda a macchia d’olio su ogni macchina di questo pianeta: Server, wokstation, cellulari… perfino il tuo forno a microonde potrebbe avere un sistema operativo TotalOS con conseguenze devastanti per l’intera società.»
    Kevin si grattò il mento on l’indice, fissando il soffitto per qualche istante.
    «Ok Dany, mi rendo conto della gravità di quello che mi stai dicendo, ma non capisco come noi, quattro giovani scalmanati per quanto capaci e volenterosi, possiamo contrastare una multinazionale potente come la Natsumi.»
    Dany si avvicinò a una lavagna illuminata frontalmente da una lampada al neon, prese un gesso e iniziò a disegnare qualcosa.
    «Tutto il lavoro della Natsumi si concentra su questo cluster Windows Arcanis Server. Non conosciamo ancora le caratteristiche delle macchine, ma poco importa, sappiamo che sono quattro server dislocati e configurati in fail-over e che condividono lo stesso RAID, il che ci facilita l’azione. Nessuno dei dipendenti può portare a casa né tenere sulla propria workstation nemmeno una riga di codice… Questa è l’unità di backup; ogni sera alle 23:00 entra in funzione, e ogni mattina alle 6:00 un dipendente sostituisce il supporto con uno nuovo, riponendo il backup in cassaforte. La parte più complicata sarà distruggere questa copia, ma abbiamo un piano…»
    Kevin si alzò dalla sedia e si affiancò a Dany puntando il dito verso uno dei segni che aveva tracciato alla lavagna.
    «Questo lo conosco, è un firewall Nemesis: il top dei top in fatto di sicurezza. Nessuno su questo pianeta è in grado di violarlo; tra l’altro ha un potentissimo sistema antivirus che tiene sotto controllo qualsiasi cosa sia residente nella sua sottorete. Contro un affare di questi abbiamo le mani legate, non possiamo fare nulla. Chi credi che io sia, Houdini per caso?» Dany si lasciò andare a una grassa risata che fece vibrare le pareti dello scantinato.
    «Non temere, il tuo compito non sarà molto oneroso, ma lascia che ti illustri tutto il piano dall’inizio. Allora, come ben sai, il Nemesis, contatta l’amministratore in caso di attacco seguendo due strategie: tramite il mail server e tramite il gateway SMS. In entrambi i casi, proprio per questione di strategia difensiva, la Natsumi ne ha uno ubicato all’interno della propria rete e uno esterno di cui non conosciamo la locazione. Noi abbiamo due vantaggi: all’esterno abbiamo a disposizione l’intera rete mondiale, all’interno abbiamo la workstation del nostro infiltrato…»
    «Quindi tu vuoi un massiccio DDoS che saturi la larghezza di banda in un tempo sufficientemente rapido da impedirgli di allertare l’amministratore, giusto?»
    «Esatto!»
    «E come pensi di risolvere il problema internamente?»
    «In questo ARP ci viene in aiuto a con un MITM faremo credere al Nemesis di aver correttamente inviato l’email, mentre il nostro infiltrato violerà il server. Per quanto riguarda il gateway sms abbiamo un esperto in telecomunicazioni che sta lavorando su un apparecchio di offuscamento radio. Non avranno il tempo di accorgersi di cosa sta accadendo. Sarebbe stato tutto più semplice se avessimo avuto accesso fisico al RAID; purtroppo non siamo riusciti a fare di meglio.»
    «Notevole, ma resta il fatto che con quell’affare là è impossibile violare alcunché.»
    «Abbiamo un accesso ristretto al server, il mio uomo si connetterà con le sue credenziali e tramite una semplice dll injection scalerà i privilegi, a quel punto distruggerà tutto il materiale e poi scomparirà dalla circolazione. Il Nemesis se ne accorgerà senza poter fare altro che avvisare l’amministratore.»
    Kevin prese nuovamente posto ai terminali, digitò qualcosa su una delle tastiere e sul monitor apparve un volto.
    Dany si avvicinò per guardarlo meglio.
    «Chi è questo?» Gli chiese.
    «È il migliore scassinatore attualmente in circolazione. Dietro un adeguato compenso potrebbe aiutarci a risolvere il problema della cassaforte. Distruggeremo ogni singolo bit di quel dannato software.»
    Sollevando il pungo in alto lo vibrò con forza in segno di vittoria.
    «Veramente l’idea era di corrompere l’addetto al backup, ma resta una valida alternativa nel caso avessimo problemi nel farlo. Comunque adesso continua col tuo lavoro, io vado a rintracciare Marc per farti avere il sorgente dello scanner. Ah, a proposito, con il software per la botnet come siamo messi?»
    «Ho alcuni problemi sulle latenze più alte, niente di grave, perderemo statisticamente solo un paio di Mbps, ma cercherò di sistemarlo appena possibile.»
    «D’accordo, a dopo.»
    «A dopo.»

    Questo mondo è marcio fino al midollo, la società è corrotta alle fondamenta. I governi monopolizzano l’informazione, la conoscenza e perfino l’educazione delle giovani menti. Le multinazionali si arricchiscono vendendo illusioni, l’illusione della libertà di scelta, della libertà di pensiero mentre ci costringono a nutrirci di veleno e a spendere denaro che non possediamo per cose futili. È questa la verità, siamo un branco di zombi nelle mani dei governi e della finanza.

    Come poter dare torto a Lord Devil che lo ripeteva sempre.

    Bisogna agire contro il sistema, arginare il potere e ridare al popolo la libertà.

    Di questo ne era convinto, Dany. Sventare i piani monopolistici della Natsumi non sarebbe stata una meta, ma soltanto l’inizio della rivoluzione.
    Giunto sotto casa di Marc suonò più volte al campanello senza ricevere alcuna risposta.
    Prese un sasso e lo lanciò alla finestra della sua camera che stava al piano di sopra; nessuna risposta.
    Prese a ispezionare il perimetro della casa, ma non vide anima viva.
    «Un momento… Tracce di pneumatico. Qualcuno è partito via sgommando di fronte al vialetto di casa di Marc. Cazzo.»
    Dany ebbe una visione apocalittica del suo futuro e di quello dell’intera umanità. Prese il cellulare e compose il numero di Kevin.
    «Dany, allora, hai preso il sorgente?»
    «Kevin abbiamo un problema, mi sa che hanno preso Marc, dobbiamo trasferire tutta l’attrezzatura e sloggiare dalla città per un bel po’.»
    «Ma…»
    «Niente ma Kevin, avviserò subito il mio contatto. Si sloggia… Penseremo più avanti a come fermarli, per ora dobbiamo metterci al sicuro; da morti non saremmo utili a nessuno.»
    Poco più tardi, nello scantinato di Dany, un gruppo di ragazzi si stava dando da fare per traferire in un’altra ubicazione tutta la tecnologia di cui disponevano.
    Kevin arrancava sbuffando sulle scale con un grosso monitor in mano.
    Giunto nei pressi del furgoncino sentì una voce familiare.
    «Ehi, ragazzi, state preparando un rave?»
    Un fragoroso rumore fece eco all’inaspettata visita; il monitor finì in frantumi.
    «Marc, ma da dove cazzo spunti fuori, credevamo ti avessero rapito e stavamo per filare via.»
    «Oh mio Dio, ragazzi, siete proprio comici sapete? Sono andato a trovare mia nonna per un paio d’ore e mi combinate tutto questo casino?»

    Non molto tempo dopo, la Natsumi corporation dichiarò bancarotta prima ancora di lanciare sul mercato il tanto discusso TotalOS.
    L’amministratore Edward Twain venne ritrovato morto nel suo appartamento, appeso a un lampadario. In una lettera ai familiari scriveva di essere sul lastrico e non avere più un centesimo. Seguirono il suo esempio molti dirigenti che avevano investito tutti i propri risparmi nella società.
    Migliaia di dipendenti della Natsumi si ritrovarono disoccupati senza ricevere alcun trattamento di fine rapporto.

    Dany battezzò il suo gruppo “The Sanatorium” e in pochi anni vi si aggiunsero centinaia di volontari in tutto il mondo.
    Oggi il sistema trema, domani collasserà.

    Edited by Flogoriano - 3/3/2013, 17:20
     
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    Ben fatto, anche se leggibile, credo, solo da illuminati addentro alle segrete cose.
    Io che di computer ne ho visti tanti, sin dalle origini e non ho mai smesso del tutto di gingillarmici, ho avuto qualche difficoltà di comprensione... mia moglie temo che non riuscirebbe a seguire...

    Ma nessuna obiezione; in fondo la proposta era "UrbanFantasy e Cyberpunk"... che volevamo aspettarci? ;) :P :)
     
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  3. Flogoriano
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    Grazie della lettura e del commento Lucio.
    In effetti la mia è stata una scelta stilistica un po'azzardata, ma il tema mi aveva catturato e mi è venuta voglia di scrivere un romanzo da far circolare nell'ambiente underground.
    Diciamo che questa ne è una specie di bozza sulla quale ci sarà da lavorare molto, a tempo debito perché per il momento non ne ho il tempo. Magari troverò qualcuno che me lo pubblicherà, chi sa XD
     
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    Io te lo auguro Flogoriano, se questo è il tuo desiderio.
    Certo che scrivi molto bene e lo meriteresti!
     
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  5. Flogoriano
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    grazie Lucio. :)
     
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    Underground HTTP language ... :)
    mi é mancata un pó di action, ma era carino lo stesso.. la fine quando torna l'amico era divertente... :) e poi loro che si son fatti tutti quei problemi e poi alla fine non é servito a nulla perché non é mai partito.. bell'idea.. :D Bravo
     
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  7. Foglia d'autunno
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    Come di consueto, storia interessante e scrittura d'alta classe: purtroppo, per me, metà delle parole sono incomprensibili :lol:
    Decisamente un'opera per addetti ai lavori.
     
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    Flogoriano, ci tenevo a dirti che ho iniziato a leggerti... ma preferisco farlo anche con calma da casa! Il tuo racconto merita lettura molto attenta (senza distrazioni). Comunque mi sta piacendo moltissimo! :)
     
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  9. Flogoriano
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    Grazie Foglia. Come dicevo a Lucio è stata una scelta forse un po' azzardata ma decisamente ponderata. I termini tecnici purtroppo, in questo tipo di racconti, sono la differenza tra un piatto insipido e uno saporito. Anche se la trama va decisamente studiata meglio e c'è da fare molti ritocchi XD

    @Erendal: Il tempo c'è, fa' pure con calma.

    Edited by Flogoriano - 6/3/2013, 12:19
     
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    Anche io devo ancora leggerti... ^^
     
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  11. Flogoriano
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    Finalmente ho trovato un po' di calma per gustarmi questo racconto... semplicemente spettacolare! La notevole quantità di termini tecnici che hai usato lo rendono affascinante, unico. Perfettamente a tema. Direi che Marc è un mito, due ore dalla nonna e... :)

    CITAZIONE (Flogoriano @ 3/3/2013, 15:01) 
    Grazie della lettura e del commento Lucio.
    In effetti la mia è stata una scelta stilistica un po'azzardata, ma il tema mi aveva catturato e mi è venuta voglia di scrivere un romanzo da far circolare nell'ambiente underground.
    Diciamo che questa ne è una specie di bozza sulla quale ci sarà da lavorare molto, a tempo debito perché per il momento non ne ho il tempo. Magari troverò qualcuno che me lo pubblicherà, chi sa XD

    D'accordo con la terminologia. Riguardo al romanzo vai avanti per la tua strada e scrivi... più che puoi. Ne ho abbastanza degli scrittorini da romanzo rosa che hanno trasformato i vampiri in molluschi, scimmiottando i miei generi preferiti. Il mondo dell'editoria urla che ha bisogno di autori come te!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Bisogna scrivere di più su questi generi di nicchia, perché sono i migliori, perché portano qualcosa di nuovo.
     
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  13. Flogoriano
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    CITAZIONE (Erendal @ 12/3/2013, 11:10) 
    Finalmente ho trovato un po' di calma per gustarmi questo racconto... semplicemente spettacolare! La notevole quantità di termini tecnici che hai usato lo rendono affascinante, unico. Perfettamente a tema. Direi che Marc è un mito, due ore dalla nonna e... :)

    Grazie Erendal, sono contento che sia stato di tuo gradimento.

    CITAZIONE (Erendal @ 12/3/2013, 11:10) 
    D'accordo con la terminologia. Riguardo al romanzo vai avanti per la tua strada e scrivi... più che puoi. Ne ho abbastanza degli scrittorini da romanzo rosa che hanno trasformato i vampiri in molluschi, scimmiottando i miei generi preferiti. Il mondo dell'editoria urla che ha bisogno di autori come te!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Bisogna scrivere di più su questi generi di nicchia, perché sono i migliori, perché portano qualcosa di nuovo.

    Oddio, così mi fai diventare rosso. :)
    Però credo anch'io che il mondo dell'editoria sia inflazionato da un enorme mole di robaccia commerciale.
     
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    Racconto da intenditori cyber - informatici. Alcuni termini mi sono sfuggiti TOTALmente. Ma scrivi bene.
     
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    Temo di essere una voce fuori dal coro... Comunque, so che apprezzi la sincerità (in altro modo non so commentare) quindi sarò sincera.
    Ho apprezzato parecchio la presentazione iniziale della scena, mi è stato semplice vederla grazie alla tua descrizione. Ho pensato "Ecco il Flog che attendevo..." Sembrava prospettarsi un racconto davvero avvincente.
    Il problema, per me, sta che il linguaggio è comprensibile per pochi e i cyberpunk non è che possono leggerli solo gli hacker. Dovresti essere comprensibile da tutti, indipendentemente dal fatto che siano d'obbligo alcuni termini conosciuti a pochi. Dovresti raccontarli in modo che si possano perlomeno intuire. Io mi son proprio persa.
    Matrix, tanto per dire, è molto più cyber del tuo e raccontandolo come avresti fatto tu non sarebbe mai stato fatto un film, perché sarebbe stato fin troppo criptico.
    Son sicura che se tu avessi avuto più caratteri a disposizione avresti elaborato il racconto in modo migliore. L'inizio mi fa capire che lo stavi sviluppando proprio bene, mi sarebbe piaciuto leggerlo nella versione originale (se c'è), mi sembra più che chiaro che ad un certo punto hai sintetizzato tutto lasciando praticamente solo i termini tecnici, e questo per me non basta per apprezzarlo, ci deve essere una storia più coinvolgente.

    A parte che nello spoiler, rileggendolo ora, leggo che hai dovuto togliere una lunga scena d'azione... Io proprio quella attendevo, mi manca proprio qualcosa di importante...
    Mi sa che sto tema è proprio complicato da sintetizzare...
     
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