I nostri autori
Intervista a “ALESSIA PALUMBO”
("FadingAway")
Scheda Tecnica
Titolo: I Due Regni – La Città Intera vol.1
Autore: Alessia Palumbo
Casa editrice: Ekt - Edikit
ISBN: 978-88-98423-31-6 (cartaceo) -
Data di pubblicazione (o di uscita): 23 novembre
Prezzo: 18 € (cartaceo) -
Genere: Fantasy
Pagine: 592
Formato: Disponibile sia in cartaceo che in ebook.
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Sinossi
In un regno devastato dai conflitti fra maghi e guerrieri la Città Intera è sorta, baluardo nella lotta contro chiunque possieda sangue magico.
In questo scenario si muove Farwel, decisa a riportare pace ed equilibro in un luogo dove imperversa solo timore e morte.
In un fantasy certamente non canonico si muove la sfera umana dell’interiorità e di ogni sua sfumatura, non trovando il malvagio o il corrotto in un mostro da debellare o in una antica maledizione che pende sul capo indistinto della razza umana, ma dentro quegli stessi personaggi che creano e distruggono.
A muoversi parallelamente alla vicenda altri filoni narrativi si intrecciano, mostrando eventi del passato privi del dolore della Città Intera, ma carichi già di un nefasto presagio.
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Anteprima primi 4 capitoli
L'intervista
Oggi nel mio salotto abbiamo il piacere di ospitare Alessia Palumbo , autrice del romanzo fantasy “I Due Regni”.
1) Intanto è uscito il “Libro I-La Città Intera”, vuoi parlarcene un po’?
La Città Intera è il primo capitolo della mia trilogia/quatrilogia (non sono ancora sicura della lunghezzza effettivamente perchè il secondo dovrebbe superare il milione e mezzo di caratteri e diventerebbe difficilmente vendibile livello editoriale).
Il libro primo si occupa di far partire le azioni che poi si dipaneranno nei romanzi successivi, presentando i quattro narratori con le loro storie.
Il primo narratore è Farwel, Incantatrice di 29 anni che deve affrontare la Città Intera, istituzione sorta da poco più di una decade che ha preso possesso dello stato in cui le vicende si ambientano, il cui unico obiettivo è uccidere tutti i maghi.
Il secondo narratore sarà sempre Farwel, ma sedici anni indietro. Lei avrà tredici anni, la Città non sarà ancora nata e si mostrerà un passato privo di questo alone di morte, ma denso già di pregiudizio nei confronti di chi possiede sangue magico.
Il terzo e il quarto narratore saranno rispettivamente un uomo e una donna di un libro dentro un libro, che la protagonista leggerà in giovane età, e che il lettore potrà leggere insieme a lei.
2) Alessia, per il tuo esordio fantasy, ha scritto anche “l’Informatore Vigevanese”; da dove nasce la tua passione per questo genere?
Non ho sempre scritto fantasy. La mia passione per questo genere è nata intorno al 2011, da quando per scherzo ho abbozzato una storia che poi è diventata il piccolo nucleo del romanzo che si legge oggi.
3) Hai definito il tuo fantasy “non canonico”. Spiegaci il motivo.
Se penso al fantasy classico, penso a elfi, nani, draghi, mostri e cose del genere. Nel mio romanzo non è presente nulla di tutto questo. Nel mio romanzo ci sono solo esseri umani, con le loro emozioni e le loro paure. Volevo un mondo dove l'elfo non dovesse essere necessariamente bello e buono, e un demone infernale necessariamente malvagio e corrotto, ma qualcosa di multiforme, dove ogni personaggio potesse decidere in base al proprio passato e ai propri desideri per il futuro da che parte stare.
4) Quanto di te c’è nel tuo romanzo?
Domanda a cui è difficile rispondere. Quando ho creato i personaggi del mio libro - la protagonista in particolare - ho sempre cercato di mantenerli distaccati da me, in modo che non vi potesse essere niente di riconducibile all'autrice. Vorrei essere solo il canale attraverso cui far conoscere le vicende di Farwel, la penna che scrive e le dita che battono sulla tastiera; ma mi rendo conto che questo non è possibile. C'è sempre un po' di me ovunque. Questo libro proviene dalla mia stessa anima, ed è impossibile separarci? Quanto vi sia? Non saprei, ma so che qualcosa c'è.
5) La protagonista del tuo libro si chiama Farwel, che tipo di personaggio si deve aspettare il lettore?
La parola "Farwel" si avvicina molto ad "addio" in inglese, ma soprattutto in danese. Farwel è un personaggio che vuole essere forte, che si ostina ad esserlo e cerca di diventarlo anche se non lo è. Per questo sarà pronta ad abbandonare, a "dire addio", a molti affetti cari e a una vita pacifica per affrontare la Città Intera. E' un personaggio multiforme, che cerca di abbandonare le proprie insicurezze per il bene dei maghi che non possono difendersi, ma al contempo se ne fa influenzare tremendamente.
6) Ti sei ispirata a qualche libro famoso o la storia è completamente frutto della tua fantasia?
Non vorrei sembrare superba quando dico che la storia è tutta frutto della mia fantasia, eppure è così. E' stata un insieme di piccole idee messe una dopo l'altra da un sogno che ebbi nel marzo del 2011, quando vidi due ragazzini sbeffeggiare una giovane maga per la sua natura. Poi quella ragazzina è diventata Farwel. Anche la Città Intera è venuta molti anni dopo.
7) il 28 novembre di quest’anno c’è stata la presentazione ufficiale del tuo libro presso la libreria universitaria CLU, nel centro storico della città di Pavia. Il relatore è stato Tommaso Marzaroli, editore della casa editrice NO EAP che ha pubblicato il libro: La EKT - Edikit di Brescia. Com’è la tua esperienza con questo editore e come ha scelto di pubblicarti?
Con questo editore ho avuto solo esperienze positive. Ho ricevuto la proposta di pubblicazione in soli 16 giorni, e non ci ho pensato un attimo a firmare. E' cominciato un processo di editing durato tutto agosto/settembre/ottobre, dove mi sono trovata bene e la mia opera è stata rispettata. Se c'erano delle cose da correggere, l'editore me le segnalava ed era mia la mano che riscriveva le parti incriminate. Tommaso e la EKT hanno creduto in un'opera da un milione e tre di caratteri da molti giudicata impubblicabile per la sua lunghezza, e anzi mi ha proposto di aggiungere un capitolo in più preso dal secondo libro; proposta che io ho accettato.
La distribuzione ahimè ha qualche pecca, ma questo è un problema comune a tutte le piccole case editrici e io non mi ero aspettata niente di diverso. Per un'esordiente come me ovviamente è impensabile di andare in una libreria qualunque e trovarsi il proprio libro fra gli scaffali. Ma per fortuna sono una persona intraprendente e ogni settimana cerco di fare una presentazione in un posto sempre diverso e lasciare delle copie in conto vendita.
8) Hai saggiamente inserito l’anteprima dei primi quattro capitoli e devo ammettere che hai uno stile di scrittura molto curato e ben definito. Come hai migliorato il tuo stile nel tempo? Ti sei sempre occupata di fantasy o hai scritto anche altro?
Prima di tutto, grazie del complimenti. E' davvero molto apprezzato.
Scrivo da quando avevo 8 anni.All'inizio scrivevo quelli che ora mi paiono piccoli scempi, ma piano piano sono migliorata. Mi sono dovuta sentire pronta. Altre tre volte avevo scritto questo libro e l'avevo cestinato perchè non sentivo la mia prosa all'altezza. Adesso posso dire di non aver mai fatto scelta più giusta.
9) Il fantasy oggi. Pensi sia un genere letterario per una ristretta nicchia di lettori, oppure può anche farsi apprezzare da un pubblico più grande?
Secondo me in Italia c'è troppo pregiudizio per quanto riguarda questo genere. Quando sono stata alla fiera della Microeditoria di Chiari, ad esempio, molti storcevano il naso quando sentivano la parola "fantasy" per poi ammettere di non aver mai letto un libro di questo genere. Il fantasy (sopratutto il mio, che è più moderato rispetto a un Tolkien, ad esempio), potrebbe piacere a tutti, basta avere la coerenza di provare qualcosa prima di criticarlo ed etichettarlo come infantile o nerd.
10) Quanto è importante per te scrivere? E, soprattutto, per chi scrivi? Quale pubblico vuoi raggiungere?
Scrivere per me non è solo la mia più grande passione, ma quella che se vogliamo possiamo romanticamente definire anima.Una giornata in cui non scrivo è una giornata vissuta a metà. E purtroppo dato il poco tempo che ho di questo giornate a metà che ho fin troppe. Vorrei scrivere fino all'ultimo giorno della mia vita.
Come pubblico, ammetto che avrei due soddisfazioni massime, dopo le quali potrei ritenermi sufficientemente soddisfatta.
Vorrei incontrare a una fiera qualche lettore che ha visto il libro su internet, l'ha detto e mi dica se gli è piaciuto o meno. Mi piacerebbe avere l'occasione di parlare personalmente con lui e capire il suo punto di vista. Ma soprattutto mi piacerebbe andare a una fiera e avere un'ora di coda davanti al mio banchetto di persone venute fin lì apposta per farsi fare un autografo da me. S che è davvero utopico, ma sto lottando ogni giorno per rendere quel sogno reale.
11) Pensi sia fondamentale, per chi scrive un fantasy, disegnare anche le mappe del mondo in cui è ambientata la storia?
La mappa è una cosa in più. Non fondamentale, ma secondo me denota una certa cura e anche una certa chiarezza nella mente dello scrittore, che si vede ancorato a delle regole geografiche da lui stesso imposte.
12) Come sei diventata scrittrice? Cosa ti ha spinto a mettere su carta i tuoi pensieri? Come trovi lì ispirazione?
Ho cominciato a scrivere storielle brevi intorno agli otto anni, e da lì non ho mai smesso. Non ricordo per quale motivo lo feci la prima volta, come adesso, immagino mi sia stato necessario per dire ciò che provavo, e per manifestare quello che ero. L'ispirazione la trovo ovunque. Da una persona che vedo sul treno, da una frase, o da un sogno, come successo per il mio libro.
13) Cosa ne pensi del mondo editoriale in Italia, specialmente delle possibilità che offre agli scrittori emergenti?
Questo è un terreno vischioso, ma affermo senza problemi che a parer mio l'editoria vera è l'editoria NO EAP. Gli scrittori, anche emergenti, meritano di non vedere affisso un prezzo ai propri sogni da sedicenti case editrici che fanno sborsare migliaia di euro e poi spariscono nel vuoto.
14) Che aiuto stai trovando su internet (forum, blog, social network) per la promozione del tuo libro?
Il mio lavoro di promozione è appena cominciato, e spero che dia i suoi frutti presto. Moltissime persone hanno cominciato a leggere l'anteprima e mi hanno lasciato commenti positivi o consigli per migliorare. Purtroppo non so se qualcuno di questi lettori abbia acquistato la copia cartacea o digitale perché i conti li tiene l'editore, e quindi non saprei se delle copie sono state effettivamente vendute. Sto ancora aspettando la mia prima recensione!
15) Quali altri progetti hai in cantiere?
Come dicevo, voglio scrivere per tutto il resto della mia vita.
Dopo la trilogia/quatrilogia di Farwel vorrei cambiare genere e passare al distopico, altro mio genere preferito. Mi piacerebbe scrivere un romanzo autoconclusivo (ma sapendo quanto mi dilungo temo che non lo sarà), e poi anche una raccolta di racconti. Mi piacerebbe moltissimo anche continuare ad ambientare storie nel mondo fantasy che ho creato e sto ancora creando, e ho già diverse idee per una nuova trama.
Ti ringrazio per il tempo che ci hai gentilmente dedicato, e in bocca al lupo per il tuo futuro di scrittrice.
E' stato davvero un piacere rispondere a queste domande. Ammetto che sono le migliori che mi siano mai state fatte per la loro acutezza e sopratutto la loro attenzione all'opera. Si vede che non sono le solite domande standard che si fanno a tutti gli scrittori e io questo lo apprezzo moltissimo.
Edited by Kira~ - 15/7/2017, 13:58