Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

  1. Intervista a “Yami Yume”

     
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    I nostri autori

    Intervista a “Yami Yume”

    Foto-Yami






    L'intervista

    Finalmente una nuova storia fantasy da raccontare, una nuova autrice approdata sul nostro forum ed ora qui nel mio salotto. Oggi abbiamo l’onore e il piacere di ospitare l’autrice Yami Yume, autrice del libro "Black & Noir" edito da KIMERIK, una bella raccolta di racconti fantasy, horror e noir, di 130 pagine.

    1) Intanto complimenti Yami, prima di parlare del tuo libro raccontaci qualcosa di te. Sei da poco sul forum e i nostri utenti sono ansiosi di conoscerti un po' meglio.
    Innanzitutto vi ringrazio per l’accoglienza e la disponibilità con la quale mi avete ricevuta sul forum.
    Sono siciliana, amo la musica, leggere, disegnare e sono appassionata delle produzioni artistiche giapponesi e sud coreane. Attualmente studio coreano sia da sola sia tramite i corsi certificati in videoconferenza dell’Asian Studies Group.
    Da qualche anno ho iniziato a scrivere e pubblicare racconti, soprattutto di genere fantasy e horror, ispirandomi spesso a sogni e incubi che mi sono rimasti particolarmente impressi.
    Dal 2011 al 2014 ho partecipato attivamente a diversi eventi e concorsi dedicati al cosplay, ma da due anni a questa parte questa mia passione è stata momentaneamente accantonata per dar precedenza ad altre necessità.

    2) Chi è dunque nella vita Yami Yume? Perché non utilizzare il proprio nome e cognome, ma uno pseudonimo?
    Coltivo tanti interessi, specie nei campi che mi permettono di dare sfogo alla mia creatività artistica (scrittura, disegno, cucito), ma purtroppo passione e determinazione non bastano e mi ritrovo a riempire le fila dei disoccupati, in attesa della cosiddetta “prima occupazione”.
    Nel frattempo non mi sono persa d’animo: ho partecipato a svariati concorsi letterari, classificandomi quasi sempre tra i vincitori e i selezionati. Per 3 anni e mezzo sono stata articolista per “L.S.D. Magazine” (Acronico di “Sweet Little Dreams Magazine”), una rivista gratuita digitale che si è occupata per anni proprio della diffusione della cultura e delle produzioni asiatiche in italia, in particolar modo mi occupavo di recensire manga, anime, musica, drama e film. Purtroppo da pochi mesi il Magazine ha cessato l’attività: lo staff si era ridimensionato e portare avanti un progetto così ambizioso di per se è difficile, a maggior ragione quando è gestito da volontarie che non hanno alcun tipo di appoggio esterno se non quello derivante dalla propria energia e passione. Per qualche anno ho fatto parte della redazione di QLibri e ho collaborato con un blog letterario occupandomi delle interviste agli autori e delle recensioni di romanzi e raccolte di racconti e poesie.

    3) "Black & Noir" che tipo di libro è? Cosa si deve aspettare il lettore aprendo le sue pagine?
    È una raccolta di racconti horror e noir che tende a indagare all’interno dell’animo umano, mettendone a nudo ansie, angosce e tormenti. Molti dei racconti che vi sono contenuti sono basati su miei incubi particolarmente vividi e realistici ai quali ho cercato di dare una forma e un senso logico.

    4) Riesci a immaginare cosa può nascondersi nel buio? Mistero, suspance, presenze... Tutto in undici racconti da brivido, tra atmosfere fantasy, urban-fantasy, horror e thriller. E' scritto nella presentazione del libro che ho scelto per l'intervista. Spiegaci meglio.
    Come anticipato, molti racconti nascono da sogni terrificanti, ma altri sono ispirati a ricordi e fantasie dell’infanzia e dell’adolescenza, due fasi in cui l’animo umano è molto sensibile e ricettivo, capace di percepire qualunque stimolo dal mondo esterno, soprattutto in maniera inconscia. Da bambini (e molti ancora oggi) siamo stati tutti attratti almeno una volta dall’ignoto, dalle storie di fantasmi e di creature misteriose, magari fantasticando su incontri paranormali e poteri sovrannaturali. Io cerco di riprodurre quelle sensazioni attraverso i miei personaggi.

    5) Sul nostro forum hai pubblicizzato anche un altro libro, sempre edito da KIMERIK, dal titolo "Il bambino di latte e altre storie". Ce ne vuoi parlare? Lo consiglieresti agli utenti del nostro forum?
    A differenza di “Black & Noir”, in cui sono raccolti racconti dalle atmosfere cupe e sinistre, nella raccolta “Il bambino di latte e altre storie” si affrontano temi più positivi rivolti ai sognatori, alle persone che riescono a mantenere vivo lo spirito fanciullesco dentro di se nonostante il mondo, soprattutto negli ultimi anni, sembra non offrire molte ragioni per rimanere sereni e positivi.
    Ci sono favole, racconti fantasy che non sempre hanno un vero e proprio “happy ending” ma nonostante tutto lasciano una sensazione positiva e poi ci sono delle brevi parabole che tentano di far riflettere sulla quotidianità e i comportamenti sbagliati.
    Tutte le storie di entrambe le raccolte si rivolgono a un pubblico eterogeneo sia per età che per preferenze di genere.

    6) Nel tuo sito personale compaiono molti concorsi a cui hai partecipato e vinto! Quanto conta per un autore partecipare a questi concorsi? Che esperienza ne hai tratto tu personalmente?
    Esistono diversi enti e vari tipi di concorsi letterari: ci sono quelli completamente gratuiti; altri che chiedono una quota minima come spese di segreteria che varia dai 5 ai 10, 14, 15 euro; poi ci sono anche concorsi con quote medio alte da 20, 25 e 30 euro o con quote alte e proibitive con 40, 50 euro di iscrizione.
    Non avendo un lavoro che mi consente di avere entrate costanti, tendenzialmente scelgo i concorsi letterari a iscrizione libera e solo quando possibile decido di investire su quelli che richiedono una quota d’iscrizione (in questo caso seleziono i concorsi in base al tema più affine al mio stile e all’affidabilità di chi lo gestisce).
    Partecipare ai concorsi è fondamentale per un autore che desidera farsi conoscere: fa parte della “gavetta” e da la possibilità di testare le proprie abilità narrative ma anche i gusti dei lettori.

    7) Quanto di te troviamo nei tuoi libri?
    Sicuramente molto: mi identifico in diversi personaggi dei miei racconti, anche maschili, per cui è inevitabile che attraverso di loro finisca con l’esprimere la mia visione personale del mondo. Accade soprattutto con i personaggi dei racconti ispirati ai sogni, forse proprio perché “ho vissuto” le vicende, osservando con i loro occhi e percependole loro emozioni.

    8) Quanto credi nella tua carriera di scrittrice? Pensi sarà il tuo lavoro per il futuro?
    Credo nelle mie capacità, ma non bastano passione e dedizione. Il panorama letterario mondiale è sovraffollato: in Italia non si da molto spazio agli autori locali se sono dei giovani emergenti, perché si tende a fare affidamento su autori importati dall’estero che possono già vantare in patria vendite da “Best Sellers”. Se non si hanno gli agganci giusti è difficile riuscire a trasformare la passione per la scrittura in un lavoro riconosciuto e retribuito come tale ed è un peccato, perché quando ho fatto parte di alcune giurie letterarie e quando ho recensito dei testi, ho letto testi molto interessanti e coinvolgenti di autori che purtroppo non hanno mai ottenuto il riconoscimento che avrebbero meritato.

    9) Cosa sogna Yami?
    Il mio legame con la scrittura è nato in modo del tutto casuale, come una necessità e non come una passione coltivata dall’infanzia, ma col tempo ho scoperto che quello che creo piace alle persone, lascia un’impronta e spesso innesca anche inaspettati cambiamenti positivi nei miei lettori, per cui non mi spiacerebbe se diventasse il mio vero lavoro.
    Se non questo, mi piacerebbe comunque trovare un impiego che mi permetta di continuare a esercitare il mio estro creativo, per esempio attraverso il disegno: nonostante io sia autodidatta, posso dire che anche in questo campo ho avuto soddisfazioni attraverso concorsi, contest ma anche realizzando le illustrazioni che poi sono state scelte dall’editore come copertine dei miei libri.

    10) Il fantasy e l'horror oggi. Pensi siano generi letterari "sporcati" (perdona il termine poco elegante), o li trovi ancora puri? Oggi si vendono molti libri dati per fantasy o horror, ma che sono per lo più romanzi rosa.
    La contaminazione viene praticata sin da quando se ne ha memoria: un genere letterario (ma del resto qualunque cosa creata dall’uomo) difficilmente resta immutata nel tempo e questo perché ogni autore tende a far suo e rimodellare il genere secondo i propri gusti e il proprio stile. Non trovo nulla di male nella fusione dei generi, così come penso sia normale che uno stesso spunto venga ripreso da più autori: l’importante è che il prodotto finale abbia una sua originalità, che sia gradevole e soprattutto abbia della sostanza. Anche un romanzo “leggero” che punta al semplice intrattenimento può risultare godibile se l’autore riesce a trovare la giusta combinazione di elementi.

    11) Quanto è importante per te scrivere? E, soprattutto, per chi scrivi? Quale pubblico vuoi raggiungere?
    Scrivere per me non è mai stata una passione: è nata come una necessità di tirare fuori emozioni, idee e di esternare il mio modo di vedere e percepire le cose del mondo. Scrivo per cercare là fuori i personaggi che ho sognato e che forse esistono in qualche terra lontana. Scrivo per chiunque abbia voglia di ampliare i propri orizzonti, considerare nuovi punti di vista o magari trovare qualcun altro che li condivida insieme a lui o lei.

    12) Nel tuo forum c'è una sezione dedicata interamente ai tuoi cosplay. Cosa si prova ad indossare i panni di un personaggio immaginario?
    Quando indosso i panni di un personaggio degli anime o dei videogiochi non vesto semplicemente come quella persona, ma divento quella persona, calandomi nel ruolo. È divertente perché è come scoprire parti del mio carattere “latenti” o poco marcate e magari accentuarle o modificarle.

    13) Nella lotta bene – male, deve vincere sempre il bene?
    C’è un equilibrio in tutte le cose. Come già detto non tutte le mie storie hanno un lieto fine. Anzi, le mie lettrici fisse a volte mi dicono che sono troppo “tragica”. XD

    14) Sei anche recensionista ed hai partecipato a collaborazioni esterne. Che tipo di esperienze sono? Ti hanno maturata?
    Sicuramente sì: sono esperienze che ti aiutano a capire perché gli altri scrivono e a chi si rivolgono. Leggendo i lavori degli altri ti confronti con il loro stile, le loro idee e capisci anche quali sono le tendenze del mercato e le aspettative dei lettori.

    15) Come sei diventata scrittrice? Cosa ti ha spinto a mettere su carta i tuoi pensieri? Come trovi l'ispirazione?
    Nel Giugno 2009 ho sentito l’improvviso bisogno di mettere per iscritto tutte quelle riflessioni e quei sentimenti che avevo tenuto dentro per anni, represse e nascoste nel mio intimo e nel farlo ho scelto come “portavoce” un personaggio speciale, un ragazzo che sin da bambina, sporadicamente, appariva nei miei sogni, sempre coinvolto in situazioni strane, alla ricerca di risposte e in fuga da entità angoscianti. Così è nato il mio primo romanzo, Immagina. Da quel momento non mi sono più fermata, anzi nei miei sogni sono apparsi nuovi personaggi con le loro vicende bizzarre e misteriose, come se dentro di me si fosse attivato qualcosa e mi avessero affidato la missione di comunicare dei messaggi sotto forma di storie.

    16) Cosa ne pensi del mondo editoriale in Italia, specialmente delle possibilità che offre agli scrittori emergenti?
    L’Italia offre pochissime occasioni valide agli scrittori emergenti locali. le grandi case editrici italiane preferiscono puntare sul “sicuro”, importando nomi già noti all’estero.

    17) Che aiuto stai trovando su internet (forum, blog, social network) per la promozione della tua attività?
    Per fortuna il web offre molte opportunità agli scrittori emergenti per promuovere i propri lavori con interviste e recensioni gratuitamente, il che è molto positivo, trattandosi di un mezzo di comunicazione molto diffuso, gratuito e accessibile a tutti. Non mancano siti e blog che chiedono un contributo economico, ma per fortuna ci sono numerose alternative valide per quegli autori che spendono già moltissimo in tempo, risorse fisiche e mentali e non hanno una solida base economica dalla quale attingere.

    18) Quali altri progetti hai in cantiere?
    Ho molti altri racconti in attesa di pubblicazione: favole dallo stile orientale, racconti fantasy e horror e uno breve spin-off del mio primo romanzo.
    Ho anche un altro romanzo che vorrei riprendere e completare: avevo iniziato a scriverlo già nel 2010, ma è rimasto in sospeso per vari problemi (anche di salute) che mi hanno costretta a rimandarne la conclusione.

    Grazie per il tempo che ci hai gentilmente dedicato, intervistarti è stato un piacere. Spero che ti aiuteremo a vendere di più, qui sul forum ci sono molti appassionati di fantasy.



    Il sito personale dell'autrice






    Black & Noir


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    Autore: Yami
    Editore: Kimerik
    Genere: Fantasy, Urban fantasy, Horror, Noir
    ISBN: 978-88-6884-046-4
    Prezzo di Copertina: 12,50€
    Dettagli: 130 pagine, brossura
    Pagina Facebook: www.facebook.com/blackenoir
    Acquistabile presso: www.facebook.com/notes/black-noir/...604913279593628

    Link sul forum dell'autrice: https://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=72692335

    Info: A partire da Immagina, il suo romanzo d’esordio, Yami, giovane scrittrice cosplayer, ha messo in scena un mondo horror caratterizzato da molteplici riferimenti alla cultura giapponese, alle problematiche sociali più attuali e non solo.
    La sua narrativa, infatti, intreccia elementi classici del genere fantasy con venature horror e drammatiche, in un contesto che mescola efficacemente scenari di inconfondibile cultura orientale di ultima generazione a un ambiente onirico oscillante tra il sogno e l’incubo.
    Il mistero, protagonista per sua peculiarità dell’universo onirico e fantastico, è l’elemento principale delle sue storie, le quali, il più delle volte, si identificano proprio con alcuni sogni da lei avuti nel corso delle sue straordinarie notti. Di alcune di queste “esperienze” particolari l’autrice ci parla anche ne Il Diario di Yami, una raccolta di aneddoti pubblicata sul suo sito ufficiale Yami no sekai (letteralmente “Il mondo di Yami”), in cui trovano spazio, per l’appunto, alcuni episodi singolari e inspiegabili della sua vita.
    Altro elemento che caratterizza la sua scrittura, oltre alla vividissima fantasia, è decisamente costituito da una sorprendente cura descrittiva del particolare, da una minuzia della rappresentazione che si direbbe quasi ossessiva, paragonabile al lavoro del cesello.
    Non va infine trascurato il fatto che Yami è anche l’autrice delle immagini che corredano i suoi libri: tutte le illustrazioni che accompagnano il suo primo romanzo, così come il ritratto presente sulla copertina di questa raccolta, sono prodotti della sua vena artistica, sviluppatasi in modo del tutto naturale. Un ulteriore strumento, questo, per definire anche visivamente le sue fantasie attraverso la riproduzione di visi o di metafore iconiche volte a mostrare al pubblico quanto di curioso e ignoto si origina nella sua mente.
    Questi elementi precipui del suo stile narrativo sono fortemente presenti in Black & Noir.
    La raccolta contiene undici racconti che spaziano dal fantasy (con la sua variante urban-fantasy), all’horror, al thriller e a quant’altro rientri nelle sfumature del genere. Di questi, sei sono inediti, mentre gli altri cinque hanno partecipato a diversi premi letterari con eccellenti risultati e sono già stati pubblicati nelle antologie nate dai rispettivi concorsi. Più precisamente si tratta di:
    - "Il mistero di Little Seaside" e "Buio", tra i vincitori del concorso “Black Candies” del 2011, pubblicati entrambi nell’omonima antologia edita da Lettere Animate;
    - "Il mendicante cieco", che si è classificato al terzo posto nel concorso “Racconta il Freack” organizzato nel 2011 dall’associazione culturale Asterischi e in seguito pubblicato sul sito web Asterischi.com;
    - "Gli occhi del cieco", finalista del concorso “Due Vittorie – Sezione Racconti” indetto nel 2012 dall’associazione Scrivendovolo in collaborazione con Buk Modena e inserito nell’antologia dal titolo “La giostra dei racconti”;
    - "Follia", tra i vincitori del concorso I racconti di Horror Project e pubblicato nell’omonima antologia dalla casa editrice Universitalia.
    I racconti di Black & Noir, pur avendo un’autonomia narrativa che li distingue l’uno dall’altro, hanno tuttavia il loro fil rouge nel senso d’angoscia e oppressione che caratterizza, come già detto, lo stile narrativo dell’autrice.
    Pensiamo a Hello, Freddy… o ancora a Lola Butcher, dove il motivo classico del protagonista orfano alla ricerca delle sue origini si intreccia con quello del racconto d’azione fantasy, con qualche accenno alle problematiche sociali di maggiore attualità, come avviene anche in Una corsa da incubo.
    Per poter essere vissute, comprese e apprezzate appieno, le storie di Black & Noir vanno lette: qualsiasi tentativo di descriverne sia pure sommariamente i contenuti o le atmosfere, risulterebbe inefficace a confronto delle emozioni suscitate dalla loro lettura diretta. Per cui non ci resta che augurarvi momenti di piacevolissimo intrattenimento in compagnia di Yami e dei suoi racconti.

    [Prefazione a cura della Professoressa e Scrittrice Maria Lucia Martinez]







    Il bambino di latte e altre storie:

    Vai alla discussione sul forum

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    I lavori grafici dell'autrice pubblicati sul forum



    Edited by Kira~ - 15/7/2017, 13:56
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    Complimenti per quanto hai fatto finora ed in bocca al lupo per i progetti futuri! Incrocio le dita per la tua carriera di scrittrice, spero che possa proseguire nei vari impegni della vita e darti soddisfazioni.
    Posso aggiungere una domanda ulteriore rispetto alla pur completa intervista di Miss Loryn? Quanto tempo dedichi alla promozione della tua immagine di scrittrice?
     
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    CITAZIONE (ikebanacka @ 8/7/2016, 10:42) 
    Complimenti per quanto hai fatto finora ed in bocca al lupo per i progetti futuri! Incrocio le dita per la tua carriera di scrittrice, spero che possa proseguire nei vari impegni della vita e darti soddisfazioni.
    Posso aggiungere una domanda ulteriore rispetto alla pur completa intervista di Miss Loryn? Quanto tempo dedichi alla promozione della tua immagine di scrittrice?

    Ciao ikebanacka e grazie per aver letto l'intervista.
    Io non dedico molto tempo alla promozione di me stessa, bensì lascio più spazio possibile ai lavori: a me importa che siano i personaggi con le loro vicende ed emozioni a farsi conoscere. Dal momento che studio e devo dividere il mio tempo dedicandomi anche ad altre passioni e necessità personali, magari non riesco a promuovere i miei libri tutti i giorni: tuttavia cerco di tenere aggiornate le pagine con una certa costanza settimanale. Inoltre il fatto stesso di partecipare ai concorsi letterari sono già ulteriori occasioni di promozione per me e soprattutto per le mie storie =)
    Cerco di dedicare il giusto tempo, senza farla diventare un'ossessione: se i miei lavori sono validi (e lo capisco dall'impatto che hanno sui miei lettori) andranno avanti a prescindere dall'impegno, dal tempo e dalle poche risorse di cui dispongo ^^
     
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    Da una porta segreta la trasparenza delle stelle.

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    Complimenti per l'interessante intervista! Anche io mi aggiungo all'in bocca al lupo per il tuo futuro nel mondo della scrittura e del disegno. ^ - ^ Mi è piaciuto molto leggere del "come" sono nate le tue storie, i tuoi romanzi: l'idea di sapere che personaggi di fantasia possono vivere in un mondo parallelo, in attesta di essere portati fuori, per comunicare un messaggio agli altri, ma anche per capire meglio te stessa. Così come mi ha incuriosito il percorso che hai fatto per arrivare a scrivere. Di solito si parte da più piccoli, tu invece hai sentito, in un certo momento della tua vita, l'esigenza di scrivere, di buttare fuori il tuo mondo che premeva per essere tirato fuori. E l'hai tirato fuori in modi differenti... scrittura (con dei generi differenti tra di loro), disegno, cosplay... hai una personalità poliedrica che ti fa avvicinare a più canali, e la trovo una cosa molto buona.
    Arrivare ad affermarsi nel panorama della letteratura ora come ora è difficile, ma se non ci si focalizza troppo su quello, si è in grado di godere, anche se in piccolo, degli effetti benefici che ha su di noi e sugli altri la scrittura e il condividere emozioni.
     
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    Ti ringrazio sia per esserti soffermata a leggere l'intervista sia per i commenti positivi e d'incoraggiamento =)

    Volevo ricordare che chiunque fosse interessato o anche solo incuriosito e desiderasse leggere i libri può anche ordinarli direttamente da me per avere la versione con dedica personalizzata, basta mandarmi un pm anche da qui ^^.
    Finché non parto per Seoul posso farvi avere le copie che desiderate con spedizioni gratuite e dedica =)
    Altrimenti le trovata negli store online o sul sito della Kimerik ^^
     
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    Intervista esauriente e ricca di contenuti. Posso rifarti una domanda che ti è sfuggita?
    Perché scrivere con uno pseudonimo?
     
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    CITAZIONE (Erendal @ 11/7/2016, 11:19) 
    Intervista esauriente e ricca di contenuti. Posso rifarti una domanda che ti è sfuggita?
    Perché scrivere con uno pseudonimo?

    Uh, hai ragione! Lo dicevo che avevo dimenticato qualcosa XD.

    Ho deciso di pubblicare dietro lo pseudonimo Yami (che poi per molti è diventato Yami Yume) per vari motivi:
    - innanzitutto volevo che i lettori si concentrassero più sulle storie che su di me: ci sono scrittori che scrivono per la fama e la gloria e spesso anche per il denaro, a me questo non interessa ameno che non sia sempre un incentivo per spingere le persone a incuriosirsi delle mie storie; a me interessa diffondere le storie dei personaggi, quasi come se fosse una missione, tutto il resto era secondario; soprattutto quello che faccio, i risultati che ottengo, sono frutto di miei idee, scelte e sacrifici, per cui non voglio essere giudicata in base al nome o al paese di provenienza (e magari cedere anche "onori" a chi non ha messo niente di suo per aiutare le mie storie a essere conosciute e diffuse). Oltretutto, dato che all'epoca del debutto ero attivamente impegnata anche con il cosplay e spesso c'era il "rischio" di attirare attenzioni indesiderate, questa scelta si è rivelata utile sia per proteggere la mia privacy sia per far circolare il mio nome nell'ambiente che spesso fonde divertimento e cultura (difatti alcune Associazioni mi hanno conosciuta così e in seguito si sono interessate alla mia produzione letteraria e mi hanno organizzato presentazioni presso le loro sedi e manifestazioni)
    - ho scelto uno pseudonimo che definisse un'altra me, quella parte nascosta che altri non hanno mai visto, nemmeno chi ha vissuto accanto a me fino a oggi: le persone si fanno un'idea di te in base all'aspetto esteriore, alla tua famiglia, al paese da cui vieni, lasciandosi influenzare anche semplicemente nella scelta "Sono/Non sono interessato a leggerei suoi libri", per cui per mia scelta (appoggiata anche dagli editori) ho deciso di non dire mai apertamente il mio nome anagrafico e il paese in cui sono nata e cresciuta;
    - per i motivi di cui sopra ho scelto "Yami", che in giapponese significa "oscurità": solitamente questo termine è usato nella sua accezione negativa, ma io l'ho scelto per il suo significato di "Nascosto" e l'idea mi è venuta dall'anime "Yu-Gi-Oh!, dalla prima saga in cui il protagonista, dopo aver risolto un enigma, viene "posseduto" da uno spirito antico che in realtà non fa altro che tirare fuori da lui il lato "oscuro" che non è malvagio, ma è semplicemente una parte più forte, più determinata, più decisa, quyalità che il protagonista solitamente timido e innocuo (come la sottoscritta) non sapeva di possedere; Quando mi iscrissi su facebook non mi fu concesso di inserire solo "Yami", perché il nome era troppo corto per i loro canoni, quindi decisi di aggiungere "Yume" che in giapponese significa "sogno" e così è venuto fuori una sorta di "Sogno oscuro" (Yami Yume). Tuttavia continuo a far mettere solo Yami in copertina, perché quello è il vero nome che mi ero scleta ^^.

    Spero di essere stata abbastanza esauriente =)
     
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    Che bella risposta questa ultima che hai dato Yami. Uno pseudonimo è fondamnetale se si vuole mantenere la privacy, anche io se dovessi scrivere qualcosa di ufficiale con un editore non darei il mio nome, forse per motivi diversi dai tuoi..... ma poi neanche tanto. Però hai detto giusto: con il nome ci si concrentra troppo sul nome (specie se si fanno più cose) e meno sull'opera.
     
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7 replies since 8/7/2016, 08:48   218 views
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