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Kalimba
Nel dopopranzo sonnacchioso di questa Santa Domenica indecisa fra “fine inverno” ed “incipiente estate”, mi sono perso in te, amore bistrattato archetipo emblematico dei mille amori miei sognati tanto ma mai abbastanza soddisfatti.
Invece della canonica, sana “pennichella”, ed aspettando un pacco, come Amazon propone, mi sono intrattenuto in te, Kalimba deliziosa e mai scoperta.
Ti ho dedicato questi attimi pensosi di oggi Domenica, vuota di perché; ho pizzicato a caso, che non ti so suonare, le tue lucenti lame, in sincronia accordate. le ho sfiorate piano, io digiuno di metrica e di crome, di armonia e solfeggio… senza pensiero, senza la pretesa di creare un accordo, una consonanza piacevoli all’udito o messaggeri di una qualche passione o sentimento.
Ho sfiorato quei sensori dell’oblio sognando Distratto a lungo, svagato d’intelletto, seguendo solo il cuore mio curioso, incredulo, assetato di armonia, ansioso di risposte alle incertezze nebulose, che offuscano la vita ed il suo andare.
Ne sono usciti suoni strani Forse discordi, stridenti, incomprensibili, balordi, ma disinvolti e liberi. Mi han riempito l’anima di te. Di un “Te” che io nemmeno so chi tu sia davvero, Amore o Dio: quello che io anelo, ma chissà perché.
Infinito, irraggiungibile, perfetto il suono… Quello della Kalimba, che non so suonare, ma che dolcemente mi accompagna, fino a te.
Lucio Musto 21 aprile 2024
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buona Domenica a tutti
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