La Bernarda

Breve racconto demenziale - Askar & Eleven Dark

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +8   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cavaliere di Corte

    Group
    Inchiostro di tenebra
    Posts
    7,216
    Inchiostro di qualità
    +545
    Location
    Universo non locale (Yuggoth)

    Status
    Offline

    Disclaimer:

    Il brano che segue è e vuole essere demenziale in ogni sua parte, e come tale il contenuto non andrebbe preso sul serio.




    La Bernarda



    Bernarda Fumagalli – nota a tutti semplicemente come “la Bernarda” – è una ventunenne che ottiene sempre ciò che vuole, che si tratti di un compagno di letto in particolare o d'averla vinta in una discussione: nessuno riesce mai a dirle di no. E si considera – a torto o a ragione – la più figa della città.
    Sprezzante del pericolo, alla Bernarda piace mettere spesso la propria vita a rischio per dare spettacolo… come la volta in cui ha fatto bungee jumping dal ponte di Ariccia di notte e con una corda malandata, solo per vincere una scommessa. L’ultima bravata però le è costata assai cara. Capelli rossi al vento, sfreccia lungo il raccordo anulare a tutta birra, in piedi sulla sua Ducati nera.
    Di solito le riesce bene di alzare la gamba, mostrare le sue curve e fare acrobazie. Sarebbe stata perfetta anche quella volta, come sempre… se non che la tradisce uno stupido, banalissimo starnuto. Il rinculo la sbilancia all’indietro. Dopo un volo spettacolare in cui si vede tutta la sua “carrozzeria”, la ragazza finisce spiaccicata sull’asfalto, travolta da un anziano col cappello alla guida di una Mini decapottabile. D’altronde, lui era troppo distratto ad ammirarle il lato “B” e tutto il resto del guardaroba per rendersi conto del fattaccio. L’unico schianto che percepisce è la bellezza buttata al vento della Bernarda.
    Spavalda anche nella morte, la giovane si rialza dalla caduta imprecando contro il povero vecchio, che in realtà andava più lento di una lumaca alla quale avevano pure tirato il freno a mano. Ma invece di finire con la testa insanguinata e pezzi di cervello in mano, la ragazza si ritrova altrove.
    Indossa un orribile pigiama in flanella con stampati sopra i Teletubbies; è seduta su una seggiola a forma di oca in una grande stanza piena di altre sedie vuote, identiche alla sua. Sembra una specie di sala d'attesa, ma con degli sportelli simili a quelli che si vedrebbero in banca. Dietro uno di essi c'è una vecchia megera con un paio di occhiali, che somiglia a una delle streghe del film Disney Taron e la pentola magica. Al di là del plexiglass, dietro la donna, è ammonticchiata una quantità incredibile di scartoffie.
    Bernarda cerca di strapparsi via il pigiama ma, quando realizza di non poterlo fare, comincia a imprecare come uno scaricatore di porto. Si rivolge alla vecchia impiegata: «Ma si può sapere dove sono finita? Cos’è questa pagliacciata?»
    Lei le rivolge un'occhiata a metà tra l'annoiato e l'infastidito.
    «Eccone un'altra.»
    Le indica una direzione con un cenno del capo.
    «Di là, la porta in fondo a destra. Lui ti spiegherà come funziona.»
    Bernarda prova a porle altre domande e, quando l'altra la ignora, la insulta nei modi più coloriti che conosce, tempestando di pugni il vetro. Tutto inutile. Alla fine si vede costretta a percorrere il corridoio come le ha detto la donna e si ritrova davanti a una porta sporca e impolverata, che reca una placca dorata che recita: “L'Alfa e l'Omega”.
    «Ma cos'è, uno scherzo?» bofonchia aprendo l'uscio senza bussare. Si ritrova in quello che avrebbe potuto benissimo essere l'ufficio del ragionier Ugo Fantozzi. La prima cosa che attira la sua attenzione è l'occupante della stanza: un signore anziano, curvo e dal naso gocciolante. È assai malmesso, porta sandali aperti sulle punte da cui si vedono unghie lunghe e sporche. Sta esaminando una libreria piena di ciarpame nei pressi della scrivania.
    La Bernarda arriccia il naso.
    «E tu chi cazzo saresti? Questo è l’inferno? Sei troppo brutto per essere vero.»
    «Io sono colui che è, donna frivola, volgare e senza contegno. Non nominare il nome del Dio tuo invano. Mai sentita questa regola? In fondo è solo stata incisa nella pietra duemila anni fa… anno più, anno meno.»
    L’uomo schiocca le dita e sotto il suo sedere compare una poltrona ancora più brutta delle seggiole nella sala d'aspetto. Ha la forma di un coccodrillo dalla bocca spalancata e senza alcuni denti. Il vegliardo siede a cavalcioni sul dorso con un sospiro stanco.
    «Io volevo quella con la sagoma del leone, porca miseria! Dovrò riprogrammare lo schiocco, queste nuove app mi fanno impazzire.»
    La Bernarda lo fissa con tanto d'occhi.
    «Senti nonnetto, io mi sono rotta di questa storia. Sei veramente Dio, tu? Allora rimandami giù sana all’istante, se no ti pianto un casino biblico.»
    Un altro schiocco di dita del vecchio fa apparire la poltrona del leone spelacchiato, che si muove come se avesse vita propria e intrappola la ragazza in una morsa. Bernarda cerca di divincolarsi, ma non sembra esserci niente da fare, così inizia a battere i piedi.
    «Liberami, vecchio!»
    Lui osserva la poltrona che voleva con aria scocciata.
    «Ah, eccola. Alla buon'ora!»
    Uno strano pappagallo verde dalle striature nere – che la giovane non aveva notato – prende a saltellare sul suo trespolo in un angolo della stanza.
    «Bernarda la testarda! Guarda che bastarda!»
    Prima che possa rispondergli per le rime, un gatto nero sbuca da sotto la scrivania con un miagolio.
    «Ignoralo, il suo cervello è quello che è. Non che tu sia tanto meglio di lui, beninteso.»
    La ragazza tenta di nuovo di liberarsi con una smorfia.
    «Cos'è, siete appena scesi dall'arca?»
    Il vecchio ridacchia.
    «Sono soltanto i miei animaletti da compagnia. Erano troppo noiosi così com'erano, così ho donato loro un intelletto umano. Il pappagallo si chiama Venele Kard, ma io abbrevio sempre Kard. È un po' pervertito, quindi non ti offendere se dovesse fare qualche battuta sconcia. Il gatto spocchioso è Karas. Ha un vero caratteraccio, ma è più sveglio di tanti altri.»
    Il felino in questione si lecca e la guarda.
    «Sai che il tuo nome è a dir poco freudiano? Un po' come “Dick” per gli uomini.»
    La Bernarda non ha idea di cosa voglia dire “freudiano”, ma mentre cerca una risposta sensata da dargli, il pappagallo inizia a rivolgerle apprezzamenti volgari. Lei trae un respiro profondo e grida: «Voglio andarmene da qui!»
    L'uomo scuote la testa.
    «Solo io posso decidere quando per te sarà il momento di andare. Le vedi quelle?»
    Indica una porta di legno e una piena di brillanti incastonati. Lei si stringe nelle spalle.
    «Sono morta, mica cieca. Cazzo, ma sei Dio sul serio? Allora finiscila con i giochetti e rimandami giù, che ho un sacco di cose da fare!»
    «Che lo sia, così dicono; anch’io mi sono presentato tale. Ma non credere che sia una fortuna. L’ubiquità non è affatto un dono, ma una tortura.»
    «Cioè, tu sei uno che sta contemporaneamente su più parti diverse!? Ma non ti si frigge il cervello a pensare troppo? Sai che palle. Allora non perdere altro tempo con me che sono giovane e bella e ho tanta voglia di fare sesso. Dai, rimandami giù e facciamola finita! Ah e… già che ci sei, fammi diventare ricca e famosa. Voglio essere una influencer con milioni di fans. La Ferragni deve diventare verde d'invidia…»
    Dio quasi si strozza con la saliva e riprende fiato.
    «Bocca mia taci, ti vuole quello al piano di sotto a te, donna lussuriosa e irrispettosa; ma io prima di arrendermi devo provare a non perdere anche quest’altra anima. Nonostante non lo meriti.»
    Il pappagallo, Kard, riprende a saltellare.
    «Lussuriosa! Lussuriosa! Fuori dal letto, nessuno è perfetto!»
    Karas gli rivolge un'occhiata sdegnosa, prima di rivolgersi alla ragazza.
    «Sai, la gente come te rappresenta il capolinea del genere umano… e il bello è che non ve ne rendete nemmeno conto.»
    La Bernarda chiude gli occhi sforzandosi di ignorare gli animali e continua a conversare con il vecchio come se nulla fosse.
    «Non è che lui ci sa fare più di te? Quello al piano di sotto, dico.»
    Dio scivola dalla poltrona e, mentre si rialza a fatica, l’occhio gli cade sulle cosce di lei.
    «Buono, là sotto! È peccato, d’altronde l’ho dettato io a quello scapestrato di Mosè: non desiderare la donna d’altri, e tu hai già un uomo. Hai sentito? Anche questo è un mio comandamento.»
    «Chi, quello?»
    Bernarda scoppia a ridere.
    «È solo sesso, miseria. Ma quale uomo e uomo, io sono libera.»
    «Libera! Libera!» starnazza il pappagallo, ma gli altri lo ignorano. Dio si copre le orecchie con le mani.
    «Udito mio, tappati; cosa esce dalla tua immonda bocca, ragazzina insolente? Si sta insieme per procreare, non certo per gioco o diletto. Si pecca assai a pensarla diversamente.»
    «Quanto sei noioso. Allora dai, mandami dal tuo amico al piano di sotto, sono sicura che riuscirò a corromperlo subito. Tu sei troppo rigido. Scommetto che la sua porta è quella con i diamanti, ha stile.»
    Il gatto soffia.
    «Su questo, almeno, siamo d'accordo.»
    Dio fissa la giovane e sospira.
    «Occhi miei, guardate la sua anima e non la materia. Tu sei tanto bella quanto ottusa.»
    Il felino torna alla carica.
    «E la colpa di chi è? Li hai creati tu così, mica io.»
    «Sta' zitto, gattaccio che non sei altro, o stasera Ceasar te lo scordi.»
    Bernarda rotea gli occhi.
    «È peccato anche guardare, adesso? Come sei palloso… ti credo che sei così frustrato. Lo sai che succede a quelli come te? Finiscono in croce per…»
    Dio si tappa di nuovo le orecchie.
    «Non lo dire, per carità.»
    Poi alza il braccio e scuote la testa.
    «Mio figlio ero anche io, sempre io. Lo sai che io sono uno e trino. È stato brutto, con un corpo mortale i chiodi facevano un male cane, e quanto è amaro il fiele. Per non parlare di quella lancia che mi hanno conficcato nel costato. E la corona di spine? Lasciamo stare…»
    Per un attimo la ragazza si fa contrita.
    «Ma tu, scusa tanto, che colpe avevi commesso per farli incazzare così?»
    «Ego mio taci.»
    Lui la fissa, ma lei guarda in alto il soffitto pieno di crepe. Dalla sua bocca esce poi l’ennesima blasfemia.
    «Ma certo, ti sei professato figlio di Dio, che assurdità. Figlio di te stesso e non ti sei aiutato da solo.»
    «Ma non potevo! La gente doveva capire dal mio sacrificio. E invece guarda che generazioni abbiamo partorito! Ogni secolo sempre peggio: non c'è più religione. Non si prega più, a nessuno importa del prossimo… credono persino agli alieni, o che la Terra sia piatta. Ma io non sono di questo regno.»
    «Eh… esagerato!»
    La Bernarda alza la mano come per mandarlo a quel paese, ma poi ci ripensa e dice finalmente qualcosa di sensato.
    «Guarda che ci sono anche persone buone. Per esempio, Madre Teresa di Calcutta, dove la metti? E San Francesco d’Assisi? Gandhi?»
    «No… Gandhi no.»
    Karas inarca la schiena.
    «Meglio se non gli parli delle altre religioni… è un trauma che non ha ancora superato.»
    Dio sprofonda nella poltrona del coccodrillo e Bernarda lo addita con scherno.
    «Lo sapevo! Tu disprezzi i credi altrui, ma dici di essere buono. Lo vedi che anche tu hai i tuoi difetti? E adesso non lo dici: ego mio taci?»
    Dio scatta su dalla poltrona.
    «Mortacci!»
    «Mortacci stracci!» gli fa eco Kard dal trespolo. «E Maometto? Maometto non l'hai detto!»
    Dio, esasperato, allarga le braccia al cielo.
    «Ma che diamine… non mi sarai pure fan di quello che sta là?»
    Mentre la Bernarda ci pensa su, il gatto salta sul tavolo, con un balzo le finisce su una spalla e le sussurra all'orecchio: «A là sta al bar!»
    Il vecchio toglie il gatto di dosso alla giovane impertinente, l'afferra per l’orecchio e la porta verso l'uscio di legno.
    «Adesso ne ho veramente abbastanza. Vuoi tornare laggiù? Allora va'. Ma non so in cosa ti reincarnerai, e non lamentarti se poi perdi la tua coscienza precedente. Donna avvisata, mezza salvata.»
    Lei lo guarda allibita, ma anche con una punta di paura, stavolta.
    «La tua è la porta d’oro e di diamanti? No, non ci credo. Datemi una pillola.»
    Dio allarga ancora le braccia, esasperato.
    «Forse ho sbagliato tutto dal principio. Fin da quando ho separato il cielo dalla terra, il giorno dalla notte, il bianco dal nero, i comunisti dai fascisti, i bianchi dai neri.»
    I suoi occhi baluginano di lacrime e, con sorpresa di tutti, la Bernarda gli accarezza il viso.
    «Anche tu soffri e hai dubbi, allora. Ma non ti preoccupare, prima o poi tutto si risolve.»
    L'Onnipotente rialza la testa.
    «Eh no, eh no! Non è così che funziona, l'Eternità. Per voi c’è l’eterno riposo dopo la valle di lacrime, per me è l’infinito.»
    «Come la canzone di Raf? L'ironia del destino vuole che io sia ancora qui a pensare a te…»
    Stavolta lui le confeziona un sorriso funesto.
    «Già, vi sento tutti: uno per uno. Sono stanco, fiacco e nervoso.»
    «Prenditi una vacanza, allora! Apri la porta di legno e vai. Dimenticherai tutto, no?»
    Il gatto miagola soddisfatto.
    «Lo sai da quant'è che glielo dico? Ma lui, niente.»
    Dio si sofferma a pensarci.
    «E poi qui chi ci resta?»
    «Io! Io!» gracchia il pappagallo.
    La giovane lo ignora.
    «Facciamo a cambio, guarda come ti rivoluziono il Creato! Un giorno mi ringrazierai.»
    Il sorriso di Bernarda si allarga.
    «Dai nonnetto, che ci stai, lo so. Io sarò una di quelle entità vincenti, mi basterà un semplice ciao per ricevere un mi piace. Nessuno può dirmi di no!»
    Il Creatore si alza dalla poltrona e le fa segno di accomodarsi, ma poi ci ripensa.
    «Ragazzina, schiocca un po’ le dita?»
    Lei si esibisce in una bella schiacciata sonante e la poltrona a forma di coccodrillo scompare. Al suo posto si materializza una bella fuoriserie fiammante.
    «Destino mio, prendimi.»
    Dio apre l'uscio di legno e lo richiude alle proprie spalle.
    La porta dell'ufficio si spalanca di colpo e sulla soglia compare un brutto ceffo dall'aspetto ambiguo: ha i capelli lunghi, il viso oblungo e gli occhi spiritati.
    «Sono io il nuovo Messia! Inchinatevi!»
    Il gatto gli dà le spalle e si dirige verso la lettiera.
    «E io sono Cringer.»
    La Bernarda squadra il nuovo arrivato.
    «E adesso quest'altro chi cazzarola è?»
    Il pappagallo prende a svolazzare per la stanza, come impazzito.
    «Benson, Benson! Camillo Benson conte di stocazzo!»
    Bernarda Fumagalli schiocca le dita, in mano le compare un pollo e glielo tira in faccia. Richard Benson spalanca gli occhi e urla: «Un polloooooooooooooo!»

    Video

     
    Top
    .
  2.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elfo

    Group
    Administrator
    Posts
    24,296
    Inchiostro di qualità
    +253
    Location
    Roma

    Status
    Offline

    Che dire? L'ironia demenziale c'è tutta, io ho trovato questo racconto demenziale al punto giusto con acute punte di osservazione. Inventarsi un Dio non onnipotente e pieno di difetti l'ho trovata un'idea simpatica. Anche le figure degli animali che fanno da sfondo sono azzeccatissime. Chiusa con un personaggio che più demenziale non si può (Richard Benson è un'icona trash a tutto tondo).
    Spero che tutti coglieranno la sacra ironia del pezzo come è giusto che sia. Si vede la mano di Eleven Dark in uno stile meno grezzo e più curato. Ottimo lavoro, ragazzi. Soprattutto grande collaborazione.
    Non sarà affatto facile battervi.

     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cavaliere di Corte

    Group
    Inchiostro di tenebra
    Posts
    7,216
    Inchiostro di qualità
    +545
    Location
    Universo non locale (Yuggoth)

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Erendal @ 9/11/2023, 09:55) 

    Che dire? L'ironia demenziale c'è tutta, io ho trovato questo racconto demenziale al punto giusto con acute punte di osservazione. Inventarsi un Dio non onnipotente e pieno di difetti l'ho trovata un'idea simpatica. Anche le figure degli animali che fanno da sfondo sono azzeccatissime. Chiusa con un personaggio che più demenziale non si può (Richard Benson è un'icona trash a tutto tondo).
    Spero che tutti coglieranno la sacra ironia del pezzo come è giusto che sia. Si vede la mano di Eleven Dark in uno stile meno grezzo e più curato. Ottimo lavoro, ragazzi. Soprattutto grande collaborazione.
    Non sarà affatto facile battervi.


    Grazie Ere. :cappello:

    Vediamo se qualcuno riesce anche a identificare i due animali... :laugh:
     
    Top
    .
  4.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elfo

    Group
    Administrator
    Posts
    24,296
    Inchiostro di qualità
    +253
    Location
    Roma

    Status
    Offline

    Più lo rileggo e più mi diverte! Sarebbe stato bello leggere persino qualche battuta in più!

     
    Top
    .
  5.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bardo

    Group
    Inchiostro colorato
    Posts
    1,670
    Inchiostro di qualità
    +28
    Location
    Casa mia

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Askar @ 9/11/2023, 17:06) 
    CITAZIONE (Erendal @ 9/11/2023, 09:55) 

    Che dire? L'ironia demenziale c'è tutta, io ho trovato questo racconto demenziale al punto giusto con acute punte di osservazione. Inventarsi un Dio non onnipotente e pieno di difetti l'ho trovata un'idea simpatica. Anche le figure degli animali che fanno da sfondo sono azzeccatissime. Chiusa con un personaggio che più demenziale non si può (Richard Benson è un'icona trash a tutto tondo).
    Spero che tutti coglieranno la sacra ironia del pezzo come è giusto che sia. Si vede la mano di Eleven Dark in uno stile meno grezzo e più curato. Ottimo lavoro, ragazzi. Soprattutto grande collaborazione.
    Non sarà affatto facile battervi.


    Grazie Ere. :cappello:

    Vediamo se qualcuno riesce anche a identificare i due animali... :laugh:

    Gli animali siete voi due, i nomi di fantasia sono i vostri anagrammi. 😀
    Piaciuto.
     
    Top
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cavaliere di Corte

    Group
    Inchiostro di tenebra
    Posts
    7,216
    Inchiostro di qualità
    +545
    Location
    Universo non locale (Yuggoth)

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Nozomi @ 18/11/2023, 19:10) 
    CITAZIONE (Askar @ 9/11/2023, 17:06) 
    Grazie Ere. :cappello:

    Vediamo se qualcuno riesce anche a identificare i due animali... :laugh:

    Gli animali siete voi due, i nomi di fantasia sono i vostri anagrammi. 😀
    Piaciuto.

    Brava. :cappello:

    Purtroppo Alan e ike ci hanno fregato tutte le caramelle gommose a forma di orsetto, quindi non vinci niente. :laugh:
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bardo

    Group
    Inchiostro di tenebra
    Posts
    1,639
    Inchiostro di qualità
    +53

    Status
    Offline
    Ironico all'inverosimile, ma non irriverente.
     
    Top
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Viandante

    Group
    Member
    Posts
    104
    Inchiostro di qualità
    +23

    Status
    Offline
    Questo brano è un po' più strutturato del primo che ho letto (Lo yeti), con meno giochi di parole, quindi meno complicato per la mia povera mente da seguire.
    Il brano è sì demenziale, ma godibilissimo, il modo in cui è morta la protagonista mi ha spezzata in due! :D
    Mi sono piaciuti tutti i personaggi, dalla Bernarda strafottente a Dio, così vecchio e così prono alle tentazioni, gli animali come personificazione dei due autori mi ha fatto ridere un sacco!
    Il pappagallo ritrae benissimo l'essenza di molti brani di Eleven Dark e il gatto spocchioso ritrae perfettamente Askar, ottima l'autoironia, ci vuole coraggio ragazzi!
    Mi inchino, perchè di nuovo, non avrei idea di come partire per scrivere un brano del genere.
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cavaliere di Corte

    Group
    Inchiostro di tenebra
    Posts
    7,216
    Inchiostro di qualità
    +545
    Location
    Universo non locale (Yuggoth)

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Janec23 @ 24/11/2023, 13:15) 
    Questo brano è un po' più strutturato del primo che ho letto (Lo yeti), con meno giochi di parole, quindi meno complicato per la mia povera mente da seguire.
    Il brano è sì demenziale, ma godibilissimo, il modo in cui è morta la protagonista mi ha spezzata in due! :D
    Mi sono piaciuti tutti i personaggi, dalla Bernarda strafottente a Dio, così vecchio e così prono alle tentazioni, gli animali come personificazione dei due autori mi ha fatto ridere un sacco!
    Il pappagallo ritrae benissimo l'essenza di molti brani di Eleven Dark e il gatto spocchioso ritrae perfettamente Askar, ottima l'autoironia, ci vuole coraggio ragazzi!
    Mi inchino, perchè di nuovo, non avrei idea di come partire per scrivere un brano del genere.

    Il gatto e il pappagallo ringraziano. :cappello:
     
    Top
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bardo

    Group
    Inchiostro classico
    Posts
    2,646
    Inchiostro di qualità
    +78
    Location
    Italy

    Status
    Offline
    Anche a me è piaciuta di più la presenza e l'ironia dei due animaletti, rispetto al dialogo principale. I caratteri dei due autori del brano emergono piuttosto bene.
     
    Top
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    12,927
    Inchiostro di qualità
    +283

    Status
    Offline
    Racconto per certi versi geniale, per altri a tratti un po' scontato (soprattutto da Askar mi aspetto idee più originali, la critica a influencer e religione con spolverate di sesso pecoreccio è ormai quasi da avanspettacolo), che strappa comunque il mio voto, sia perché il racconto dei carissimi Ivano e dark mi ha fatto venire il mal di testa 😄 sia perché gli altri due racconti presentano dei vizi di forma che non li rendono purtroppo votabili. La forma è perfetta (a parte un tempo verbale che non mi ha convinto, quello in cui avviene l'incidente di Bernarda), il contenuto secondo me appunto può essere raffinato (in genere si dice il contrario). Una chicca l'omaggio a Richard Benson, che ho avuto la fortuna di vedere dal vivo tanti anni fa (ora purtroppo non sarebbe più possibile).
     
    Top
    .
  12.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cavaliere di Corte

    Group
    Inchiostro di tenebra
    Posts
    7,216
    Inchiostro di qualità
    +545
    Location
    Universo non locale (Yuggoth)

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Pecco73 @ 30/11/2023, 12:27) 
    Racconto per certi versi geniale, per altri a tratti un po' scontato (soprattutto da Askar mi aspetto idee più originali, la critica a influencer e religione con spolverate di sesso pecoreccio è ormai quasi da avanspettacolo), che strappa comunque il mio voto, sia perché il racconto dei carissimi Ivano e dark mi ha fatto venire il mal di testa 😄 sia perché gli altri due racconti presentano dei vizi di forma che non li rendono purtroppo votabili. La forma è perfetta (a parte un tempo verbale che non mi ha convinto, quello in cui avviene l'incidente di Bernarda), il contenuto secondo me appunto può essere raffinato (in genere si dice il contrario). Una chicca l'omaggio a Richard Benson, che ho avuto la fortuna di vedere dal vivo tanti anni fa (ora purtroppo non sarebbe più possibile).

    Grazie, Pecco. :cappello:

    Dunque, esattamente come ci ho tenuto a precisare che le battute migliori sono di Eleven, anche gran parte del contenuto è farina del suo sacco e non del mio. D'altronde nell'avanspettacolo Eleven ci sguazza. :laugh:
    Io gli ho fornito l'idea di base (tizio muore e si ritrova a tu per tu con Dio, cominciando un dialogo in cui si criticano l'un l'altro). Come puoi ben vedere, nelle mani di Eleven l'idea iniziale si è completamente trasformata rispetto a ciò che avevo in mente, ma mi premeva più l'aspetto comico che non la critica... questo perché, come hai ben rilevato (ormai mi conosci), se volessi esporre il mio punto di vista in un'opera lo farei in brani seri, mordaci e molto più politicamente scorretti di questo. In effetti, mi sono sempre astenuto dal pubblicarli perché quasi sicuramente verrebbero considerati non idonei al sito. :)
    Insomma, ho pensato solo alle risate, anche se può sembrare strano detto da me, ma d'altronde doveva essere un brano demenziale...
    E anche l'idea di Benson è stata di Eleven. Diciamo che in questo turno mi sono limitato a curare perlopiù la forma e a delle semplici aggiunte (noi in versione animale e alcune battute, come quelle su Cringer e su Cavour, sono idee mie), e ho lasciato il campo libero a EdoHard. :laugh:
    Sul verbo, ci darò un'occhiata ed eventualmente sistemerò finito il turno... è possibile che sia sfuggito qualcosa perché inizialmente l'avevo scritto al passato, ma poi ho preferito volgerlo al presente per una maggiore immediatezza. :proprio:
     
    Top
    .
  13.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Eroe

    Group
    Member
    Posts
    26,654
    Inchiostro di qualità
    +7
    Location
    Bacaniland

    Status
    Online
    CITAZIONE (Askar @ 8/11/2023, 18:08) 
    mi basterà un semplice ciao per ricevere un mi piace.

    Quasi come Huine!

    Il brano è ben scritto, anche se alcuni passaggi purtroppo, per via della mia ignoranza, non hanno raggiunto in me il loro scopo: ad esempio, non sapendo chi fosse Richard Benson, ho dovuto andare a cercare notizie di questo personaggio ma, così facendo, mi sono perso l'immediatezza dell'effetto che il brano voleva creare. Il contenuto del racconto mi ha lasciato un po' tiepido, ma questo dipende dalla mia impostazione: è vero che un dio che si sfoga del suo malessere con una ragazzetta qualunque e che si fa mettere sotto nella discussione con costei rappresenta un'immagine ridicola e da qui l'effetto demenziale, però velatamente si potrebbe anche interpretare in maniera seria questa situazione, vedendo in ciò la sconfitta del trascendente di fronte alla superficialità.
     
    Top
    .
  14.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cavaliere di Corte

    Group
    Inchiostro di tenebra
    Posts
    7,216
    Inchiostro di qualità
    +545
    Location
    Universo non locale (Yuggoth)

    Status
    Offline
    CITAZIONE (ikebanacka @ 6/12/2023, 22:58) 
    CITAZIONE (Askar @ 8/11/2023, 18:08) 
    mi basterà un semplice ciao per ricevere un mi piace.

    Quasi come Huine!

    Il brano è ben scritto, anche se alcuni passaggi purtroppo, per via della mia ignoranza, non hanno raggiunto in me il loro scopo: ad esempio, non sapendo chi fosse Richard Benson, ho dovuto andare a cercare notizie di questo personaggio ma, così facendo, mi sono perso l'immediatezza dell'effetto che il brano voleva creare. Il contenuto del racconto mi ha lasciato un po' tiepido, ma questo dipende dalla mia impostazione: è vero che un dio che si sfoga del suo malessere con una ragazzetta qualunque e che si fa mettere sotto nella discussione con costei rappresenta un'immagine ridicola e da qui l'effetto demenziale, però velatamente si potrebbe anche interpretare in maniera seria questa situazione, vedendo in ciò la sconfitta del trascendente di fronte alla superficialità.

    Sì, come detto non voleva essere profondo né nascondere critiche velate, ho lasciato al timone Edo e mi sono limitato ad aggiustare la rotta. Voleva solo essere un brano demenziale e - possibilmente - far ridere. Se l'obiettivo l'abbiamo raggiunto, del tutto o in parte, posso dirmi soddisfatto.
    Come dicevo in un post precedente, la mia idea originale era abbastanza diversa e - in caso avessi scritto il brano da solo - forse si sarebbe concretizzato con delle riflessioni più impegnative, come forse auspicavi.
    Grazie comunque per la lettura e il commento, ike. Di questi tempi direi che non sono più scontati nemmeno nei contest... :paper:
     
    Top
    .
  15.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bardo

    Group
    Inchiostro colorato
    Posts
    4,117
    Inchiostro di qualità
    +91

    Status
    Offline
    Davvero divertente. Dio che riflette in quel modo mi ha ricordato un po' "La genesi" di Francesco Guccini.
     
    Top
    .
17 replies since 8/11/2023, 18:08   253 views
  Share  
.
Top