Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

Votes taken by Fairy Evelin

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    Che Sliding Doors Luke 😍
    ximox, ciò che vuole dirci il film è quello, che le cose vanno come devono andare. Ma neanche a me piace questa concezione su un destino che è già scritto. No, secondo me il destino lo cambi ogni volta che compi una scelta. Dove sarebbe il libero arbitrio altrimenti? Non posso pensare che qualsiasi cosa io faccia, mi vada sempre nello stesso modo, per me è inaccettabile, no, non ci sto. Io ho l'impressione di essere passata per moltissime sliding doors, ma non lo so se ho scelto bene, sono molto impulsiva e ci sono stati momenti in cui ho ragionato poco. Tipo la scelta del percorso di studi, quando hai tredici anni e sei giovane per scegliere veramente cosa vuoi nella tua vita. Poi penso, e se avessi scelto qualcos'altro oggi non conoscerei le persone che conosco....ne conoscerei altre, la mia vita sarebbe stata peggiore o migliore? Avrei avuto un lavoro migliore? Mi faccio millemila domande...non riesco ad immaginarmi diversa.

    Pecco, interessante il tuo punto di vista. Ma sì, io credo che nella vita le occasioni capitono più volte, a saperle riconoscere...

    Tuffo nel passato.... 😉(ma che fine hanno fatto gli Aqua? XD)

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    Ragazzi belli, vi è mai capitato di trovarvi di fronte ad una Sliding Doors, di riconoscerla?
    Avete presente quel film del 1998 con Gwyneth Paltrow? Un giorno qualunque, Helen si dirige al lavoro e nell’ascensore un gentile sconosciuto le raccoglie un orecchino. Dopo essere stata licenziata senza preavviso, la ragazza si accinge a tornare a casa ma il gioco di una bambina, che fa camminare la sua bambola sulla ringhiera della scala che la separa dalla banchina della metropolitana, comporterà uno sdoppiamento del destino di Helen, dipendente dall’aver preso o perso quel treno. La Helen che riesce a prendere il treno, infatti, arriva a casa in eccessivo anticipo, trovando il suo fidanzato a letto con l’amante. Sul quel treno, tuttavia, Helen aveva rincontrato lo sconosciuto dell’orecchino raccolto in ascensore la stessa mattina, che finisce per diventare il suo nuovo compagno.
    Che ne è stato invece della Helen che la mattina perde il treno per un soffio e decide di ripiegare su un taxi? Helen ha un tentativo di scippo scendendo dall’auto e arriva a casa proprio appena l'amante è andata via, trovando il fidanzato stranamente turbato ma senza riuscire a porsi troppe domande in merito, dopo una giornata tanto brutta.

    Quali sono le vostre Sliding Doors? Ne avete avute, le avete riconosciute? :)

    Sliding-Doors-4
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    Un bombolone alla crema... 🥯
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    Che belle parole per il forum 💚
    Alan anche noi dello Staff non siamo mica tanto normali 🙃 😄
    Come admin io non ho contribuito granché nel corso degli anni rispetto agli altri, ma tengo questo posto nel cuore e sono felicissima, tanto felice di vederlo popolato e vivo più che mai! La cultura, il confronto e il sano dibattito qui non spariscono dalla pagina come nei social, qui c'è gente che ama profondamente parlare in tutta tranquillità dei più disparati argomenti e tornarci sopra a distanza di tempo. Continuiamo così! 👍 Forza Inchiostro diVerso! :happiness:
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    Speranze tra le mani e sogni, tantissimi sogni. Che bel ritratto di amicizia, fermo nella mente e nel cuore <3
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    Io che faccio tardi a lavoro :help:

    Se scrivo ragno tu pensi a...?
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    Le parole con il cuore dentro sono la risposta dei poeti agli urti della vita <3
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    Volevo dire che La Notte di Armia è uno scritto con il cuore dentro 🌝

    CITAZIONE (Lucio Musto @ 30/1/2021, 18:42) 
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    f105_-_Luna_0



    (da i miei "Ghirigori")



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    Notte di ARMIA

    ciao ARMIA –
    Stanotte brilli esagerata lassù nel tuo prato di buio,
    e timorose, e vergognose, le stelle umiliate
    corrono a nascondersi dietro l'unico bioccolo di nube
    che tu fai splendere in cielo di purissimo argento.
    E lui impudico e ardito t'insidia,
    avido di coprirti, ora, davanti a tutti.

    Discreto, io richiudo le persiane
    e mi rintano in quest’antro solitario...


    Lucio Musto 29 gennaio 2021
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    E' proprio come un urlo Ere, mi è arrivato proprio in questo modo. Un urlo agli amici perduti. Tante delusioni si incontrano nel corso della vita e ci spingono a guardare gli altri con sospetto... ma fai bene a pensare quell che hai scritto. Io reputo che il diventare diffidenti, il darci a minuscole dosi, non ci aiuta. Come dice Fra, quello che importa è la propria morale. Col tempo aiuta anche l'esperienza, a forza di prendere batoste, alcune cose si comprendono meglio. Molto meglio. :)
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    Benvenuta tra le creature di Inchiostro! 😉
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    tumblr_psoh0xJmd01r47bczo1_400

    Il termine Banshee deriva dalla forma anglicizzata dell’irlandese Beansì(d) (donna del Sidhe), cioè “donna del colle delle fate”.
    In alcune zone d’Irlanda viene chiamata “ban caointe” (la piangente), oppure “badhbh caointe” (Badb che piange) in chiaro riferimento alla dea corvo precristiana Badb.

    Nell'antica tradizione celtica, la banshee era una dea custode della comunità sociale e della zona in cui essa era insediata, ma con l'avvento del cristianesimo passò a esercitare il ruolo di una semplice fata.
    Era uno spirito che assumeva la forma o di una bellissima giovane, o di donna matura o di un'anziana nell'atto di cantare o di piangere. Infatti, una caratteristica tipica della banshee sono gli occhi arrossati dal pianto o un velo che l'avvolge. Portava vesti di vari colori, ma solitamente prediligeva il bianco o il rosso, i colori che nella tradizione celtica richiamavano il mondo dei morti. I suoi capelli erano lunghi e fluttuanti, che amava pettinare con un pettine d'oro o d'argento.
    Il compito della banshee era quello di proteggere il clan e la famiglia a cui era associata. Secondo l'antico folklore irlandese, la banshee piangeva solo per le principali famiglie nobili: gli O'Neill, gli O'Brien, gli O'Connor, gli O'Grady e i Kavanagh. Per questo, se qualcuno era in grado di udire l'urlo disperato della banshee poteva dirsi nobile. Tuttavia, in seguito a matrimoni con altre famiglie, la lista di chi poteva sentire i lamenti della banshee si allungò notevolmente. Addirittura la banshee riusciva a controllare i componenti della famiglia che proteggeva anche quando questi emigravano in altri Paesi, come l'America.

    Il tratto peculiare della banshee resta però il suo sonoro lamento. Le sue urla prendono il nome di keening, dalla parola gaelica caoineadh, cioè "lamento", ed era la prima avvisaglia della presenza di questa creatura. Il suo pianto fragoroso era dovuto all'imminente morte di un membro della famiglia protetta oppure, in rari casi, si trasformava in un pianto di vittoria se la morte toccava a una persona di una famiglia avversaria.
    Ma quasi sempre il grido disperato della banshee nasceva dal dolore per l'imminente perdita di quello che ella stessa considerava uno dei propri "cari". Per questo la banshee di solito è vista come una figura portatrice di sventura, uno spirito maligno che annuncia una disgrazia. Questa sfortunata caratteristica della banshee la porterà, dal VIII secolo in avanti, a essere classificata tra le creature malvagie. Più avanti, poi, verrà rappresentata come uno spirito in grado di uccidere con il suo solo grido.

    Vi sono delle banshee che hanno raggiunto nel tempo una maggiore notorietà delle altre. Una di queste è Aibhill, legata alla famiglia irlandese degli O'Brien, che la notte prima della battaglia di Clontarf (1014) era apparsa al re Brian Boru nell'atto di lavare i panni dei soldati finché l'acqua non si fosse tinta di sangue. In questo modo, il sovrano capì che sarebbe andato incontro a morte certa durante la battaglia.
    Anche le banshee scozzesi sono molto popolari. Una leggenda racconta che un certo Lord Airlie una volta uccise un giovane suonatore di tamburello incastrandolo nel suo strumento e facendolo precipitare dalle mura. Da questo momento in poi, la banshee protettrice della dinastia Airlie si presentò sempre con un suono di tamburello ogni volta che uno dei nemici della famiglia stava per morire.
    Un'altra leggenda, invece, fa riferimento alla bean nighe, che si aggirava vicino ai torrenti per lavare via il sangue dai vestiti di chi era prossimo alla dipartita. Il folklore scozzese identificava le bean nighe con spiriti di donne morte di parto, che non riuscivano a trovare pace e vagavano sconsolate in attesa di una vera e propria morte. La bean nighe era tutt'altro che avvenente, poiché aveva un naso con un'unica narice, un enorme dente sporgente e i seni penduli. Tuttavia, chi fosse riuscito a bere il latte del suo seno sarebbe divenuto figlio adottivo della bean nighe, che si sarebbe impegnata a esaudire un suo desiderio.

    Fonti: gardenofhesperides, celticworld
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    Che immagine forte. Ma quante persone nel mondo continuano a morire per la crudeltà di molti. Ancora troppe...
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    Eccomi in una diapositiva di oggi. 😂

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    Sono occhi che si sono donati, nel bene e nel male ^_^ mi piace come scrivi! Sei molto naturale!
237 replies since 29/9/2008
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