Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

Votes taken by ikebanacka

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    Le narici tese a fiutare l’aria
    come un animale braccato in fuga
    intorno ti guardi dai predatori;
    per non diventare loro cibaria
    vorresti celarti, coi tuoi timori,
    dentro il guscio come una tartaruga.

    Sono lupi gli uomini, l’importanza
    da qui di nascondersi dentro il gregge:
    non ti senti al tuo posto, fermo in stallo
    come un elefante dentro una stanza
    di cristalli quando ciò che è cristallo
    è solo il tuo cuore spezzato in schegge.

    E pensi che questo non è il tuo mondo
    e che solo il corpo chi ti circonda
    ha simile a te, non i sentimenti
    (quelli son bestiali!) e migrabondo
    come sterna verso altri continenti
    cercheresti il tuo fato in altra sponda.

    Ma trovare un angolo che nel globo
    sia contraddistinto in altra maniera
    che da darwiniana sopraffazione
    è vano, sinché l’animo tuo probo
    è così, sinché per l’evoluzione
    solleverai dunque la testa, fiera!
  2. .
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    Hai adottato una soluzione stilistica ardita nel cambiare schema di rima per ogni strofa: da alternata a baciata a incrociata. L'hai fatto di proposito o hai adattato un primo schema originario alle parole che emergevano nella composizione dei tuoi versi?
  4. .
    A causa di alcuni impegni che mi si sono accumulati nel corso di queste settimane, non credo di riuscire a commentare i singoli testi prima della scadenza del sondaggio, perciò motivo qui come ho attribuito il mio voto.
    Tra tutti i racconti, quello che più mi ha intrigato è stato quello di NovelleVespriane, però purtroppo ci sono diverse imprecisioni nella forma che non mi portano ad attribuire il mio voto a questo brano: peccato, forse con un po' di tempo in più per una stesura in bella copia il risultato sarebbe stato migliore! Anche il racconto di Fulci aveva secondo un buon potenziale, ma a maggior ragione in questo caso si avverte che si tratta di materia grezza che ha bisogno di una bella rifinitura. Di contro, il racconto di Askar magari non mantiene sempre alle stelle la tensione nel lettore, ma rappresenta una prova di maturità narrativa tramite una forma priva di sbavature e un contenuto lineare che dall'inizio alla fine si sviluppa senza incongruenze. Anche il brano di Erendal è scritto bene, però dà l'impressione di essere estratto da un contesto in cui i personaggi già avevano fatto parlare di sè; ugualmente ho apprezzato il racconto di Alan, anche se alla conclusione della lettura mi è rimasto un senso di insoluto che forse rappresentava proprio l'obiettivo dell'autore, ma che a me sarebbe piaciuto venisse chiarito meglio (alla fine, non si capisce se l'intera vicenda sia avvenuta davvero o se si sia trattato solo dell'immaginazione della protagonista).
    Rispetto agli altri racconti in gara, ho trovato il brano di Miss Loryn interessante, anche se non propriamente un racconto horror, rappresentando più una serie di considerazioni che la narrazione di una vicenda. Il brano di Serenity punta forte sullo splatter, ma a mio avviso andava approfondito psicologicamente ed emotivamente. Infine, Pecco ha portato un brano che, più che un horror di fantasia, rappresenta un horror di realtà: una realtà in cui l'orrore è qui rappresentato dall'omologazione sociale, che ti riduce a zombie privo di un tuo gusto e di un tuo pensiero, seguace acritico di mode e di modelli (cantanti, attori, influencer), un tema sicuramente di rilievo e che magari avrebbe meritato un approfondimento maggiore.
  5. .
    CITAZIONE (Erendal @ 17/4/2023, 19:54) 
    Non mi ero accorto, ma la parola data conta... Quindi approvo.

    Per ringraziarti per la correttezza, ti cedo anche una carta doppia di Druvir: so che tu ce l'hai già, ma un doppione potrebbe farti comodo per essere utilizzato in qualche scambio.
  6. .
    Il mio voto a Dangel, convincente sia per forma sia per contenuto. Se avessi potuto spendere un secondo voto, l'avrei dato a DruVir.
  7. .
    Hai puntato sugli endecasillabi, ma a volte viene meno questo schema metrico (si veda il secondo verso che forse appositamente recita "replica dello schema sbagliato", verso che è un decasillabo). Rime alternate che però nell'ultima strofa vedono un'eccezione nei versi dispari. E poi, Epoché, ti consiglierei di eliminare quell'apostrofo davanti a "sì": "" rappresenta già la forma letteraria di "così" quale derivazione diretta dal latino "sic", non c'è alcun bisogno dell'apostrofo iniziale.
    A prescindere da alcune sbavature, penso che tu abbia affrontato il tema in modo incisivo, forse basandoti sulla tua esperienza personale. Un baratro interiore, nei pensieri e nei sentimenti, che si radica in ciò che la vita ci ha portato: bisogna arrivare a quella fine, senza necessariamente toccare il fondo del baratro ma facendosi forza con le proprie ali per salvarsi dal precipizio.
  8. .
    Se complessivamente questa poesia si presenta ben elaborata, ci sono tuttavia alcuni passaggi che non mi convincono: nella quarta strofa, sette aggettivi in tre versi mi sembrano una concentrazione troopo elevata; nella quinta strofa, la triplice ripetizione di "lei" mi suona come un sofisma retorico; nella sesta strofa, il termine "tunnel" inserito tra versi in cui scrivi parole come "eremi" e "pria" mi stona come fuori luogo... Non credo poi che sia corretto scrivere "e né" perché entrambe sono congiunzioni copulative.
    Plaudo alla sponsorizzazione dell'opera dantesca come magistra vitae.
  9. .
    Apprezzato moltissimo il contenuto, sia nel messaggio complessivo sia nelle specifiche citazioni: ogni riflessione e critica sulla poetica del passato o del presente è in fin dei conti anche un proprio manifesto di ciò che noi vorremmo proporre come poesia. Non ti è però venuta un po' di malinconica nostalgia rispetto all'uso di quella bella metrica d'antan quando hai scelto di utilizzare il verso libero? :P
    Scendo in una minuzia: con un verso che termina con "3D" (notare l'uso di cifra e sigla all'interno di un testo poetico), perché non scegliere di far terminare il verso successivo con la parola "duri" anziché con la parola "atti", invertendo l'ordine delle parole e mantenendo così una consonanza sulle lettere "r" e "d"?
  10. .
    Una poesia rivolta a un "tu" che non c'è più e il cui ricordo è ancora vivo, con una continua contrapposizione tra l'assenza fisica (giace, tace, ecc.) e la presenza nella memoria (viva, riaffiora, ecc.) che provoca sofferenza e porta a interrogarsi sul senso dell'andare avanti, e per quanto tempo andare avanti, se fino addirittura all'immortalità... Ammetto di non aver compreso l'immagine dell'uovo d'osso della quarta strofa, mentre in particolare ho trovato pregevole l'ultima strofa. Vedo una prevalenza di endecasillabi e settenari, ma la metrica non è sempre costante.
  11. .
    CITAZIONE (Erendal @ 13/4/2023, 23:27) 
    CITAZIONE (ikebanacka @ 13/4/2023, 22:25) 
    Huine : posso darti un Fert della Gilda in cambio del tuo doppione di Yria antropomorfa.

    Erendal: posso darti un Lucio antropomorfo e una Serenity antropomorfa per un Luke antropomorfo.

    Accetto Ike lo scambio per Serènity antropomorfa.

    👌 👌

    Se a te va bene lo scambio Luke-Serenity, a me sta bene e così posso inserire Lucio nello scambio proposto a Huine.
  12. .
    Dopo aver letto la poesia: ma siamo sicuri che i settenari iniziali siano l'ideale per rappresentare il passo lento?
    Dopo aver letto i commenti: riguardo a questa poesia, va bene qualsiasi cosa purchè non si scatenino altre diatribe!

    Al di là di questo, in questo testo mi ha colpito la forte presenza di termini privativi (quelli introdotti da "in-", per intenderci): "in-cognite", "in-finito", "in-distinti" tutti peraltro concentrati nella seconda strofa, a cui seguono inoltre "immota" e "ignoto". Nell'insistere su questa ricorrenza, sembra quasi che ci sia una contrapposizione sottointesa tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, tra ciò di cui si è privati e ciò che si vorrebbe raggiungere.

    E con ciò...
  13. .
    Il verso centrale della poesia recita "Solo uomini, o son demoni": mi sembra strano quel "solo", mi sarebbe suonato meglio "sono". Il termine "uomo/uomini" diventa poi ricorrente nell'ultima strofa, dove è ripetuto tre volte in cinque versi: se questo è un uomo, verrebbe da pensare... Hai scelto un tema su cui si è scritto tanto, ma mai abbastanza...
  14. .
    Ho trovato la poesia abbastanza convincente finché non sono giunto all'ultima parola: quel "un po'" secondo me va a smorzare tanto di quello che hai scritto in precedenza. "Un po'" è una espressione comune, colloquiale, quasi banale: per mantenere il livello drammatico che eri riuscita a descrivere nei versi precedenti, forse potevi adottare una soluzione diversa, più incisiva e raffinata.
  15. .
    CITAZIONE (ikebanacka @ 28/3/2023, 23:02) 
    Chiedo per cortesia il pacchetto di terza fascia, grazie! :D

    Almeno per Pasqua, posso sperare di ricevere in regalo il mio pacchetto? :allora: :allora:
1311 replies since 31/3/2005
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