Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

Posts written by ikebanacka

  1. .
    Sono deluso per come è andata questa poesia... Non tanto in termini di voti ricevuti, che hanno rilevanza solo per l'aspetto ludico della gara, quanto piuttosto perchè, tra chi ha provato a commentare questa poesia, nessuno s'è avvicinato all'idea che avevo alla base di questo componimento. Colpa mia che non sono riuscito a esprimere quello che avevo in mente: e dire che inizialmente ero convinto di aver disseminato una quantità eccessiva di indizi per indirizzare verso la chiave di lettura...
    Sul fatto che l'autore fossi io, mi stupisco che qualcuno abbia avuto dubbi pur trovandosi di fronte a una poesia con rime ed endecasillabi, ma forse c'è stato un depistaggio per via delle immagini cupe laddove invece solitamente io adotto un altro tipo di espressività, tendenzialmente più concettuale.
    Le immagini cupe derivano dall'idea alla base di questa poesia, che purtroppo si ricollega a un caso di cui sono a conoscenza. Il tema infatti è il consumo di sostanze stupefacenti, e, nello specifico, l'abuso di eroina tramite fumo.
    Gli indizi erano diversi: a parte la parola esplicita "eroine", altri indizi erano le "canne bruciate", l'"inferno di carta stagnola" (la carta stagnola si utilizza per fumare l'eroina), il "miotico sguardo" (la miosi è un tipico effetto da assunzione di eroina). Anche la stessa parola "Ero" è un richiamo al termine "Ero(ina)".
    Cosa c'entra l'infante della prima strofa? Nel caso reale da cui ho preso spunto, i sospetti che la persona in questione potesse essere tossicodipendente sono sorti quando questa ragazza ha iniziato a rivelare ai propri colleghi di avere allucinazioni che la portavano a vedere un bambino morto a fianco del suo letto. Da questo terribile trip, ho rielaborato il tutto come se la protagonista fosse alla ricerca di un'identità e di un senso.
    Ero incerto se porre un'epigrafe prima della poesia... Il titolo "Ero, o non ero" richiama il shakesperiano "Essere, o non essere", e in virtù di questo ero tentato di riportare una citazione del famoso monologo e in particolare "For in that sleep of death what dreams may come / when we have shuffled off this mortal coil, / must give us pause". Magari poteva essere un indizio in più per interpretare il testo, o forse no...
  2. .
    CITAZIONE (UmanoErrare @ 3/8/2023, 00:27) 
    Mi sembra che manchi una parola "mi avrebbe fatto ... se".

    Hai ragione: "mi avrebbe fatto piacere se".
  3. .
    CITAZIONE (Neme_ @ 31/7/2023, 12:10) 
    Vorrei iniziare con qualche domanda.
    Secondo te, che ne sei l'autore, questo testo è una poesia? Se sì o se no, perché?
    Poi seconda domanda: perché è una provocazione?

    Dovrei partire molto alla lontana per rispondere alla domanda "questo testo è una poesia" perchè dovrei considerare che cosa si intende solitamente per poesia e che cosa intendo io per poesia.
    Se vogliamo applicare la connotazione più basilare della poesia, ossia la divisione in versi, allora sì, questo testo è una poesia.
    E' una provocazione? Sì, questo testo è una provocazione, una provocazione contro il relativismo estetico e concettuale che, come riferiva Dangel in un'altra discussione, porta a conteggiare 3 milioni di poeti in Italia.
    Su questo tema del resto avevo fatto provocazione anche con il componimento che avevo presentato nel turno preliminare. Con però evidenti differenze.
    Nel turno preliminare avevo presentato una poesia che rispettava metrica e rime.
    La robaccia qui presente, invece, non ha alcuna costruzione alla base: è un ammasso caotico, una torre di babele che rappresenta un essere umano che si vuole ergere a poeta quando non ne ha le capacità. C'è un contenuto che emerge per contrasto, ossia la ridicolaggine di chi voglia sentirsi poeta e, sulla scorta di questa auctoritas data dal concetto di "poeta", sentirsi legittimato a fare quello che vuole in nome della propria libertà. Ma questa libertà altro non è che disordine e spazzatura. Questa robaccia potrà forse essere una poesia, ma è una poesia brutta, e questo è ancora peggio che il non essere poesia.

    Neme, nell'audiointervista con Fert e Darth avevi già espresso la tua opinione su quello che è poesia... Semmai per te la domanda dovrebbe essere allora "che cosa NON è poesia?".
  4. .
    Ho trovato molto bella la poesia di Darth in questo turno e penso che giustamente abbia avuto un buon successo.
    Devo dire che non ho tremato per causa di UmanoErrare: mi avrebbe fatto se le sue poesie avessero ottenuto un bel riconoscimento tramite un numero di voti sufficienti per farlo accedere alla semifinale. Più che paura di non accedere alle semifinali, la mia è delusione per non essere stato capace di trasmettere ai lettori ciò che stava alla base delle poesie che ho presentato. UmanoErrare, perlomeno, ha avuto la soddisfazione di ottenere un grandissimo risultato con la poesia del turno precedente che meritatamente rientrerà nell'ebook di questo contest.
  5. .
    CITAZIONE (Violett@ @ 1/8/2023, 13:01) 

    ike, sono veramente sorpresa!! Ti sei ricordato di quella poesia scritta nella League 5, che prima di questa era l'edizione dove più mi ero trovata a mio agio. Ebbene sì, "Calpestio" riprende proprio il tema di "Scalza", non ho fatto nulla per celarmi in questo turno di anonimato proprio perché intendevo essere riconoscibile. :)
    Grazie.


    Le belle poesie meritano di essere ricordate: il voto in un contest non ha una grande importanza, ha molta più importanza che una poesia resti nella mente e nel cuore di chi legge.
  6. .
    Il mio pronostico è una finale con Darth (dominatore in questa League, ampio successo di pubblico fin dal turno preliminare), Fert, Glesion e Druvir (i tre più bravi tecnicamente in questo forum). Ma magari qualcuno tra gli sfidanti riuscirà a tirar fuori l'asso dalla manica con qualche poesia particolarmente bella...
  7. .
    Dedicato a Neme_, con scherzosa provocazione... In fondo, lo sfottò è sempre indice di ammirazione :)


    Io volio scrivvere cuello ke a me mi piace xk io sono
    POETA
    PoEtA
    POEta
    E lo volio scrivvere cm a me mi piace xk je suis
    Poeta
    poetA
    POETA
    E ce l’o scrito in fronte ke i am
    poETa
    Poeta
    poeta
    E al’ora scrivvo robe tipo le eco xk ego sum
    poeta
    poeta
    PoETa
    e scrivvo anke robe tipo guinzagli tramontani xk yo soy
    POETa
    pOEta
    PoetA
    e scrivvo altre robe ala rinfusa sensa sapere gniente dela metrika (xò descrivvo tante bele imagini ke piacerebbono hai letori) xk mi estas
    pOETa
    poeta
    poEta
    scrivvo insoma cuello ke a me mi pare xk ich bin
    POETA
    PoeTA
    POETA
    e a me nn me ne frega gniente dela gramatica o del senso dele robe ke scrivvo xk ego eimi
    poeta
    POEta
    pOeTa
    xk tanto ki mi legge mi asolve xk sa ke tanto 私は
    poeTa
    Poeta
    POETA
    e a me mi farano pure complimmenti x qst roba cua ke o scrito in 5 minuti xk أنا أكون
    poETa
    poetA
    pOeTa
    e anke caliope mi dicera che sn bravo xk scrivvo poesie e mi assolvera xk Я
    poeTa
    poeta
    PoetA
    ma cueli dela trap nn so se sarebero poeti, anke se scrivvono robe un pò cm cuesta, in vece io so ke eu sou
    POETA
    poETA
    pOetA
  8. .
    Voto "Visum": prova matura che senza sbavature sa coniugare forma e contenuto. Menzione per "Fanciulla che nei sogni appari".
  9. .
    Metrica liberi e versi in rima, ora baciata ora alternata. Ho trovato eccessiva l'introduzione alla poesia: non era necessaria e, anzi, forse ne va a rovinare il gusto se dovessi cogliere le interpretazioni che essa propone e di conseguenza immaginarmi un dio Eros che parla in spagnolo a Psiche... L'uso dello spagnolo in tre strofe incastonate tra quelle in italiano è difatti una particolarità di questa poesia: abbastanza buona la padronanza della lingua; secondo me non è corretto dire "eres aquí" in luogo di "estás aquí" (o, per meglio dire, "aquí estás").
    Ho trovato il contenuto interessante nell'irraggiungibilità tra i due amanti e il raffronto con gli elementi della fisica (fermione, spin, funzione d'onda) dati dal principio di esclusione di Pauli, ma anche gli elementi caratterizzanti delle ultime strofe sono ben delineati, mentre la prima strofa è quella forse meno originale. In ogni caso, trovo che l'autore/autrice abbia buone capacità di cogliere idee e immagini interessanti.
  10. .
    Rime baciate (in taluni casi assonanze) e metrica libera. Frasi brevilinee che tendono a coincidere con il singolo verso e forniscono un ritmo sincopato che trovo compatibile con il testo proposto per mozzare il fiato di fronte all'orrore.
    Non so se i poveri polpi si offendano a sentirsi accostare a cose oscene (avevo letto da qualche parte che sono animali molto sensibili e intelligenti), ma in generale è l'intero contenuto della poesia a non trovarmi sulla stessa lunghezza d'onda. Abbiamo un essere umano totalmente succube degli orrori, siano essi mostri reali o incubi della psiche o chissà cos'altro, e la soluzione che trova è accecarsi e, successivamente, togliersi la vita, il tutto facendosi sbeffeggiare da un'apparizione femminile simil-demoniaca che, in questo, mi ha portato alla mente la donna della canzone di De Andrè "La Ballata dell'Amore Cieco". Spero che l'autore/autrice abbia una visione della vita decisamente più speranzosa!
  11. .
    Poesia in versi liberi, con un'unica rima evidente ma diverse rime interne: d'altronde, il francese si presta molto a giocare su suoni simili... Mi pare che il testo sia grammaticalmente corretto, forse manca una virgola in calce al primo verso della seconda strofa.
    Uno spettro, o un pensiero ricorrente, viene a turbare le notti dell'autore/autrice, impedendogli/le di dormire. Perchè? La motivazione si trova nell'ultima parola del componimento, come fosse in cauda venenum: "haïr", odiare. Questo spettro/pensiero viene a tormentare l'autore/autrice perché lo/la odia. Sarebbe interessante capire cosa ci sta dietro all'utilizzo di una parola tanto pesante, di un sentimento tanto intenso: mi sarebbe piaciuto che l'autore/autrice avesse fornito qualche elemento - anche celato o sottinteso - per capire la ragione di questo odio che gli/le è rivolto.
  12. .
    Direi (condizionale d'obbligo stante la mia dabbenaggine in quanto a metrica classica) che si tratta di una poesia in esametri. D'altronde, il tema quasi lo esige, trattandosi della fondazione di Roma, tra l'altro attingendo a piene mani alla citazione ovidiana "alba iugum niveo cum bove vacca tulit". E però ciò che Roma fu all'inizio fa da preludio a ciò che sarebbe stato per i territori a lei prossimi: la grandezza di Roma è passata attraverso la conquista e la sottomissione delle popolazioni circostanti. Ma ormai quella grandezza è solo una visione, un "antico fasto", ma del resto "Roma quanta fuit, ipsa ruina docet" e ancora oggi restiamo ammirati da quel glorioso passato che fu.
    Forse l'autore/autrice è un/a classicista incallito/a, per farsi tornare in mente la grandezza di Roma nella notte insonne... o forse vorrebbe rivedere risorgere nel mondo odierno quel mito epico, laddove invece la nostra società appare ormai stanca e decadente...
  13. .
    CITAZIONE (Neme_ @ 27/7/2023, 03:47) 
    Comunque sono andato OT di parecchio, chiedo scusa, me ne sono reso conto solo adesso. Se Ike è d'accordo farei appello alla bontà di un admin :genu: per spostare gli ultimi messaggi in un altro topic, per non intasare ulteriormente questo qui.

    Certo, non ho motivo per non essere d'accordo, anche se non so se riuscirò a dare seguito a una simile discussione perchè sto facendo veramente fatica in questo periodo a dedicare tempo a questo forum: in questi giorni mi sto sforzando di commentare le poesie per esprimere il mio voto, ma il mio contributo in altri topic è decisamente scarso...

    Ad ogni modo, giusto per chiarire il mio punto di vista in merito su questa specifica poesia, non posso sapere se l'autore/autrice abbia voluto usare una forma non prevista dalla grammatica: dalla mia lettura personale della poesia, non ho trovato particolari motivi per cui avrebbe avuto senso l'inserimento di una forma deviante rispetto alla regola, e perciò propendo per l'ipotesi "errore". Alla fine del turno, quando l'autore/autrice sarà libero/a di fornire chiarimenti sulla sua poesia, allora magari dovrò ricredermi e considerare che non si trattava di "errore" ma di "scelta consapevole".
  14. .
    Buon sonetto, che è il tipo di componimento più adatto a parlare dell'immagine femminile quale portatrice di salvezza, concezione stilnovistica che qui è ripresa anche nel tipo di lessico usato, senza alcuna pretesa di ammodernamento: diciamo che, se qualcuno trovasse dal nulla questa poesia, potrebbe essere scambiata anche per un componimento non del 21° secolo bensì di alcuni secoli fa. Magari qualche elemento di originalità in più sarebbe stato interessante...
    Sicuramente la poesia colpisce per il suo contenuto così delicato anche nel tratteggiare la fanciulla ("dolce", "tenerezza", "mitezza") che richiama il tema della donna-angelo svuotato da ogni sensualità, quasi più come fosse un equivalente mariano dell'idea della donna divina e materna. Questa figura, con la propria luce, è in grado di dissipare le tenebre e portare nuova vita, allontanando l'uomo da cattivi pensieri e sentimenti. Il tema, pur essendo abbastanza classico, è stato comunque affrontato con accuratezza e in modo convincente.
  15. .
    CITAZIONE (Neme_ @ 26/7/2023, 13:00) 
    Le sorde eco mi suona più elegante e poetico, personalmente lo preferisco, con buona pace della Treccani o dell'Accademia della Crusca.
    Per ragioni metriche un certo Leopardi scrisse il zappatore piuttosto che lo zappatore, una licenza utilizzata per ragioni metriche. Potrei sbagliarmi, ma dai versi precedenti mi pare che ci sia la volontà d'incedere sui parisillabi, per cui "i sordi echi" andrebbe a cambiare la struttura del verso. La grammatica può essere piegata, e in questo caso la licenza non urta per niente a dispetto del caso leopardiano.

    Neme, de gustibus non disputandum est e perciò nulla quaestio su quello che preferisci. Ritengo però che per ammettere una versione difforme rispetto alla grammatica occorrano due presupposti:
    a) consapevolezza della regola, perché violare una regola senza saperla non rappresenta una decisione deliberata e consapevole ma semplicemente un'ignoranza di quella specifica regola e quindi un errore;
    b) motivazione della violazione, perché violare una regola per il solo gusto di farlo senza una motivazione a supporto (non c'è alcun incedere sui parisillabi, basti vedere il terzo verso di quella stessa strofa) non rappresenta alcun valore aggiunto.
    Ci sarebbe poi un terzo fattore da tenere in considerazione, ossia l'autorevolezza di chi propone la violazione della regola: un conto è ammettere che un Leopardi già affermato nel panorama letterario dell'epoca possa piegare le regole a proprio piacimento, un altro è ammettere che ciascuno possa piegare le regole a proprio piacimento (e allora le regole che esistono a fare?), ma la questione dell'autorevolezza è meramente soggettiva e chi è autorevole per Tizio potrebbe non esserlo per Caio, quindi anche il nostro autore/autrice potrebbe per alcuni possedere quella autorevolezza sufficiente per consentirgli/le di piegare a sè le regole grammaticali.
2548 replies since 31/3/2005
.
Top