Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

Votes taken by Lucio Musto

  1. .
    Ma lui non è un topastro!... E' un nobile toporagno,
    della potentissima e possente schiatta dei Sorex Araneus Linnaeus
    la cui origine nobile risale al 1758, certificata appunto dal Padre Linneo
    che ne curò l'investitura!

    (quanti di noi possono vantare un cognome tanto antico?....)

    Di mio posso aggiungere solo una preziosa informazione:
    anche se lo si vede poco in giro è uno dei mammiferi con popolazione più numerosa,
    almeno nell'emisfero nord (su quello sud non so...)
  2. .
    a mio modesto, incompetente avviso, uno dei migliori libri di Montanelli!
  3. .
    contaci e prometto: arriverò senz'altro fino in fondo!
  4. .
    libro arrivato.

    Esteticamente gradevole, edizione pulita, caratteri chiari della giusta misura per me.

    Sfogliando a volo ho visto che ci sono delle illustrazioni.
    Per ora non ne ho ancora incontrata nessuna, poi che ho letto solo il primo capitolo, quello dell'incarico alla missione.

    Il testo naturalmente lo commenterò alla fine, ma la prima impressione è positiva: probabilmente riuscirò a leggerlo tutto. Poi vi dirò

    Per ora, solo grazie all'autore. Uno scritto anche solo gradevole e leggibile è un arricchimento per tutti.
  5. .
    CITAZIONE (Yurelio @ 1/2/2024, 18:50) 
    Grazie ragazzi!

    Lucio due libri non fanno male :bravo:

    Ordinato su Amazon - arriverà domani (e ci credo, Amazon mantiene!)
  6. .
    vabbè ho capito... lo lascio ai suoi insetti, finché vorrà restare...

    visto che non ne posso fare nemmeno una gradita pietanza...
  7. .
    ottima idea! con le patate?... magari quelle novelle, che sono più piccole...
  8. .
    Ho un toporagno in cucina.

    Il%20toporagno



    Come mandarlo via senza trappole invasive o veleni?

    Mia moglie ne resterebbe terrorizzata, se lo incontrasse...
    più di lui se lui incontrasse lei.
    A me naturalmente non fa né caldo né freddo,
    ma si sa, non amo far male a nessuno: né a mogli né a topi.

    Quell'imbecille della gatta nera ha detto che lei non vuol saperne niente: è troppo piccolo per lei e non vuol sprecare energie per dargli la caccia e mandarlo via.

    Qualcuno ha qualche esperienza o suggerimento?

    Edited by Lucio Musto - 1/2/2024, 15:24
  9. .
    Ciao Kira.

    Grazie Askar, con la tua convincente esposizione mi hai rassicurato: è tutto normale, come sempre!

    Ci sono i gonzi, e gli acchiappagonzi, il lupo, la volpe e Pinocchio, o, come si dice a Napoli,
    i versajuoli ed i poeti. Ognuno ha il suo ruolo, ognuno il suo tempo, ognuno il suo gusto...
    E "dove c'è gusto, non c'è perdenza" (altro detto napoletano.

    Ma in fondo, meglio cosi: te l'immagini di doverci subire diecimila Manzoni all'anno? -

    Poi tutti noi che non siamo né scrittori né autori di versi (poeti secondo me lo siamo tutti, ma in un'altra accezione),
    quelli come me che lo sanno, di non esserlo, e quelli che invece sono pieni della loro "arte",
    la soddisfazioncella ce l'avranno comunque: il volumetto in biblioteca col loro nome, o (è il mio caso)
    la "stesa" di metrate di fascicoli rilegati che nessuno leggerà mai e che passeranno dal camino...
    ma dopo la mia morte, e che vuoi che me ne importi?

    Ti faccio un omaggio personale:

    Fascicoli, fascicoli

    sterminato campo sterile
    nell’umidore fetido ed uggioso
    di questo malinconico tramonto.
    Faticosamente avanzo, incerto,
    sul letto crocchiante dei miei fogli
    scritti. Secchi come foglie secche,
    svuotati d’ogni linfa, vinti .
    Vecchi ricordi, poesie d’amore,
    passioni accartocciate di lombi vuoti,
    pensieri ingialliti, fragili,
    trame consunte da un tempo andato
    sorrisi dimenticati, volti grigi
    sculture vaghe scolpite nella nebbia;
    frasi, racconti, schizzi frettolosi
    di storie abortite e mai narrate.
    Ciarpame inutile, parole
    che non sfiorano l’animo di alcuno.
    Porto avanti i miei giorni, lento
    faticosamente trascinando
    l’inutile passato. Raccolgo i fogli.
    Ordinatamente, puntigliosamente
    raccolgo queste briciole di nulla
    che furono me stesso, pur restando nulla,
    illusione di quel vuoto che ricordo vivo,
    che inutile passò, e non ritorna.
    Puntigliosamente raccolgo i miei ricordi,
    e ne fo libri illustrati da figure
    posticce, raccattate andando in giro
    per le vie vuote della mia illusione.
    Libri ordinati, lucidi, graziosi,
    di storie vissute e andate invano
    spasimi sbiaditi, lacrime seccate.
    Lascio l’eredità della mia vita
    in comodi fastelli affastellate,
    utili a dare fiamma nel camino;
    quello ormai spento, e per sempre ormai,
    poi che faceva fumo, e non si usa più.


    Lucio Musto 16 ottobre 2010
    ------------------------------------
    (nell'immagine: una sezione dei miei scaffali con i "fascicoli" da 50 pagine ognuno dove archivio i miei scritti)

    f65%20-%20Fascicoli%20fascicoli




    Notarella a margine:

    questa l'ho pubblicata pure sulla mia pagina Fb, e 16 (dico BEN 16!)
    persone hanno esplicitamente dichiarato di gradire e m'hanno fatto pure i complimenti...
    E quando ci ricapita a noi non-scrittori? :rolleyes: :woot:
  10. .
    l'ho ordinato al link che indicavi nel tuo post, ma se c'è anche su Amazon lo prendo anche lì!
    Se poi me ne arriveranno due... vuol dire che uno lo regalerò!
  11. .
    i capelli . Teste di donne nude, viste di spalle, di tre quarti, di profilo...
    ma sempre coi capelli in primo piano.
    Veri, non posticci e costruiti
    come la réclame del balsamo divino
    o dello sapone che conquista i cuori!...

    (Scusami - mi rendo conto che il suggerimento è impegnativo... io non saprei cimentarmi.)

    [ed è stato principio della mia amara vita di "capo" di non dire mai a nessuno "fa questo così e così e in questo tempo"
    senza sentirmi in grado di farlo io, meglio e più in fretta!]

    .


    HOPS! rispondevo a Bowen...
  12. .
    una citazione.

    M'è arrivata via e-mail e mi è piaciuta.
    Ve la ripropongo tal quale, senza commento.
    Come fosse un dono.

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    "Ieri è venuto a trovarmi un mio amico. Si chiama Tonino Guerra . È piccolo, bruno, pallido. Porta sempre dei vestiti di velluto a coste e dei berrettini con la visiera. Nel vederlo, ogni volta ho l' impressione che i suoi vestiti siano impregnati di nebbia e che lui torni da boschi autunnali dove è stato a caccia di lepri. Sembra che abbia calpestato tappeti di foglie secche e prode fangose e che abbia una lepre nascosta sotto la giacca. Siccome ha un' aria tanto contenta e furba, viene l' idea che quella lepre l' abbia rubata. Dopo un attimo però si pensa che forse non nasconde nessuna lepre. Forse a renderlo così contento è solo una curiosità sottile e sagace, una curiosità che non vuole nulla se non scrutare le strade e la nebbia e sorriderne astutamente. Si pensa allora che era tutto falso, falsi i boschi, false le foglie, false le lepri. Vera è soltanto la nebbia e lo sguardo furbo appostato a spiarla."

    Natalia Ginzburg
  13. .
    .



    Il%20rasoio%20di%20Occam





    .

    Il rasoio di Occam




    Il mio amico Franco Fellicò ha posto due domande al nuovissimo, possente strumento di Intelligenza Artificiale CHATGPT –
    mi ha ora chiesto di esprimere il mio parere, ed il mio punto di vista.

    Le due domande sono:

    Domanda 1: Possiamo essere noi le cellule di una entità superiore?

    Domanda 2: E se fossimo veramente parte di uuna entità superiore?



    Che CHATGPT consideri “la scienza” come unico riferimento valido ed attendibile è comprensibile e giustificabile: CHATGPT è un prodotto dell’intelletto e delle ATTUALI conoscenze umane, e per essere credibile deve necessariamente basarsi su di esse.

    Ma a noi è d’obbligo considerare che l’intelletto umano è cosa parziale assai, perché è riferito solo alla nostra specie, e solo a questo attuale momento dell’evoluzione e della conoscenza.

    Pensa per esempio all’elettricità. Quante cose di oggi sarebbero state pura fantasia solo due o tre generazioni fa!... cioè solo ieri – e quante mirabilie di oggi saranno banalità solo fra una generazione o due!

    Da esseri imperfetti, ma “umani” dobbiamo tener conto che esistono altre vie di conoscenza, altre forme di “sperimentazione” non canoniche, altri approcci non codificati per affrontare l’incognito, l’imponderabile, l’improbabile, l’apparentemente assurdo. Pensa per esempio all’arte, o alla follia.

    Tanto premesso notiamo che la Natura (chi o cosa sia al momento non ci interessa, il lemma ci serve solo per intenderci) pur procedendo come alla cieca e per tentativi, prediliga nei suoi paradigmi il principio del “Rasoio di Occam” che in estrema sintesi ci dice che se ci sono più vie, per un qualche obiettivo è da privilegiare quella più semplice.
    Orbene la Natura ha trovato un modello “universale”, e tende a seguire sempre quello. Vediamo.

    Una cellula del mio corpo strappata via da un graffio è innegabilmente viva. E continuerà a vivere per un certo tempo anche senza nessun contatto col corpo. Anche se la sua morte sarà probabilmente prematura. Quella cellula ha dunque una individualità, ma non può vivere compiutamente senza l’ “organismo” cui appartiene, cioè il mio corpo.

    Analogamente una formica. E’ certamente un individuo, capace di assolvere autonomamente a molte funzioni, ma è in breve tempo condannata a morte senza l’”organismo”, il formicaio, cui appartiene.

    Ed altrettanto possiamo dire della stessa Terra. Vive di vita propria ma non sopravviverebbe a lungo senza il sistema solare cui appartiene. Ed il discorso può ripetersi all’infinito, da una molecola alle galassie… alle collettività umane.

    Non possiamo dimostrare nulla “scientificamente” ci dice CHATGPT, ed ha certamente ragione, dati i presupposti, le definizioni che chiariscono il range di “scientificamente”.
    Ma per noi uomini è addirittura più stimolante e divertente che “non ci si possa arrivare” con la scienza.
    CHATGPT forse non è ancora pronto per apprezzare appieno l’assioma del
    “Dove non arriva la scienza, occorre intelligenza”
    Per lui, e purtroppo anche per tanti di noi questo refrain è una bestemmia! – ma sono i visionari, i folli, gli artisti, che mandano avanti il mondo, concependo cose che “non esistono”.
    Non a caso li chiamiamo “creativi”: proprio perché sembrano trarre cose nuove dal nulla, letteralmente “crearle”.
    Naturalmente poi toccherà ai razionali, all’intelligenza, realizzarle concretamente le idee campate in aria e farle funzionare… Ma quello viene dopo.

    Ed allora la nostra libertà viene “sdoganata” dai vincoli dell’aritmetica e della geometria euclidea, e davvero possiamo concepire di far parte di un Tutto Unico, individui noi tutti di un super-super organismo che tutto comprenda ma che noi come singoli non possiamo comprendere nella sua interezza…
    proprio tale e quale a quella cellula di cui dicevo strappata via dal mio corpo dal graffio, utilissima nel suo ruolo e parte di me, fino all’istante precedente alla sua estrusione, ma mai consapevole dell’intero me stesso, ignara del tutto del mio sapermi innamorare o del saper cucinare, senza udito, vista ed odorato…

    Ed allora ecco come la vedo io, da sempre, raccontato in parole brevi.

    Io stesso, ognuno di voi, ogni singola cosa concreta, pensata, o immaginata, ogni emozione ed ogni pietruzza dell’universo, altro non siamo che infinitesime tessere di un immenso mosaico multidimensionale creato da chissà chi, chissà perché. Un qualcosa di per me (ma forse solo per me) di assoluto, che mi comprende e mi sovrasta…

    Creato ho detto? È tutta qui la parola che fornisce il mio vocabolario?... forse no.
    Forse dovrei dire (spiegando così cose importanti) non mosaico creato, ma “mosaico in creazione” lontano (nel tempo? Nello spazio? In altre sconosciute dimensioni?) al suo completamento in perfezione.
    E come ogni singola tessera di ogni mosaico che conosco, come quella cellula, come quella formica, io sono irrilevante… o quasi. Essenziale perché il mosaico sia completo. E compartecipe della “bellezza” (non ho altro termine migliore) dell’opera.

    Quanto più “bello” saprò farmi io, tanto più bello sarà il capolavoro che Dio (qualcuno, qualcosa, un Assoluto che non so definire?) sta costruendo anche nel mio tempo perché splenda nella sua “eternità”. Ed anche “eternità” è un termine posticcio: né io, né CHATGPT abbiamo il vocabolo adatto per caratterizzare l’inconoscibile.


    Lucio Musto 19 gennaio 2024
  14. .
    Mi piace come ti esprimi
    Ho comprato adesso il tuo libro, ma non so se lo leggerò: ormai la mia autonomia di lettore è ridotta a poche pagine, causa rincoglionimento senile, temo.
    Ma lo comincerò senz'altro e comunque lo terrò come testimonianza di un incontro interessante ed istruttivo.
    Grazie anche di questa tua intervista.
  15. .
    nel dubbio vengo anch'io!
1721 replies since 2/10/2010
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