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Il lupo di ferro
Quanti consigli t'han dato, Damiano,
e quante descrizioni t'hanno fatto!
Deve tanto dolerti quella mano
premuta contro il viso sfatto.
Voglio distinguermi in mezzo al vociare
e darti versi nuovi e assai diversi,
senza dirti le cose che al cantare
consegnan palmi tesi e poco tersi.
Madidi son, dal sudore bagnati,
così impauriti dalla forma tutta;
non lo sono i miei, sai, perché abituati
a questa soma bella e pure brutta.
Piombo che bene conosci e davvero,
il grave di sentirsi fuori posto:
peso sulle tue spalle e mie, che altero
lo dicon quelli che ce l'hanno imposto!
Quale superbia, e quale l'orgoglio?
La schiena drizza sol per non schiantare
quando avvinta si trova in mezzo al loglio
che il mondo tra i dolenti va a piantare.
Fatti siccome quel Vilkas lituano:
il pelo sullo stomaco sia ferro,
grida, sappiano tutti di Damiano
che ghianda nato, ora s'erge cerro.[/SPOILER]SPOILER (clicca per visualizzare)[SPOILER]
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.CITAZIONEDi Fert so che fa l'avvocato e scrive poesie.
Oh, finalmente qualcuno che si ricorda anche del mio lato artistico e non solo professionale
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Bisogna operare una diastole su "Pàllade" e farla diventare "Pallàde" che poi sarebbe anche la pronuncia originale -> Παλλάς/Παλλάδος; Pallàs/Pallàdos).
Detto questo, io adoro il ritmo modulare dattilico, Glesion vedrai che ti dirà che l'endecasillabo è un verso così versatile che è un peccato non fare variazioni
Scherzi a parte, come detto mi piace molto sul lato ritmico e anche su quello musicale: diversi schemi rimici, molte allitterazioni e richiami che ricordano un po' gli asticci barocchi, vivacità e ingegno; a me personalmente mi è molto piaciuta, così come l'uso di alcune cesure che introducono strategiche "spezzate".
Espressivamente il tono si mantiene aulico e ho trovato ficcanti e precisi i riferimenti al dedicatario, gufo e note musicali in primis.
Unico appunto: "occhi glaucopidi" è come dire "occhi dagli occhi azzurri": potrebbe essere anche un gongorismo fatto apposta, ma su questo la parola sta a te.CITAZIONEpriva di forza sovente ti credi,
ma la fortezza interiore che celi
può elevarti nell'alto dei cieli.
E qui a mio parere sta il cuore del contenuto, una poesia che non è solamente descrittiva, ma anche didascalica nel senso greco del termine, foriera cioè di un consiglio e di un insegnamento, che trovo anche lusinghiero (in senso positivo) verso Damiano.
Bravo bravo. -
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Buongiorno a tutti, latito, lavoro tanto e sono stanco 
CITAZIONEX Fert: cosa ne pensi di Fabio Pusterla? Quale suo libro mi consiglieresti di leggere?
Ti consiglio qualsiasi suo libro da usare come spessore per tenere su un mobile E questo risponde anche alla domanda di cosa penso dell'opera di Pusterla. -
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Cosa sei andato a ripescare
10 anni fa... sembra una vita intera fa :galloanziano: :gallovecchiofabuonbrodo: -
.Piccola curiosità: rileggete mai lo stesso libro a distanza di anni?
Perché lo fate? E soprattutto, lo trovate "diverso" dalla prima volta? Parliamone insieme
Sì, poi soprattutto rileggo le mie poesie preferite molte volte
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.Buonasera a tutti! 🐌
Domandina: in una scala da 1 a 10, quanto sono sospetti quegli utenti che si iscrivono solo per lasciare un unico messaggio in cui parlano bene di una casa editrice?
10. -
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Sicuramente è estremamente dialogica, ma riconosco il merito di essere uscita dalla tua zona di conforto poetico per esplorare l'altro. Come tutte le volte che si esce dall'abitudine e si va nel nuovo, i primi passi sono sempre inciampi. Vero, come dice Neme, che comunque non si scappa del tutto dall'egoTismo poetico, ma qui c'è anche il Tu di Glesion.
Poeticamente parlando, questa prova è a mio parere meno riuscita a livello espressivo, ritmico e immaginifero rispetto a cosa avevi fatto per la League.
Però non scoraggiarti: è a mio parere un passo avanti enorme aver cominciato a poetare fuori dal tuo mondo per entrare in quello di qualcuno.
In ogni caso, parlando ora del contenuto, credo anch'io che Damiano apprezzerà le tue parole, del resto come dicevano gli antichi "una taccola vicino a una taccola" e l'espressioni di vicinanza, quando è genuina e sincera, fa sempre piacere.
Condivido in pieno l'esortazione finale. -
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L'idea secondo me non è male: nelle immagini rieccheggiano riferimenti concreti all'attività e alla persona del dedicatario e mi è molto piaciuto il fatto che un ruolo centrale lo abbiano avuto i materiali-significanti e il loro significato-proiezione.
C'è una sorta di dualismo tra luce e ombra, con un tratto di unione di materiali fragili (vetro e porcellana): insomma, una versione wertheriana di Glesion.
Ci sono alcune imprecisioni sul ritmo, ma è stato interessante vedere due decasillabi con accento sulla sesta in mezzo ai settenari: a mio parere una soluzione azzeccata che gioca con l'emistichio-settenario (il settenario in mezzo lo leggo tale in virtù di dialefe tra "ma" e "anche" facilitata dalla accentazione di ànche).
Sebbene raffinabile, l'impostazione di base (materialità dell'espressione e dualismo) mi hanno positivamente colpito. -
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Vabbè ma per la metrica c'è il Dragufo (cit. Askar), a me è molto piaciuto come hai analizzato il lato espressivo e poetico, che poi si chiamano appunto poesie! 
RAGAZZI NON STO CORROMPENDO IL GIURATO: per quello gli ho già fatto un bonifico -
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Batman e la Santa Inquisizione?
Glesion -
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Se Pecco continua a commentare come sta commentando, farò una poesia epica sulla sua ascensione a dio del commento -
.CITAZIONEscivolano boati di semafori
Sinestesia di classe.
Allora, magari la sparo grossa, ma io qui ci vedo alcuni echi delle "città terribili" del Vate e secondo me qui si parla di prostituzione.
Vero, il titolo parla di amanti, ma c'è un topos di fondo fatto di lacci, guinzagli e catene, di limiti, di cose chiuse che vengono aperte (e non che si aprono), termini come "marionetta" e "vestire la bocca" (che mi richiama la fellatio, questa espressione è da oscar); poi il discorso di macchine, traffico, notte...
Ora: se il tema è la prostituzione, noto che qui è declinato da un punto di vista né erotico né sociale, sembra invece dipingere, oscillando tra l'emotivo e il cerebrale una prostituta quale essere umano senziente e sofferente, ma non quella sofferenza patetista alla Verga, alla Zola o alla Dickens, qui sembra invece una sofferenza alla Camus, in parte razionalizzata e in parte sublimata (e qui torniamo alle oscillazioni dall'emotivo al cerebrale).
La prostituta viene rappresentata prima come soggetto contrapposto a uno sfondo, poi come subente nei confronti di un agente, poi come parti di un tutto che viene spersonalizzato e fatto a pezzi.
Questa la approccio come approccio una poesia del Dott. Claudio, quindi che abbia capito o non capito, invero ho molto apprezzato: espressivamente è davvero ben fatta e ricca di suggestione.
Non mi sento di dare un'interpretazione di poesia-racconto, quanto piuttosto di poesia-rappresentazione -
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Come tanka è metricamente è sbagliato, MA, come dico sempre, fanculo i baLbali oLientali.
Consideriamolo come se fossi un madrigale strano.
Rimane metricamente imperfetto, però trovo azzeccato paragonare Glesion ad un drago tipo il drakoon argonautico a guardia del vello d'oro; del resto è uno dei pochi che si batte per la purezza formale e gli va dato merito di farlo bene.
Da un punto di vista espressivo questo è un esempio di semplicità in senso positivo, trovo eccelsa l'analisi di Pecco sul "radiale" che condivido e penso anch'io che in Damiano ci siano due lupi (cit.) uno apollineo e uno dionisiaco.
"E chi vince, nonno?"
Quello che sarà nutrito con più risi e bisi
PS: Pecco ha trasceso le mortali forme per divenire dio del commento, nella prossima League sarebbe bellissimo se tutti i commenti fossero come i suoi
Votes taken by Tulit-Fert-Feret |
