Un'apoteosi alla sofferenza? Si trova nella sezione poetica horror quindi ci sta, ma la sensazione è che si sia voluta dare assoluta priorità solo alle parole macabre per colpire nella lettura.

Facciamo un contest di poesia in dialetto o in lingua straniera?
Mi sembra che durante la Gilda non fosse andata poi così male, e poi ci sono utenti che continuano a scrivere nei loro dialetti!

Semplice, riflessivo. Concordo con Askar, l'aspetto introspettivo dei due personaggi è quello dominante, di romanticismo ne vedo ben poco. Però è scritto bene.

Il tema è trattato per vie traverse, una voce femminile canta la sua amarezza: una Eva che vede la "sua" mela come una colpa. La colpa è essere stata messa al mondo senza essere voluta? Sembrerebbe proprio così. Non ci vedo un abuso fisico, solo mancanza d'amore verso la figura paterna. Sono l'ultimo respiro nell'affanno della vita la parte che più ho apprezzato, nella sua mestizia.

Non mi dispiace che qualcuno si dedichi ad una struttura simile ad una poesia orientale (io ne scrivo molte per esempio).
Però qui non mi sembra di riconoscere due haiku (manca il riferimento stagionale, ci sono le maiuscole e il punto alla fine, c'è anche il titolo) a parte la metrica.
Il suffisso onorifico -san implica il trattino, il titolo perciò non dovrebbe richiamare il suffisso -chan. 🤔 😟 Almeno così a me sembra.
Per il resto ho apprezzato molto i suoni simili.

Anch'io colgo una vena d'ironia nei versi. Questa Eva secondo me è più scanzonata e allegra di quanto sembra dalle sue paorle.
Forse non egoismo, ma a me emerge di più la superficialità; o meglio, una purezza di base?