» La soffitta di InchiostrodiVerso

Cybergirl Android

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    Cybergirl Android

    Il mondo là fuori oggi pullula di tecnologie informatiche di qualsiasi tipo: e-mail, chat, messenger, youtube e MMS invadono la nostra vita. Si vive un’altra vita, virtuale, parallela a quella reale; e l’altra vita talvolta diventa, delle due, quella principale.
    C’è modo e modo per affrontare l’era tecnologico-informatica oggigiorno, si rischia di diventare schiavi del cyber-spazio evolutivo, di dipendere totalmente dal cibernetico.

    Io che una vita sociale vera non la ho da quando ero bambino, sono l’esempio di come si possa essere fagocitati dal morbo del computer. Però sono un uomo a tutti gli effetti, con gli stimoli di un uomo in carne ed ossa: non ho possibilità di conoscere una ragazza vera? O meglio, non potrò mai piacere ad una esponente del sesso femminile? No problem! Si trova la soluzione: inventerò una cyber-girl che mi amerà, fedele e sincera, che vorrà stare sempre al mio fianco.
    Sono rinchiuso nel mio laboratorio da mesi oramai. Sono un genio, le ho già dato un volto e un fisico; ora sto per darle la vita grazie al mio commutatore genetico di molecole-pixel. Lei sarà vera in tutti le sue parti esterne, mentre nel suo cervello cibernetico una serie di complicatissimi chip elettronici guideranno le sue reazioni al mondo esterno: lei sarà in grado di apprendere e provare emozioni. Le sue parti intime sono di vera tenerissima carne umana!
    Un boato, esplode il container del retino-corpo cibernetico, il Server di base comincia ad elaborare dati ad una velocità impressionante, la vasca d’isolamento si mette in moto: dopo la scansione iniziale di rilevamento anomalie, l’upload è scattato con successo. Finalmente l’ossatura argentina comincia a ricoprirsi di carne. La mia creatura comincia rapidamente a prendere forma, e forme!
    Alla fine del processo giace supina, distesa sul lettino medico, gli occhi socchiusi e leggermente traballanti: sta sognando.
    E’ viva.
    “Benvenuta bellezza! Ti chiamerò Cybergirl”
    Sfioro i suoi capelli neri, le ricadono sulle spalle un pò coprendone il viso, ma senza oscurare la sua grazia; le sue labbra sono lucide e scarlatte. Non manca neanche il minuscolo neo sulla guancia, come avevo programmato io. Le solletico i piedi, li ritira sotto le coperte. Anche a me da fastidio il solletico sotto ai piedi! Ovviamente non è una coincidenza. Però dorme ancora, ed io esausto crollo sopra di lei nel meritato, meritatissimo sonno di riposo del creatore.

    Quando mi risveglio il sole è già alto, è trascorsa la notte. Il lettino è vuoto, lei non c’è! Il vento porta lo sguardo verso la porta spalancata. Lei è fuori! Si è svegliata ed è uscita senza che avessi terminato l’aggiornamento del suo sistema di controllo.
    “No, dannazione!”
    Di corsa al PC, il GPS che le ho impiantato mi aiuterà a rintracciarla. Speriamo non si sia cacciata in qualche guaio: lei non era ancora pronta.
    “Ma quanto ci metti…”, farfuglio in preda all’agitazione.
    Finalmente il sistema si avvia, e ora… che succede? Dov’è finita l’icona dell’applicazione! Seguo tutto il percorso… niente: le cartelle sono sparite.
    Niente panico.
    “Start, Trova file… Android… Sfoglia… Ricerca in C… vediamo… vediamo… ma come? Nessun file trovato? Nessun file trovato? Ma siamo pazzi?”
    Mantenere ancora la calma.
    “Vediamo nella copia di backup!”
    Finalmente ci siamo, reinstallo l’applicazione e tutti i dati.
    Il computer lavora, e poi lavora ancora… sudo freddo.
    “Ricerca in corso… collegamento mancante, per cercare il file manualmente scegli Sfoglia. File mancante: che diavolo significa? Cosa manca ancora?”
    Sbatto i pugni sulla scrivania.
    “La voce a cui il collegamento si riferisce è stata cancellata o è mancante. E’ inaudito, è impossibile”.
    Le mani tra i capelli.
    Poco male, riprenderò il programma dal DvD masterizzato, fare copie multipli dei files importanti è sempre buona cosa. Afferro con rabbia il supporto magnetico, lo inserisco nel lettore e finalmente sono pronto a lavorare.
    Fuck you!!!
    Il programma mi restituisce tra i dati solo un glitter in movimento sul desktop con queste due parole. Penso e ripenso, poi penso ancora. Possibile che sia stata lei? Un bip sul computer attira di nuovo la mia attenzione sul monitor.
    “Il sistema si riavvia? Formattazione in corso?”
    Un virus? O soltanto uno di quegli scherzi idioti dei programmatori birichini? E infatti non succede niente.
    Analisi del sistema in corso… zero errori trovati in tutti i settori analizzati. L’analisi è OK”.
    Bene, nessuna anomalia.
    Crollo sulla sedia, comincio a sospettare che sia stata lei. Sicuramente è stata lei, ma perché lo avrà fatto? Dov’è che ho sbagliato? Peggio delle donne vere, mi ha lasciato senza nemmeno darmi il tempo di farmi conoscere, e senza spiegazioni.
    “Andiamo a cercarla!”
    ALT + F4 sulla tastiera, poi “Chiudi sessione”.
    Corro di fuori e non mi accorgo che il sistema non si è arrestato correttamente.
    Rundll32… si è verificato un errore irreversibile nel modulo 0100OK-3216… immagine dello stack…


    * * *

    Mi sento libera, nuova, piena di energia. Però, cos’è tutto questo caos di suoni e rumori intorno a me? Perché la gente mi fissa?
    “Ma dove credi di andare tu, eh!”
    “Che succede!?”
    Una tuta blu, berretto in testa, interrogo il mio sistema mnemonico: è un poliziotto. Mi afferra per un braccio costringendomi a fermarmi. E la cosa mi secca non poco.
    “Sei pazza o cosa, che ti sei fumata? Ti pare il modo di andare in giro questo?”
    Cosa ho di strano?
    “Temperatura corporea 37.6 gradi centigradi, tu hai la febbre. Battiti cardiaci accelerati, devi farti vedere da un buon dottore”.
    La sua orribile salopette intorno alle mie spalle mi umilia, non mi piace nemmeno la scritta “POLIZIA”.
    “Non puoi essere così fuori da andartene in giro quasi completamente nuda. Lo capisci o no?”
    Mi guardo, tutti intorno a me sono ricoperti di stoffa e astrusi fronzoli. Io invece ho il mio camice bianco strappato in più parti.
    Però a me piace!
    “Non sono bella forse?!”
    Sbatto le palpebre confusa, mi divincolo da lui. Un gesto istintivo con la mano, involontariamente l’ho colpito nella pancia, anche un po’ più in basso. Il giubottino blu con scritto “POLIZIA” cade a terra, lui è sulle ginocchia: sconsolato? Io me ne vado storcendo la bocca.
    Mi fermo davanti ad una vetrina, ripenso alle sue parole… soprattutto osservo di nuovo gli altri prototipi di persone.
    “Sono vestiti!”
    Spacco il vetro con il palmo della mano aperto e senza ferirmi con le schegge del vetro ingrato mi vesto in fretta. Un frastuono assordante nei timpani, i miei sensori che stanno per impazzire; ma quelli ce l’hanno con me? Comincio a correre. E mentre corro finisco di vestirmi. E’ eccitante, mi piace adesso sentirmi questa roba addosso, mi sento misteriosa.
    Installazione completata con successo”.

    Dove mi trovo adesso?
    Non importa, mi ammiro specchiandomi dentro l’acqua di una fontana: pantaloni neri… attillati? Un toppino scollato, le scarpe eleganti di pelle ai piedi. Ci correvo di un male! Completano il tutto un bel paio di costosi occhiali scuri, ed un grosso anello al dito.
    “Sono bella!”
    Si ferma un auto, rosso fuoco… sportiva… decappottabile; una Corvette.
    “Sei nuova di qui?”
    L’uomo al volante mostra il luccicare dei suoi denti d’oro. E’ ricco sfondato.
    “Nuovissima… non sono ancora stata formattata!”, rispondo io spostando la montatura degli occhiali giù per il naso per vederlo meglio alla luce del sole.
    “Accidenti quanto sei carina; monta su, coraggio”.
    Sorrido, finalmente qualcuno che mi dedica piacevoli attenzioni, che sente la mia bellezza. Mi apre la portiera e sono con lui.
    “La tua macchina è in grado di arrivare da 0 a 100 Km/h in pochi secondi… Fico!”.
    “Te ne intendi, eh! Quanto vuoi?”
    “???”
    “Allora?”
    “Quanto voglio… per cosa?”
    Item not available. Attesa altro input!
    Non ho capito!
    “Allora? Fai la preziosa?”
    Ferma la macchina in un posto isolato, mi afferra per un braccio, come l’uomo della giubba con scritto “POLIZIA”. Ma perché fanno tutti così?
    “No”.
    (Sbatto i tacchi).
    “Cazzo, ma che ti prende?”
    (FIREWALL) “Servizio di rilevamento SSDP, la porta 5000 del sistema è vulnerabile”.
    I miei sensori mi stanno avvisando di qualcosa.
    Comincia ad accarezzarmi una coscia, e provo piacere. Mi slaccia il toppino liberando il mio seno.
    (FIREWALL) “Servizio di rilevamento SSDP, la porta 5000 del sistema è vulnerabile”.
    (FIREWALL) “Servizio di rilevamento SSDP, la porta 5000 del sistema è vulnerabile”.
    Continuo a non capire, non sono tranquilla.
    “Ti piace?”
    Gli chiedo curiosa.
    “Ci affogherei dentro”, risponde lui palpando energicamente.
    (FIREWALL) “Servizio di rilevamento SSDP, la porta 5000 del sistema è vulnerabile”.
    (FIREWALL) “Servizio di rilevamento SSDP, la porta 5000 del sistema è vulnerabile”.
    (FIREWALL) “Servizio di rilevamento SSDP, la porta 5000 del sistema è vulnerabile”.
    Ancora questo maledetto bip nella testa!
    Ma cos’è?
    Il frastuono che ho nel cervello alza la temperatura dei componenti mnemonici, mi sto surriscaldando.
    Devo fare uno shutdown del sistema!
    “Devo andare via”.
    Mi impedisce di aprire la portiera, mi trattiene con la forza.
    “Eh no carina, troppo tardi”.
    Un attimo e me lo ritrovo sopra.
    (FIREWALL) “Il servizio Host di periferiche plug and play universali sta per essere violato”.
    (FIREWALL) “Il servizio Host di periferiche plug and play universali sta per essere violato”.
    (FIREWALL) “Il servizio Host di periferiche plug and play universali sta per essere violato”.
    Zzztttt…. Zzzzttt…
    Mi viene da piangere, ma perché?
    Non capisco più niente, ma esco dall’auto forzando la portiera, si toglie come il burro. Lui mi sembra debole; e mentre corro via, lontano da lui… Un lampo mi abbaglia, comincia a cadere acqua dal cielo: è pioggia. Vorrei proteggere i miei circuiti ma non c’è riparo qui dove mi trovo. Erba, prati… dove sono finita? Non riesco più ad orientarmi, ho perso la bussola.
    (“Sovraccarico di sistema, riprovare la connessione più tardi”).
    Più tardi quando? A me serve adesso!
    Mi sento debole, i comandi non rispondono più; mi sento ancora più debole… e poi ancora di più… sempre più debole… tutto comincia a funzionare male: vorrei interrogare di nuovo il mio programma ma… il messaggio è sempre lo stesso: “SISTEMA SOVRACCARICO. RIPROVARE LA CONNESSIONE PIU ’ TARDI”.
    Sono off-line.
    Errore 629…”, sibilo con un filo di voce. “Il computer selezionato non può effettuare la connessione ora”.
    “L’esecuzione dei comandi sul sistema… è potenzialmente dannosa. Continuare lo stesso?”

    No, non voglio morire.
    Sono off-line?
    Non ancora. Quando riapro gli occhi mi sento meglio, o almeno credo.
    Avvio… Programmi… Accessori… Utilità di sistema… ScanDisk”, dico nella mente. "Approfondito, con correzione automatica degli errori”.
    Il sistema sembra che abbia ripreso a lavorare.
    "Inizializzazione in corso… controllo tabelle di allocazione dei file in corso… controllo della superficie del disco…
    Passa circa un’ora abbondante, abbiamo finito.
    Nessun errore rilevato”.
    Tiro un sospiro di sollievo.
    “Ho voglia di tornare a casa”.
    Sono malandata, ho bisogno di un bel refresh! Ma adesso che la bussola orientativa digitale funziona non dovrei avere problemi a tornare al laboratorio.
    Lui sta lì, sta dormendo sulla scrivania. Il case è aperto e c’è un disco fisso per terra. Deve averlo già sostituito.

    ZAC!
    Si sveglia, mi guarda. Sembra non credere ai propri occhi.
    “Sei tu, sei tornata”, bisbiglia stropicciandosi gli occhi per mettere bene a fuoco la mia immagine.
    Non crede ai suoi occhi, eppure sono lì.
    “Fatti vedere”.
    Si alza e viene verso di me, mi maneggia con cura… dopo un’accurata analisi constatiamo i miei componenti hardware sono a posto; è il Sistema che è instabile.
    “Hai aperto troppe applicazioni, sei andata semplicemente in tilt. Ma ho sbagliato io”.
    “Tu?”
    Ma non sono stata io a scappare?
    “Si, ho sbagliato proprio io… a considerarti come una macchina”.
    “Una macchina?”
    “Si, tu sei speciale, hai bisogno di un Sistema Operativo più snello e affidabile… più versatile, mi capisci? Che ne dici di NetWare? No.. no, ma che dico. Si può fare di meglio!”
    “Io sono confusa”.
    “Eureka! Android!!!”
    “Android?”
    “L’ho inventato io, nessuno lo conosce ancora; ma un giorno sarà famoso; è un sistema operativo per dispositivi mobili costituito da uno stack software che include un sistema operativo di base, i middleware per le comunicazioni e le applicazioni di base”.
    “Non ho capito niente, ma mi fido di te!”
    “Android! Tu hai bisogno di struttura open source e il kernel Linux per te sono sicuro che è il migliore”.
    Si muove come una scheggia impazzita da un lato all’altro del laboratorio; devo fidarmi veramente?
    Continua a farfugliare argomenti per me senza senso.
    “La caratteristica open source ed il tipo di licenza Apache permette di modificare e distribuire liberamente il codice sorgente, perché non ci ho pensato prima ad installartelo? Mi basta qualche modifica di qua, e una di là”.
    Mi tocca, mi piace. Nel laboratorio ferve l’attività.
    “Tu ti chiamerai Cybergirl Android! Ti piace?”
    “S…sì, mi piace!”
    C’è qualcosa però che devo sbloccare assolutamente!
    “Scusa?”
    “Che c’è?”
    “E’ grave violare il servizio Host di periferiche plug and play universali?”
    Non capisce.
    “Cosa?”
    “Ma sì, il servizio di rilevamento SSDP, la porta 5000 del mio sistema!”
    “La porta 5000?”
    Possibile che non abbia ancora mai visto una porta 5000? Mi lascio sfilare la gonna.
    “Si, questa”.
    “Accidenti, ma che fai. Copriti!!! Ho capito adesso”.
    “Allora?”
    E’ rosso in volto, mi fa tenerezza. È timido il ragazzo!
    “Non è reato, se tu lo vuoi!”
    “Ma il mio sistema di protezione…”
    “Ho capito ho detto che…”.
    Lo interrompo, devo assolutamente chiarire la situazione; non voglio che ricominci con i suoi discorsi informatici per me senza senso.
    “No che non hai capito, mi è capitato che …… … …”
    “Ehi, tranquillizzati. Lo aggiorneremo il tuo sistema di protezione. Contenta?”
    Mi sorride affascinato, stavolta ha capito veramente le mie intenzioni, ed anche la mia preoccupazione. Mi sento molto più sollevata.
    “Promesso?” Chiedo per conferma.
    “Promesso”. Risponde lui.
    Ma c’è ancora qualcosa che devo chiarire con lui.
    “Io sono Cybergirl Android, e tu…?”
    Si alza in piedi, sembra improvvisamente carico di sicurezze da sembrare un’altra persona.
    “Io mi chiamo Samsung… Richard Samsung; ma per gli amici sono Galaxy”.

     
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  2. Flogoriano
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    "La donna esplosiva" 1985 John Hughes.
    AHAHHAHAHAH simpaticissimo. Ti sei dimenticato però il bug del mal di testa, o era una versione aggiornata?
     
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    :lol:
    Si vede che l'ha scritto qualcuno che si intende di programmazione! XD
    La donna esplosiva anche a me è venuta in mente, troppo carino quel film! :D

    Quoto Flog, molto simpatico! Lettura scorrevole e divertente.
    Mi è piaciuto tanto, complimenti Ere, bella storia! :)
     
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    ARMIA - Be-Be[17]

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    E bravo al nostro Elfo Ensifero... hai capito?... il Sogno Finale di ogni programmatore che si rispetti!

    Gradevolissimo!... letto in un fiato... ma non andava nella sezione "erotica"?... :D :D :) :)
     
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    Ci ha preso la mano oramai con l'erotico :lol:

    Edited by ximox - 1/3/2013, 23:29
     
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    *dark side of the Moon*

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    Amazing... Bazingaaa :D
    MOlto bello... mi ha riportato negli anni 80... bellissimo..
    molto bravo ;)
     
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    Elfo

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    Grazie a tutti! :)
    Riguardo all'idea del racconto giuro che non conoscevo questa fantomatica "donna esplosiva"! :) L'ispirazione della cyber - ragazza è un'immagine molto abusata (nei manga e negli anime, ma anche nei telefilm). Questo racconto nasce riprendendo un testo che avevo scritto anni addietro e ristrutturandolo a dovere! :)
    Non credo meriti l'appellativo di "molto bello" trattandosi di una storia semplice, la mia volontà era di scrivere qualcosa strettamente legato all'informatica (utilizzando alcuni concetti e termini tipici, come ximox ha notato sapendo del mio mestiere) per richiamare il tema cyberpunk.

    Una domanda, ma secondo voi... erotica a parte... è reato violare la porta 5000? :)
     
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    Irene

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    Simpatico anche se non lo vedo né urban fantasy e né cyberpunk. Come scrive Flogoriano altrove per fare un Cyberpunk ci vuole anche la società cibernetica, non solo una androide... ^^
     
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  10. Foglia d'autunno
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    Linguaggio tecnico a parte, questa storia mi è piaciuta davvero tanto proprio perché è divertente. :)

    CITAZIONE
    Una domanda, ma secondo voi... erotica a parte... è reato violare la porta 5000?

    Solo se la proprietaria non è d'accordo :shifty:

    Siccome ho un barlume di idea ma è abbastanza demenziale, si può portare avanti anche un discorso MOLTO leggero?


    Edited by Foglia d'autunno - 6/3/2013, 11:56
     
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    CITAZIONE (Foglia d'autunno @ 6/3/2013, 11:54) 
    Linguaggio tecnico a parte, questa storia mi è piaciuta davvero tanto proprio perché è divertente. :)

    Siccome ho un barlume di idea ma è abbastanza demenziale, si può portare avanti anche un discorso MOLTO leggero?

    Certo Foglia! :) Ogni idea è sempre ben gradita!
     
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  12. Raffica di vento
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    Forse si potrebbe definire un quasi cyberpunk urban! Hai mischiato i due generi!!!
     
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    Certo che lo spandi con i denti d'oro poteva esser meglio per lei data la scarsa impedenza ^_^

    Grazie per non aver fatto la versione maschile con l' antenna wi-fi come aveva detto flogoriano in un altro commento :lol:
     
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    CITAZIONE (UmanoErrare @ 20/3/2013, 12:03) 
    Certo che lo spandi con i denti d'oro poteva esser meglio per lei data la scarsa impedenza ^_^

    Grazie per non aver fatto la versione maschile con l' antenna wi-fi come aveva detto flogoriano in un altro commento :lol:

    Però la versione maschile potrebbe essere divertente... :) Magari una versione di prototipo in cui un'antenna wi-fi non riesce ad agganciarsi al router per incompatibilità di protocolli!!!
     
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    Oppure un'antenna wi fi allungabile XD
     
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