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“I ragazzi non sono tutte belve, ne esistono anche di gentili, pazienti e che ti restano accanto… ad esempio, penso che Lucien sia così!”
Quando Pasi aveva fatto quel nome, quel pomeriggio, cambiai d’improvviso atteggiamento, diventando scostante e più fredda del solito e troncai il discorso prima che la mia amica potesse ripetere ancora il nome di Lucien.
Lucien.
No. Non poteva essere.
Non doveva essere.
Io non dovevo assolutamente innamorarmi!
Avevo visto troppo spesso quanto quel tipo di sentimento potesse giungere a conseguenze devastanti nell’animo umano, ero circondata di casi di sofferenza d’amore… ed uno lo vivevo da quando avevo memoria, direttamente in casa mia. Mio padre era stato devastato totalmente dall’amore. Quando mia madre si è separata da lui l’ho visto morire e spegnersi giorno dopo giorno, diventando un fantasma di se stesso, un essere vuoto senz’anima, che cerca solo di andare avanti perché respira ancora. Come potevo avere un’idea felice dell’amore? Tutti quelli che conoscevo soffrivano per esso: amici parenti, e colleghi di facoltà, tutti irrimediabilmente alla ricerca della “persona giusta” e irrimediabilmente coinvolti in relazioni amorose che di giusto non avevano nemmeno la parvenza. L’amore era dolore, questa era la realtà dei fatti. Gli esseri umani erano fatalmente attratti tra loro, ma ogni volta che cercavano di unire le loro vite finivano solo con il rimetterci la salute e la serenità d’animo. Ecco perché preferivo circondarmi dei miei amati libri. I libri non mi deludevano, e se mi facevano soffrire, erano anche in grado di donarmi delle gioie infinite, molto di più di quanto facesse la vita “reale” là fuori. Rinchiusa nella mia stanza vivevo serena, circondata da tutto ciò che amavo, e mi sentivo felice. Io non avevo bisogno di amare anche un ragazzo. Non avevo alcun bisogno di soffrire per qualcosa destinato a finire. No, io non mi sarei mai innamorata, mi sarei salvata da quella tragica malattia chiamata “amore”. Avevo diciott’anni e un cervello funzionate, e grazie ad esso ero già al primo anno di università, avendo iniziato precocemente il mio percorso scolastico. E da quando avevo memoria, non mi ero mai lontanamente persa dietro gli occhi profondi o le parole sensuali di qualche bell’imbusto in circolazione. Mi ritenevo fortunata e immune agli attacchi ormonali che invece sembravano avere del tutto la meglio sulle mie coetanee. Avevo visto Pasi soffrire così tante volte che nemmeno ne tenevo più il conto, Rita continuava ad avere Federico nel cuore nonostante si fossero lasciati anni addietro… le mie amiche erano il chiaro esempio per me di ciò che non avrei mai voluto essere: innamorata. Fuggivo al solo pensiero. Sentivo un brivido di terrore ogni volta che pensavo all’eventualità che potesse accadere una cosa simile… e invece in quei giorni mi stavo rendendo conto che la mia tanto declamata immunità aveva una falla… e anche bella grossa! Una falla dai capelli biondi e gli occhi verdi, e un sorriso caldo e sereno… Una falla che da giorni non mi faceva più dormire!
Non volevo ancora crederci che fosse vero, stavo cercando da giorni di dirmi che mi stavo solo autosuggestionando, che ero semplicemente caduta vittima del bel viso di Lucien.
Lucien.
No, non potevo nemmeno pensare quel nome che sentivo il mio cuore battere più forte. Ogni volta dovevo stringere le mani fino a farmi male per distrarmi e non pensare a quella successione di lettere e a tutto ciò che si portava dietro. Come avevo potuto? Cosa mi era saltato in mente? Io non volevo… Io non dovevo!
No, nella maniera più categorica, NO!
Mi rifiutavo di ammetterlo, anche se il solo pensare a quella voce, a quegli occhi, a quel sorriso mi sconfiggeva su tutti i piani; ogni argomentazione a cui facevo ricorso per confutare l’idea che fossi preda di una cotta adolescenziale, cadeva miseramente nel momento in cui il mio pensiero si soffermava su una delle sue caratteristiche. Ne bastava solo una, e il mio cuore non mi apparteneva più!
Quando Pasi lasciò la mia casa, cercai di concentrami sui suoi abiti da rimettere in sesto, ma le parole della mia amica mi rimbombavano nel cervello: “I ragazzi non sono tutte belve, ne esistono anche di gentili, pazienti e che ti restano accanto… ad esempio, penso che Lucien sia così!”
Mi aveva chiesto come avrei reagito se mi fosse capitato d’innamorarmi, e le avevo risposto che speravo non accadesse mai, ma la verità era che avevo già la speranza nel cuore che quelle parole fossero vere! Ero già intenta a sperare che ci fosse un’eccezione alla regola, che il mio caso sarebbe stato differente, che non avrei sofferto! E tutte le mie teorie, tutte le mie argomentazioni, frutto di osservazioni che duravano anni, dov’erano andate a cacciarsi d’improvviso? Che fine avevano fatto tutte le mie idee sulla sofferenza immane che immancabilmente devasta chi è innamorato? Ero già diventata una folle accecata da ciò che provava, ero già nella fase più pericolosa di cecità totale!? Quanto poco ci avevo messo per abbattere le mie teorie! Ero davvero ridicola, non solo ero stata vinta anch’io da quel male oscuro, ma ero stata anche così folle da illudermi che a me non potesse accadere! Questo faceva di me una creatura ancora più miserabile! Come avrei potuto guardarmi in faccia? Come avrei potuto essere fiera di me stessa ora? E soprattutto, come avrei potuto affrontare l’orrenda verità che non volevo accettare?
Mi ero innamorata.
E questo non era nei miei piani.
Questo non doveva accadere.
Ero rovinata.
-----------------------SPOILER (clicca per visualizzare)Eccomi qui, finalmente torno a postare qualcosa.
Sono in un periodo (terribilmente lungo) di totale assenza d'ispirazione, ma dato che ci tenevo a partecipare al contest, ho pensato di postare l'introduzione di una storia che sto scribacchiando da un anno a questa parte.
Spero che il brano sia abbastanza introspettivo da rispettare la luna di Maggio, e spero che vi sia piaciuto. ^ ^
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Foglia d'autunno .
User deleted
Trovo che il brano sia eccellente e metta ben in evidenza le contraddizioni che albergano nella mente quando il cuore prende il sopravvento. SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONESono in un periodo (terribilmente lungo) di totale assenza d'ispirazione
Peccato, speriamo passi presto per poterti leggere ancora
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Grazie mille! 
La protagonista di questo brano infatti è costantemente divisa tra le ragioni del cervello e quelle del cuore, e sono felice che si sia percepito in queste poche righe.
SPOILER (clicca per visualizzare). -
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La sai una cosa? Leggere il tuo racconto mi ha fatto ricordare molto me stesso... anche io qualche anno fa ero giunto alla conclusione (peraltro non ovvia) che l'amore fosse dolore e sofferenza soltanto; che non era per me. Ma poi... mi piace pensarla così... c'è un angelo per ognuno di noi; il difficile è incontrarlo (o saperlo incontrare). Per riuscirci è necessario pulire la propria anima e toccare le corde del proprio essere. Io ci riuscii con una confessione in un noto Santuario alle porte di Roma! . -
Noewle .
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La paura di amare. E' questo quello che emerge da questo scritto introspettivo. Una paura molto comune nelle donne... Ma come dice Erendal prima o poi sulla strada della propria esistenza qualcuno che ci fa battere il cuore si incontra. Testo ben curato. Complimenti!!!! . -
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Conosco bene questo brano... E' un contrasto molto forte tra ciò che vorremmo ostinarci ad essere e ciò che il nostro cuore invece ci dice. Sei stata bravissima a intrecciare i due opposti e a scavarci dentro...ogni sensazione è ben definita e perfettamente descritta! Complimenti Deli...!!!!!! Sono contenta che sei tornata e che anche qui possano conoscere il modo in cui scrivi! 
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Grazie a tutti!
Credo che chiunque abbia sofferto molto per un legame finito, cerchi di proteggersi rifiutando la possibilità di innamorarsi di nuovo, ma la nostra volontà può poco quando il cuore decide di aprirsi a qualcuno. E se non siamo pronti ad accogliere quel nuovo amore, lo si combatte, si diventa nemici di se stessi, finché o si soccombe, oppure si sacrifica qualcosa che avrebbe potuto ridarci la fiducia nella vita. Dipende tutto da noi e, come diceva Erendal, dalla nostra predisposizione ad accogliere ciò che ci viene donato dal cielo.
E ovviamente, ci vuole anche la fortuna di aver incontrato la persona giusta. ^ ^
Eh sì, lo conosci decisamente bene! xD
(Grazie per le tue parole sempre incoraggianti, sei sempre un tesoro.)
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Io spero che con quel Lucien sia finita bene, e non solo per solidarietà di nomi, ovviamente" 
E con finita bene intendo che si sia sviluppato un bel rapporto di amore...
Anche se condivido lo scritto. L'amore è essenzialmente fonte di guai. Si, credo anch'io così!
Ma è una fonte inevitabile, e sarebbe molto peggio se non ci fosse!
E può essere paragonato alla vita, per esempio. La vita ti porterà sicuramente a morte, è certamente la malattia più mortale che esiste... ma che vivresti a fare, senza vita?
e senza amore, la vita che gusto avrebbe?
PS - ovviamente nulla da ridire sulla forma. Benissimo. Né sul contenuto: chi più chi meno... ci siamo passati tutti!. -
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Mi piace come scrivi, i tuoi racconti sono sempre curati e pieni di analisi... naturalmente dal mio modo di vedere non ho condiviso tutti i tuoi concetti, ma mi ha fatt piacere leggere (come mi fa sempre piacere) leggere di persone che hanno concetti diversi dai miei. Vedi, forse io sono un po' pessimista per natura, ma di persone gentili non credo che ne esistano (molte), specialmente quando ballano interessi personali, in particolare sull'altra sponda. . -
Ðave .
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La tua storia mi ha fatto riflettere su tutte le volte che ho dovuto fare i conti con questa "infinita" lotta interiore e quanto sia stato difficile scegliere.
Entrambe le due parti sono giuste e sbagliate allo stesso tempo, per questo spetta a noi decidere quale delle due in base a ciò che riteniamo giusto che siaSPOILER (clicca per visualizzare)Ovviamente non l'ho specificato ma complimenti per la storia
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Sono davvero contenta che questo brano sia piaciuto
Con il racconto a cui appartiene ho un rapporto di amore/odio, per cui quando vedo che chi legge si ritrova in qualche modo con i concetti esposti, mi sento più serena ^^Io spero che con quel Lucien sia finita bene, e non solo per solidarietà di nomi, ovviamente"
E con finita bene intendo che si sia sviluppato un bel rapporto di amore...
Con il tuo quasi omonimo diciamo che le cose stanno procedendo... sul bene ancora c'è da vedere, perché Sofia (la protagonista della storia) è una tipetta a dir poco cervellotica.Mi piace come scrivi, i tuoi racconti sono sempre curati e pieni di analisi...
Thank you so much! Cerco quanto posso di essere più completa possibile quando descrivo un personaggio o affronto un argomento *pignoleria portami via*, sono contenta che il risultato sia gradevoleCITAZIONEAnche se condivido lo scritto. L'amore è essenzialmente fonte di guai. Si, credo anch'io così!
Ma è una fonte inevitabile, e sarebbe molto peggio se non ci fosse!
E può essere paragonato alla vita, per esempio. La vita ti porterà sicuramente a morte, è certamente la malattia più mortale che esiste... ma che vivresti a fare, senza vita?
e senza amore, la vita che gusto avrebbe?Vedi, forse io sono un po' pessimista per natura, ma di persone gentili non credo che ne esistano (molte), specialmente quando ballano interessi personali, in particolare sull'altra sponda.La tua storia mi ha fatto riflettere su tutte le volte che ho dovuto fare i conti con questa "infinita" lotta interiore e quanto sia stato difficile scegliere.
Entrambe le due parti sono giuste e sbagliate allo stesso tempo, per questo spetta a noi decidere quale delle due in base a ciò che riteniamo giusto che sia
Per rispondere a tutti, io credo che la verità come al solito stia nel mezzo: come dice Lucio, l'amore è parte essenziale della vita e come lei, riserva gioie immense ma anche immensi dolori. Spesso vediamo solo il lato negativo delle relazioni, perché ne siamo stati travolti e quell'aspetto più deleterio pesa persino sulla possibilità di ricevere benefici da un determinato rapporto sentimentale.
Per quanto riguarda i maschietti gentili, anch'io sono abbastanza disillusa, ma mi riservo ancora un margine di speranza di essere sorpresa
La lotta tra cuore e cervello, non finirà mai: quei due muscoli (che nemmeno a farlo apposta sono gli unici muscoli involontari che abbiamo) ci porteranno al manicomio, oppure a seconda della nostra crescita personale, dell'esperienza o del momento che stiamo vivendo, decideremo di volta in volta chi dei due seguire. Certo è che riuscire a bilanciare le due strade è difficile e solo un'anima molto saggia può riuscire nell'impresa.... -
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beh... chiamare muscolo il cervello è da sculaccioni, lo sai, vero?... 
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Racconto che mi ha lascito riflettere, molto. Paura d'amore, lasciarsi andare, accettare... una lotta continua. . -
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Eh già, una vera battaglia infinita... beh... chiamare muscolo il cervello è da sculaccioni, lo sai, vero?...
Ops, chiedo venia!
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IlariaMilitello .
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Solo una parola.....FANTASTICO!!!! Mi è piaciuto tantissimo BRAVA!
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