» La soffitta di InchiostrodiVerso

Il pensatoio

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  1. MournfulCreatureOfTheDark
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    Ci sono mattine in cui ti svegli e non hai voglia di fare niente, tranne restare a letto tutto il giorno a fissare il soffitto; e poi ci sono quei giorni in cui ti senti padrone del mondo, in cui l'ispirazione arriva e ti travolge, e ti sembra di poter trasformare qualsiasi cosa rientri nel tuo campo visivo in un piccolo tassello da cui iniziare a comporre un puzzle, un'opera d'arte, qualcosa di cui andare fiero. Ecco, oggi è uno di quei giorni; ovunque mi giri vedo incipit di romanzi, versi in erba, storie che nascono e crescono nella mia mente, andando a formare immagini che sembrano collegarsi tra loro come per magia. Se, per esempio, guardo il cestello della lavatrice girare, posso trasformare le magliette in un bambola di pezza, una bambola zuppa, consumata, abbandonata su del freddo metallo, magari tra le macerie, in uno scenario di guerra, con una bambina che...
    -Ehi! Ehi, Stephen King dei miei stivali, il bagno serve a tutti! Apri la porta, scrittore da strapazzo che non sei altro!-
    Com'era prevedibile, i due stramboidi con cui divido casa non hanno alcuna intenzione di rispettare i miei spazi e i miei tempi, come, d'altronde, non rispettano la mia arte; per carità, io apprezzo il materiale umano, mi è molto utile per la mia arte, ma questi due non hanno la benché minima idea di come ci si comporti, e infatti non mi stupisce che stiano cercando di abbattere la porta del bagno a suon di pugni, snocciolando minacce e insulti che hanno indubbiamente un che di creativo, e che denotano inoltre un certo grado di cultura, nonché un'ampia conoscenza di epiteti poco eleganti.
    -Stammi a sentire, Federico Moccia...-
    -Eh no, Federico Moccia no!-
    Sfortunatamente per me, sanno che posso resistere a tutto, ma non al paragone con quello scrittoruncolo da due soldi, e non si fanno il minimo problema a usare quest'arma contro di me; non posso fare altro che aprire, e lasciare che quei due, più chiassosi dell'armata Bracaleone, si approprino del mio territorio.
    -Buongiorno anche a voi, eh-
    Non l'avessi mai detto: K si volta e mi fissa con uno sguardo mille volte più pericoloso delle zucche esplosive di Goblin, brandendo in maniera minacciosa il filo interdentale, e io inizio a temere per la mia vita. Strangolato col filo interdentale, che fine idiota; sempre meglio, però, di quella dello zio Giosuè, freddato da un cocomero scagliato da un agricoltore furioso. La nonna gliel'aveva detto di smetterla di rubare dal campo di cocomeri, ma lui, imperterrito, aveva continuato. Risultato? Il contadino era andato su tutte le furie e, avendolo colto sul fatto, gli aveva chiesto un rimborso; lo zio era scappato a gambe levate, lasciandosi alle spalle un uomo più che mai sgomento. Il contadino gli aveva urlato di fermarsi, e lui, in tutta risposta, gli aveva strillato un ansimante "fermati tu, che non hai nessuno che ti insegue"; in pratica, aveva mostrato il drappo rosso al toro. Il contadino aveva deciso di aver già sopportato abbastanza la sfrontatezza di quello sbarbatello, e gli aveva scagliato contro un'anguria, che aveva colpito in pieno lo zio Giosuè, facendolo cadere a faccia in giù, con la testa contro una pietra. Tre giorni dopo, lo zio Giosuè era sotto terra; la sua storia, ormai, era leggenda. So che non dovrei ridere di questa storia, ma non riesco a non farlo; sono una persona davvero orribile.
    -... E quando ho detto che un tempo il bagno veniva chiamato pensatoio non intendevo dire che potevi farne il tuo fortino, abbiamo anche noi i nostri bisogni, hai presente?-
    Oops. Credo di essermi perso la pappardella di Kveta, e per questo non mi perdonerà mai; diamine, questa donna è tanto bella quanto terribile. K è bella, bellissima, ed è anche una di quelle donne che qualsiasi uomo avrebbe voluto vedere nel paginone centrale delle riviste che si faceva passare sottobanco dal giornalaio quand'era ragazzino; ma è banale, assolutamente banale, è uno stereotipo fatto donna. E che donna. Ma, tornando allo stereotipo, mai cosa riguardo K fu più vera: nata nell'Europa dell'Est, non ricordo bene in che paese, incarna alla perfezione la tipica donna della sua zona, bionda, occhi azzurri, alta, magra, naso piccolo e dritto, labbra carnose, carnagione chiara, curve al punto giusto. Se poi penso al suo cognome, che riesce ad avere più consonanti di fila del mio codice fiscale, lo stereotipo è servito. In realtà sono un po' invidioso: quel suo cognome impronunciabile, di cui sono quasi certo nemmeno K conosca la pronuncia esatta, è stata la sua fortuna. I professori, temendo di fare una brutta figura ed essere derisi dalla classe, non osavano mai pronunciarlo; in tredici anni di scuola, credo non l'abbiamo mai interrogata, nemmeno una volta. Leggenda vuole che, alla maturità, il presidente di commissione le abbia solo chiesto di scrivere il suo cognome; considerando già una prova abbastanza ardua scrivere correttamente trentadue consonanti di fila e sette vocali con gli accenti più disparati, le ha dato cento e lode per l'impegno e ha chiuso lì la faccenda. La leggenda narra anche che, unendo nel modo esatto tutti gli accenti e i segni strani che ricoprono il cognome di K, si ottenga la formula per trasformare il piombo in oro; un'altra versione racconta che, in realtà, così si ottenga la mappa per arrivare ad Atlantide, mente la più ardita dice che in quei strani segni è contenuta la risposta alla domanda che tutta l'umanità si pone. Come diavolo è possibile che la pubblicità della Eminflex proponga da vent'anni la stessa identica offerta iniziando la tele-promozione con "solo per oggi ecco per voi un'offerta irripetibile"?
    -... Perché sei sempre chiuso qui, in bagno, a fare niente tutto il giorno! Mi pare di ricordare che il qui presente signor scrittore da strapazzo un giorno abbia detto di voler scrivere il grande romanzo del secolo, ma da dodici mesi a questa parte non fai altro che vagare per casa e startene seduto sulla tazza del bagno! Ti rendi conto che sei addirittura impregnato della puzza di ascelle di Lollo?-
    Ah, Lollo, il terzo inquilino. Un troglodita che non è stato informato dell'invenzione del bagnoschiuma.
    -K, lo so che può risultare difficile da capire, ma io sono uno scrittore, e in quanto tale devo lavorare assiduamente per riuscire a raggiungere un risultato quantomeno soddisfacente, il grande romanzo del secolo non si scrive in quattro e quattr'otto, ci vuole tempo, concentrazione, ispirazione, molta...-
    -Bla, bla, bla, sai solo blaterare. Vuoi il grande romanzo del secolo? Eccoti il grande romanzo del secolo. Correvamo nel bosco, giocando a prendere quello scoiattolo che ci sfuggiva sempre; eravamo bambini, vivevamo immersi nella bianca e sontuosa natura norvegese. Che ne è stato di te? Cerco la risposta nel vento, ma esso tace all'improvviso. Dolci ricordi di te mi avvolgono nel loro tepore, e mi ritrovo illuminato dal sole di mezzanotte, di nuovo nella nostra amata Scandinavia...-
    -Ok, prima di tutto, questo incipit non è...- No, un momento. Era buono, era buono eccome. -Senti, non è che lo posso riutilizzare?-
    -Ma pensa a trovarti un lavoro!-
    -Io ce l'ho un lavoro, sono uno scrittore-
    -Oh, ma davvero? E come lo paghi l'affitto, in rime baciate?-
    -Noto del sarcasmo nelle tue parole-
    -Per forza, devo pagare anche la tua parte di spese! Devi trovarti un lavoro vero, come il mio. Lo sai quanti guadagno al giorno? Quattrocento euro-
    -Oh, no. Ho promesso a tua madre che non saresti mai diventata una prostituta-
    Ecco, appunto. Il troglodita ha parlato. E con la consueta finezza, oserei aggiungere.
    -Sei un idiota. E tu sei uno sfaticato-
    Penso che sia decisamente meglio essere uno sfaticato che un idiota, ma non ho il coraggio di dirlo. Comunque, è indubbiamente meglio essere un idiota che essere Lollo, ossia un vero e proprio cavernicolo. No, non sto scherzando, Lollo arriva direttamente dall'età della pietra, gli mancano solo il vestito di pelle di tigre e le pulci, e della seconda cosa non sono nemmeno molto sicuro; ho la quasi totale certezza, infatti, che il Frontline custodito nel ripostiglio non sia per la gatta di K, ma per Lollo. Se dovessi dare il suo identikit alla polizia, e sono certo che un giorno dovrò farlo, lo descriverei così; basso, grasso, tozzo, un bidone di latta a cui sono state appiccicate gambe e braccia. La testa, purtroppo, è andata smarrita non si sa dove, e nessuno è più stato in grado di ritrovarla. Comunque, sono fermamente convinto che nel corpo di Lollo siano presenti almeno sette forme di vita ancora sconosciute agli scienziati; in fondo, stiamo parlando di uno che, per racimolare qualche centesimo, ha mangiato vermi, würstel crudi, cibo avariato, un intero vaso di Nutella scaduto nel '73, delle patatine fritte risalenti ai tempi di Italia-Germania 4-3, i croccantini del gatto e mezzo barattolo di smalto. E sì, Piero Angela sta ancora cercando di capire come faccia a essere vivo. Comunque, anche lui ha dei talenti, bisogna riconoscerlo. Campione di rutti in carica dal 2007, riesce a sfidare tutte le norme igienico-sanitarie vigenti senza subire alcun danno; è riuscito a staccare il lampadario dal soffitto quando, da ubriaco, si è appeso a due dei suoi bracci urlando "io vi punirò, in nome della luna!", e, alla veneranda età di 23 anni, ha passato tre giorni chiuso in camera dopo aver scoperto di non essere in grado di lanciare un'onda energetica. Alla luce di questi fatti, non riesco a spiegarmi come sia possibile che sia perennemente, inevitabilmente circondato da schiere di donne. Voglio dire: dei due sono io quello che si lava, sono io quello che non ha degli inquietanti segni neri sotto le unghie o delle strane croste marroncine sulle braccia, sono io quello che ha una cultura, eppure è lui quello che rimorchia. Accadono cose, nel mondo, che non riuscirò mai a spiegarmi.
    -Mi stai ascoltando o no?-
    No, K, no, ma questo non lo saprai mai. Come non saprai mai che quei bulbi di tulipano che avevi comprato in Olanda, quelli che volevi piantare in giardino, non sono affatto scomparsi, ma sono stati usati da Lollo per fare il minestrone; voleva cucinare per stupire una ragazza, ma, non conoscendo la differenza tra un bulbo di tulipano e una cipolla, ha buttato in pentola i bulbi. A proposito, K: ecco che fine ha fatto la tua pentola in acciaio inox. E la pianta grassa che ti aveva regalato tua madre. Ma vedi il lato positivo della cosa: se non l'avesse mangiata la tua pianta grassa, quella schifezza sarebbe finita nello stomaco di una povera ragazza innocente, che a quest'ora starebbe facendo compagnia allo zio Giosuè.
    -Ma perché sto qui a perdere tempo con voi quando potrei...-
    A dire il vero un po' mi dispiace per K, alla fin fine mi sta simpatica, anche se non sopporto quando dice che demonizzo Lollo solo perché ha più successo di me. Che assurdità. Ma, a parte qualche piccola incomprensione, la considero un'amica, anche se ha un modo tutto suo di risolvere i problemi. Una volta, per esempio, ho avuto la malsana idea di confessarle che non dormivo perché non riuscivo a smettere di pensare a come restituire a Mario, il nostro vicino, i soldi che gli dovevo; lei, nel cuore della notte, aveva aperto le imposte, aveva urlato finché Mario non aveva fatto altrettanto e poi gli aveva detto come stavano le cose. Io le ho chiesto perché avesse fatto una cosa del genere, lei mi ha risposto "perché almeno così adesso non sei l'unico che non dorme la notte. Ora fa' comunella con lui e smettila di rompere le scatole a me". Non so come sia possibile, ma Mario mi ha dato una proroga; probabilmente la visione di K in camicia da notte gli era bastata come acconto.
    -Dovresti smetterla di infastidire K, e mostrarle un po' più di rispetto-
    Disse l'uomo, pardon, il barile, che solo dieci minuti prima le aveva dato della prostituta. Altro che bue, qui si trattava di un alce che dava del cornuto all'asino. O della zia Beppa che dava del cornuto all'asino. O del marito della zia Beppa, che si era dato da fare dopo aver scoperto perché la moglie fosse sempre incredibilmente felice di andare dal fornaio, che dava del cornuto all'asino.
    -Cos'è, ti credi così tanto migliore di noi da non degnarti neanche di regalarle dieci minuti della tua attenzione?-
    Disse l'uomo che aveva girato per casa con addosso un reggiseno di K, un paio di boxer e un lenzuolo sistemato a mo' di vestito, con tanto di testa consumata del Mocio Vileda a fare da parrucca, cantando in falsetto Like A Vergin e, non pago di quella performance casalinga, aveva concesso il bis dal terrazzo. Il terrazzo che dava sulla strada. La strada principale. Alle 18:03 di un martedì di febbraio.
    -Be', sai che ti dico? Che almeno io vedo K come un essere pensante, e non solo come un gran bel corpo, come quelli che guardi sempre nei giornali che nascondi sotto il materasso-
    -Ma io non ho nessun tipo di giornale sotto il materasso.- Appunto mentale per me: trovare il prima possibile una nuova collocazione alle riviste sotto il materasso.
    -Ah, no? Allora diciamo nei DVD che nascondi nella cassettiera-
    -Ma io...- guardo alzarsi quei due grumi di pelo che il troglodita si ritrova in faccia, noti anche col nome scientifico di sopraccigli; inutile ribattere, è a conoscenza della verità. Beccato.
    -E comunque, Mr. Sono-Superiore-A-Tutti-Voi-Gnè-Gnè-Gnè, non sei affatto migliore di noi-
    Se magari l'avesse detto senza sculettare come una teenager vanitosa e senza fare le boccacce forse avrei anche potuto pensare di dargli ascolto, ma così...
    -Ti dico solo questo: "where do the bus ferm?"-
    Oh, no, non può tirare fuori di nuovo questa storia; capita a tutti di fare un piccolo errore, no? E poi si sa, l'inglese è una lingua complicata, si scrive cane e si legge gatto, fare un insignificante errore come il mio è comprensibile.
    -E no, non è un semplice errore, questo è...-
    No, anche questo no; lo so cosa sta per dire, lo so, ma non posso subire una tale onta dall'uomo che pensa che Francis Bacon e Kevin Bacon siano parenti, non lo posso sopportare.
    -... Un errore di sbaglio!-
    Perché, perché, perché diavolo mi è uscita quella frase, perché ho compiuto uno sbaglio tanto stupido, e perché lui continua a rinfacciarmelo, perché?
    -Oh, prima di uscire vuoi che ti porti ale e solio?-
    Maledizione a lui e alla sua memoria. Voglio scovare il numero di quello scienziato che ha detto che passare tanto tempo davanti ai videogiochi fa male, distrugge la memoria, e lo voglio ora; sento l'impellente bisogno di dirgliene quattro. O otto, ma anche dodici, sedici, venti, ventiquattro e... E qualsiasi numero segua. E voglio strangolare il troglodita, lo voglio picchiare con la sua stessa clava, infilzarlo con la sua lancia e poi dipingere una pittura rupestre sul muro per celebrare la mia vittoria. Come si permette di dire tutte quelle cose? Io sono mille volte più sveglio, intelligente, gentile, onesto, sensibile, educato, civile, simpatico e modesto di loro due stramboidi.
    -Io esco, coinquilino caro. Devo tornare al posto a cui appartengo, il mio magnifico negozio, e mi pare di capire che tu devi fare lo stesso. A ognuno il suo, no?-
    Certo che, delle volte, il troglodita parla strano; immagino che, quando parlava del posto a cui io appartengo, si riferisse al mondo della scrittura, o forse voleva dire l'Olimpo dei più grandi scrittori di tutti i tempi. Boh, credo che non lo sapremo mai. Va be', non importa, l'unica cosa che conta è che io possa riappropriarmi del trono che mi è stato tolto, il mio amatissimo water, e riprendere a lavorare al mio grande romanzo. L'incipit, dicevamo. Com'era? Ah, sì. Correvamo nel bosco, giocando a prendere quello scoiattolo che ci sfuggiva sempre; eravamo bambini...
     
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    Elfo

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    Scopro in te una vena comica/ironica che non mi aspettavo. Oltre che essere scritto con la consueta bravura, qui c'è tutto un campionario (vasto) di citazioni e battute degne di un grande comico!!!! Mi sono divertito moltissimo a leggere, dalla battuta sul dare del Moccia (che pure per me è la peggior offesa che si possa ricevere), all'onda energetica (di Goku) o alla punizione "in nome di luna". Simpatica anche la descrizione degli inquilini (il troglodita soprattutto). Anche per me la stanza da bagno poi è un ottimo pensatoio!!!!
     
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    Irene

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    Sono d'accordo con Erendal, l'ironia seria è difficile da scrivere e tu ci sei riuscita in pieno... l'ispirazione vien dal bagno! ^^
     
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    E' dura la vita dello scrittore, vero? ma tu lo sei, davvero brava. Il tuo racconto è il più divertente di tutti. Io studio sempre al bagno!
     
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    Mi pareva di essere vicino a capire, senza riuscire però a capire, come capita di essere vicini a ricordare e non riuscire a ricordare.
    Edgar Allan Poe

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    Complimenti, davvero un ottimo pezzo. Ci sono capitato per caso e mi hai fatto sorridere. :)
     
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  6. MournfulCreatureOfTheDark
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    Grazie a tutti per la lettura e i complimenti^^

    CITAZIONE (Erendal @ 16/9/2013, 15:57) 
    Oltre che essere scritto con la consueta bravura, qui c'è tutto un campionario (vasto) di citazioni e battute degne di un grande comico!!!!

    Wow, addirittura! Grazie mille per il complimento^^

    CITAZIONE (Miss Loryn @ 16/9/2013, 17:26)
    Sono d'accordo con Erendal, l'ironia seria è difficile da scrivere e tu ci sei riuscita in pieno... l'ispirazione vien dal bagno! ^^

    Grazie^^ comunque noto con piacere che siamo tutti d'accordo nell'apprezzare il bagno XD
     
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    ::: AniMangaManiaca :::

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    Bianost - Qualinesti

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    Come è mio solito arrivo in super ritardissimo, ma come è mio solito, finisco sempre con l'adorare ciò che scrivi.
    Questo brano è davvero divertente, perché descrive momenti di ordinaria umanità che con la vena comica che hai infuso, risultano adorabili. Credo che riuscire a ridere delle nostre abitudini (come quella del bagno/pensatoio, che a quanto pare è una cosa comune a molti di noi) e degli strani personaggi che incontriamo nell'arco della vita, sia la forma più bella di comicità, perché ci aiuta a ridere del nostro quotidiano e a prenderci anche un po' meno sul serio.
    Complimenti davvero. :D
     
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  8. MournfulCreatureOfTheDark
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    Grazie per i complimenti^^
     
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    EdoHard

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    QUOTE (Deilantha @ 21/9/2013, 16:55) 
    Come è mio solito arrivo in super ritardissimo, ma come è mio solito, finisco sempre con l'adorare ciò che scrivi.
    Questo brano è davvero divertente, perché descrive momenti di ordinaria umanità che con la vena comica che hai infuso, risultano adorabili. Credo che riuscire a ridere delle nostre abitudini (come quella del bagno/pensatoio, che a quanto pare è una cosa comune a molti di noi) e degli strani personaggi che incontriamo nell'arco della vita, sia la forma più bella di comicità, perché ci aiuta a ridere del nostro quotidiano e a prenderci anche un po' meno sul serio.
    Complimenti davvero. :D

    Momenti di ordinaria umanità... la comicità è dentro di te, pezzo che applaudo!
     
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  10. MournfulCreatureOfTheDark
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    Grazie^^
     
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  11. Foglia d'autunno
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    Sono finalmente riuscita a leggere il tuo racconto; ancora una volta complimenti: vittoria assolutamente meritata :)
     
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10 replies since 9/9/2013, 15:20   281 views
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