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Il legame dei giapponesi con la natura è stato da sempre molto forte. Molti aspetti di questa terra sono strettamente connessi ad essa, come la lingua, la poesia, la religione. Nell’antico Giappone il tempo era scandito da un calendario lunare, calendario che giunse in Giappone dalla Cina attraverso la Corea, nel VI sec. d.C., chiamato Tai'in-taiyō reki 太陰太陽暦.
Il calendario era basato sulle fasi lunari, sul moto del sole e su altri cambiamenti astronomici. I mesi avevano una fase lunare di 28-29 giorni, e ogni anno era composto da 12 mesi. Le stagioni invece venivano calcolate attraverso l'ellittica del sole durante l'anno nel cielo. L'ellittica veniva divisa in 24 sezioni secondo la longitudine del sole ed ognuna di queste sezioni corrispondeva ad una stagione. Gli astronomi cinesi divisero ulteriormente ogni stagione in altre 3 parti, della durata di 5-6 giorni, per un totale di 72 stagioni. Le 24 macro-stagioni sono dette Nijūshi Sekki 二十四節気, e le 72 micro-stagioni Shichijūni Kō 七十二候.
Al contrario di oggi, in cui i mesi vengono contati dal primo all’ultimo (gennaio = ichigatsu = mese 1; febbraio = nigatsu = mese 2; ecc…), una volta i mesi avevano il nome di particolari eventi legati al clima, all’agricoltura o alla vita di tutti i giorni. Mutsuki, che ha il significato di “armonia”, era il primo mese dell’anno e coincideva con febbraio/marzo, poi seguivano man mano gli altri: Kisaragi, mese del cambio d’abito stagionale; Yayohi, crescita dell’erba e così via. Tuttavia anche oggi la parola “mese” è legata all’uso del calendario lunare: “mese”, infatti, in giapponese si dice “gatsu” e si scrive con il kanji della luna. Inoltre molti degli aspetti del vecchio sistema lunare permangono nella cultura giapponese, inclusa la determinazione di alcune festività ed osservanze (come il Tanabata, il settimo giorno del settimo mese), o il modo di contare gli anni in base agli anni del regno di un determinato imperatore. Alcune festività invece sono state spostate ed adattate al calendario Gregoriano. Come nel caso dell’oshogatsu, che conserva, a parte la data, tutti gli altri aspetti della tradizione antica.
72 stagioni per noi sembrano un numero esagerato, ma non stupisce se pensiamo alla sensibilità orientale. Piccole sfumature, piccoli eventi, dettagli... “il primo canto della rana”, “rugiada bianca sull'erba”,“la prima fioritura dei peschi”... Tutto questo focalizzava l'attenzione su quanto le cose della vita fossero effimere e passeggere, al contempo piene di bellezza e fragilissime, come i fiori di sakura che in Giappone sono il simbolo per eccellenza della caducità della vita.
Esiste un'app per gli appassionati di Giappone di cui si è parlato molto in siti, blog e pagine social chiamata 72 Seasons, disponibile in inglese, che deriva dalla versione giapponese chiamata Kurashi no Koyomi くらしのこよみ, sviluppata da Heibonsha 平凡社. Io la trovo fantastica per respirare un po' di magia orientale e sapere in che periodo dell'anno ci troviamo, perché non la provate? =D
Una volta scaricata sullo smartphone e avviata, avrete nella schermata l'immagine della stagione corrente secondo l'antico calendario lunisolare. Il primo pulsante sulla destra, corrispondente all'ideogramma di Reki 暦,“calendario”, introduce l'applicazione. Basterà scorrere col dito verso sinistra per "srotolare la carta" e leggere tutto. Il secondo pulsante, “Today”, ci mostra la stagione in corso, con dettagliate spiegazioni sul suo significato, curiosità sui cibi tipici, illustrazioni e poesie. Il terzo pulsante, “72 Seasons” ci fa vedere le macro-stagioni e le micro-stagioni in ordine crescente. Scorrendo è possibile visualizzarle tutte, ma non aprire e leggere al loro interno. Questo perché non si vuole togliere alla persona la bellezza di scoprire i momenti dell'anno e i suoi cambiamenti prima che essi accadano.
Per scaricare l'applicazione su Apple: 72 SEASONS IN INGLESE Per scaricare l'applicazione su Android: 72 SEASONS IN INGLESE
Per chi è curioso di conoscere subito i vari momenti dell'anno o non può scaricare l'app, inserisco di seguito in spoiler le varie stagioni che integrerò di volta in volta:
Setsu 節 = stagione, periodo, evento, occasione.
Le 24 macro stagioni:
Risshun (立春), inizio della primavera (4 febbraio) Usui (雨水), acqua di pioggia (19 febbraio) Keichitsu (啓蟄), risveglio degli insetti (5 marzo) Shunbun (春分), equinozio di primavera (21 marzo) Seimyou (清明), puro splendore (5 aprile) Kokuu (穀雨), pioggia di chicchi (20 aprile) Rikka (立夏), inizio dell’estate (6 maggio) Shōmitsu (小満), abbondanza di chicchi (21 maggio) Bōushu (芒種), semina del riso (6 giugno) Geshi (夏至), solstizio d’estate (21 giugno) Shōusho (小暑), caldo moderato (7 luglio) Taisho (大暑), grande caldo (23 luglio) Risshūu (立秋), inizio dell’autunno (7 agosto) Shosho (処暑), fine del caldo (23 agosto) Hakuro (白露), bianca rugiada (8 settembre) Shūubun (秋分), equinozio d’autunno (21 settembre) Kanro (寒露), fredda rugiada (8 ottobre) Sōkō (霜降), arriva la brina (23 ottobre) Rittō (立冬), inizio dell’inverno (7 novembre) Shōsetsu (小雪), leggere nevicate (22 novembre) Taisetsu (大雪), grandi nevicate (7 dicembre) Tōuji (冬至), solstizio d’inverno (22 dicembre) Shōkan (小寒), freddo moderato (6 gennaio) Daikan (大寒), grande freddo (20 gennaio)
Le 72 micro-stagioni
Caldo minore 7 luglio - 11 luglio: Soffiano venti caldi 12 luglio - 16 luglio: Il primo fiore di Loto 17 luglio - 21 luglio: Il giovane falco impara a volare Caldo maggiore 22 luglio - 27 luglio: La prima maturazione del frutto di Paulonia 28 luglio - 1 agosto: Terra umida, caldo umido 2 agosto - 6 agosto: Acquazzoni
Purtroppo al giorno d'oggi le stagioni vanno sempre più svanendo, e molti piccoli dettagli scompaiono con esse... non è più come un tempo. Dobbiamo augurarci che sia possibile fare ancora qualcosa ed impegnarci per preservare la bellezza e la varietà del nostro mondo!
Edited by Kira~ - 4/7/2017, 11:53
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