I nostri autori
Intervista a Emily (“›ich‹”)
Vincitrice ★ WitchInch: contest di scrittura creativa!
L'intervista
Abbiamo l'onore di ospitare nel nostro salotto virtuale la vincitrice del concorso di scrittura creativa "WITCHINCH" che abbiamo organizzato insieme al nostro forum amico Witchcraft GdR. L'andamento del contest lo potrete seguire a questo link sul nostro forum.
1) Allora Emily, posso chiamarti per nome? Raccontaci la tua esperienza nel Witchinch. Ti è piaciuto come è stato organizzato il contest? E come hai trovato il livello degli altri partecipanti?
Ciao, certo che puoi chiamarmi per nome! La mia esperienza nel Witchinch è stata sicuramente molto positiva; mi sono divertita e soprattutto questo contest mi ha dato l’opportunità e la voglia di riprendere a scrivere racconti dopo tanto tempo.
L’organizzazione secondo me è stata perfetta, lo staff sempre efficiente e disponibile. Inoltre ho trovato parecchi autori ad un livello molto alto e mi ha fatto piacere poter leggere così tanti bei racconti (tranne ovviamente nel momento in cui si doveva scegliere chi votare al sondaggio – ogni volta c’erano più testi a cui avrei voluto dare il mio voto).
L’unica “pecca” secondo me è stata forse una scarsa partecipazione nei turni finali, soprattutto da parte degli utenti del forum Witchcraft GdR; dopo il primo turno molto “affollato” mi è dispiaciuto vedere un calo significativo del numero di racconti in gara, ma appunto credo che questo sia uno dei rischi più comuni in iniziative di questo genere, quindi niente di grave, di certo il mio giudizio rimane completamente positivo!
2) Tra i racconti che hai proposto nel contest quale ti è piaciuto di più? E perché?
Allora, direi “Una mela”, ma non perché mi piaccia più degli altri a livello stilistico o contenutistico, ma perché è stato il primo che ho scritto dopo un lungo periodo in cui non mi sono dedicata per niente alla prosa, quindi è stato quello che mi ha fatto riscoprire il piacere di “narrare” una storia.
3) Inizialmente ti abbiamo conosciuta in versi, ma hai dimostrato di essere un'ottima autrice anche di prosa. Quale genere letterario preferisci leggere? E scrivere?
Come lettrice preferisco la prosa, infatti, anche se leggere qualche poesia di tanto in tanto non mi dispiace, se dovessi scegliere tra una raccolta poetica e un romanzo opterei sicuramente per il romanzo. Amo particolarmente i classici, ma poi in realtà sono una persona abbastanza curiosa, quindi mi diverto a leggere un po’ di tutto (con qualche piccola eccezione). In questi ultimi anni mi sono anche appassionata alla lettura dei testi teatrali.
Dal punto di vista della scrittura, invece, diciamo che alterno fasi in cui mi dedico alla poesia a fasi in cui mi dedico alla prosa, senza prediligere un genere in particolare.
4) Quanto di te troviamo nei tuoi scritti?
Non sono una scrittrice particolarmente autobiografica. Ho scritto solo una poesia che ha come tema un evento particolare della mia vita, altrimenti di solito faccio pochi riferimenti diretti alla mia persona. Ovviamente, però, c’è sempre qualcosa di me nei miei scritti; dalla caratterizzazione dei personaggi alla descrizione di luoghi o situazioni particolari, lascio sempre un segno della mia esperienza. Non mi piace parlare in prima persona della mia vita (non sarei una brava scrittrice di memorie), preferisco nascondere qualcosa di me nei piccoli particolari che a prima vista potrebbero sembrare irrilevanti.
5) Quanto è importante per te scrivere? E, soprattutto, per chi scrivi? Quale pubblico vuoi raggiungere?
La scrittura è sicuramente una parte importante della mia vita. È un’attività che mi rilassa, che mi diverte e che mi permette di scoprire tante cose nuove. Tramite i racconti e le poesie riesco a dare libero sfogo alla mia immaginazione e in un certo senso anche a “depurarmi”. Inoltre trovo che la scrittura sia uno dei mezzi più efficaci per esprimere le proprie opinioni e per portare aventi le proprie idee; per questo motivo durante gli anni del liceo ho partecipato alla creazione del giornalino scolastico e ancora oggi, di tanto in tanto, mando degli articoli ad un piccolo giornale locale.
La seconda parte della domanda, invece, mi ha messa un po’ in crisi e mi ha fatto realizzare quella che potrebbe essere una mia mancanza. Quando scrivo, in realtà, raramente ho in mente una precisa tipologia di pubblico, soprattutto se mi sto dedicando a poesie o racconti. Mi sono resa conto che effettivamente tendo a scrivere per me stessa, come se io fossi il mio stesso pubblico. È una cosa a cui in futuro presterò più attenzione.
6) Come sei diventata scrittrice? Cosa ti ha spinto a mettere su carta i tuoi pensieri? Come trovi lì ispirazione?
Ho sempre amato scrivere, quasi come fosse una cosa naturale. Quando ho buttato giù la mia prima “poesia” ero molto piccola, sicuramente andavo ancora alle elementari, e poi ho sempre adorato inventare per gioco nuove storie e nuovi personaggi; da qui a mettere poi per iscritto i prodotti della mia fantasia il passo è stato breve. Invece devo ringraziare una mia professoressa delle medie se, crescendo, ho continuato ad approfondire questa mia passione. Lei infatti ci spronava a scrivere molto e ci spingeva anche a partecipare a diversi concorsi scolastici. Grazie al suo incoraggiamento ho iniziato a “studiare” per conto mio, con lo scopo di migliorare.
Per quanto riguarda l’ispirazione, sinceramente non c’è qualcosa in particolare a cui io faccia riferimento, ma qualsiasi cosa, anche la più insignificante, può innescare nella mia mente il processo creativo.
7) Nel secondo turno hai proposto come racconto "Mind ther gap", un racconto molto ben curato e costruito con citazioni importanti. Vuoi parlarcene? Come ti è venuta l'idea?
Quando devo scrivere, soprattutto in realtà per quanto riguarda la poesia, dopo aver lasciato correre per un po’ la fantasia a briglie sciolte, mi piace dedicarmi ad un’opera di ricerca, per raccogliere materiale per riferimenti e particolari da inserire (per questo prima ho detto che la scrittura mi offre anche la possibilità di scoprire cose nuove). Anche in questo caso tutto è iniziato così. Essendo che nell’incipit si parlava di un viaggio, avevo subito scelto come mezzo di trasporto la metropolitana di Londra e da qui mi era poi venuta la curiosità di andare a controllare se ci fossero leggende interessanti legate a questi luoghi. Spulciando diversi siti internet, mi sono quindi imbattuta nel racconto delle apparizioni del fantasma di William Terriss, attore inglese che sinceramente io non avevo mai sentito nominare. Di conseguenza ho provato a cercare informazioni sulla storia di quest’uomo ed è così che ha preso forma la trama del mio racconto.
8) Spesso gli autori cercando di colpire con testi dai contenuti forti, tu invece sei riuscita ad entrare nel cuore dei lettori con la semplicità e... una bella fiaba nel primo turno: "Una mela". Secondo te è più facile scrivere un horror oppure una fiaba?
Penso che ogni genere abbia delle determinate caratteristiche che ne rendono difficile la scrittura. Io non amo l’horror e non ho mai provato a scrivere qualcosa che appartenesse a questo genere. Credo che provocare sentimenti di paura, angoscia, inquietudine non sia per niente facile e che ci voglia una grande abilità per riuscire a calibrare ogni singolo dettaglio nel modo giusto, in modo da suscitare nel lettore questo tipo di emozioni.
Allo stesso tempo, però, anche scrivere una fiaba può risultare difficile, perché penso che il rischio di cadere nel banale o nell’eccesso di semplicità sia sempre dietro l’angolo.
Per quanto mi riguarda, essendo l’horror un genere distante dal mio gusto, troverei sicuramente più difficoltoso approcciarmi alla stesura di un racconto di questo tipo.
9) Emily, sei una nostra cara ed affezionata utente, e ti ringraziamo molto per la fiducia che hai nei nostri riguardi. Vuoi darci qualche consiglio per migliorare come forum?
Quello che secondo me distingue Inchiostro diVerso da molti altri forum di scrittura è la grande quantità di iniziative organizzate. Trovo che proporre sempre nuove sfide, nuovi giochi favorisca la vivacità del forum e il confronto tra gli utenti.
Mi piace che il tutto non si riduca solo al pubblicare i propri scritti nell’apposita sezione e aspettare i commenti; il bello, secondo me, è proprio avere sempre diverse opportunità di mettersi in gioco. Il mio, quindi, non è un consiglio che propone un cambiamento, ma un invito a continuare su questa strada.
10) Secondo te cosa c'è dietro un contest per un partecipante, cosa prevale nella mente... la voglia di vincere, quindi la posizione oppure il desiderio di vivere un luogo virtuale pieno di stimoli per cercare di migliorarsi?
Penso che questo cambi da persona a persona. Io ho iniziato a frequentare i forum di scrittura proprio con l’intento di migliorarmi, quindi, per quanto mi riguarda, la cosa più importante anche durante un contest è cercare di dare il massimo e fare tesoro delle critiche e dei consigli.
Ovviamente un po’ di sano agonismo non fa mai male! Penso che tutti vorrebbero provare a vincere, è naturale. Quello che è fondamentale, però, è non perdere mai di vista il gioco; prima di tutto bisogna divertirsi e non lasciare che la “sete di vittoria” diventi l’unico motivo dietro alla propria partecipazione. L’utente che pensa solo a come vincere non si può di certo godere a pieno l’esperienza del contest.
11) Ti farebbe piacere una seconda edizione del Witchinch?
E c’è da chiederlo?! Certo che mi farebbe piacere! Io adoro questo genere di iniziative.
12) Cosa pensi di chi dice che su internet non ci sono talenti e che chi scrive on line non arriverà mai da nessuna parte?
In genere chi dice questo secondo me fa parte di quel gruppo di persone che tende a demonizzare la tecnologia e il mondo virtuale. C’è chi vede internet come “una diavoleria” ed è convinto che tutto quello che ne fa parte debba per forza essere disprezzato. Io sono del parere che, come qualsiasi altra cosa, anche il web abbia i suoi lati positivi e i suoi lati negativi, tutto dipende dall’utilizzo che uno ne fa.
Non credo che uno scrittore che ha esordito online debba necessariamente essere un talento mediocre, anzi, trovo che il mondo virtuale possa essere una buona piattaforma di lancio per nuovi autori emergenti.
Generalizzare non è mai giusto e sinceramente penso che chi “fa di tutta l’erba un fascio” sia solo profondamente ignorante.
13) Per finire, scrivi per hobby o hai dei progetti in cantiere?
Scrivo per hobby, ma ovviamente c’è sempre il sogno di poter rendere la scrittura qualcosa di più di un semplice passatempo. Negli ultimi anni ho partecipato a diversi concorsi regionali e nazionali e credo continuerò a farlo. Inoltre ho diverse idee per dei racconti lunghi, ma al momento il cantiere va avanti a rilento causa impegni scolastici.
Intanto davanti a me c’è la nuova edizione della League e poi si vedrà.
Grazie per la tua disponibilità. E in bocca al lupo per tutti, cara Emily. ^^
Vorrei concludere ringraziandoti tanto, cara Miss, per questa bella intervista. Mi ha fatto veramente piacere rispondere alle tue domande.
Edited by Kira~ - 15/7/2017, 13:43