LA MIA WEB – AUTOBIOGRAFIA

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    LA MIA WEB – AUTOBIOGRAFIA
    Elfo, Gabbiano o Vampiro?


    Immagine di Ilaria (Kira)

    Dalla tradizione orale allo scritto: s’inizia così!

    Non avevo mai pensato di scrivere un’autobiografia prima dell’altro giorno. Forse perché non ho molto da raccontare, oppure perché non sono un tipo interessante. Allora vi chiederete perché, nonostante l’indecisione, ho pensato di proporla lo stesso. Per partecipare alla Luna del mese? Forse. Per dimostrare che sono uno scrittore? No, perché non lo sono realmente.
    Inizialmente l’idea era di proporre un’autobiografia sportiva raccontando la mia carriera amatoriale di giocatore di calcio. Ma a chi può interessare in un forum di scrittura, tra l’altro gestito anche da me?
    Ci siamo! L’ispirazione alla fine è venuta. Potrei scrivere l’autobiografia (anche virtuale) della mia carriera sui siti internet, questo sì che potrebbe interessare i lettori di Inchiostro diVerso. E’ attinente, è vasta, è piena di esperienze di ogni tipo. Spazierò anche sul reale, perché la mia attività all’interno di internet come scrittore mi ha portato spesso nel mondo reale. Le due cose sono strettamente correlate tra di loro, una è complementare all’altra.
    Facciamo un po’ di ordine: da dove posso iniziare? Dalla fonte, cioè da prima di internet. Da giovanissimo, per gioco, inventavo storie a voce traendo l’ispirazione dai famosi giochi di ruolo a sfondo fantasy, da sempre una mia passione. Inventavo cioè la classica storia a più vie, in cui il soggetto deve scegliere il suo destino… del tipo: “Ecco un sentiero nella foresta, anzi no sono due. Sei arrivato ad un bivio! Dove vai, a destra o a sinistra?” La storia, rigorosamente inventata sul momento, mi divertiva il più delle volte farla finire male. Ci sono storie che con alcuni amici storici ancora ricordiamo e che purtroppo non posso raccontare perché talvolta sfociavano nel macabro o nell’eros.
    Un giorno un amico che oggi dirige una compagnia teatrale mi disse: “Ivano, ma perché non inizi a metterle per scritto?” Ci ho riflettuto, così ho deciso di seguire il suo consiglio. Dopo qualche anno lui mi disse: “Ho creato un mostro!” Infatti sfornavo storie su storie, di continuo. Le scrivevo con il mio vecchio e mitico Intel 80486 e le stampavo con una stampante enorme che mi prendeva tutta una scrivania, poi le catalogavo in tanti porta listini colorati. Le ho ancora oggi, ed ogni tanto io e mia moglie ci divertiamo a riprenderle e leggerle. Ci facciamo tante risate, perché il mio stile di scrittura all’epoca grezzo mi portava a scrivere cose che oggi considero improponibili. Alcune idee le riprendo e dopo un lunghissimo restyling le ripropongono. Sono veramente tantissime storie, alcune non riesco a riscriverle. Tra queste c’è un fantasy ispirato all’ambientazione di Ken il Guerriero, mi piacerebbe molto restaurarlo ma non trovo mai il tempo e l’ispirazione giusta: il titolo è “Shugen, l’Eroe di Tentei”. Nel racconto ci sono elementi di Samurai Shodown e la protagonista è ispirata a Nakoruru, la guerriera di Kamuikotan. Chi se la ricorda? Eh sì, perché parte dell’ispirazione dei racconti del mio passato è nata anche dai videogiochi, di cui ero grande appassionato.

    Largo a internet

    E ora veniamo finalmente a internet. Ivano Dell’Armi nasce a Roma il 09 gennaio dell’anno 1974, e nel 1998, a 24 anni, approda per la prima volta su un sito internet dedicato alla scrittura: “Il Rifugio degli Esordienti” che – udite, udite – esiste ancora . Non so oggi, ma all’epoca funzionava così: decidevi se essere autore o lettore, o entrambi. Se autore potevi mandare un tuo testo in redazione, un lettore anonimo lo avrebbe letto e ti avrebbe fatto una recensione privata. Chi riceveva la recensione poteva, eventualmente, chiedere di conoscere il suo critico dell’occasione. Quest’ultimo, se accettava, veniva messo in contatto per e-mail con l’altra parte. Fu la mia prima esperienza virtuale, e venni letteralmente massacrato da una signora che si divertiva a schernire i miei testi. Accettò di conoscermi virtualmente, e non smise mai di criticarmi. Ma io non mi perdevo d’animo, perché avevo capito che i suoi giudizi erano di proposito troppo estremi. Iniziai lì a prendere il positivo che c’è in una critica feroce. Obiettivo: migliorarsi!

    Il mito “Scrivi.com”

    La mia successiva esperienza si chiamò “Scrivi.com”, un sito che rimarrà unico nella storia per grandezza e miticità (mi concedo questa licenza poetica). Credo fu il primo sito di scrittura on line in assoluto libero, in cui cioè si poteva pubblicare in tempo reale senza passare prima per una redazione che filtrasse i contenuti.
    Scrivi.com è stata la mia palestra di scrittura, fondamentale, spietata, straordinariamente ampia sotto ogni profilo. Un sito con una moltitudine di scrittori, dove ho virtualmente conosciuto molte persone: alcune belle, altre meno belle ma comunque importanti. L’idea che fece di Scrivi.com un punto di riferimento per tutti gli scrittori on line dell’epoca fu straordinaria. Era rappresentata dal fatto che si poteva votare il testo degli altri e i più votati finivano in Home Page il giorno successivo. Non vi sto a raccontare cosa si poteva fare per apparire nella pagina principale del sito! C’è chi ci viveva, sul sito, e si commentava di tutto per ricevere voti di scambio, chi aveva invidia di chi finiva sempre in prima pagina, chi si divertiva a fare gossip con gli utenti più in voga, e via dicendo. E’ stata questa per me una palestra fondamentale e straordinaria anche a livello emotivo e comportamentale. E’ su Scrivi.com che ho iniziato a gestire i vari stati d’animo derivanti da soprusi e cattiverie, a imparare come trattare educatamente i molestatori, a riconoscere i veri critici dai frustrati. Insomma, è qui che ho iniziato inconsciamente a studiare da moderatore. Ho trascorso diversi anni su Scrivi.com fino a diventare un utente mediamente conosciuto nella moltitudine. Persone conosciute lì sono tutt’oggi mie conoscenze virtuali. Alcuni si sono aperti dei loro siti come me, qualcuno è approdato sul circuito di Forumfree.
    Si può dire che sono cresciuto su questa piattaforma, un po’ considero Scrivi.com come un “padre virtuale” e mi è dispiaciuto molto quando ha chiuso i battenti.

    Si inizia a collaborare sul web: Effepunto

    Scrivi.com era ancora attivo quando, tramite un’amicizia virtuale che mi ero ritagliato proprio lì, ricevetti la proposta di frequentare un forum molto più piccolo: Effepunto. All’inizio ero scettico, poi iniziai a frequentare entrambi e con il tempo mi affezionai anche a questo nuovo sito.
    In breve tempo mi ritrovai completamente e positivamente coinvolto in questo progetto. In quel periodo ero un assiduo frequentatore di internet a scapito della mia vita sociale che non mi stava regalando particolari soddisfazioni. Perciò avevo scelto di dedicare molto tempo alla scrittura e alle amicizie virtuali. Il mio entusiasmo venne percepito dallo staff e così mi fu offerto di occuparmi in maniera più attiva come moderatore, il mio primo ruolo in un forum ufficiale. Il forum si chiamava “Effepunto” e per un paio d’anni mi sono quasi esclusivamente stabilito lì, colpito dall’armonia del luogo e dalla gentilezza di tutti.
    Gestire l’utenza di un forum, per la prima volta me ne accorsi, non è affatto facile; ma convivere all’interno di uno staff può anche esserlo di meno. Dopo un po’ infatti, complici le persone che si alternavano all’interno del gruppo, andò sfumando l’affiatamento interno. Mi ritrovai a non condividere più pienamente la linea gestionale adottata. Scelsi quindi educatamente di tornare un normale utente.

    Apostrofo.com

    Iniziai a guardarmi intorno, iniziò il periodo virtuale in cui divenni un girovago di forum. Non faccio nomi per non fare torti, vi dico soltanto che ne ho girati davvero parecchi finché un caro vecchio amico ex-moderatore di Effepunto mi disse che stava creando un suo forum di scrittura e che mi voleva nel suo staff con il ruolo di “Redattore Sportivo”.
    Fu questo un periodo molto particolare nella mia vita, avevo avuto qualche delusione sentimentale e l’anima sognatrice stava lasciando il passo ad una persona più triste e disincantata. Stavo assorbendo non solo le delusioni d’amore, ma anche il rendermi conto che le persone spesso feriscono, alle volte senza accorgersene. Ma lo fanno, e fa molto male, specialmente ad una persona che come me vive di emozioni, che dona tutto se stesso e forse sbagliando si aspetta dagli altri sempre una risposta positiva e disinteressata.
    Avevo buttato tutto me stesso sul mio hobby per la scrittura, forse per inclinazione naturale o perché gli eventi mi avevano portato lì. Certo, avevo anche altri hobby che riuscivo a scindere perfettamente dalla mai vita virtuale a cui appunto stavo dedicando troppo tempo. All’epoca ero abbonato e seguivo la Lazio sempre in casa, in più giocavo anch’io a livello amatoriale. I fine settimana erano spesso gli unici giorni in cui vivevo di più e navigavo di meno. Oggi che lavoro, invece, per passione mi ritaglio momenti ovunque quando capita.
    Forse non ve l’avevo ancora detto, ma io ho sempre scritto articoli sportivi per hobby su blog e forum, creando anche, assieme ad un amico laziale, uno spazio on line chiamato “La voce delle Aquile”. Fu proprio quell’iniziativa e la mia manifesta sportività (credo) che convinse la persona che stava aprendo un nuovo forum ad affidarmi quel ruolo di Redattore Sportivo dove avrei dovuto parlare di Sport a tutto tondo. Era il ruolo giusto per me; grazie a mio padre, che mi portava fin da bambino alle tante manifestazioni sportive nella Capitale, amavo tanti sport e ne seguivo altrettanti. Sapevo tutto, ero quasi più informato di un giornalista sportivo!
    Il forum in questione si chiamava “Apostrofo”, correva l’anno 2004.
    Apostrofo.com è stato un altro forum molto importante per me. Stavo crescendo, iniziavo ad intravedere nella scrittura un mio modo di essere e sentire, di avvertire gli altri. Eppure posso considerare questo forum, seppure importante, come il mio punto debole del web. Ho commesso degli errori di inesperienza perché per la prima volta ero in una redazione di un forum grande, con molta utenza... e a tratti ne fui travolto, finendo per perdere in alcune occasioni la pazienza ed offrendo il fianco ai miei detrattori. Qui la mia figura perse di autorevolezza agli occhi di chi credeva in me e pian piano venni messo da parte.
    Fu tuttavia per me l’occasione di riflettere sui miei errori e cercare di migliorare quello che ancora oggi mi riesce meno bene, ovvero il mio rapporto con gli utenti quando abbiamo opinioni completamente diverse. Sono forse poco tollerante su certi aspetti, considero mancanze di rispetto alcuni atteggiamenti volti a porsi ai limiti del regolamento. Insomma, avevo un po’ deluso anche me. Da lì in poi le mie esperienze all’interno di staff e redazioni di forum si sono tuttavia moltiplicate. Ero conosciuto su internet, relativamente ai vari siti di scrittura che in quel periodo proliferavano uno dietro l’altro. E molti mi volevano.

    Parole in fuga

    Ho frequentato per un certo periodo di tempo il forum “Parole in fuga”, creato e realizzato da Aletti Editore con lo scopo principale di “catturare” autori emergenti. Un forum che si presentava con una veste grafica elegante per il tempo (poco più di dieci anni fa) e due sole marco-sezioni: una per la poesia e l’altra per la prosa. Riuscimmo anche ad organizzare più di un incontro dal vivo, dal momento che il gruppo dei romani era particolarmente nutrito! Non si trattava di veri raduni, ma grazie alla presenza di uno degli utenti, molto estroverso e che sapeva trascinare il gruppo come pochi, si fecero una giornata ad Ostia Antica all’aperto, più di una cena e qualcos’altro ancora. Se non ricordo male anche una bella serata di lettura in un locale storico del Centro di Roma.
    E’ nel periodo di “Parole in fuga” che incontrai per la prima volta Pierfrancesco Maiuri ed anche una ragazza di Villa San Lorenzo e Flaviano, la frazione di Amatrice dove ha casa mia moglie. Conobbi questa ragazza, molto più giovane di me, perché sul forum aveva pubblicato una bellissima poesia dedicata ai gabbiani e perché, aprendo il suo profilo, avevo visto che era nata nel mio stesso giorno: il 9 gennaio. Tra noi nacque una bella amicizia, condita di molte discussioni su MSN Messenger la sera. Sarà lei, qualche anno dopo, l’amicizia in comune tra me e Ilaria (Kira).
    Parole in fuga purtroppo ebbe vita relativamente breve, gli amministratori a causa di alcuni utenti parecchio indisciplinati presero ben presto la drastica decisione di chiudere baracca e burattini.

    Millestorie

    Quando “Parole in fuga” chiuse mestamente i battenti, lo zoccolo duro del forum, trascinato da quel ragazzo che aveva saputo organizzare gli incontri di cui parlavo poco fa (chiedo scusa se non faccio il suo nome, ma si tratta di una persona con cui ho perso i contatti e non mi sento di nominarlo senza avere la certezza che lui sia d’accordo) ci riunì tutti quanti in un nuovo spazio web acquistato da lui: nacque così il forum “Millestorie” che tanto importante sarà per la mia vita.
    Per la precisione Millestorie ebbe due vite: quest’amico di Parole in fuga che creò il forum smise quasi subito di gestirlo perché non riuscì a coordinare lo staff di persone scelte, tra le quali anche io, e purtroppo finì con il discutere pesantemente con alcuni di noi. Anche io ebbi un momento di tensione con lui.
    Anziché morire però “Millestorie” tenne fede al suo nome e trovò subito un nuovo amministratore che acquistò lo spazio web e riprese in mano le redini del forum. Io facevo sempre parte dello staff con una moltitudine di ruoli diversi. Iniziai con l’occuparmi della newsletter del forum, poi divenni moderatore. D’un tratto mi ritrovai perfino amministratore e fu quello il mio primo ruolo amministrativo in un forum di scrittura. Gestivo un po’ tutto, anche lo sblocco degli utenti che si iscrivevano.
    E qui torniamo a parlare dell’amica in comune con mia moglie. Avevamo da poco aperto la sezione “Anime e manga” ed io scelsi questa ragazza come curatrice di questa sezione e lei, nella sua attività di ricerca utenti fece iscrivere Ilaria sul forum. Non ci crederete, ma prima di sbloccare la sua utenza mi colpì la riga del suo nick name e la sua email. Ebbi una sorta di dejà-vu, come se qualcosa mi legasse a questa sconosciuta! Era una sera del 14 febbraio 2007, ed io ero a casa perché non avevo nessuno con cui festeggiare il S. Valentino. Ilaria (Kira) mi colpì subito, ed iniziai a parlare molto con lei, anche per telefono. Poi, spinto da un desiderio unico di tirarla fuori dal virtuale le proposi di passare dal lei una sera al lavoro. Avevamo scoperto infatti di abitare molto vicino, e lei in quel periodo lavorava fino a tardi in una nota catena di videonoleggio dell’epoca che oggi in Italia ha chiuso l’attività. Uscito da lavoro mi recai da lei ed il primo impatto visivo per me fu unico. Ricordo ancora le mie parole quando entrai nel negozio. “Dio fa che è lei!”, sospirai nel vederla dietro il bancone. Era esattamente come la immaginavo io. Da lì in poi siamo diventati inseparabili, anche se ci sono voluti nove mesi per convincerla!!!
    Ilaria era la mia risposta a tutto. Divenne moderatrice della sezione “Arte” del forum Millestorie (fu il suo primo ruolo ufficiale in uno staff) e continuò ad esserlo anche dopo che io, clamorosamente, lasciai lo staff del forum a causa di un fatto grave accaduto su forum e sul quale l’amministratore decise di chiudere un occhio. Ma non io.
    Su Millestorie c’erano i primi messaggi che io e Ilaria ci siamo scambiati da sempre, le prime parole, i primi sentimenti. Peccato che oggi, seppur Millestorie esiste ancora, quella parte del forum è stata cancellata insieme al mio nick name. Oggi c’è un nuovo amministratore ma mi sembra che il forum sia poco frequentato.
    La cosa che ho notato è che ogni forum alla fine ha sempre la stessa sorte: un forum parte, c’è entusiasmo, poi col tempo si esauriscono le idee e la voglia, si discute, alle volte si litiga proprio. Infine il forum viene abbandonato più o meno da tutti. Perché accade? Non saprei spiegarlo neanche oggi che di esperienza ne ho accumulata. Sono tuttavia felice che la vita di “Inchiostro diVerso” sia ad oggi già superiore ai 5 anni e che il forum goda di piena salute, cioè molto di più della media di tutti i forum che ho frequentato in passato. Forse un trucco c’è, ma ne parlerò più avanti.

    Oltre internet, dal virtuale al reale

    Spaziamo un po’ in quegli anni in cui girovagavo per i forum ed ero molto attivo. Feci molte cose nel periodo tra il 2002 e il 2006. Spinto dalla passione per il cinema iniziai anche una collaborazione con “Prima Fila”, rivista cinematografica sulla quale vennero pubblicati alcuni miei articoli e recensioni di film, principalmente sui generi “Fantasy” – “Fantascienza” e “Azione”, tra i quali “Lara Croft – La Culla della Vita”, “Final Fantasy” e “Resident Evil”.
    Frequentavo un circolo letterario nel quartiere Trastevere di Roma, Il “Lettere Caffè”, partecipai a raduni di poesia ed incontri dal vivo. Perché la poesia si vive non solo su internet, ma anche di fuori, nei locali. Partecipare a reading poetici o drink poetici sono state esperienze fantastiche e stimolanti. Sono stato un po’ ovunque, dalle città di provincia del Lazio fino a Milano, passando per i raduni di Petritoli nelle Marche (splendida cittadina) e di Aversa in provincia di Napoli. Tempo fa su Inchiostro diVerso un utente, durante un’intervista doppia, scrisse che la poesia si fa in strada. Per me si fa in entrambi i luoghi. Le esperienze che si vivono dal vivo ti lasciano qualcosa di unico, ecco perché da sempre cerco di organizzare anche per noi un evento dal vivo, ma finora non ci siamo mai riusciti. A parte essere riuscito a conoscere dal vivo DruVir questa estate. Ma l’idea di organizzare un raduno è sempre nella mia testa ed io sono uno che non molla mai: prima o poi ci riuscirò, siete avvertiti.
    Oggi mi conoscete principalmente come un narratore con preferenza fantasy, infatti questa è la mia vocazione. Allora perché, vi chiederete, tanta poesia nel mio trascorso letterario? Cosa mi aveva portato a preferire l’una all’altra? Colpa di un editore il quale mi disse, dopo avere letto una serie di miei racconti horror, che non ero tagliato per la narrativa, che avrei fatto meglio in poesia. Fu un duro colpo per me, perché mi sono sempre sentito un narratore e non un poeta. Dovevo leggere di più, era questo il segreto per tornare a fare narrativa, era questo che mi mancava. Apprendere le tecniche dai grandi narratori e poi riprovare.
    Ma intanto provai con la poesia. Tra raduni e serate di poeti sviluppai il mio stile: un verso libero ragionato come direbbe oggi DruVir, spesso introspettivo e malinconico. Scrivevo poesie tristi perché anche il mio animo lo era. Io, incapace di essere ricambiato in amore, esternavo le mie delusioni interiori riversandole in versi, alle volte caotici altre volte toccanti. Comunque veri e sinceri.
    Nell’ottobre del 2004 una mia lettera d’amore, dal titolo “Aspetto te” e dedicata ad una lei che ancora non c’è, venne pubblicata nell’antologia “Di Pieno e di Vuoto” edita da Aletti Editore in collaborazione con il sito di Effepunto.
    Ero nel pieno della mia tristezza interiore. A dicembre del 2004 due mie due poesie introspettive, dai titoli “Tormento” e “Cercando(ti)” vennero selezionate per la pubblicazione sull’antologia “Poesia d’inverno” grazie all’Associazione “L@ nuova@ Mus@” di Aprila. Ma non ero io ad essere bravo, semplicemente mi proponevo ovunque. Avevo voglia di portare il grido della mia sofferenza all’esterno, condividerlo per non farmi ammazzare dentro dalle delusioni. E ammetto che funzionò la terapia!
    A marzo 2005 è un’altra poesia introspettiva, “Viaggio nell’anima” ad essere scelta per la pubblicazione nel volume “Navigando nelle Parole” per Edizioni “IL FILO”. Qui però stavo già cambiando, stavo trovando nuova linfa e nuova speranza. La poesia stessa è un viaggio dentro la mia anima alla scoperta di me stesso, per liberarmi di lacci e catene. Ad Aprile finalmente una poesia d’amore, “Volto di donna”. Viene selezionata ed inserita all’interno del volume antologico “Verrà il mattino ed avrà un tuo verso” vol. II – pubblicato il 15 Aprile 2005 da “Aletti Editore”. Poi ancora introspettiva nell’antologia “Gli Internauti” con “Fotografia”.
    Nel 2006 ero già diverso, avevo di nuovo una vita sociale ricca e piena di amicizie. Dopo le svariate pubblicazioni in antologie insieme ad altri autori, decisi per sfizio di auto-produrre un mio libro di poesie dal titolo “Il risveglio dell’Anima”. Il libro è una pubblicazione senza codice ISBN nella quale intendevo solo raccogliere le mie migliori poesie per soddisfazione personale. Ed anche per rendere omaggio al mio amico mentore Cesare Rosati che mi aveva introdotto nella poetica del grande gabbiano Jonathan Livingston strappandomi da un periodo buio e oscuro nel quale, celandomi dietro uno pseudonimo, avevo persino iniziato a pubblicare versi oscuri e dark. La tematica del gabbiano poeta è qualcosa a cui sono tutt’ora affezionato e devoto.

    “Il Risveglio dell’Anima”

    Molte sono le sfumature del mio carattere: posso dire di essere un’anima delicata, a volte fragile e priva di difesa, in balia dei sentimenti. Travolgenti, a tratti incontrollabili. Ma sono anche un coraggioso, con valore e determinazione porto avanti le mie idee. Non ho paura di dire quello che penso. Non mi imbarazza dimostrare quello che sono, sogno di trovare una persona “speciale” che mi apprezzi realmente. Spesso la mia indole fin troppo buona mi porta a fidarmi del prossimo, e male. Tuttavia sono fermamente convinto che quest’alba arriverà ad illuminare il mio cielo, anche se spesso mi fermo a riflettere ed a contare le ferite che intanto nel mio animo si vanno sempre di più affollando.
    Scrivevo queste righe nel mio libro auto-prodotto, ogni tanto c'era qualche riflessione tra una poesia e l’altra. Parlavo di me, per far capire a chi leggesse chi c’era dietro i versi: un sognatore, un gabbiano-poeta. Qualcuno che con impegno alla fine l’ha trovata la sua metà! L’Amore è un sentimento “magico”, che abbraccia due anime e le pone in perfetta sintonia: l’Amore nasce spontaneo ed è “infinito”, due cuori si prendono per mano e cominciano a camminare insieme: più forte è la loro stretta, più strada percorreranno insieme. L’Amore è unico nella sua bellezza, ma si fa in due e soltanto in due: non si può né costringere né convincere qualcuno ad amarci.
    Perciò quando accade che il sentimento nasce soltanto in un cuore è importante saper accettare con serenità la sconfitta, andare avanti per la propria strada ancora da soli. Perché così è la vita, alle volte impietosa ma sempre pronta ad insegnarci qualcosa:quella lezione di vita che io stesso ho ritardato ad apprendere, perché troppo impegnato a piangermi addosso.
    Ritengo che l’anno 2006 sia stato un momento splendido della mia vita da single, quando ho imparato ad amarmi e a stare bene con me stesso. E’ l’anno in cui scrivevo alla mia anima, ad esempio nei versi: “Come ho fatto ad odiarti, a vedere e non capire: importante è saper soffrire, questa la strada per amare, imparare ad osservare, viene naturale poi saper donare” – versi estrapolati dalla mia poesia “Eterea”.
    Guardo adesso la vita con freschi occhi e nuova linfa, riesco a sorridere; e soprattutto mi accorgo che la vita va oltre l’amore. (“Va oltre i confini del tuo io, conduci la tua bellezza al di là dei sogni…” – dalla poesia “Viaggio nell’anima”).

    Sui forum mi presentavo così!

    Qualche tempo fa nelle mie presentazioni scrivevo proprio così: “Mi presento, e sono un gabbiano! Si, proprio un gabbiano perché la mia vita è simile al suo volo: un’ascesa che rappresenta per me un motto di vita, un significato, un esempio. Lo guardo percorrere la sua rotta nel cielo infinito, mi affascina la sua forza di rialzarsi dopo ogni stremata picchiata tra gli scogli. Così ho visto quel gabbiano con occhi nitidi e la sua forza trasparente si è trasferita nella mia anima. Sono diventato come lui, ed il mio temperamento ora mi insegna a non scoraggiarmi mai, a credere con fermezza nelle mie capacità e a non cedere di fronte alle difficoltà. Perciò sempre mi rialzerò per riprendere il mio volo”.
    Ed ho ripreso a volare perché lo diceva anche un altro grande, Luis Sepúlveda: “Vola alto solo chi osa farlo”. Ed io sentivo il bisogno di cambiare registro, la vita non mi doveva piegare! Allora ho ripreso in mano la mia vita di scrittore e mi sono detto: “Io scrivo narrativa!” Ma ci è voluto del tempo prima di riprendere effettivamente l’attività di scrittore di prosa.

    Il Processo del Giovedì

    Il 27 ottobre del 2007 ho fondato con mio cugino Fabio il mio, anzi il nostro, primo forum sul circuito Forumfree. Interamente dedicato al calcetto, allo scopo di condividere con i nostri amici l’hobby del giovedì sera: la storica partita del giovedì sera è un’istituzione, qualcosa di irrinunciabile. Gli amici sono importanti, sono unici ed impagabili. Avere amici veri è raro, quelli della mia squadra di calcetto lo sono da decenni ed in loro credo tantissimo. E qui sono tornato a scrivere articoli sportivi con passione: le pagelle del giorno dopo delle nostre partite, le interviste e le statistiche legate ai risultati (classifica cannonieri, migliore e peggiore in campo, premio Fair Play, persino il “Premio Gattuso” al più grintoso). Pecco73 è uno degli amici del calcetto. A me dispiace molto che negli ultimi anni le mie presenze si sono ridotte al contagocce, complice qualche problema fisico di troppo ed una buona dose di sfortuna (a quarant’anni mi sono accorto che ci si infortuna spesso, si recupera piano e si accusa di più la fatica).
    Torniamo però all’attività su internet. Questa di curare e amare le statistiche è quindi una mia passione naturale, che poi ho trasferito ai nostri attuali contest di scrittura. Il forum del calcetto si chiama “Il processo del Giovedì” ed è tutt’ora consultabile. Credo sia divertente anche per voi vedere quello che scrivevamo sul forum in quegli anni. Siete curiosi di sapere come giocavo o che tipo di interviste inventavo? Mi raccomando però, gli anni più belli sono i primi due, dal 2007 al 2009. Le discussioni più interessanti sono lì.

    Semplici Emozioni

    E’ in quel periodo, nel 2007, che ho conosciuto anche Ilaria (Kira) e la mia vita ha avuto un altro step importante, anzi vitale. Le regalai subito il mio “Il Risveglio dell’Anima” con tanto di dedica appassionata e da lì in poi l’ho marcata stretta, sul virtuale e sul reale.
    Nel 2009 io e Ilaria aiutammo un vecchio gruppo di amici senza più il loro forum di riferimento a fondare il loro sito di scrittura. Li portammo tutti qui su Forumfree e si diede alla luce “Semplici Emozioni”, forum del circuito tutt’ora vivo, attivo e funzionante dove l’attuale amministratrice è sempre on line. Di questo forum però tornerò a parlare più avanti.

    Arriva Erendal!

    Il 2008 è un anno cruciale, l’anno della mia prima pubblicazione di narrativa! E avete capito proprio bene. Era già da qualche anno che avevo cambiato nick name su tutti i forum scegliendo proprio l’attuale: Erendal. Prima pubblicavo con un banalissimo nick “Ivano”.
    Era già dal 2004 che avevo nella testa un mondo fantastico, un regno di nome Gandelam. Ho iniziato inventandomi la geografia del Regno, poi le razze ed infine i personaggi con tanto di loro psicologia e abbigliamento. Poi ho iniziato a scrivere la storia. Naturalmente sto parlando del mio cavallo di battaglia: il romanzo fantasy “Erendal di Gavrillach”. Venne pubblicato in quell’anno il mio primo libro fantasy “Erendal di Gavrillach – Le quattro armate” (il primo volume della saga, finora edito in due versioni differenti, di cui la seconda auto-prodotta).
    L’esperienza con l’editore però mi lasciò in parte insoddisfatto, poiché un piccolo editore non dedica tempo agli autori emergenti, è più una “catena di montaggio”, poco più di un tipografo. E così quel poco che ho fatto, l’ho fatto rimboccandomi personalmente le maniche. E’ qui che ho capito la mia strada. La via dell’editoria per me non sarà raggiungibile, mi manca il tempo, mi manca il talento, mi manca un aiuto nel campo. William Blacke diceva: “No birds soars too high, if he soars with is own wings", cioè "Nessun uccello vola troppo in alto, se vola con le proprie ali”. Ed è vero. Ci riesce solo l’uccello di razza, ed io ovviamente non lo sono. Sono solo un gabbiano spelacchiato e coraggioso, niente di più.
    A dicembre 2009 nel mio racconto breve “Ma io sono davvero uscito dall’anonimato” che venne scelto per la pubblicazione sul libro di “Parole in Corsa” – VII Edizione parlai proprio di questa esperienza. Un racconto breve, ma che la dice lunga sul mio pensiero, del perché ho scelto appunto da qui in avanti di dedicarmi alla scrittura solo come un hobby, e di utilizzare la mia esperienza ed il mio entusiasmo per aiutare gli altri autori emergenti che a differenza di me credono davvero di diventare scrittori.
    Nel racconto dissi proprio questo: “Io comunque sono nato scrittore, fin da bambino, quando ho scoperto che scrivere emoziona. Ho anche pubblicato un libro con un editore talmente piccolo che neanche sono finito negli scaffali di una libreria. Anzi, nessuno mi conosce. Però compaio ogni tanto, di qua o di la, tra un link internet ed un banner luminoso ricercato da Google. E chissà se qualcuno ha mai acquistato una copia del mio libro. Alle volte penso che sono l’unico ad averlo fatto. Sinceramente non m’importa. Infatti mi sono accorto che i veri autori abili e preparati non sono affatto quelli che vendono milioni di copie. Non che io lo sia, ma mi sento di condividere questo pensiero. Il vero artista vive nell’ombra, scrive molto per se stesso, ha sempre una sua musa ispiratrice molto speciale, e soprattutto vive di luce propria. Sta lontano dai riflettori, non conosce nemmeno il significato delle parole celebrità e successo. Perché a lui interessa vendere sogni. E i sogni spesso si trovano nel cassetto, o in fondo al mare.
    Scrivere è un po’ come innamorarsi, è un’arte che in pochi riescono ad abbracciare con vera passione. Scrivere è l’anima che guida la mano quando il cuore sussulta e la mente vola fuori dalla finestra, scrivere sono le ali che ci trasportano lontano e fin dentro alle nostre emozioni più profonde. Scrivere è vivere di nuovo alcuni attimi particolari, magari con un po’ di sana frenesia. Scrivere è un po’ come stare su una barca alla deriva. Quando inizi a dondolare non sai mai dove andrai a finire. Ma se ti lascerai trasportare dal faro dei sentimenti allora stai certo che approderai in un porto sicuro. Dentro alla tua emozione più forte. Magari così forte che serve riviverla più volte per coglierne le sfumature.
    E se quell’emozione fosse scritta così bene da attraversare la rete e giungere all’anima di qualcun altro, magari di un ignaro lettore che sappia riconoscerla in tutta la sua autentica vibrazione? Per un vero artista il successo è qui, far viaggiare le proprie emozioni con la stessa intensità con cui lui stesso le ha provate. Ecco che se anche una sola di queste emozioni verrà riconosciuta nell’eco disperso del mondo caotico, lo scrittore ha raggiunto il suo obiettivo. Ha donato qualcosa di astratto di se stesso. Ha creato arte. Magari appassionando, entusiasmando, coinvolgendo, o perfino turbando
    ”.

    Non solo Erendal di Gavrillach, amo l’horror!

    Ho scritto molto dal 2008 ad oggi, tanto da avere nel cassetto il seguito di Erendal, poi un horror ambientato a Praga nell’Ottocento, un romanzo fantastico di trenta capitoli dedicato ad un supereroe creato da me: l’Uomo Formica (da non confondere con Ant Man, in quanto nel mio si parla di un ibrido a tutti gli effetti e non di un uomo in miniatura), un altro romanzo Urban Fantasy che sto tutt’ora sistemando, ed altri ancora. Tra un libro e l’altro ci sono poi una serie di eBooks che ho distribuito gratuitamente con racconti di avventura e horror, e tre libri di poesie che ho dedicato ad Ilaria. Insomma non mi sono fatto mancare niente, spaziando dalla poesia alla prosa, dal romantico all’horror. Scrivo per divertirmi, non per vendere o diventare famoso.
    Oggi quindi chi sono? Sono tante cose, soprattutto sono me stesso. Sono sempre molto devoto al temperamento gabbiano, perché se non mi fossi rialzato con nuovo vigore dopo ogni picchiata contro gli scogli, dopo ogni difficoltà incontrata, ora probabilmente non sarei qui, felice per il mio presente. Sono anche e soprattutto un elfo, come tale ho un carattere un po' particolare, ma so amare davvero. Nel mio corpo batte questo "cuore gabbiano", frutto delle mie esperienze di vita che mi hanno insegnato a lottare sempre, con tutte le forze, a non mollare mai, ad inseguire i propri sogni e la felicità.

    Elfo, Gabbiano o Vampiro?

    Sono un gabbiano. Ma sono anche e soprattutto un elfo, non a caso Erendal è il mio alter ego, un personaggio nato dentro di me per rappresentare me stesso. Posso definirmi anche uno spirito, una divinità della mitologia nordica, e rappresento le forze della natura delle quali ho un enorme rispetto: aria, fuoco, terra e fenomeni atmosferici sono nel mio soffio vitale. Alto e magro, tuttavia forte e velocissimo. Dicono che ho un volto pulito, anche sereno, addirittura avulso dalle emozioni; ma non è affatto così. Vista ed udito sono le mie eccellenti compagne, i miei occhi sono capaci di penetrare l’anima fino a raggiungerne i pensieri. Sono molto intelligente, oserei dire perfino scaltro. Volubile, ma so donare tutto me stesso a chi mi porta considerazione. So manipolare le correnti magiche e riconoscere le anime pure alle quali donare la mia magia.
    Chi ha letto il mio romanzo fantasy “Erendal di Gavrillach” avrà già capito. Erendal nasce come personaggio esattamente da me, l’estensione del suo carattere è la mia. Io ho sempre sostenuto che dentro di me esistono due persone: un’anima buona, ed un'altra decisamente aggressiva che in casi estremi rischia di deflagrare scatenando ira e demoni! Llian è l’umana che con la sua dolcezza riesce a controllare l’impeto oscuro di Erendal. Llian in pratica è stata creata riprendendo il carattere della persona che oggi mi sta accanto e mi rende migliore. E’ una storia che nasce dalla mia fantasia anche se la mia vena fantasy trova grande ispirazione nella saga di Warcraft (che adoro) e nella “Trilogia degli Elfi Oscuri”. Tolkien è un grande autore fantasy, ma io ho dei canoni diversi dai suoi! Il paragone non tiene, serve solo per far capire che tipo di fantasy si leggerà con me: a tinte dark e horror.
    La trama è questa: “Ripudiato dalla sua razza per un capriccio degli Dei, ritenutisi offesi della sua assenza a Caleron durante uno scontro interno nel regno, il guerriero elfo Erendal - esiliato dalla sacra terra - è costretto ad intraprendere un viaggio senza ritorno lungo il regno di Gandelam. Accecato dalla follia ed alleatosi con una legione di demoni - l’esercito della Scure Infuriata - si lascia dominare dalla magia nera, dimenticando la sua indole benevola. Ma le Divinità non si sono dimenticate di lui e, spaventate per il loro errore, cercano di redimere la sua anima.
    Tuttavia il male si è impadronito del suo cuore e nonostante l’intercessione degli Eletti una parte di lui resta malvagia. Soltanto un’umana, Llian, sembra in grado di controllare il demone che si agita dentro di lui. E’ nella foresta di Gavrillach che Erendal e Llian daranno inizio alla loro storia, la quale culminerà in una cruenta battaglia per il dominio di Gandelam; verranno coinvolte ben quattro armate: l’esercito della Scure Infuriata, una legione di non morti capeggiata da un dio devastatore, la mitologica armata delle Divinità Elfiche, ed anche un esercito di umani. Il Regno di Gandelam rischia la distruzione. Ed Erendal da che parte sceglierà di schierarsi?"
    Se mi conoscete lo sapete già. Nel libro è presente anche Ketry, un personaggio importante. Ketry è una strega dampira, ovvero per metà umana e per l’altra metà vampira. I dampyr mi sono sempre piaciuti, sono una rarità: non hanno le comuni debolezze dei vampiri. Perciò lei è più forte e più temuta da ogni vampiro. Ketry è immune alla luce del sole, è colta, è intelligente. E in più padroneggia le arti occulte essendo una strega. Incarna perfettamente il simbolo della cattiva ragazza: bella, dannata e senza cuore. Ketry è l’asse negativo della storia; è colei che riesce più di ogni altra creatura delle tenebre a spostare l’equilibrio mentale di Erendal verso le forze del male. E’ questo il suo ruolo.
    Adoro anche la figura del vampiro, infatti, come ho scritto, sono molti i racconti horror che ho dedicato a questa mitica figura. Ho la mia personale visione del vampiro, difficilmente riesco a vedere il vampiro come spesso oggi viene dipinto. Per me la loro natura è unica ed affascinante, inconfondibile; li vedo liberi dal contesto, dalla società, dal fardello delle emozioni umane. Per me il vampiro è una bestia che non si può addomesticare, ma sa anche essere elegante e raffinato.
    Un vampiro non scende mai a compromessi, è irrazionale e istintivo. E spogliarne l’inconscio non porta mai nulla di buono, ci si può perdere nel suo caos mentale. Il vampiro esiste veramente, e spesso si confonde tra la gente. Il sangue è il loro patto. Ma, non dimenticatelo mai, i vampiri non sono mai buoni! E soprattutto non si innamorano. Il vampiro è una creatura instabile, insaziabile, incontrollabile. Perché un vampiro resta per sempre un vampiro. Il vampiro non è mai umano né si comporta come tale. Il vampiro è dolore, il vampiro è fame. Il vampiro è predatore, il vampiro è una bestia che non può essere soggiogata. Il vampiro è follia. A riguardo trovo importante il mio “L’antro dei Perduti”, il romanzo vampiresco e storico ambientato a Praga. Lì ho dato il meglio di me stesso in tema di vampiri. Sullo sfondo di una Praga Ottocentesca, tra il monastero di Strahov e il Vecchio Cimitero Ebraico, si svolge la tormentata storia del cacciatore di vampiri Evžen e di Jiřina, una giovane donna dall’oscuro passato sulla quale pesa un’orribile maledizione.
    Riuscirà l’amore di Evžen a proteggerla dal richiamo delle tenebre, oppure lei sceglierà di schierarsi dalla parte del nemico?
    Non sempre chi sostiene di schierarsi dalla parte del bene è immune da sbagli e peccati, neanche una congrega di fanatici religiosi da sempre in lotta contro le creature dell’oscurità! Non aspettatevi una storia sentimentale, perché come vi ho detto un vampiro non scende mai a compromessi.

    Torniamo a Semplici Emozioni

    E torniamo, come promesso, a Semplici Emozioni. E’ qui che alla fine del 2010, per risollevare le sorti del forum poco frequentato, ho avuto l’idea di sviluppare una League di Poesia con inizio a gennaio 2011 e durata annuale. L’idea ce l’avevo in testa già da tempo, ma non riuscivo a metterla in pratica. L’illuminazione definitiva sulla formula mi venne dopo avere partecipato ad un contest multi-forum di poesia ideato sempre qui nel circuito da ~Pi , dal nome “Voglia di Versi”.
    La prima edizione della League, posso dirlo, fu un successo, ma gestirla non fu affatto facile. Tanto che iniziò su Semplici Emozioni per trasferirsi poi su Inchiostro diVerso a metà corso. E qui inizia la mia collaborazione con Irene (Miss Loryn), cinque anni di splendida collaborazione in quello che posso definire il miglior staff in cui io abbia mai collaborato. Lo dimostrano gli anni e le tante iniziative messe in piedi dal 2011 ad oggi: oltre alla League, Racconti sotto la Luna tra tutti, dove cerchiamo sempre di dare molta attenzione alla narrativa, spesso su internet poco seguita.
    Gestire un contest di lunga durata non è affatto facile, bisogna tenere conto di molti fattori, e poi ci sono le variabili imprevedibili. Di edizione in edizione abbiamo sempre cercato di migliorare, sia proponendo la collaborazione ad altri forum e sia stimolando la partecipazione con premi sempre vari. Oggi Inchiostro diVerso è il mio punto di riferimento fisso per ogni attività inerente la scrittura: dalla promozione degli autori, alle gare, fino alla sezione ludica. Ma di Inchiostro diVerso parleremo più in là, adesso vorrei dare spazio ai due anni che ho trascorso su Semplici Emozioni.
    Inizialmente io e Ilaria avevamo scelto di avere un ruolo marginale nella gestione del forum, ovvero creare il forum ed educare i futuri amministratori e lo staff che poi avrebbero dovuto camminare da soli. In quel momento infatti gestire un forum di scrittura on line non era la mia aspirazione, poiché ero maggiormente concentrato nella scrittura dei miei romanzi di narrativa e vedevo la gestione di un forum troppo impegnativa. Insomma mi avrebbe portato via tutto il tempo a disposizione.
    Io e Ilaria iniziammo quindi con il ruolo di “Amministratori grafici”, soprattutto Ilaria che negli anni è diventata davvero molto brava con le skins del circuito; i suoi awards oggi sono un premio molto ambito da ogni utente e questo ci fa enorme piacere. Senza di lei io sarei incompleto anche sul web, e viceversa.
    Tuttavia i futuri amministratori sembravano inizialmente avere bisogno di più tempo sull’aspetto gestionale, perciò delegavano quasi ogni cosa a noi due, in attesa di diventare indipendenti.
    Il forum purtroppo iniziò a vivere un periodo di stanca, fu così che decisi di organizzare qualcosa: appunto la League! La prima edizione della League!!!
    Mi impegnai a fondo non solo nella formula ma anche nel reclutamento degli utenti. Ne uscì fuori qualcosa di unico: metà utenza era composta dagli utenti iniziali del forum ed aveva un età media relativamente alta. L’altra parte, ovvero gli utenti che avevano seguito lo spam e si erano iscritti al contest, di contro, avevano un età media molto più bassa. La gara iniziò e la partecipazione era tanta fin da subito, tornò l’entusiasmo anche agli amministratori.
    Tuttavia non fu semplice fin da subito far coesistere due generazioni così distanti tra di loro: stili di poesie e pensieri molto diversi portarono ad alcune incomprensioni che io ed Ilaria cercammo di sedare con il nostro self control, soprattutto Ilaria. Tra gli utenti che mi avevano raggiunto su Semplici Emozioni c’era Irene (Miss Loryn) che poi vincerà la prima edizione, ed anche altri amici che sono tutt’ora qui con noi: yume_no_namida, Pecco73, Pi.
    La situazione rischiava di sfuggirci di mano, da un lato perché l’originale utenza di Semplici Emozioni - specialmente nelle persone degli amministratori - spingevano in un senso, dall’altro perché c’era poca empatia con il gruppo dei giovani.
    Mi ritrovai quindi a dover adottare la drastica decisione di trasferire la League altrove. La gara continuò proprio su Inchiostro diVerso grazie all’ospitalità di Miss Loryn che da pochi mesi aveva aperto il suo forum e che fin dall’inizio mi aveva chiesto una mano nella gestione. Io le avevo risposto che volevo prima finire il progetto della League su Semplici Emozioni, e poi avrei iniziato a collaborare con lei. In pratica avevo solo anticipato i tempi di sei mesi.
    Il distacco da Semplici Emozioni fu traumatico, perché seguì un lungo periodo di tensione tra me e gli altri amministratori, anche se io mi sono sempre sentito con la coscienza a posto. La League perciò proseguì e si concluse su Inchiostro diVerso, dove mi seguirono in molti.
    A cinque anni di distanza naturalmente non nutro alcun rancore nei confronti di Semplici Emozioni e delle sue persone. E’ stato giusto cosi. Se uno staff non è in linea, se ci sono idee diverse, è giusto che ognuno prenda la sua strada. Ed io sono lieto che il forum di Semplici Emozioni abbia poi continuato la sua attività, ma con le sue idee ed il suo stile.

    E poi? Inchiostro diVerso

    Dal 2011 ad oggi sono appunto qui su Inchiostro diVerso che, come ho ampiamente avuto modo di dire, è la mia “casa virtuale”, il progetto meglio riuscito tra tutti quelli a cui ho collaborato. Ma non perché sia il migliore, ci sono molti forum e siti belli e importanti, con idee innovative, con molti più utenti, con idee migliori. Io li ho conosciuti. Dico che Inchiostro diVerso è il migliore per me, è il luogo virtuale in cui desidero di più stare.
    Ogni forum ha il dovere di ritagliarsi un’anima propria, un’identità. Se ci riesce ed al suo interno convivono persone simili allora il risultato positivo è garantito. Perché alla fine quello che fa la differenza non è mai la grandezza, o la posizione in classifica, ma il progetto, l’idea comune, l’entusiasmo interiore di chi lo vive e di chi lo alimenta. Anche qui sul circuito ho frequentato, o sono passato, in forum che questa identità ce l’hanno e la esprimono.
    Qual è quindi il segreto per durare nel tempo? Per me l’entusiasmo viene sopra tutto, se gestire il forum è un divertimento allora si è sul piede giusto, se diventa un impegno, un lavoro di fatica, allora è meglio lasciar perdere. Poi ci sono le idee, ovvero proporre sempre idee nuove e nuovi stimoli per gli utenti: perché gli utenti amano le novità. Un’idea può funzionare bene per un certo periodo di tempo, alla lunga potrebbe stancare. Cambiare non è mai facile, ma necessario. Se un’idea piace, battere il ferro finché è caldo. E non scoraggiarsi se un’idea non funziona: non tutte le ciambelle riescono con il buco.
    Altro elemento fondamentale è quello di non fare mai il passo più lungo della gamba. Cioè, quanto posso dare io al forum? Devo proporzionare il forum alla mia disponibilità per mantenere sempre la giusta dose di entusiasmo. Un progetto troppo grande porta allo stress, quindi viene meno il divertimento.
    Alla fine ho scritto molto, e non so chi ha avuto la pazienza di arrivare fino in fondo. A chi è giunto fin qui dico che questa è una “web- autografia di mezzo”, spero di aggiungere presto altri capitoli. E quale sarà il prossimo?
    Nell’ultimo anno/anno e mezzo abbiamo dedicato spazio alla poesia orientale. Il rpogetto che è nella testa, e non solo, già da parecchi mesi è di organizzare una League dedicata esclusivamente agli haiku: si chiamerà “Haiku League”. E’ già tutto pronto, dalla formula, al logo e sarà dedicata alle stagioni. Un nuovo progetto per una nuova scommessa, nella speranza che la ciambella riesca con il buco. Ma anche se così non dovesse essere non ci perderemo d’animo. Inchiostro diVerso avrà sempre idee nuove da proporre ai suoi fantastici utenti.
    Per il momento credo che questo sia veramente tutto, e ci tengo infine a ringraziare proprio Irene (Miss Loryn), la founder di Inchiostro diVerso, che – anche se oggi ha lasciato molto della gestione a me e Ilaria (Kira) è e resterà sempre la mamma di Inchiostro diVerso, di questo bellissimo spazio virtuale dove le porte saranno sempre aperte a chiunque voglia condividere con noi un po’ del proprio tempo ed il suo entusiasmo.
    Ho un sito personale raggiungibile a questo indirizzo: http://erendal74.wixsite.com/ivanodellarmi dove potete leggere anche i miei eBooks gratuiti. E con questo per il momento è proprio tutto. Ma non finisce qui!


     
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    È stato molto interessante leggere delle tue esperienze, Ere. Hai scritto il tutto in modo fluido e accattivante mantenendo alta la mia attenzione fino alla fine! Complimenti!
    Le tue esperienze nel mondo virtuale spiegano le splendide capacità organizzative che hai sviluppato! :)
    Sai, io compravo "Prima Fila" proprio per le recensioni dei film... per decidere cosa aggiungere alla mia collezione di dvd. :P
    Ne ho ancora dei numeri, tra cui quello con la recensione di “Lara Croft – La Culla della Vita”; non sapevo l'avessi scritta tu! Ho sempre avuto la brutta abitudine di leggere articoli, recensioni e simili sorvolando sul nome del rispettivo autore... ops
     
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    Grazie lonely! :) Quando ho iniziato a scrivere non mi fermavo più ma mi faceva piacere far leggere a tutti la mia web-storia. :) Ho sforato di gran lunga le 32.000 battute. E pensa che non ho scritto proprio tutto, le esperienze minori le ho tralasciate. Riguardo a PrimaFila magari scansiono l'articolo (io ho ancora le riviste dove comparivo)... chissà se ero veramente io l'autore della recensione!!!

     
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    Ere, hai scritto tantissimo, ma credo che fosse doveroso. Molte cose non le sapevo neanche io..... ^^
    Però hai parlato poco di come ci siamo conosciuti, forse perché i forum dove ci siano virtualmente incontrati le prime volte non hanno visto una tua collaborazione o una tua partecipazione più o meno lunga nel tempo. Ma l'importante è che hai accettato di venire su Inchiostro diVerso nel 2011. Non immaginavo che dopo questi anni saremmo arrivati qui! ;) Dì la verità, pensavi fossi una pazza?

     
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    No, ho intravisto subito in te una persona piena di entusiasmo e con tanta voglia di fare anche se giovanissima e grezza. Certo, non immaginavo neanche io che mi sarei fermato qui così a lungo!!! :) Anche se il progetto originale era un po' diverso da quello che poi abbiamo sviluppato.

    Per rispondere anche a Pi, all'inizio si voleva dedicare il forum esclusivamente alla narrativa e poesia fantasy e horror e tutti i vari sottogeneri spesso trascurati on line. Cioè il forum doveva essere un punto di riferimento per gli amanti dei generi cyberpunk, gothic, paranormal romance, urban fantasy... e via dicendo. Poi però ci siamo via via estesi con le idee ma senza disperdere troppo l'identità originale.

    Miss, all'ininzio mi preoccupava un po' solo la tua troppa esuberanza, ma hai dimostrato di essere un'ottima amministratrice! A differenza di molte altre persone con cui ho collaborato in precedenza qui si respira un'aria di armonia salutare. Nonostante ognuno di noi abbia un carattere specifico, soprattutto io e te che sviluppiamo molto la nostra personalità nelle iniziative e nel rapporto con gli utenti, siamo sempre andati d'accordo per un motivo: ognuno di noi tiene più al forum che al proprio orgoglio personale. E' questa una bella ricetta per andare avanti. E ci completiamo perfettamente l'un l'altro/a. C'è chi eccede in una cosa e chi in un'altra, quindi le qualità di uno compensano i punti meno sviluppati degli altri. Io magari sono fondamentale sull'aspetto organizzativo, Ilaria lo è in grafica e tu lo sei nelle pubbliche relazioni.

     
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    Mamma mia, congratulazioni!... una vita dedicata alla scrittura ed ai Forum!

    Faccio bene a chiamarti "Maestro", perché puoi davvero esserlo, per me!
     
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    CITAZIONE (Erendal @ 4/12/2016, 11:06) 

    Ho sforato di gran lunga le 32.000 battute.


    Non è una cosa grave, mica siamo così fiscali! ;)
    È stato un piacere leggere la tua web-autobiografia! :)
     
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    Bardo

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    Una lettura che ci voleva. Questa Luna è al di fuori del normale contesto, o almeno tu l'hai portata avanti non come un racconto, forse perché ricca di informazioni per noi. A me ha fatto piacere conoscere a fondo la tua esperienza sul web! :)
     
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    Non è solo molto interessante, ma anche molto istruttivo per chi crede nella coltivazione della scrittura sul web. E poi, sicuramente racconta un'esperienza di prove, fatiche, soddisfazioni, miglioramenti, confronti: tutto ciò che è necessario per costruirsi non solo come scrittori, ma anche come uomini.
     
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    Bardo

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    Llian è l’umana che con la sua dolcezza riesce a controllare l’impeto oscuro di Erendal. Llian in pratica è stata creata riprendendo il carattere della persona che oggi mi sta accanto e mi rende migliore.

    :wub: ho adorato questa frase piú di tutte... bellissima

    che bello la tua autobiografia, molto interessante e tante cose che non sapevo. Mi é piaciuta la parte dei film - che anche a me affascina come "sezione"...

    complimenti :)
     
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    Irene

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    CITAZIONE (Erendal @ 4/12/2016, 11:57) 

    No, ho intravisto subito in te una persona piena di entusiasmo e con tanta voglia di fare anche se giovanissima e grezza. Certo, non immaginavo neanche io che mi sarei fermato qui così a lungo!!! :) Anche se il progetto originale era un po' diverso da quello che poi abbiamo sviluppato.

    Per rispondere anche a Pi, all'inizio si voleva dedicare il forum esclusivamente alla narrativa e poesia fantasy e horror e tutti i vari sottogeneri spesso trascurati on line. Cioè il forum doveva essere un punto di riferimento per gli amanti dei generi cyberpunk, gothic, paranormal romance, urban fantasy... e via dicendo. Poi però ci siamo via via estesi con le idee ma senza disperdere troppo l'identità originale.

    Miss, all'ininzio mi preoccupava un po' solo la tua troppa esuberanza, ma hai dimostrato di essere un'ottima amministratrice! A differenza di molte altre persone con cui ho collaborato in precedenza qui si respira un'aria di armonia salutare. Nonostante ognuno di noi abbia un carattere specifico, soprattutto io e te che sviluppiamo molto la nostra personalità nelle iniziative e nel rapporto con gli utenti, siamo sempre andati d'accordo per un motivo: ognuno di noi tiene più al forum che al proprio orgoglio personale. E' questa una bella ricetta per andare avanti. E ci completiamo perfettamente l'un l'altro/a. C'è chi eccede in una cosa e chi in un'altra, quindi le qualità di uno compensano i punti meno sviluppati degli altri. Io magari sono fondamentale sull'aspetto organizzativo, Ilaria lo è in grafica e tu lo sei nelle pubbliche relazioni.


    Molte delle cose le ho imparate da te, anche se devi ammettere che anche tu hai preso qualcosa da me! ;) Non la bellezza s'intende. :)
    hai detto bene, ci completiamo tutti ognuno portando la sua dote migliore. E gli utenti che oggi sono sul forum sono in gran parte simili a noi. Sono molto felice di avere trovato on line tante belle persone. la gara della League di quest'anno lo dimostra: c'è molto rispetto tra tutti gli utenti.

     
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  12. Krug Gensnova
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    Carissimo, abbi pietà se ho letto poco della tua autobiografia,magari ripasserò più avanti tempo permettendo, sta di fatto che qualche passo qua e là l´ho afferrato, e che dire?

    Mi associo a ciò che hanno scritto gli altri, e mi complimento anch'io con te!

    Devozione, impegno, passione.. le doti che più ammiro negli uomini!
     
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    CITAZIONE (Erendal @ 3/12/2016, 21:13) 
    Facciamo un po’ di ordine: da dove posso iniziare? Dalla fonte, cioè da prima di internet. Da giovanissimo, per gioco, inventavo storie a voce traendo l’ispirazione dai famosi giochi di ruolo a sfondo fantasy, da sempre una mia passione. Inventavo cioè la classica storia a più vie, in cui il soggetto deve scegliere il suo destino… del tipo: “Ecco un sentiero nella foresta, anzi no sono due. Sei arrivato ad un bivio! Dove vai, a destra o a sinistra?” La storia, rigorosamente inventata sul momento, mi divertiva il più delle volte farla finire male.

    Nientepopodimeno che lo stile dei mitici libri-game! :D

    CITAZIONE
    Infatti sfornavo storie su storie, di continuo. Le scrivevo con il mio vecchio e mitico Intel 80486 e le stampavo con una stampante enorme che mi prendeva tutta una scrivania, poi le catalogavo in tanti porta listini colorati.

    In un certo senso mi ha ricordato il periodo d'oro del giornale "Dave's Rag" di King e suo fratello... XD

    CITAZIONE
    Tra queste c’è un fantasy ispirato all’ambientazione di Ken il Guerriero, mi piacerebbe molto restaurarlo ma non trovo mai il tempo e l’ispirazione giusta: il titolo è “Shugen, l’Eroe di Tentei”. Nel racconto ci sono elementi di Samurai Shodown e la protagonista è ispirata a Nakoruru, la guerriera di Kamuikotan. Chi se la ricorda? Eh sì, perché parte dell’ispirazione dei racconti del mio passato è nata anche dai videogiochi, di cui ero grande appassionato.

    Oddio Samurai Showdown... pensa che la saga prosegue ancora oggi! E sì, ho avuto parecchio a che fare coi videogiochi anche io negli ultimi ventisei anni... tutta colpa di mio fratello maggiore! :D
    E chiunque della nostra generazione non abbia conosciuto il mitico Kenshiro non sa che si è perso... ^_^

    CITAZIONE
    Fu la mia prima esperienza virtuale, e venni letteralmente massacrato da una signora che si divertiva a schernire i miei testi. Accettò di conoscermi virtualmente, e non smise mai di criticarmi. Ma io non mi perdevo d’animo, perché avevo capito che i suoi giudizi erano di proposito troppo estremi. Iniziai lì a prendere il positivo che c’è in una critica feroce.

    Sarà che la vita mi ha insegnato che c'è tanta malignità in giro, ma a volte ho l'impressione che certe persone lo facciano solo per goderci, o per sentirsi superiori (ovviamente non conosco la signora in questione, parlo in generale).
    Però è anche vero che sono un convinto sostenitore dell'idea che gli insegnanti migliori siano sempre quelli più esigenti. :woot:




    CITAZIONE
    Avevamo scoperto infatti di abitare molto vicino, e lei in quel periodo lavorava fino a tardi in una nota catena di videonoleggio dell’epoca che oggi in Italia ha chiuso l’attività.

    Sono abbastanza sicuro di aver lavorato per la stessa catena, nei suoi ultimi anni di vita (2008-2012)... ^_^

    CITAZIONE
    La cosa che ho notato è che ogni forum alla fine ha sempre la stessa sorte: un forum parte, c’è entusiasmo, poi col tempo si esauriscono le idee e la voglia, si discute, alle volte si litiga proprio. Infine il forum viene abbandonato più o meno da tutti. Perché accade? Non saprei spiegarlo neanche oggi che di esperienza ne ho accumulata.

    Devo dire che è senza dubbio sempre un peccato quando accade. Anche se si tratta di un luogo virtuale, alla fine è un po' come quando si abbandona una città, quale che sia il motivo.

    CITAZIONE
    Le esperienze che si vivono dal vivo ti lasciano qualcosa di unico, ecco perché da sempre cerco di organizzare anche per noi un evento dal vivo, ma finora non ci siamo mai riusciti. A parte essere riuscito a conoscere dal vivo DruVir questa estate. Ma l’idea di organizzare un raduno è sempre nella mia testa ed io sono uno che non molla mai: prima o poi ci riuscirò, siete avvertiti.

    Speriamo di riuscire a organizzare per i dieci anni di Inchiostro, allora! Magari quando questa rottura del Covid sarà finita (si spera)...



    CITAZIONE
    Ritengo che l’anno 2006 sia stato un momento splendido della mia vita da single, quando ho imparato ad amarmi e a stare bene con me stesso.

    Verissimo. Anche io ci ho messo un po' ad arrivarci. ^_^


    CITAZIONE
    Qualche tempo fa nelle mie presentazioni scrivevo proprio così: “Mi presento, e sono un gabbiano! Si, proprio un gabbiano perché la mia vita è simile al suo volo: un’ascesa che rappresenta per me un motto di vita, un significato, un esempio. Lo guardo percorrere la sua rotta nel cielo infinito, mi affascina la sua forza di rialzarsi dopo ogni stremata picchiata tra gli scogli. Così ho visto quel gabbiano con occhi nitidi e la sua forza trasparente si è trasferita nella mia anima. Sono diventato come lui, ed il mio temperamento ora mi insegna a non scoraggiarmi mai, a credere con fermezza nelle mie capacità e a non cedere di fronte alle difficoltà. Perciò sempre mi rialzerò per riprendere il mio volo”.

    Gran bella immagine, Ere. Io mi vedo più come un'aquila, un po' come dice Shopenhauer, per via della solitudine. :)

    CITAZIONE
    Allora ho ripreso in mano la mia vita di scrittore e mi sono detto: “Io scrivo narrativa!” Ma ci è voluto del tempo prima di riprendere effettivamente l’attività di scrittore di prosa.

    E hai fatto bene! Non bisogna mai lasciarsi dire dagli altri quello che si dovrebbe fare o non fare. :D




    CITAZIONE
    Naturalmente sto parlando del mio cavallo di battaglia: il romanzo fantasy “Erendal di Gavrillach”. Venne pubblicato in quell’anno il mio primo libro fantasy “Erendal di Gavrillach – Le quattro armate” (il primo volume della saga, finora edito in due versioni differenti, di cui la seconda auto-prodotta).

    Sai che comincia a incuriosirmi? Più sotto hai scritto di aver concluso il sequel... lo pubblicherai? Odio lasciare le mie letture a metà! :B):

    CITAZIONE
    No birds soars too high, if he soars with is own wings", cioè "Nessun uccello vola troppo in alto, se vola con le proprie ali”. Ed è vero. Ci riesce solo l’uccello di razza, ed io ovviamente non lo sono. Sono solo un gabbiano spelacchiato e coraggioso, niente di più.

    Bella citazione! Dai, lo hanno capito tutti che sei modesto. Per riuscire a pubblicare tutto quello che hai pubblicato tu, anche se principalmente poesie, devi pur valere qualcosa! ^_^
    Per quanto riguarda me, nonostante il parallelo che ho fatto con le aquile poco sopra, non so proprio dire cosa sono in realtà... magari solo un corvo che crede di essere un'aquila. Alle brutte farò la fine di Icaro! :D

    CITAZIONE
    Infatti mi sono accorto che i veri autori abili e preparati non sono affatto quelli che vendono milioni di copie. Non che io lo sia, ma mi sento di condividere questo pensiero. Il vero artista vive nell’ombra, scrive molto per se stesso, ha sempre una sua musa ispiratrice molto speciale, e soprattutto vive di luce propria. Sta lontano dai riflettori, non conosce nemmeno il significato delle parole celebrità e successo. Perché a lui interessa vendere sogni. E i sogni spesso si trovano nel cassetto, o in fondo al mare.
    Scrivere è un po’ come innamorarsi, è un’arte che in pochi riescono ad abbracciare con vera passione. Scrivere è l’anima che guida la mano quando il cuore sussulta e la mente vola fuori dalla finestra, scrivere sono le ali che ci trasportano lontano e fin dentro alle nostre emozioni più profonde. Scrivere è vivere di nuovo alcuni attimi particolari, magari con un po’ di sana frenesia. Scrivere è un po’ come stare su una barca alla deriva. Quando inizi a dondolare non sai mai dove andrai a finire. Ma se ti lascerai trasportare dal faro dei sentimenti allora stai certo che approderai in un porto sicuro. Dentro alla tua emozione più forte. Magari così forte che serve riviverla più volte per coglierne le sfumature.
    E se quell’emozione fosse scritta così bene da attraversare la rete e giungere all’anima di qualcun altro, magari di un ignaro lettore che sappia riconoscerla in tutta la sua autentica vibrazione? Per un vero artista il successo è qui, far viaggiare le proprie emozioni con la stessa intensità con cui lui stesso le ha provate. Ecco che se anche una sola di queste emozioni verrà riconosciuta nell’eco disperso del mondo caotico, lo scrittore ha raggiunto il suo obiettivo. Ha donato qualcosa di astratto di se stesso. Ha creato arte. Magari appassionando, entusiasmando, coinvolgendo, o perfino turbando”.

    Non avresti potuto dirlo meglio, Ere... chapeau. :clap: :clap:


    CITAZIONE
    Adoro anche la figura del vampiro, infatti, come ho scritto, sono molti i racconti horror che ho dedicato a questa mitica figura. Ho la mia personale visione del vampiro, difficilmente riesco a vedere il vampiro come spesso oggi viene dipinto.

    Hai letto le cronache dei vampiri di Anne Rice? Diciamo che personalmente, trovo quello della Rice (in particolare Lestat) il vampiro per antonomasia, forse anche più del Dracula di Stoker. Il loro "amore" non è quello che prova un essere umano, e di certo non quello romantico. No, è un amore totalizzante che solo chi si avvicina di un passo (attraverso l'immortalità) allo stato di divinità è in grado di concepire. Sono degli esseri sovrannaturali spesso cinici, ma allo stesso tempo esteti e filosofi, che sanno però essere anche crudeli assassini.
    Di sicuro avrai letto "Le notti di Salem" di King. Anche quel tipo di vampiro kinghiano, sicuramente più rispettoso della tradizione Stokeriana, mi piace. La scena in cui i protagonisti lo affrontano per la prima volta è veramente da brivido.

    CITAZIONE
    A riguardo trovo importante il mio “L’antro dei Perduti”, il romanzo vampiresco e storico ambientato a Praga. Lì ho dato il meglio di me stesso in tema di vampiri. Sullo sfondo di una Praga Ottocentesca, tra il monastero di Strahov e il Vecchio Cimitero Ebraico, si svolge la tormentata storia del cacciatore di vampiri Evžen e di Jiřina, una giovane donna dall’oscuro passato sulla quale pesa un’orribile maledizione.
    Riuscirà l’amore di Evžen a proteggerla dal richiamo delle tenebre, oppure lei sceglierà di schierarsi dalla parte del nemico?

    Lo trovo estremamente intrigante, specie il titolo. Hai intenzione di pubblicarlo, prima o poi? :B):
    Io ho provato solo una volta a scrivere di vampiri e, per quanto ne ami la figura (di sicuro una delle mie preferite nella sterminata cosmogonia dell'horror), preferisco non farlo perché credo sia stato detto più o meno tutto su di loro, ormai. Ho la netta sensazione che qualunque cosa direi, sarebbe superflua. :(



    Ad ogni modo, mi ha fatto piacere intravedere degli scorci della tua vita attraverso le esperienze che hai raccontato. Io per vari motivi (tra cui l'essere stato privo di internet per la maggior parte della vita) non ho così tanto da raccontare. Forse anche perché ho vissuto la scrittura, fin da dodicenne, più come "una cosa mia". Le poche esperienze avute online poi (seppur in altri ambiti), mi hanno scoraggiato ulteriormente e solo ora mi sono deciso a rischiare. ^_^
     
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    Qui hai scritto tante belle cose. Riguardo all'Antro dei Perduti ho delle remore a mostrarlo, perché ci sono dei concetti un po' forti (specie relativi alla religione). Questo romanzo lo scrissi cambiando l'io narrativo da un capitolo all'altro, la stessa scena la descrivo più volte, vista con diversi occhi. Ad un certo punto ci sono anche due sviluppi paralleli della storia... uno reale, l'altro ipotetico se...

    Anche qui è stata dura scriverlo con la tecnica del "palleggiamento" (cambia l'io narrante). E come in una sinossi svelo il finale: vince il male! Non sempre le storie devono necessariamente avere un lieto fine!

     
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    CITAZIONE (Erendal @ 21/7/2020, 09:39) 

    Qui hai scritto tante belle cose.


    Grazie... :)

    CITAZIONE
    Riguardo all'Antro dei Perduti ho delle remore a mostrarlo, perché ci sono dei concetti un po' forti (specie relativi alla religione).

    Comprensibile, ma una giornalista e scrittrice che ammiro (Oriana Fallaci) fu un grande esempio, secondo me. Bisogna avere sempre il coraggio di esporre il proprio punto di vista... anche quando si è in minoranza. Tanto è chiaro come il sole che anche se uno si schierasse sempre dalla parte della maggioranza e cercasse di non esporsi, finirebbe nel mirino delle critiche e dei giudizi comunque. Perciò tanto vale essere se stessi.

    Non a caso, il romanzo che ho terminato da poco, nonostante sia un fantasy, ha come tema portante proprio la religione, e dire che all'interno del libro ne mostro tutti i lati peggiori sarebbe un eufemismo.
    Chiaro che in un'ambientazione fantastica la critica però, per quanto aspra, tenderà sempre a "passare in cavalleria" rispetto a un'opera dal sapore più realistico come la tua.

    CITAZIONE
    Questo romanzo lo scrissi cambiando l'io narrativo da un capitolo all'altro, la stessa scena la descrivo più volte, vista con diversi occhi. Ad un certo punto ci sono anche due sviluppi paralleli della storia... uno reale, l'altro ipotetico se...

    Capisco che intendi. Non sono molto incline a usare i "what if" (preferisco lasciarli alle visual novel che hanno diversi rami come i libri game), mentre descrivere la scena più volte può essere un buon espediente di tanto in tanto, ma personalmente non ne abuserei. ^_^

    CITAZIONE
    E come in una sinossi svelo il finale: vince il male! Non sempre le storie devono necessariamente avere un lieto fine!


    Non potrei essere più d'accordo! Preferisco i finali realistici e dolceamari al solito, banale e collaudato lieto fine. :D
     
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17 replies since 3/12/2016, 20:13   491 views
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