Viaggio di lavoro

RATING ROSSO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +4   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bardo

    Group
    Member
    Posts
    1,002
    Inchiostro di qualità
    +4

    Status
    Offline

    Viaggio di lavoro


    Il Dory’s Lounge&Hotel, un importante albergo nel centro di Manhattan, prevalentemente frequentato da uomini d’affari nei loro viaggi di lavoro, era immerso tra le luci del traffico del venerdì sera. Seduto su uno dei tanti divanetti della hall, Alan attendeva la sua collega Megan con cui lavorava da alcuni anni e con la quale aveva appena esposto a una conferenza, tenuta qualche ora prima, un progetto per conto della loro azienda: la Feature&Future Inc.
    In quel momento la vide avvicinarsi verso di lui dal bancone della reception dove si trovava pochi istanti prima. Senza la calca che c’era alla conferenza poté osservarla con più calma rimanendone affascinato.
    Una cascata di ricci color mogano le scendeva morbida carezzandole le spalle, indossava uno splendido abito nero ricamato in pizzo allacciato sul davanti da una fila di piccoli bottoni che ne seguiva tutta la lunghezza; il tessuto la avvolgeva come un guanto assecondandone i movimenti sinuosi ed evidenziandone le splendide curve.
    Quando lo raggiunse, Alan si alzò.
    «Tutto a posto?», disse sorridendo con la voce profonda che lo contraddistingueva.
    «Sì, tutto risolto», rispose lei con voce calda sorridendogli di rimando.
    Alan notò subito come il trucco delicato le facesse risaltare gli intensi occhi verdi striati di nocciola e le labbra morbide… Rimase un istante affascinato a osservare il suo viso che quasi non si accorse che lei gli stava rivolgendo una domanda.
    «Ti dispiace se prima di ritornare in camera tua passi dalla mia per ricontrollare delle carte?»
    «No ci mancherebbe, che cosa volevi riguardare?» disse Alan mentre si avviavano verso gli ascensori.
    Seduta alla scrivania della sua camera Megan spiegava ad Alan i dubbi da risolvere insorti durante la conferenza:
    «Vedi qui?» disse indicando un capitolo del fascicolo. Alan, in piedi di fianco alla sua sedia, si appoggiò alla scrivania per vedere meglio. Il profumo dei suoi capelli lo inebriò.
    «Questa parte andrebbe aggiustata, sei d’accordo?»
    «Sì, magari dovremmo parlarne con i nostri capi, però sarebbe meglio presentarsi con un’idea già impostata, non credi?».
    «Be’ allora mettiti comodo perché ne avremo per un bel po’».
    Una poltroncina color tortora stava prossima alla grande finestra, si avvicinò per prenderla e si vide riflesso nel vetro nel suo gessato blu, la camicia bianchissima e la cravatta scura: Alan adorava vestirsi elegante. Nei suoi quarantuno anni si sentiva molto a suo agio; i capelli ancora tutti neri di media lunghezza pettinati all’indietro e i suoi occhi grigi contornati da sottili rughe che si formavano a ogni suo sorriso lo rendevano un uomo maturo e affascinante, dall’aspetto rassicurante e curato. Si passò una mano sulla barba leggera, indugiando ancora un po’ prima di prendere la poltroncina e sedersi vicino alla sua collega.
    «Allora, cominciamo».
    Quando finirono la rivalutazione della riprogettazione di urbanistica ambientale in un’area periferica della città di Lincoln, si accorsero di avere un certo appetito.
    «È tardi, credo che il ristorante sia chiuso ormai».
    «Che ne dici se ordino in camera? Il servizio è ancora attivo per un’ora».
    «D’accordo, in quella cartella c’è il menù».
    Megan sorrise morbidamente: «Ti fidi se scelgo io per entrambi?»
    «Sono nelle tue mani. Hai classe nel creare progetti validi, hai gusto nel vestire, sono sicuro che saprai stupirmi» disse lui provocandola, e scorse rapido gli occhi dal sensuale paio di décolleté nere dal tacco vertiginoso fino ai generosi seni tenuti stretti dai bottoncini del suo vestito.
    Megan lo guardò sorridendo maliziosa e si appoggiò all’orecchio la cornetta del telefono.
    «Servizio in camera»
    «Salve, vorrei ordinare una cena per due, spero di essere ancora in tempo» disse Megan con la sua voce suadente.
    «Certamente, ordini pure!»
    Piegò la testa di lato mentre teneva il menu sulle gambe accavallate, diede una rapida occhiata all’elenco poi disse:
    «Vorremmo un misto di frutti di mare e del vino bianco secco» disse alla cornetta strizzando l’occhio ad Alan.
    “Ottima scelta” approvò Alan annuendo in silenzio.
    Una volta giunto con il carrello, il cameriere sistemò il tavolo e li fece accomodare:
    «Da abbinare al piatto che avete scelto, posso consigliarvi due vini: Chardonnay o Soave
    «Soave, grazie!» risposero all’unisono guardandosi negli occhi mentre una deliziosa melodia di sottofondo diffusa dalla radio accompagnava quel momento.
    «Intenditrice di vini?» chiese lui sorpreso dalla sua scelta.
    «Non proprio, ma so quel che mi piace, e tu?» rispose lei sorridendo.
    «Mio zio possedeva un vigneto sulle colline delle Langhe in Italia, ho sempre sentito parlar di vini da quando ero bambino».
    «Hai origini italiane quindi?»
    «Sì, da parte di mio padre, te ne sarai accorta dal mio cognome»
    «Corvini… È vero, faccio sempre fatica a pronunciarlo» ammise spostandosi una ciocca di capelli dietro un orecchio, «Io non sono mai stata in Italia ma so che è molto bella».
    «Be’ chissà, magari un giorno potremmo andarci insieme» disse protendendosi in avanti.
    In quel momento ritornò il cameriere con la bottiglia di vino bianco e due bicchieri dal vetro scintillante. Con maestria mostrò l’etichetta ad Alan e iniziò a stapparla, quindi versò una goccia nel bicchiere di Megan per farglielo assaggiare; lei con un cenno del capo confermò la scelta e il cameriere li servì.
    «Brindiamo a questa serata» fece lui
    «Che si prospetta intrigante» terminò lei la frase con un occhiolino. Il tintinnio dei bicchieri si fuse in quella camera d’albergo che aveva assunto un’atmosfera particolare.
    Mentre assaporavano il vino, il cameriere si dispose per portare la vivanda sul tavolo.
    Servì su di un piatto da portata il loro ordine posandolo al centro del tavolo per comporre i piatti dei due clienti, ma entrambi lo congedarono ringraziandolo per il servizio.
    «Non sono abituato a farmi servire» disse Alan mentre il cameriere lasciava la camera.
    «Per questa volta lascia fare a me» rispose lei.
    Megan con delicatezza adagiò i vari frutti di mare nei piatti cercando di non sporcare la tovaglia candida; Alan osservava rapito i movimenti eleganti delle sue mani, le unghie ben curate e il bracciale argentato sul polso sottile che scintillava tintinnando accompagnando ogni suo gesto. Lei sentendosi osservata ne incrociò lo sguardo e sorrise.
    «Sei davvero bellissima» le disse lui quasi sussurrando.
    L’inaspettato tono di voce la sorprese facendole quasi sfuggire di mano le posate; Alan gliele tolse delicatamente, dal piatto prese un gambero per la coda arancione , lo intinse nel sughetto e lo avvicinò alle labbra di lei. Megan lo assecondò accogliendo il gambero succoso tra le sue labbra morbide sfiorandogli le dita. Lei ripeté il gesto scegliendo una grossa vongola che lui succhiò senza distogliere lo sguardo dai suoi languidi occhi verdi.
    «Deliziosa… ma sono sicuro che tu hai un sapore migliore… »
    Megan si pulì le labbra e bevve lentamente un sorso di vino, poi si alzò, come una pantera che valuta i suoi passi, prese della polpa di granchio dal piatto e gli spinse in bocca la marina leccornia che avidamente lui accettò leccandole le dita; si sedette a cavalcioni su di lui e lo baciò rubandogli parte del boccone. Continuò a baciarlo sfiorandogli la barba lieve che adornava il suo bel viso.
    Alan rispose con passione al suo bacio accarezzandole le cosce rimaste nude del vestito che si era sollevato; le baciò il collo fino al limitare del pizzo che orlava il seno generoso, fermandosi di fronte alla sfilza di bottoni che lo tenevano ben stretto; con le mani risalì sul suo corpo, prima l’addome piatto, poi la schiena, passando sul petto; con le dita, uno a uno, sganciò i piccoli bottoni baciando ogni conquista di pelle. Liberò i seni dal tessuto e ne saggiò la soda morbidezza, Megan sentì crescere la sua eccitazione e strinse le sue gambe intorno ai suoi fianchi.
    «Andiamo sul letto» sospirò sentendosi bollente. Alan indugiò ancora in quella posizione; la teneva stretta a sé manipolando e succhiando avidamente i suoi seni, godendosi lo strusciare del suo bacino sul suo corpo. Megan di nuovo gemette languida, così Alan la assecondò sollevandola senza fatica e la distese sul letto continuando ad aprirle l’abito fino all’ultimo bottone. Scivolò con le mani per tutta la lunghezza delle sue gambe lisce, e rimosse le belle décolleté che caddero con un lieve tonfo sulla moquette scura. Si piegò in avanti e la baciò sugli slip di pizzo nero, la barba le pizzicò il pube denudato del leggero e raffinato indumento. Megan ansimò nel brivido del piacere e del solletico procurato da quel tocco inaspettato, ma riuscì a sollevarsi per fermarlo. Si sedette nuovamente su di lui. Tra un bacio profondo e uno lievemente succhiato gli sfilò la cravatta di seta e gli aprì la preziosa camicia. Alan la aiutò levandosi la giacca del gessato che cadde morbida sulle décolleté. Si rivelò un fisico atletico e asciutto che le attizzò i sensi: la pelle abbronzata con i muscoli tesi, le braccia forti e l’addome ben definito; slacciò freneticamente la cintura di cuoio e accarezzò il rigonfiamento del suo inguine che risaltava duro dalle sue mutande aderenti. Alan si sollevò per sfilare rapidamente i pantaloni, anch’essi scivolarono sul resto dei vestiti formando una massa d’informe eleganza.
    Si guardarono negli occhi ansimando e sorridendo. Si sdraiò su di lei ed entrò accompagnato dalla sua mano nel suo caldissimo umore, Megan emise un gemito, cinse le gambe intorno a lui e si lasciò guidare dal movimento del suo bacino, preda di piacevoli e intense vertigini; Alan le prese le mani e le portò in alto tenendole ben salde sul cuscino; si protese a baciarle il collo, si ritrasse per scendere con voracità sui seni, e risalì di nuovo lentamente sulla linea del mento, sulle labbra, fino alla punta del naso, che baciò sorridendo lievemente.
    «Megan… » disse con un soffio. Lei liberò le mani e gli prese il viso.
    «Non dire nulla… » rispose con un sospiro guardandolo nel profondo, e la sincerità che trovò nei suoi occhi le accese una passione intensa. Lo spinse di lato e si portò sopra di lui, che non mollò l’abbraccio e se la teneva stretta; lei muoveva il bacino lentamente prolungando per entrambi la sensazione dei piacevoli spasmi, mentre stringeva e accarezzava la sua schiena e le spalle forti, e insieme assaporavano la vibrante sensualità emanata dallo sfiorarsi caldo dei loro corpi nudi avvinghiati, tra sospiri ansanti e gemiti smorzati. Megan si sentiva scoppiare, voleva abbandonarsi al piacere estremo, ma allo stesso tempo desiderava che quel bellissimo massaggio non finisse mai. Infilò le mani nei suoi capelli stropicciandogli la sua bella pettinatura, donando così al viso di Alan un tocco di selvaggia sensualità. Non resistette. Aggrappata ai suoi capelli, si lasciò andare gemendo sempre più forte, inarcò la schiena e si godette fino all’ultimo il suo potente orgasmo ricadendo sdraiata sul letto; ma non le bastò, lo voleva ancora e lui c’era: di nuovo sopra, affondava con ritmo il suo membro duro nel suo liquido caldo. Megan si rigirò svelta su di lui, seduta come un’amazzone guerriera, e in preda all’estasi cavalcava il suo stallone ricercando ancora il piacere. Alan la sosteneva con le mani sui fianchi godendosi lo spettacolo da sotto: i suoi seni balzavano sodi ed elastici, la splendida cascata di ricci sembrava mossa dal vento, i suoi occhi chiusi e le belle labbra aperte assaporavano ogni secondo. Megan venne di nuovo. Sconvolta, riversò la testa all’indietro gridando e finalmente Alan, tenendola stretta con le sue mani forti, esplose dentro di lei; ogni singola cellula dei loro corpi fu appagata.
    Rallentando le contrazioni del bacino fino a fermarsi, si rilassò abbandonandosi su di lui e restarono così, abbracciati per un po’, caldi e sudati, a riprender fiato; quando d’improvviso suonò la sveglia delle 7:00.
    I primi raggi di sole entrati dalla finestra resero reale ciò che era successo la sera prima; ma non c’era tempo per pensare: l’aereo aziendale non ammetteva ritardi.

    Nel silenzio della camera rimasero i due bicchieri di vino; la luce solare ne penetrava il pregiato liquido diffondendo sulla tovaglia sprazzi di luce dorata.





    Edited by Silent~Soul - 21/3/2021, 10:36
     
    Top
    .
  2.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elfo

    Group
    Administrator
    Posts
    24,279
    Inchiostro di qualità
    +244
    Location
    Roma

    Status
    Offline

    Breve, intenso, lucido e ammaliante. Scrivi come un'autrice famosa, la cura nei dettagli e nelle descrizioni è talmente nitida che ti proietta dentro la scena. la trama non ha nulla di originale, ma è la bravura con cui hai scritto la scena che contraddistingue il tuo racconto. Rispetto agli altri ho trovato il tuo racconto più solido e completo. I miei complimenti.

     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bardo

    Group
    Member
    Posts
    1,002
    Inchiostro di qualità
    +4

    Status
    Offline
    Ti ringrazio, sono contenta che ti sia piaciuto! ^_^
     
    Top
    .
  4.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Gilda del Reame

    Group
    Member
    Posts
    45,084
    Inchiostro di qualità
    +66
    Location
    ARMIA - Be-Be[17]

    Status
    Offline
    brava volpacchiotta: breve, intenso, diretto, essenziale. Senza alcuna sorpresa, alcun imprevisto.
    Ed è un bene che sia così. Ciascuno può applicarlo a sé stesso e piacevolmente rievocare "quella volta"
    che è stato così anche per se.

    Non importa se di "volte simili" se ne sia vissuta unao centomila. O forse solo in sogno.
    Quando ti ritorna il ricordo, ricordi "quella"

    Astuta anche l'incongruenza temporale. Si succede così. Manco ti accorgi che sono passate ore, e s'è fatto giorno
    Complimenti.
     
    Top
    .
  5.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bardo

    Group
    Inchiostro romantico
    Posts
    1,176
    Inchiostro di qualità
    +41

    Status
    Offline
    Hai una scrittura molto curata ed hai saputo scegliere una scena calda, una situazione calda. Potrebbe essere anche un thriller o un film di James Bond.
     
    Top
    .
  6.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Eroe

    Group
    Member
    Posts
    26,654
    Inchiostro di qualità
    +7
    Location
    Bacaniland

    Status
    Offline
    Concordo con quanto scritto dagli altri utenti: una scrittura molto equilibrata, con un ottimo uso del lessico ed una notevole capacità descrittiva. Aggiungo la nota di merito per avere scelto il particolare del vino italiano, tra l'altro proveniente dalle cantine vinicole della mia provincia.
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bardo

    Group
    Member
    Posts
    3,199
    Inchiostro di qualità
    0
    Location
    The Wildest Forest

    Status
    Anonymous
    Che altro aggiungere? Mi trovo a concordare con chi mi ha preceduta, anch'io ho molto apprezzato le tue descrizioni e la tua cura per i dettagli. :)

    CITAZIONE
    ... con le dita, uno a uno, sganciò i piccoli bottoni baciando ogni conquista di pelle.

    Mi è piaciuto moltissimo, nel punto che ho riportato sopra, il tuo equiparare ogni bottone slacciato a un'impresa la cui ricompensa per Alan è la pelle nuda di Megan. ^_^
     
    Top
    .
  8.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cavaliere di Corte

    Group
    Inchiostro di tenebra
    Posts
    5,758
    Inchiostro di qualità
    +130

    Status
    Offline
    Racconto per palati sopraffini, davvero scritto bene, i miei complimenti.
     
    Top
    .
7 replies since 24/9/2017, 10:34   331 views
  Share  
.
Top