-
+1
.. 
.Lingua di bue
L’ho lasciato sul posto, il mio fedele “lingua di bue”, strumento perfetto del mio lavoro, tanto ormai non mi servirà più.
L’elegante coltello dalla lama lanceolata a doppio filo di rasoio, che mi ha accompagnato nel ruolo di maestro indiscusso allo scannatoio di Segnata Principa, cioè a dire di tutta la regione, ha svolto alla perfezione anche il suo ultimo compito, su mia moglie Leandra, e si è mostrato davvero un ottimo attrezzo, una scelta vincente.
E’ penetrato sicuro nel ventre di Leandra snobbando del tutto l’esigua resistenza della sua camicetta a righe, ed ha sbucato il colon traverso con la sicurezza di un bisturi, per attraversare quindi il diaframma entrare senza esitazione nello stomaco, fuoriuscendone ancora un poco più in alto.
Forse a questo punto Leandra era già senza conoscenza per shoc traumatico, ma il mio fedele amico non si è certo fermato mentre io la stringevo col mio braccio capace di piegare un vitello, come al solito schiacciandomi al petto i suoi piccoli seni di legno!...
ha continuato la sua corsa squarciando il polmone in un osceno gorgoglio per conficcarsi infine nel cuore freneticamente pulsante i suoi ultimi battiti, spaccandolo a mezzo.
Con quanta irruenza il sangue rosso e rovente è esploso fuori da quella pompa scassata!... la stessa veemenza usuale dei suoi scatti furibondi di gelosia isterica.
E’ sprizzato via dalla ferita con forza, con l’urgenza di sapere.
Il suo appiccicore caldo e pulsante, mi ha riempito il camice leggero da lavoro, ruscellandomi addosso in ondate di piacere, colandomi fra le gambe, riscaldandomi i testicoli di brevi fremiti di indicibile estasi.
E’ finito presto, ma mi ha soddisfatto.
Ho sentito la vita sgusciarle fuori dal corpo con quell’impeto rosso: violento dapprima e poi sempre più lento, più flebile.
E’ finito presto, ma è stato bello. Poi, dolcemente, ché io odio ogni forma di sgarberia, l’ho lasciata scivolare a terra, nella posizione che il suo corpo ha preferito; le ho sistemato la gonna attorno alle gambe e la ciocca ribelle sulla fronte.
Le ho chiuso la bocca ovviamente rimasta aperta… ma l’avrò mai vista con la bocca chiusa?... e sono venuto via, lasciandole accanto il mio coltello “lingua di bue” amico perfetto e silenzioso, fedele fino alla fine.
Non tento di nascondermi, non proverò nemmeno a scappare. Sarebbe inutile naturalmente, e poi io non mi rimprovero affatto di quello che ho fatto.
So bene che passerò il resto dei miei giorni in prigione, ma che volete farci?... ognuno ha il suo destino.
Ma questo domani. Ora, devo cercare di godere al massimo di questa mia ritrovata, assoluta libertà. Magari, chissà, se mi muovo con cautela, restando nell’ombra, riesco a non farmi notare anche fino a domattina… basta non andare in giro con questi abiti così vistosamente inzuppati del sangue di Leandra…
ma certo che non li toglierò!. Quelli fanno parte della vittoria e del godimento!... li terrò addosso finché non mi costringeranno a togliermeli, anche troppo presto, temo; i poliziotti sono sadici, ci soffrono a vedere che gli altri stanno bene.
Ed anzi forse è meglio che torni a casa, e mi prepari qualcosa di carino da mangiare. Anche ai buoni pranzetti, temo, mi toccherà ormai farne a meno, per il resto della vita…
Lei, mia moglie Leandra, è lì sull’uscio di casa che accoglie il mio ritorno col suo volto squillante di giovanile esultanza e mi sorride, a braccia aperte. Ma solo per un istante. Mi vede, e di colpo si rabbuia. Mi butta le braccia al collo ancora una volta strizzandomi sul petto i suoi piccoli seni di legno:
“Caro, caro, caro… mio povero caro tartassato amore!... ancora quell’incubo tremendo hai avuto!... e deve essere stato fortissimo questa volta, piccolo mio!... più di sempre!... sei completamente sconvolto!.... ma non preoccuparti, e stai fermo fermo fermo fermo… ora ti faccio tante coccole da farti passare tutto…”
Mi tocca accennare un sorriso, e far di si con la testa. In fondo è quasi anche colpa mia. A Leandra io il mio sogno meraviglioso glielo dovetti raccontare, una volta, ma mi parve “politicamente opportuno” modificare qualche particolare dei fatti, dire qualche inesattezza…
Lucio Musto 21 maggio 2010
. -
+1 .
Magnifica la descrizione della lama che penetra nelle carni e si fa strada tra gli organi! E quella del sangue "esploso fuori" quando il coltello raggiunge il cuore? Fantastica! 
. -
+1 .
grazie lupacchiotta, sei sempre troppo buona per me, ma sono contento che ti piaccia,
In fondo sei "nel tuo" - Non a caso Madre Natura ti ha donato zanne precise come bisturi!
Se apprezzi tu, forse il mio lingua di bue taglia davvero bene!|
. -
+1 .
Io ADORO ogni tipo di smembramento, eviscerazione, scuoiamento, etc... purché si rimanga nella finzione (racconti, romanzi, film, videogiochi, etc.)! 
Paradossalmente, se sono io a farmi un taglietto di nemmeno un millimetro quasi svengo... uno strano dualismo! 
. -
.
magari uno strizzacervelli troverebbe la cosa perfettamente naturale, logica e conseguenziale . -
+1 .
Due personaggi inquietanti...sia lui che lei...🙄
Sei stato così preciso che a me hai quasi strappato un conato...
😅 Prendilo come un complimento per l'ottima descrizione!😉
. -
+1 .
Ciao Volpacchiotta e grazie!
Lo prendo si come un complimento prezioso, perché questo genere di horror
non è certo nelle mie corde, né il genere di descrizione cui sia più allenato
anche se una volta (mi pare proprio su questo forum) qualcuno mi avvicinò
a Lovercraft...
vuoi vedere che ho una seconda natura?... un mister Hyde che di tanto in tanto fa capolino?...
Grazie comunque!
Edited by Lucio Musto - 11/9/2018, 11:59. -
+1 .
Anche tu, come Erendal, sorprendi in quanto a violenza descrittiva, questo tema riserva vere sorprese. E bravi, bravi. Manco solo io, e dovrò impegnarmi. . -
.
si, ma io me ne vergogno!... non mi sento portato all'orrore... . -
.
E comunque bravo Lucio, è così che si fa con le donne! . -
+1 .
tu dici?... devo crederti... io non me lo ricordo più, come si faccia! 
. -
.
Ottimo racconto... ho adorato la tua descrizione del massacro, minuziosa, praticamente chirurgica! CITAZIONELe ho chiuso la bocca ovviamente rimasta aperta… ma l’avrò mai vista con la bocca chiusa?...
Questa frase sembrerebbe perfetta per un racconto in cui invece di una moglie viene scannata una suocera!
. -
.
mia suocera è morta abbastanza presto... e le volevo un sacco di bene! . -
.
Capisco, ma la suocera resta un personaggio classico in queste situazioni. . -
.
La "lingua di bue" è un'arma sopraffina, io non ne conoscevo l'esistenza e non è di immediata reperibilità se si volesse riscontrare sui motori di ricerca. E in mano ad una persona con disturbi di personalità può causare gravi conseguenze... Il protagonista si dimostra un esperto macellaio, il racconto è truculento e lascia il lettore nella sensazione angosciosa di vedere "ciò che appare essere stato ma non è stato però potrebbe avvenire". .
lingua di bue |
Web
