Una vacanza sulla terra

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    Il dio era alto. Il suo corpo, pure senza un filo di grasso, risultava molto massiccio. Portava una barba imponente e aveva un aspetto fiero. Ah, dimenticavo, era anche completamente nudo. In quel momento, si trovava alle prese con una valigia piuttosto ingombrante, una valigia che rifiutava di chiudersi, per la precisione. Ebbe un moto di stizza, la guardò con odio e poi decise di tentare il tutto per tutto. Sedette sulla valigia, caricando il suo intero peso sul divino posteriore, fiducioso di risolvere la questione in modo conclusivo.
    Dannazione degli Inferi!
    Per pochi millimetri… eppure, più di quello non poteva fare, a meno che…
    - Cara! Potresti darmi una mano? Se mi aiuti, col tuo peso, dovremmo riuscire a...
    Persefone si affacciò alla porta con un'espressione che si divideva tra rassegnazione, divertimento, disgusto e ansia. Elegantissima, nel suo tubino nero di Chanel e le scarpe tacco dodici con serpente, con un gesto distratto, si tirò gli occhiali scuri sulla testa e si avviò decisa verso il marito. Con uno spintone, bene assestato, fece rotolare Ade giù dalla valigia: il coperchio, liberato di botto dal carico, scattò come un saltamartino. Persefone fissò, con ribrezzo, il contenuto eterogeneo e poi fulminò Ade con uno sguardo di quelli che non si possono ignorare.
    - Vai a vestirti. Qui ci penso io.
    - Ma, tesoro, mi sono sempre presentato al mondo come mamma mi ha fatto e nessuno ha mai avuto niente da ridire.
    - Certo, ma è passato qualche anno da quando sei uscito dagli inferi l’ultima volta, quando è stato esattamente? - la dea fece un sorriso cattivo - ah, sì, circa quattromila anni fa, quando avesti quella discussione con Eracle e…
    - Ho capito, ho capito! - la interruppe irritato - vado a vestirmi…
    Ade tornò dopo una mezz'ora buona. Indossava, in maniera poco fine, un raffinato completo gessato di Versace. Mentre attraversava la stanza, con disagio visibile, notò che la valigia era chiusa, finalmente.
    - Ma come hai fatto a…
    Poi, notò il cumulo di oggetti che Persefone aveva tolto dalla valigia ammucchiandoli sul pavimento.
    - Il mio scettro! - urlò con voce cavernosa e un po' disperata.
    Persefone non batté ciglio, si limitò a fissarlo con disprezzo.
    - Senza i simboli del potere il signore si sente perso? Ricordati che da ora in poi non sei più il signore degli inferi. Sei IN-VA-CAN-ZA. E muoviamoci che siamo già in ritardo e Demetra aspetta solo me per scatenare la primavera.
    Ade borbottò qualcosa (probabilmente un andiamo) e i due si avviarono all'uscita del mondo sotterraneo.
    Al pass underground sette, Persefone prese una storta e uno dei suoi tacchi dodici con serpente si staccò.
    - Boia d'un Giove! E ora come faccio? Ho il look rovinato! - inveì - e non riesco neppure a camminare bene, porca d'una ninfa!
    - Be', togli pure l'altra! - disse Ade con aria soddisfatta, pensando di avere trovato la soluzione.
    - Ti sei bevuto il cervello?! No, io a piedi nudi non vengo! Mi rovino lo smalto e poi... sembro una tappa!
    - Persefone, basta con questa mania dei vestiti, delle scarpe e della moda! Non fare storie e cammina!
    - Stupido maschilista, taci! Fammi pensare... da queste parti alloggia Euridice, vero? Dai, passiamoci che me le faccio prestare da lei un paio, abbiamo lo stesso numero... Spero, però, non abbia già fatto i bagagli.
    - I bagagli? E perché mai? - chiese sorpreso Ade.
    - Come? Non lo sai? Orfeo vuole riportarla alla vita upground.
    - Ah, quello che incanterebbe le ninfe col suo strumento? Mah, per me, è solo leggenda metropolitana... se avesse pollastre per le mani col piffero che scenderebbe negli inferi a prendere Euridice!
    - Ti sei perso qualche millennio, tesoro? Orfeo si è trasferito qui da noi da un pezzo.
    - Allora, sbrighiamoci se sono in partenza! - tagliò corto il dio stiracchiando il cavallo dei pantaloni.
    - Almeno, da quanto ne so, Cerbero fa sempre il suo lavoro… non potevi trovarmi qualcosa di più comodo? Il chitone non è più di moda lassù?
    Intanto, la coppia aveva raggiunto l'antro scuro dove Orfeo ed Euridice avevano preso dimora. Poco lontano, Cerbero giocava a rincorrersi con una splendida cagnetta tricefala. Entrambi sembravano molto presi e Cerbero tutt'altro che preso dai suoi compiti! Ade diventò paonazzo e, con una nota stridula nella voce, intimò - Vai a fare la guardia, bestia ingrata!
    Una delle tre teste del mastino infernale sollevò le orecchie e di filato corse, seguito dalla compagna, nella direzione opposta a quella dove si trovava il suo padrone.
    Dall'antro venne la voce di Orfeo.
    - Ade, Persefone, quale buon vento?
    La dea spiegò, senza farla lunga, l’inconveniente a Euridice.
    Orfeo, con un occhiolino, rese noto al dio di avere adottato quella cagnetta qualche anno prima (a quanto pare proveniva da una città ucraina…) intravvedendone subito le potenzialità.
    Ade, pronto a esplodere, si rifece tutto rosso, tanto che Persefone dovette ricordargli, ancora, che erano in vacanza e che alle questioni amministrative ci avrebbe pensato al ritorno. Così, i quattro s'incamminarono assieme verso l'uscita degli inferi. Attraversarono lo Stige con il motoscafo nuovo di Caronte e si separarono solo una volta giunti alla luce del sole. Arrivati all'aeroporto di Atene, Orfeo ed Euridice imboccarono la via delle Seychelles e Ade con Persefone presero il primo volo per gli USA (Demetra da qualche anno svolgeva un ruolo di rilievo all'interno del reparto d'ingegneria genetica nella Monsanto).
    Ade, fin dall'uscita dagli inferi, si era guardato attorno spaesato: com'era possibile che il mondo fosse cambiato tanto? E avreste dovuto vedere la sua faccia quando Persefone gli spiegò che perfino Zeus aveva abbandonato la sua dimora olimpica e che si occupava di governare il mondo non più con i fulmini, ma a capo di una non chiara entità chiamata Bilderberg Meetings. La cosa, però, che lo lasciò più perplesso fu la scoperta che Dioniso aveva tralasciato il vino per dedicarsi alla produzione di un analcolico capace di dare la felicità al primo sorso. Il dio degli inferi, per tutto il viaggio, nel ventre di quella sorta di pesce volante, che emetteva fiamme dai suoi vari orifizi anali, non fece altro che scuotere la testa e borbottare: ma che razza di mondo...
    Non appena quella diavoleria di pesce atterrò, Ade (più confuso che persuaso) e consorte si catapultarono verso l'uscita. Demetra era già lì a sventolare le braccia e appena i due furono più vicini disse esagitata - Tesorini, eccovi! Su, andiamo che ci aspetta il party di decanto alla primavera!
    - Demetra, tesoro, non vedo l'ora! - rispose Persefone tutta elettrizzata.
    Ade, invece, si limitò a un semi-sorriso sofferto. Era frastornato.
    - Ragazzi, ho la corvette parcheggiata qui fuori, vi porto al Central Park e poi scateniamo il fiorile!
    - Il fiorile? Demetra, ma come parli? - mugugnò Ade.
    - Persefone, ma il tuo dio con i libri non va d'accordo? Non sa che il fiorile è uno dei tre mesi di primavera del calendario rivoluzionario francese?
    - Cara, non tocchiamo questi argomenti, è uno zotico! Solo per fargli mettere il vestito ho sudato sette camicette!
    - Ok, lasciamo perdere - disse la dea mettendosi alla guida.
    Abbassò la cappotta e pigiò l'acceleratore al massimo. La corvette sfrecciava come un fulmine per i viali. In un baleno arrivarono al parco. Demetra già strada facendo aveva invocato la primavera, Central Park era un'esplosione di fiori e di colori: da mozzare il fiato. E al dio gli si mozzò davvero! Starnuti a raffica, lacrimazione profusa, respiro sibilante, febbre da cavallo, testa martellante. Un'allergia perniciosa aveva colpito Ade.
    - Per l'amor di Crono! Demetra, ferma questo bailamme che sto per morire! - biascicò il dio, supplicando.
    Le due donne fissarono stupite le stalattiti solenni che colavano dal naso del dio.
    - Sembrerebbe quasi uno shock anafilattico - commentò Demetra osservando Ade con occhio clinico - è da tanto tempo che te ne stai nel sottosuolo... evidentemente non hai gli anticorpi per gli allergeni moderni dell'inquinamento.
    Persefone annuì. Intanto, Ade iniziava a tossire e il suo volto prendeva un tono vermiglio preoccupante.
    - Ma a tutto si può rimediare, vecchio brontolone! Essendo i pollini una questione soprattutto primaverile, basterà chiamare direttamente l'estate e tutto andrà a posto!
    - E muoviti… dannazione - fece Ade, con voce sempre più flebile, mentre si portava le mani alla gola.
    E, improvvisamente, il sole si fece più forte, l'aria da frizzantina a tiepida e poi calda. La gente per la strada si affrettava, stupita, a levarsi di dosso tutto l'abbigliamento superfluo. Non si era mai visto che si passasse dall'inverno al pieno dell'estate nell'arco di una mezz'ora. Però, il dio degli inferi aveva ripreso una respirazione regolare. Ripiegò con cura la giacca del completo sotto lo sguardo severo di Persefone e si rilassò contro lo schienale. Le due dee non fecero in tempo a riprendere la conversazione che un urlo proveniente dal sedile posteriore le interruppe.
    - Che c’è ancora? - Demetra si voltò seccata. Suo fratello stava proprio fumando da sotto i vestiti. Le porzioni di pelle, che gli abiti non coprivano, si riempivano di bolle a una velocità impressionante.
    - Mamma, credo sia il caso di riportarlo sottoterra, al più presto. Non avevamo pensato al buco nell'ozono… - intervenne Persefone preoccupata.
    - Ma che è? Un dio o un vampiro da b-movie? - disse Demetra con un certo disgusto, ma si affrettò a invertire la marcia e puntare all'aeroporto.
    Appena la decapottabile fu davanti all'ingresso, Persefone tirò piano la manica della camicia di Ade, che boccheggiava stravolto e steso sul sedile.
    - Caro, ci siamo, ce la fai o vuoi aiuto?
    - Su, scaricalo in fretta che dobbiamo goderci la nostra vacanza - disse Demetra senza badare alle terribili condizioni in cui giaceva il dio degli inferi.
    Persefone esitò, conosceva il caratteraccio della madre.
    - Ehm... il fatto è che non posso farlo viaggiare da solo in queste condizioni e… a dire il vero mi sento un po' in colpa... sono stata io a insistere perché si prendesse una vacanza.
    Diede un bacio fugace sulla guancia della madre e sorreggendo il consorte si allontanò dalla macchina il più in fretta possibile. Non erano ancora arrivati alle porte che il sole si era già oscurato e la temperatura era scesa di almeno cinquanta gradi.
    Mentre si rifugiavano nella Hall dell'aeroporto sentirono le gomme della decapottabile stridere sull'asfalto. Ade e Persefone ripresero, provati, la via di casa.
    Ade aveva davvero una brutta cera, sembrava un sopravvissuto (a malapena) di guerra, ma il solo pensiero di rientrare gli diede sollievo. Prima di salire le scalette dell'aereo, guardò ancora quel mondo intorno cercando di afferrarne la parte amena, ma subito ci rinunciò e prendendo la mano di Persefone esternò: e poi chiamano inferno il nostro regno...
    Qualche ora più tardi, mentre il re e la regina dell'oltretomba si riprendevano nelle tenebre confortanti del mondo sotterraneo, gli uomini nel mondo di sopra inveivano contro l'effetto serra e i cambiamenti climatici. Inspiegabilmente, la primavera e l'estate si erano succedute nell'arco di un'ora per lasciare nuovamente spazio al clima invernale.


    ade-e-persefone

    Edited by FraInVert - 11/4/2021, 20:41
     
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    bel racconto... ma cattivo! Povero Plutone, sempre bistrattato da tutti, solo perché regna sui morti (che son tanti) e non sui vivi,
    che son molto meno, e si sa, gli dei empirei sono gelosi di natura!

    simpaticissima l'idea dell'attribuzione dei cambiamenti climatici ad una malattenzione ctonea!
     
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    CITAZIONE (Lucio Musto @ 19/6/2019, 15:34) 
    bel racconto... ma cattivo! Povero Plutone, sempre bistrattato da tutti, solo perché regna sui morti (che son tanti) e non sui vivi,
    che son molto meno, e si sa, gli dei empirei sono gelosi di natura!

    simpaticissima l'idea dell'attribuzione dei cambiamenti climatici ad una malattenzione ctonea!

    Grazie, Lucio. Dici che sono stata troppo cattiva con Ade? 😜
     
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    naturalmente scherzo!... Il fatto è che Ade è il dio dei morti, ed i morti, e la morte non piacciono troppo.
    anche a me i morti non piacciono, ma Sorella Morte la sento affettuosa e vicina... ecco perché tipo per Ade! ;) :)


    ... e mi sta pure simpatico!
     
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    CITAZIONE (Lucio Musto @ 19/6/2019, 19:24) 
    naturalmente scherzo!... Il fatto è che Ade è il dio dei morti, ed i morti, e la morte non piacciono troppo.
    anche a me i morti non piacciono, ma Sorella Morte la sento affettuosa e vicina... ecco perché tipo per Ade! ;) :)


    ... e mi sta pure simpatico!

    In fondo, sta simpatico anche a me, l'ho preso in giro solo per esorcizzare un po... :woot:
     
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    Complimenti... davvero un bel racconto.
     
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    CITAZIONE (vert/mcb @ 21/6/2019, 06:08) 
    Complimenti... davvero un bel racconto.

    Mi fa piacere che tu abbia gradito, grazie mille!
     
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    Vedere Ade mezzo morto al contatto con il mondo dei vivi è ultraparadossale! Il racconto è divertente, in alcuni tratti forse scivola via il filo del discorso (Orfeo e Euridice vanno e vengono dagli inferi a loro piacimento? Demetra parla di fiorile ai giorni nostri?) ma complessivamente è gradevole.
     
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    CITAZIONE (ikebanacka @ 4/7/2019, 23:06) 
    Vedere Ade mezzo morto al contatto con il mondo dei vivi è ultraparadossale! Il racconto è divertente, in alcuni tratti forse scivola via il filo del discorso (Orfeo e Euridice vanno e vengono dagli inferi a loro piacimento? Demetra parla di fiorile ai giorni nostri?) ma complessivamente è gradevole.

    L'assurdo, il paradosso, la burla, fanno parte del gioco... Grazie mille per il passaggio, Ike :)
     
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    Bè, è proprio il caso di dirlo... una parodia divina. Iperbolica, spassosa e sottilmente caustica verso la civiltà del progresso.
     
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    CITAZIONE (asteromagisto @ 14/7/2019, 21:05) 
    Bè, è proprio il caso di dirlo... una parodia divina. Iperbolica, spassosa e sottilmente caustica verso la civiltà del progresso.

    Grazie, felice che ti sia piaciuta!
     
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    Questo Ade mi somiglia un po', un dio che diventa un vampiro di serie B è stata geniale come idea, e la terra un vero Inferno. Meglio l'Inferno (quello solito).
     
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    CITAZIONE (Eleven Dark @ 16/7/2019, 14:17) 
    Questo Ade mi somiglia un po', un dio che diventa un vampiro di serie B è stata geniale come idea, e la terra un vero Inferno. Meglio l'Inferno (quello solito).

    L'inferno della terra non fa per Ade, meglio il suo! 😁 Contenta che ti sia piaciuto!
     
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    Indecisissima fino all'ultimo se votarla oppure no, poi ho preferito la parodia di Edoardo. Ma il tuo racconto è stato veramente spassoso.
     
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    CITAZIONE (Nozomi * @ 20/7/2019, 11:28) 
    Indecisissima fino all'ultimo se votarla oppure no, poi ho preferito la parodia di Edoardo. Ma il tuo racconto è stato veramente spassoso.

    Grazie, Nozomi! 😊
     
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