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+10
.Uomini
Sono proprio gli uomini il manifesto esempio
del vero paradosso: ossimori viventi,
cupi angeli e diavoli, il sacro sposa l'empio.
Come un parto mortuario, essi vivon morenti.
Animali brutali degni di nefandezze,
metaforici mostri grotteschi e misteriosi,
però protagonisti d'eroismi e di prodezze,
nobili paladini macchiati di necrosi.
Redenti dalla fede, dall'arte e dall'amore,
creatori del sublime tuffano il pio pennello
nell'anime cromatiche loro, come un pittore.
Vizi e virtù umane diventano acquerello!
Siam gatti di Schrödinger, passiamo l'esistenza
traendo dal cilindro poesie e bestialità,
paradossi di carne spirituale e coscienza:
fotosintesi plastica della nostra umanità.
Edited by Askar - 11/6/2023, 13:47
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+2 .
Sul lato contenutistico sono molto d'accordo con il concetto espresso, peraltro ti plaudo proprio sul lato espressivo: la poesia gioca molto bene sul lato isotopico, c'è guizzo e chiarezza allo stesso tempo, direi un ottimo equilibrio.
Metricamente mi piace l'uso dei doppi settenari, sulle sdrucciole in cesura aspetto Glesion coi pop corn, nel senso che potrebbe consegnarti alla Dantesca Inquisizione o plaudere la distensione atona dopo la pausa.
Io personalmente trovo che, in generale, c'è una tale rigorosità nelle cesure che la poesia è molto, molto recitativa (non dialogica, attenzione: recitativa), quindi la distensione atona porta equilibrio (qui sull'aspetto metrico), variando il rigore che va ad attenuarsi in chiusura.
Direi che su questo aspetto c'è una sorta di "scioglimento", complice anche la struttura più paratattica verso la fine: devo dire che è una bella idea, a me personalmente è piaciuta tanto.
Bene anche, a livello retorico, le cotrapposizioni: del resto parliamo di un paradosso!
Secondo me questa è un'ottima poesia su cui le altre dovranno misurarsi non senza difficoltà.. -
+1 .Sul lato contenutistico sono molto d'accordo con il concetto espresso, peraltro ti plaudo proprio sul lato espressivo: la poesia gioca molto bene sul lato isotopico, c'è guizzo e chiarezza allo stesso tempo, direi un ottimo equilibrio.
Metricamente mi piace l'uso dei doppi settenari, sulle sdrucciole in cesura aspetto Glesion coi pop corn, nel senso che potrebbe consegnarti alla Dantesca Inquisizione o plaudere la distensione atona dopo la pausa.
Io personalmente trovo che, in generale, c'è una tale rigorosità nelle cesure che la poesia è molto, molto recitativa (non dialogica, attenzione: recitativa), quindi la distensione atona porta equilibrio (qui sull'aspetto metrico), variando il rigore che va ad attenuarsi in chiusura.
Direi che su questo aspetto c'è una sorta di "scioglimento", complice anche la struttura più paratattica verso la fine: devo dire che è una bella idea, a me personalmente è piaciuta tanto.
Bene anche, a livello retorico, le cotrapposizioni: del resto parliamo di un paradosso!
Secondo me questa è un'ottima poesia su cui le altre dovranno misurarsi non senza difficoltà.
Addirittura? Allora posso finalmente dire che ho trovato una struttura che per me funziona! Adieu, endeca!
Scherzi a parte, come dicevo a Ivano giorni fa ho avuto un problema col PC e per colpa di un virus ho dovuto formattare. Avevo un backup delle cose più importanti, ma purtroppo non avevo salvato altrove la poesia di questo turno, perciò l'ho persa. Considerato però che il risultato dell'esperimento mi sembrava un vero obbrobrio (avevo provato a unire novenari giambici e settenari in forma dialogica), penso che sia stato molto meglio così.
Questa poesia l'ho scritta tra ieri e oggi, ho anche trovato un ottimo sito che aiuta a contare le sillabe, che ho usato per ricontrollare e sistemare alcuni errori, forse per questo risulta più precisa delle precedenti. Per il resto, temo di non avere abbastanza dimestichezza per disquisire di tecnicismi, posso solo dire che per le cesure mi sono impegnato molto a renderle chiare e forse ho usato di più la punteggiatura. Colpa di ike che mi pungola sempre.
Quanto al contenuto, aspetto altri commenti per dire qualcosa a riguardo.
Grazie mille, ser Gallo!
Edited by Askar - 1/6/2023, 18:05. -
+1 .
Mi è piaciuta, la natura umana è una coltura perfetta per questo turno.. -
+1 .
E' infatti la tua è un gran bella poesia, l'hai riscritta in un solo giorno dopo avere perso la prima a seguito della formattazione del PC?
L'uomo come paradosso mi piace!. -
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E' infatti la tua è un gran bella poesia, l'hai riscritta in un solo giorno dopo avere perso la prima a seguito della formattazione del PC?
L'uomo come paradosso mi piace!
Sì, ieri la prima quartina, oggi il resto.
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Mi sono accorto solo ora di una "e" di troppo in "Schrödinger", pazienza. Spero si possa correggere dopo che sarà finito il turno.
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+1 .Mi sono accorto solo ora di una "e" di troppo in "Schrödinger", pazienza. Spero si possa correggere dopo che sarà finito il turno.
Io non me ne sarei mai accorto. 🙈
La poesia, come le altre tue, segue la rima alternata. Direi che è uno schema che ti piace e che stai perfezionando sempre di più. In questo caso trovo che ci sia una sintonia enorme tra le rime e le figure retoriche presenti nel testo, cioè le antitesi e gli ossimori.
Il linguaggio poetico permette ed evidenzia la conciliabilità di concetti normalmente opposti. Ad esempio, solo considerando la prima strofa, trovo angeli-diavoli, sacro-empio, parto-mortuario e vivon-morenti. Senza considerare il messaggio globale del componimento, rientri nel tema del paradosso già per il modo in cui hai organizzato le parole.
La cura sonora, tuttavia, non si ferma alle rime, ma s'estende al ritmo e ai suoni interni, con varie allitterazioni e consonanze.
Il secondo verso mi ha molto colpito, forse è il mio preferito, perché riesce a dare un significato alla struttura metrica al pari delle immagini:
[...] del vero paradosso: || ossimori viventi,
la cesura separa il verso in due emistichi, ma in questo caso alla separazione metrica s'aggiunge l'unione del suono. La cesura diventa uno specchio, il punto di collegamento per due parole che "suonano" in maniera speculare. Questa caso di doppia funzione della cesura che taglia e unisce porta con sé un significato, quindi, attinente col tema e con le parole che la circondano.
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.Mi sono accorto solo ora di una "e" di troppo in "Schrödinger", pazienza. Spero si possa correggere dopo che sarà finito il turno.
Io non me ne sarei mai accorto. 🙈
La poesia, come le altre tue, segue la rima alternata. Direi che è uno schema che ti piace e che stai perfezionando sempre di più. In questo caso trovo che ci sia una sintonia enorme tra le rime e le figure retoriche presenti nel testo, cioè le antitesi e gli ossimori.
Il linguaggio poetico permette ed evidenzia la conciliabilità di concetti normalmente opposti. Ad esempio, solo considerando la prima strofa, trovo angeli-diavoli, sacro-empio, parto-mortuario e vivon-morenti. Senza considerare il messaggio globale del componimento, rientri nel tema del paradosso già per il modo in cui hai organizzato le parole.
La cura sonora, tuttavia, non si ferma alle rime, ma s'estende al ritmo e ai suoni interni, con varie allitterazioni e consonanze.
Il secondo verso mi ha molto colpito, forse è il mio preferito, perché riesce a dare un significato alla struttura metrica al pari delle immagini:
[...] del vero paradosso: || ossimori viventi,
la cesura separa il verso in due emistichi, ma in questo caso alla separazione metrica s'aggiunge l'unione del suono. La cesura diventa uno specchio, il punto di collegamento per due parole che "suonano" in maniera speculare. Questa caso di doppia funzione della cesura che taglia e unisce porta con sé un significato, quindi, attinente col tema e con le parole che la circondano.
Davvero non mi aspettavo simili elogi, da poeti del vostro livello.
Dite la verità, che cercate di portarmi verso il Lato Oscuro...
Battute a parte, sì, la rima alternata è quella che preferisco da sempre (fin dai tempi del liceo quando non mi sarei mai sognato di comporre qualcosa ma studiavo solo i poeti famosi), anche se talvolta provo a mescolare con le rime baciate. Non mi piace l'idea che una rima sia troppo lontana perché mi dà la sensazione di perdersi il ritmo, poi magari non è così e parlo solo dalle estreme vette della mia ignoranza poetica.
Riguardo ai concetti, devo dire che mi sono sbizzarrito, proprio perché il paradosso mi permetteva virtualmente di accostare qualsiasi opposto, tuttavia ho cercato di utilizzare quelli che secondo me erano più d'impatto. Quanto alle sonorità e ai suoni interni, anche se rileggo sempre ad alta voce, ammetto senza vergogna che non me ne ero reso conto ed è stata mera fortuna; non ho certamente un orecchio musicale o poetico.
Ti ringrazio molto, Neme!
Voglio aspettare ancora un po' per parlare della fonte d'ispirazione per questo componimento. Speriamo che Darth non si faccia attendere come Godot.
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+1 .
Noi uomini duri. . -
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Molto bella questa tua prova, complimenti! Hai descritto con perizia e padronanza di linguaggio la caratteristica direi ontologica, degli esseri umani, ovvero la coesistenza di bene e male, santità e nefandezza. Mi sono venuti in mente i romanzi di Dostoevskij che leggevo da adolescente e poi a vent'anni. I personaggi avevano questo duplice carattere, questa essenza sia di bontà che di malvagità che tu hai descritto. La forma l'ho trovata ottima e credo che tu potresti essere un buon poeta oltre a fare il prosatore. . -
.Molto bella questa tua prova, complimenti! Hai descritto con perizia e padronanza di linguaggio la caratteristica direi ontologica, degli esseri umani, ovvero la coesistenza di bene e male, santità e nefandezza. Mi sono venuti in mente i romanzi di Dostoevskij che leggevo da adolescente e poi a vent'anni. I personaggi avevano questo duplice carattere, questa essenza sia di bontà che di malvagità che tu hai descritto. La forma l'ho trovata ottima e credo che tu potresti essere un buon poeta oltre a fare il prosatore.
Grazie mille, Dangel! Sì, personalmente ho adorato Delitto e castigo, lo considero una pietra miliare della letteratura. Lì tale dualismo è particolarmente marcato, anche se non è stato lo zio Fedor a ispirarmi.
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Puoi correggere la "e" incriminata! . -
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L'Uomo (in generale) può essere tutto e il contrario di tutto. Altro paradosso, cos'è che lo muove? Cos'è che muta i sentimenti nel tempo? Cos'è che spegne l'emozione? . -
+1 .
Ci sono uomini che sanno cosa vogliono dalla vita, altri che non sono così sicuri.
Ci sono poi quelli che conquistano e quelli che si lasciano conquistare. Ci sono uomini duri, altri che non nascondono la loro sensibilità. Introspettivi o socievoli. Timidi o estroversi. Intellettuali o sportivi.
Ci sono molti tipi di uomini e nessuno di loro può essere definito da una semplice etichetta,
Essere un uomo non significa conformarsi a ciò che gli altri si aspettano, al contrario, significa essere genuino e sincero.
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