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Sogno il mare (a duemila metri d’altezza)
Socchiudo le palpebre
e ascolto il vento -
che buon odore la salsedine!
Apro al cuore i polmoni,
con le dita carezzo un mughetto.
L’aria è proprio del mare
e questo è il potere della mente.
Imprigionata tra alte catene,
con il pensiero libero vola
la mia nuvola più bella
a forma d’ali di gabbiano.
Apro all’orizzonte lo sguardo,
che vertigini l’altitudine!
Cauta in terra siedo,
non pietra, ma conchiglia mi taglia.
Il cielo mi circonda,
ma per me l’azzurro è del mare -
che meraviglia l’infinito!
Ferma tra le maestose cime
la voce in eco gioiosa canta
e fa sì che il paradosso più bello
è la voglia di tuffarsi laggiù.
Splash!. -
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Il paradosso generato dalle capacità immaginifere proprie soltanto dell'essere umano... hai puntato la lente d'ingrandimento su un singolo aspetto dell'umanità rispetto al mio componimento più generico. Molto carina!
Vorrei scrivere un commento più approfondito, ma temo di non avere le competenze adeguate... spiaze.. -
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Una poesia che gioca molto sulle sensazioni, con il brivido finale della caduta nel vuoto. Una metafora forse creata solo nella mente, il paradosso di tuffarsi in un mare azzurro che però non è mare, ma cielo aperto. Mi piace l'immagine nel primo verso del mughetto, fiore che cresce solo a certe altezze! A me è piaciuta molto.
Da cosa hai tratto l'ispirazione?. -
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Una poesia veramente stupenda in ogni immagine che evoca. Io leggo anche di un salto nel vuoto, non necessariamente da una montagna. Ma un salto mortale di chi crede di trovare una cosa, invece c'è l'opposto.
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Una poesia che coinvolge i sensi a pieno! Anche molto stagionale direi, mi è piaciuta moltooo! . -
Sakura999.
User deleted
Bravissima!
È decisamente una delle poesie migliori di questa League …
È molto curata, ma allo stesso tempo “emotiva” - nel senso che trasporta il lettore con te nella caduta e nel volo. Leggendo si percepisce l’euforia e la trepidazione prima del tuffo, e la voglia affannosa, quasi disperata di tuffarsi.
Le metafore e le descrizioni sono evocative e molto piacevoli.
Ho apprezzato soprattutto il contrasto / la similitudine cielo-mare, sia come immagine sia perché mi ricorda gli sfondi meravigliosi di Super Mario 64, dove il cielo e il mare, quasi dipinti a pennello, si fondono in armonia. Vale lo stesso per la tua poesia: ti trasporta letteralmente in un mondo azzurro e puro, dove immagini di volare.
Il taglio della conchiglia (ipotizzo) potrebbe rappresentare il risveglio dopo un sogno, risveglio evidentemente gradevole.
Complimenti!!!!. -
.CITAZIONESogno il mare (a duemila metri d’altezza)
Se solo esistesse un siffatto posto... aspetta... MA ESISTE!!!
E' la provincia di Imperia
Abbiamo le Alpi (fino a 2300 m) a pochi chilometri dal mare, d'inverno la neve e di estate il mare, cosa c'è di meglio?
Come dici? La gente è poco ospitale? Ma no, siamo tutti carini e coccolosi come un pitbull idrofobo.
Veniamo alla poesia.
A livello ritmico hai riprodotto la prosodia del parlato, il che in questo preciso contesto può essere non un difetto, ma una scelta vincente invece: infatti, con un po' di accortezze recitative, può venire fuori un bel monologo.
Apprezzo anche la sobrietà musicale, con giochi intelligenti su consonanti e alternanze sdrucciole/piane.
A livello espressivo c'è molta concretezza elementaLe (ho detto elementaLe non elementaRe eh!) e si gioca molto sul senso del tatto, cosa che mi piace assai.
Insomma, è come andare a mangiare la buridda: è un piatto semplice, ma buono.
Infine, ti mando al tribunale della poetica inquisizione per lo "splash" alla fine, ma sento già Neme che corre con la valigetta: è il tuo migliore avvocato.
PS: fammi fare un po' di psicologia spiccola.
In una poesia come questa, dove affermi il potere della mente e lo eserciti, ti tagli con una conchiglia.
E' curioso: hai il potere di fare tutto ciò che vuoi con la mente e ti tagli? Mi chiedo se questo, oltre ad altri stilemi che ho notato nelle tue poesie, non sia il tuo inconscio che richiede un po' di cura e attenzione.. -
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È uno dei miei sogni preferiti e alle volte ripetuti quello di volare sopra le cime e anche sotto l'acqua del mare.
Mi hai fatto rivivere il sogno ad occhi aperti con molte immagini nuove.
Complimenti.. -
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Una poesia che gioca molto sulle sensazioni, con il brivido finale della caduta nel vuoto. Una metafora forse creata solo nella mente, il paradosso di tuffarsi in un mare azzurro che però non è mare, ma cielo aperto. Mi piace l'immagine nel primo verso del mughetto, fiore che cresce solo a certe altezze! A me è piaciuta molto.
Da cosa hai tratto l'ispirazione?
mi è piaciuta perfino più della precedente che hai scritto.. -
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Grazie a tutti dei bellissimi commenti, provo a rispondere in generale, questa poesia è molto sensoriale, perciò ho voluto inserire anche il suono alla fine (Splash!) Può piacere o meno in ambito poetico, ma chiude la poesia perché quel volo nel vuoto termina proprio con quel suono. Potere della mente o pazzia? La ragazza si è suicidata o si è tuffata da una scogliera?
In realtà la poesia nasce da un bel momento positivo, qualche anno fa sono andata in montagna per la prima volta in vita mia (parlo di Alpi) ed era bellissimo; ma mi mancava il mio solito mare e la sua brezza che sa di salsedine. Cosa è che mi taglia? Una pietra appuntita, ma io immagino che sia una conchiglia. Bella anche l'interpretazione che ha dato Yona.
E a Defector rispondo che di tutte le poesie che ho finora scritto per questa League, quest'ultima piace molto anche a me.. -
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Senz'altro bella e piacevole come sono sempre le tue poesie.
Qui al livello emotivo un pò meno travolgente delle altre volte,
ma resta comunque un ottimo lavoro.. -
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Sicuramente meno intensa a livello emotivo, ma secondo me hai fatto bene a variare cercando qualcosa che ti è riuscita bene. Hai giocato con il paradosso montagna/mare e la forza della mente che è talmente potente da saperci trasportare dove vogliamo con la fantasia.
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Io al mare preferisco la montagna, tra le "alte catene" montuose non mi sento imprigionato bensì mi sento sereno... ma per una ragazza cresciuta in una città marittima penso che sia normale avere nostalgia del mare proprio nel momento in cui lo si sente più distante.
Hai esplorato bene i sensi, manca solo quello del gusto. In un paio di passaggi secondo me sarebbero stati opportuni i "due punti" anziché la virgola, in particolare nella terza strofa; l'ultimo verso credo che meriti un verbo al congiuntivo.. -
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E sia la voglia... . -
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Il titolo mi ha fatto pensare a quando sono andato in Perù e ho guadato il Titicaca, il lago posto più in alto del mondo (3812 metri), la chiusa alla canzone di Colapesce e Di Martino nell'ultimo Festival di San Remo. In mezzo c'è la tua poesia, basata sul contrasto tra immaginazione e realtà, con un messaggio di positività sotteso. Forse il registro malinconico è più nelle tue corde, ma ho apprezzato questa concessione alla spensieratezza e alla joie de vivre. 🙂 .