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"Hai spento il tempo!"
Mi ha detto ieri un amico,
sì, ho spento il tempo
per non chiedermi se ce la farò,
"cosa sarà di me..."
Elude l'invenzione del dubbio,
il paradosso per cui la vita non è mai.
Cercando il punto del nulla,
dove forse scorre l'infinito.
Di ondate e sussulti,
tale è il mio essere,
valanghe e maree convivono in me,
neve candida e commozione...
Conducimi vita
presso l'infinito tranquillo;
all'Ammirazione segreta.
Potrò concepire di più?
Nel profondo del dubbio,
cogliere il senso
di una vita diversa,
trovare le parole
per l'Espressione dall'Essenza.
Potrò mai provare di più?
E riuscire ad esprimerlo
e scriverlo ancora?
Trovando il punto del nulla
oltre lo scorrere dell'infinito...
L.L.
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Molto filosofeggiante.
Sì dice che il tempo sia un concetto occidentale, con questa tua scelta mi hai fatto venire in mente il tuo soggiorno in India di cui ci rendesti edotti.... -
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Sono passati ormai 50 anni da quel tempo, in quei tre mesi il tempo non esisteva, c'era quello che al momento succedeva, quello che si doveva fare semore e subito che fosse di giorno o di notte.
Qui si chiede "hai 10 minuti per..." lì non esistevano 5 o 10 minuti, era adesso.
Il nulla e l'infinito erano sempre, i tre mesi li ho riscoperti dopo il ritorno, quando il tempo riprese il suo esistere.
Grazie Pecco.
Edited by Luke.Lucky - 5/6/2023, 08:22. -
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Una bella prova, Luke, forse la tua poesia che mi è piaciuta di più finora.
Il paradosso del tempo e dell'esistenza... mi ha fatto pensare alla teoria dell'universo non locale, che prevede che tutto l'universo sia in realtà condensato in un solo punto e che tutto avvenga in un unico istante.. -
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Grazie Askar, stavolta ho tralasciato la forma per la sostanza.
Secondo lo Zen e i Veda il tempo e niente e tutto gli esperti cercano di spiegare il Big bang con l'evolversi del tempo ma non potrebbe essere che quel tempo non esista e noi siamo ancora dentro il Big bang? potrebbero esserci stati vari big bang oppure nessuno, allora siamo un punto nell'infinito oppure capovolgendo il fatto, l'infinito è solo un punto nel nulla?
Forse dovrei tornare nel monastero in India.... -
.Una bella prova, Luke, forse la tua poesia che mi è piaciuta di più finora.
Il paradosso del tempo e dell'esistenza... mi ha fatto pensare alla teoria dell'universo non locale, che prevede che tutto l'universo sia in realtà condensato in un solo punto e che tutto avvenga in un unico istante.
è quello che ho pensato anch'io, è la mia poesia preferite di quelle portate da Luke in questa competizione, bravo, mi è piaciuta molto!. -
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Grazie Def, ho scritto cose che mi sono entrate nell'intimo ancora dai tempi del mio incontro con Madre Teresa a Calcutta, ricordi impressi a fuoco nel mio cuore. . -
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Il punto da dove ripartire dopo la transazione tra una dimensione e l'altra? . -
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O dove finire per cogliere il profondo del proprio esistere, cioè l'infinito che può essere entrambi, o l'inizio o la fine ma anche il nulla del tutto. . -
Sakura999.
User deleted
Complimenti!!! Davvero, davvero bravo. Almeno dal punto di vista del contenuto, potrebbe essere la poesia migliore tra quelle che ho letto finora (nella League, non solo nel turno).
Già il titolo mi riporta alla singolarità, un concetto della fisica che esprime poeticamente il contrasto tra infinito e infinitesimo.
In generale leggendo mi viene in mente che tu ti sia riferito anche al principio di non località.
La filosofia contenuta in questa poesia è profonda, e mette a nudo il paradosso del tempo stesso.
Lo stile è evocativo e le metafore sono meravigliose, le maree e le valanghe commiste mi hanno colpito davvero (a parte ricordarmi una canzone di De André, ma non credo ci sia alcuna correlazione).
Leggendo mi viene in mente anche il Siddharta di Hesse, per cui ipotizzo (?) ci sia un influsso orientale nella tua poesia.
Bravissimo!!. -
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Bellissima, Luke! Una poesia piena di riflessione filosofica ed emozione.
Il passato non esiste più, il futuro non esiste ancora; esiste soltanto il presente.
(Non ricordo quale filosofo disse ciò. Mi è rimasto impresso l'aforisma e non l'autore).
Eppure siamo perennemente divisi fra i due estremi invisibili, mi viene da pensare.
"il paradosso per cui la vita non è mai.
Cercando il punto del nulla,
dove forse scorre l'infinito.". -
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Grazie Sakura e grazie j.dark, una delle cose che disse Shiddarta era:
"Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, né del preoccuparsi del futuro, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà. La vita può avere luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita. L’amore nel passato è solo memoria. Quello nel futuro è fantasia. Solo qui e ora possiamo amare veramente. Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo."
Ma esiste anche il paradosso del viaggio nel tempo, potremmo essere nel nostro passato o nel nostro futuro e non esserne consapevoli.
Ma non avendo studiato fisica mi richiamo a certi studiosi che accetterebbero che dopo il Big bang potrebbe esserci anche un big crunch, e questo è il primo oppure ce ne sono stati altri?
Ora siamo qui ma siamo sicuri di essere stati prima e se saremo anche poi?
Mi fuma il cervello... Non credevo di provocare queste riflessioni natematiche/filosofiche, però mi piacciono i vostri interventi.
Grazie ancora.. -
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Anche tu parli del tempo, nel tuo caso però spegnerlo vuol dire restare nel vivo! . -
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Una delle tue migliori. Sicuramente stavolta ti sei superato ed hai scritto qualcosa che unisce filosofia e poesia, che era il modo di fare filosofia dei filosofi presocratici, come Eraclito. Mi hai davvero impressionato, non c' è che dire ed è molto probabile che io ti voti anche stavolta. Perdona l'off topic, vorrei chiederti delle cose: quanti anni hai? Che lavoro hai fatto in passato? (Mi pare che me lo dicesti ma mi è sfuggito di mente). Comunque sappi che sei uno dei miei poeti preferiti del forum, ma forse già te l'avevo scritto. . -
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Caro Dangel, innanzitutto ti ringrazio per le belle parole, poi ti dico che il 1° luglio compirò 69 anni, ho fatto una marea di lavori, elettricta, commesso, cameriere, falegname, e studiando la sera ho ottenuto un attestato di contabilità con il quale sono riuscito ad entrare il un centro fiscale dove ho raggiunto l'età pensionabile, ma ho continuato come collaboratore per altri 10 anni, totale 50 di lavoro, dai 16 anni ai 66 poi il cosiddetto covid mi ha fermato perché, per la mia età ero a rischio anche se avrei volentieri continuato.
Non mi sono mai fatto problemi sul lavoro, quello che capitava lo prendevo.
Ricordo ancora il mio primo stipendio che fu di 25.000 lire.
Ho anche viaggiato esono stato 3 mesi a Calcutta nel campo di Madre Teresa (ho scritto il racconto di quel periodo) e ho anche sperimentato la meditazione in un monastero tibetano.
Ho avuto una bella vita intensa e appagante e ora mi godo la pensione.
Grazie.
Edited by Luke.Lucky - 14/6/2023, 10:51.