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Cervelli in fuga,
vecchi senza rughe,
soldi al comune,
strade con buche,
false promesse,
vere scommesse,
vince chi paga,
il vizio dilaga.
Elezioni clamorose,
lozioni miracolose,
"cambieremo il mondo",
lo rendono immondo,
ci dicon di pensare,
ci trattan come cavie,
l'indignazione di oggi
domani va in cocci.
È morto un santo,
va di moda il vanto,
se solo potessi...
vi farei tutti fessi.
L'apparenza incanta,
la sostanza sconta
la pena della bugia,
la piena amnistia.
Chi ha il pane
ha pure i denti
chi non li ha
neanche aldilà.
Siamo tutti soli,
ma nessuno splende:
mamma, se riesci,
vienimi a prendere.Attached Image. -
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Ho apprezzato molto questa poesia di tutt'altro che velata critica sociale e politica, Pecco, e non posso che condividerla in pieno.
Carina anche la vignetta.
Pubblichi sempre all'ultimo, ciononostante riesci ogni volta (o quasi) a imbroccarne una buona!
Direi che i versi parlano da soli e mi fermo qui, anche perché un commento esaustivo rischierebbe di diventare a tutti gli effetti anche politico.
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Anche io ho apprezzato molto questi versi di Pecco, c'è una critica alla società a tutto tondo... il paradosso che si osanna spesso ciò che non si deve e si dimentica invece il resto, sicuramente migliore (non mi riferisco alla vignetta, ma alle parole della poesia e al loro contenuto, pur condividendo anche il testo della vignetta).
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E bravo Pecco, un analisi attenta, ironica del mondo in cui viviamo
dove si vive il paradosso e tutto sembra andare all'incontrario.
Ottima interptretazione del tema.. -
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Leggi ad alta voce la poesia e fammi tu il commento su ritmo e musicalità
La satira è a tutto tondo... a metà, perché vi sono alcuni riferimenti che indicano chiaramente il bersaglio, ma è assolutamente legittimo, io credo che la satira sia un diritto morale e financo l'odio lo è, checché ne dicano molti: la libertà incontra limiti nella sua estrinsecazione, ma nella sua genesi mentale è assoluta, si può essere liberi di pensare qualsiasi cosa.. -
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Grazie Askar ed Erendal per il bel commento e per il voto, che non guasta. 😄
Quanto a Fert, ero certo che sarebbe stato critico. 😉 Per quanto riguarda ritmo e musicalità c'è qualche inciampo, ad esempio tra primo e secondo verso, ma nel crescendo mi pare suonare bene. A ogni modo avrei potuto fare un labor limae, ma avrei stravolto una poesia che si basa più sulla sostanza che sulla forma, più sull'assonanza che sulla rima, più sulla critica satirica che sulla ricerca del consenso. Ma una cosa: io la ritengo, pur nei limiti di idee che possono non essere condivisibili, proprio una satira a tutto tondo, come è stata giustamente definita: il mio modello è Rino Gaetano.. -
.Grazie Askar ed Erendal per il bel commento e per il voto, che non guasta. 😄
Quanto a Fert, ero certo che sarebbe stato critico. 😉 Per quanto riguarda ritmo e musicalità c'è qualche inciampo, ad esempio tra primo e secondo verso, ma nel crescendo mi pare suonare bene. A ogni modo avrei potuto fare un labor limae, ma avrei stravolto una poesia che si basa più sulla sostanza che sulla forma, più sull'assonanza che sulla rima, più sulla critica satirica che sulla ricerca del consenso. Ma una cosa: io la ritengo, pur nei limiti di idee che possono non essere condivisibili, proprio una satira a tutto tondo, come è stata giustamente definita: il mio modello è Rino Gaetano.Qualche inciampo c'è come la vicinanza delle rime, però a me questo non ha dato fastidio poiché il messaggio arriva forte, chiaro, prepotente. E lo condivido.
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.CITAZIONEPer quanto riguarda ritmo e musicalità c'è qualche inciampo, ad esempio tra primo e secondo verso, ma nel crescendo mi pare suonare bene.
Inciampi ce ne sono proprio pochi, invero non volevo contestare la fattura, ma l'effetto: è molto filastroccosa e la grinta satiresca si perde un po', complici anche le rime baciate (ma vero è che qui non sento particolari forzature di significato, questo è bene).. -
.CITAZIONEPer quanto riguarda ritmo e musicalità c'è qualche inciampo, ad esempio tra primo e secondo verso, ma nel crescendo mi pare suonare bene.
Inciampi ce ne sono proprio pochi, invero non volevo contestare la fattura, ma l'effetto: è molto filastroccosa e la grinta satiresca si perde un po', complici anche le rime baciate (ma vero è che qui non sento particolari forzature di significato, questo è bene).
Appunto ho scritto che il mio modello è Rino Gaetano. È voluto l'effetto filastroccoso. 😄 Di rime pure non ce ne sono moltissime per l'impostazione della poesia, e credo non siano mai stucchevoli, come tu stesso noti.. -
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A me colpisce il finale. L'invocazione alla mamma è l'apice dell'insofferenza che si prova nel dover vivere in una società così paradossale tanto da desiderare un rifugio "estremo", o almeno così lo interpreto. . -
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Grazie a Gemma per commento e voto.
Grazie anche a Hanami e a Silent, oltre che a Fert, per l'attenzione prestatami.
🤗. -
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Certe volte si è portati a disprezzare qualcosa unicamente perché la si desidera ma non la si può avere. Questo atteggiamento nasce come meccanismo di auto difesa nella mente della persona che non può permettersi una determinata cosa, e, così facendo, si proverà a convincere di non volerla.
Alle volte la mamma intuisce e di nascosto ti fa un regalo...
Ah il cuore delle mamme.... -
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Subito, nel leggere la poesia e prima ancora di visualizzare i commenti, ho pensato a Rino Gaetano, a canzoni come "Nuntereggae più" ma soprattutto "Ma il cielo è sempre più blu"... Però qui, in questa poesia, neppure sarcasticamente possiamo dire che "il cielo non è sempre più blu", ma c'è proprio uno sconforto totale negli ultimi versi: meglio chiudere gli occhi per sempre di fronte a certe vergogne e a certe ingiustizie? Confido sempre che ci sia l'opportunità di migliorare lo stato delle cose! . -
.Subito, nel leggere la poesia e prima ancora di visualizzare i commenti, ho pensato a Rino Gaetano, a canzoni come "Nuntereggae più" ma soprattutto "Ma il cielo è sempre più blu"... Però qui, in questa poesia, neppure sarcasticamente possiamo dire che "il cielo non è sempre più blu", ma c'è proprio uno sconforto totale negli ultimi versi: meglio chiudere gli occhi per sempre di fronte a certe vergogne e a certe ingiustizie? Confido sempre che ci sia l'opportunità di migliorare lo stato delle cose!
Il "mamma, vienimi a prendere" non è, o almeno non è solo, da intendersi come un desiderio di morire: la poesia è più oggettiva che soggettiva, per cui suona più come l'invocazione a tornare ai tempi della felice incoscienza, quando bambini e innocenti non eravamo così consci delle brutture del mondo.Certe volte si è portati a disprezzare qualcosa unicamente perché la si desidera ma non la si può avere. Questo atteggiamento nasce come meccanismo di auto difesa nella mente della persona che non può permettersi una determinata cosa, e, così facendo, si proverà a convincere di non volerla.
Alle volte la mamma intuisce e di nascosto ti fa un regalo...
Ah il cuore delle mamme...
Ti ho offerto un curioso spunto di riflessione. Ne approfitto per ringraziare te e Silent per il voto attribuitomi (quello di Silent, guarda un po', silenzioso... 😄).. -
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Un Cecco Angiolieri meno cinico e più satirico.
La denuncia è un fitto scorrere di accuse, una lista che viene "vomitata" nella prima strofa e che nelle successive assume contorni più specifici, diventando giochi di parole funzionanti e funzionali.
Il paradosso lo si sente tutto e l'ultima strofa lascia un senso di tragicomico ben ponderato.
I miei apprezzamenti.