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Zero bellezza, zero voti.
di Nozomi e Violett@ (ancora loro)Mi guardo allo specchio e sono brutta, talmente brutta da avere paura ad uscire di casa. Ma poi mi rendo conto che il mio ragazzo lo è quanto me. Anzi, no di più. Insieme formiamo una coppia da brividi: lui basso e pelato, con la pancia e il naso grosso. Io alta e a parabola, come Olivia di Braccio di Ferro, magra e senza curve, praticamente uno stecchino che cammina. Non riesco ad abbracciarlo nemmeno, trovo a malapena la sua testa. E se mi abbasso mi viene una gobba peggiore delle colline senesi. Per darci un bacio ci sdraiamo a letto, così riusciamo a vederci face to face. Ma che orrore! L’ultima volta ho urlato talmente forte che ho spaccato tutte le lampadine sul soffitto.
Che stiamo insieme a fare? Forse perché non ci vuole nessuno, così proviamo noi l’atto estremo di coraggio. Follia pura. Alle volte penso di rinchiudermi in una bara o di mettermi una maschera in faccia, di quelle che spaventano. Magari metto meno paura.
Non c’è speranza per chi nasce molto brutto, non c’è ceretta che funzioni o trucco che camuffi. È tutta là, la bruttezza. Alla mercé del primo che ci prende in giro per strada o sui social. Ma io ci tengo alla mia bruttezza, è il mio carattere distintivo e la mia sicurezza. Se torno il sabato notte a casa da sola non c’è rischio che mi violentino, i malintenzionati fuggono alla mia vista. Una volta uno mi ha messo in mano cento euro e si è suicidato.
Io e il mio ragazzo però ci amiamo, amiamo la temerarietà, di uno verso l’altro. Di guardarci occhi negli occhi. L’alito puzza a entrambi, nonostante sciacqui, risciacqui e gargarismi con i migliori collutori in commercio. Le ascelle peggio, le sue solo però.
A volte mi chiedo come sia possibile che la natura abbia pensato a esseri come noi due. Tutto è possibile a questo mondo. Anche che Violett@ e Nozomi continuino a scrivere prosa insieme. Perché è prosa questa? Ma non sarà mai tanto brutta, così brutta quanto noi due insieme.
- Perché noi siamo veramente brutte, Violetta?
- Tu sicuro più di me.
- Io però un ragazzo non ce l’ho!
- Lo credo bene, con quel naso… e quelle orecchie. Sembri una portaerei.
- Cattiva!!! E allora tu? Dei tuoi fianchi allora, ne vogliamo parlare? Sembri un sufflè.
- Io almeno mi sono maritata.
- Non sai quanto mi dispiace per lui.
- Perché stiamo litigando ora noi due? Non dovremmo essere amiche nella bruttezza?
- Penso per far divertire chi ci legge?
- Se lo dici tu. Ma poi perché, qualcuno leggerà davvero questa roba?
- Lo dico ma non lo penso, resteremo a zero.
Zero bellezza, zero voti.
Zero letture.
Manco la bravura.. -
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Carino, ma sono sicuro che invece voi siete belle e simpatiche. . -
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Idea simpatica. . -
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Piacevole lettura di qualcosa di brutto che intrinsecamente brutto non è. Mi ha ricordato la tematica del brutto tanto cara agli scapigliati: Fosca su tutti, e i versi e non trovando il bello / ci abbranchiamo all'orrendo! . -
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Quando scrivono queste due signorine c'è sempre da imparare qualcosa, anche nella semplicità. Demenziale al punto giusto, con la bella spaccatura al centro tra il racconto e il dialogo tra le due autrici. Forse troppo semplice?
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Bella prova! Ci avete messo senso dell'umorismo ma anche sentimento. Secondo me non siete brutte come avete scritto ma anche se fosse, l'importante è essere belli dentro. Amare una persona solo perché è bella è sbagliato perché la bellezza va via col passare degli anni ed inoltre le persone troppo belle sono vanitose ed amano troppo loro stesse. . -
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Vi sentirete pure brutte, ma siete carinissime. ❤️ . -
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Grazie a tutti! . -
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Ciao!
Questo brano è semplicemente delizioso!
Dirò un'eresia, ma mi sembrava di leggere una poesia da quanto la prosa è ritmata e l'ho letta tutta d'un fiato!
L'esclamazione a metà spezza bene il brano, forse l'avrei messa a capo per dare più enfasi, ma si sarebbe spezzato il ritmo, quindi niente da dire.
Mi è piaciuta l'associazione lui basso e lei alta anche se forse un po' stereotipata, ma assolutamente brutti entrambi.
Il dialogo alla fine è brillante!
Ottima prova!. -
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pappagallo, perché già detto, ma la penso davvero così:
se siate brutte non lo so (ma nemmeno lo credo) ma certo decisamente simpatiche e brave nello scrivere.
Come valore aggiunto, particolarmente affiatate e dotate di buona immaginazione!
Per nonno Lucio è sufficiente ed abbondante - Complimenti!. -
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Io ringrazio veramente tutti, siete gentili. Il racconto è semplice e collaborare con Nozomi per me è sempre motivo di divertimento. Dovremmo farlo anche in poesia. XD
Anche questa idea è nata scherzando e poi ha preso forma.. -
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Questo brano mi fa pensare a quanto, nella nostra epoca, la bellezza non sia vissuta come un pregio di per sè, meritato o meno che sia, bensì come strumento di successo che deve essere misurato in voti: voti che si chiamano "like", o "follower", o "pollicioni"... La gratificazione personale è vissuta non tanto in quello che siamo o in quello che facciamo, bensì in ciò che gli altri dicono di noi... Questo brano diventa un modo per ironizzare di fronte a tanti vanesi che cercano il senso della propria esistenza nella effimera popolarità di una bellezza spesso ostentata sui social network. . -
.Questo brano mi fa pensare a quanto, nella nostra epoca, la bellezza non sia vissuta come un pregio di per sè, meritato o meno che sia, bensì come strumento di successo che deve essere misurato in voti: voti che si chiamano "like", o "follower", o "pollicioni"... La gratificazione personale è vissuta non tanto in quello che siamo o in quello che facciamo, bensì in ciò che gli altri dicono di noi... Questo brano diventa un modo per ironizzare di fronte a tanti vanesi che cercano il senso della propria esistenza nella effimera popolarità di una bellezza spesso ostentata sui social network.
Ti ringrazio per questo bel commento e per avere colto tra i vari uno dei sensi del racconto. Si giudica troppo solo con gli occhi e poco con il cervello.
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Racconto godibilissimo che trasforma il genere demenziale in una falsariga per prendersi in giro con leggerezza. I propri difetti non vengono nascosti ma messi sotto una lente d'ingrandimento. C'è un rovesciamento dell'esaltazione della bellezza che si accompagna all'essere buona ( presente nella letteratura classica: il bello è anche buono) Qui ad essere buona è la bruttezza, accettata ed esaltata.
Alla fine le autrici irrompono nel proprio racconto, a sorpresa, prendendo il posto delle due protagoniste, prima anonime. L'ironia aumenta, volendo forse trasformarsi in un climax di demenzialità. Ma è una demenzialità piena di riflessione..