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PROSA POETICA PER IL TURNO DI RACCONTI SOTTO LA LUNA IN ANONIMATO
La sfida di ogni giorno
E un altro Capodanno è andato.
O semplicemente "un altro giorno è andato".
Lo so, non sono originale, è una canzone di Guccini.
Ma che c'è di originale, in questa vita di corsi e ricorsi, di morsi e rimorsi, in cui l'unica certezza è che non finiscono mai i "casini"?
Tutto sembra già scritto, tanto che una delle espressioni che uso di più è "sempre le stesse cose".
Ogni volta che vorrei abbandonarmi alle emozioni devo fermarmi, pur non drogandomi, un attimo prima dell'overdose.
Ogni volta che penso di poter invertire la corrente sono poi travolto dalle rapide.
Ogni volta che le cose che faccio iniziano a sembrarmi saporite trovo che alla fin fine sono insipide.
Non è pessimismo, fatalismo, rassegnazione.
Non è bisogno di uno psicologo, di una fede, di una relazione.
O forse è tutto questo, e fioccano i manuali pronti all'uso per cambiare, con la loro "verità".
Basta affidarsi al guru giusto, surrogato di un Dio che sembra indifferente, e il mondo promette una cieca felicità.
Io che ho già vissuto le cose belle della vita non mi fido piu', però.
Non voglio dire che sono ormai morto dentro: una chance al fattore novità la do.
Ma ho dovuto prima costruire e poi indossare una corazza per affrontare questa vita.
Perché la disillusione può fare male, anzi, può anche essere letale, se le aspettative sono alte e le porte si chiudono.
E così ho imparato ad apprezzare quello che ho, a farmelo andar bene, a capire che è più importante godere delle piccole cose che desiderare le grandi, anche se le due cose non si escludono.
L'importante, semmai, è escludere il rimpianto dalla propria vita e il senso di vuoto dalla propria sfida di ogni giorno, quella di non sentirsi sbagliato nonostante ciò che c'è intorno.
Perché solo così quell'intorno si comincia ad apprezzare, e diventa parte di noi, come è giusto che sia.
E allora non si vuole più andare via, si resta, e anche quella che pareva una farsa, chissà, può diventare perfino una festa.
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Mi sono piaciuti molto gli accostamenti tra le parole, trovo che questa sia una buonissima prosa poetica. Non che me ne intenda, ma trovo eleganza di scrittura ed anche un contenuto che ha il sapore della vita, per restare in tema. Le cose saporite, basta non renderle insipide. 🤗 . -
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In questo testo percepisco un'evoluzione interiore dell'autore. Rendendosi conto di aver ricevuto troppe delusioni ha iniziato ad accettare sé stesso, apprezzando anche le piccole cose che prima non comprendeva. La vita è fatta di insidie e a volte è necessario cambiare punti di vista per capire come affrontarle . -
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Sì, la vita è difficile, ma poi si finisce con l'apprezzare le sue sfumature dorate! . -
+1 .CITAZIONEL'importante, semmai, è escludere il rimpianto dalla propria vita e il senso di vuoto dalla propria sfida di ogni giorno, quella di non sentirsi sbagliato nonostante ciò che c'è intorno.
Mi sono riconosciuta in questa frase, veramente molto. Non so esattamente come si scriva una prosa poetica, però forse qualcosa l'ho capita ora.. -
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Un testo assieme semplice e complesso.
Semplice perché di facile comprensione, e con concetti e situazioni in cui un po' tutti possono riconoscersi.
Complesso perché, come giustamente scritto da Violetta, "la vita è difficile" e scrivere al riguardo non è mai veramente semplice, si rischia di cadere nel banale, nello scontato.
Qui mi pare non avvenga, anche a giudicare dalle reazioni degli altri lettori.. -
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Una riflessione matura sulla condizione umana.
Un testo in cui l'autore affronta con eleganza e saggezza i temi universali del disincanto, delle aspettative deluse, della necessità di accettare i limiti della vita senza rinunciare al desiderio di bellezza.
Con uno stile asciutto ma incisivo, punteggiato da citazioni colte che arricchiscono il tessuto linguistico, l'autore ci trasporta nel suo mondo introspettivo fatto di corsi e ricorsi emotivi.
Ben costruita la progressione sul già visto che tormenta le nostre giornate, fino all'illuminante ipotesi che solo coltivando gratitudine per ciò che si ha e accettando le proprie imperfezioni, si può trovare un equilibrio interiore e gustare appieno anche i piccoli piaceri.
L'autore ci mette in guardia dai facili profeti della felicità che millantano elisir magici, indicando nella corazza della disillusione l'unico riparo per sopravvivere alle battute d'arresto.
Un testo ben scritto e ricco di insegnamenti, capace di restituire con poesia la complessità dell'esperienza umana oltre gli stereotipi del pensiero.. -
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Un monologo interiore che segue un flusso di pensiero molto lucido e filosofico, apprezzabile e condivisibile. .
La sfida di ogni giornodi ??? |
