Quella che mi piaceva

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    Avventuriero

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    QUELLA CHE MI PIACEVA

    Quando frequentavo l’università, mi capitava spesso di incrociare fra i corridoi delle facoltà di economia e lettere molte ragazze belle, alcune delle quali si trovavano nella mia stessa classe di corso, quella di management e marketing delle comunicazioni, classe dove erano tutte, o quasi, ragazze e gli unici maschi che seguivano eravamo io ed Alfredo, un altro ragazzo di Salerno che aveva deciso di intraprendere la carriera universitaria in quella facoltà come me.
    Alfredo era un ragazzo molto simpatico e solare, salernitano DOC e figlio di genitori divorziati; suo padre da circa tre anni se n’era andato a lavorare in Germania e puntualmente, ogni 27 del mese gli girava i mille euro di alimenti di mantenimento che gli spettavano, sua madre invece aveva un negozio di intimo ed abbigliamento a Salerno dove spesso andava a darle una mano quando aveva del tempo libero. Il negozio della madre, tra l’altro, era la meta preferita di alcune studentesse tra cui alcune nostre compagne di corso che andavano a comprare lì i capi firmati a poco prezzo, tra queste c’era una bellissima ragazza mora di nome Sarah, una ragazza che mi faceva uscire pazzo tutte le volte che la vedevo in giro per Salerno o tra i corridoi dell’università. Ogni tanto ci capitava di scambiarci qualche battuta sugli argomenti delle lezioni, dei seminari e degli esami che dovevamo sostenere in sessione o su altre cose riguardo l’università, erano rare le occasioni in cui si avevano discussioni sull’amore, su i sentimenti o su altre cose con cui si poteva costruire un dialogo. Sarah frequentava assai due ragazze: Carolina e Jennifer; con la prima aveva un bel rapporto e spesso uscivano assieme, con la seconda invece c’era pur sempre un bel rapporto ma malgrado la lontananza dei due comuni dove risiedevano le uniche occasioni in cui si incrociavano era durante le lezioni e nei corridoi dell’università.
    Con l’avvento della stagione estiva e l’avvicinamento della fine del secondo semestre accademico tra i mesi di giugno e luglio, c’era sempre gran voglia tra gli studenti di tutte le facoltà a staccare la spina qualche giorno dalla routine universitaria vista la voglia di studiare e di dare esami in quel periodo dell’anno era ai minimi, fortunatamente io, Alfredo ed altre ragazze tra cui anche Sarah, avevamo dato già gli esami e concluso quella sessione di appelli già nel mese di giugno, tanto da programmare già cosa fare a luglio, agosto e nella prima metà di settembre, non potevamo di certo chiuderci in casa viste le belle, calde e lunghe giornate che c’erano in quella stagione, ci si organizzava, ci si preparava e si andava tutti al mare. Nei preparativi, chiaramente, capitava quasi sempre che mancasse qualcosa, nel mio caso ogni stagione estiva accadeva che mia madre nel cambio di stagione, mettesse nei bauli o nei sacchetti della raccolta abiti i vecchi costumi da bagno, e tale cosa mi costringeva ogni anno a spendere soldi per costumi nuovi. Il negozio della mamma Alfredo era uno dei tanti nel centro di Salerno visto che era tra i pochi ad avere, sia la collezione nuova che quella vecchia a prezzi bassi.
    Fatto sta che un sabato pomeriggio di fine giugno, in preparazione ad una giornata al mare che io ed Alfredo programmammo per la domenica dopo, non avendo costumi a disposizione da portarci dietro facemmo un salto quel pomeriggio al negozio di sua mamma in centro per vedere cosa tenesse.
    “Teniamo tutte le collezioni di tutte le marche e di tutti i tipi, sia quella nuova che quelle più datate.” Disse Alfredo mostrandomi i costumi che aveva in negozio.
    “Ti dispiace se osservo?” Domandai a lui.
    “Fai pure Gianni” fece lui “questo negozio è a tua completa disposizione.”
    Mentre osservavamo i costumi esposti sugli scaffali, io ed Alfredo vedemmo entrare nel negozio Sarah e Carolina, le due ci salutarono e subito dopo si recarono nella zona del negozio dov’erano esposti tutti i costumi da donna.
    “Hai visto chi c’è?” Fece Alfredo vicino a me.
    “Sarah e Carolina, ti pare che non le abbia viste, c’hanno salutato pure.”
    “Guarda, guarda, sono andate di là dove sono esposti tutti i costumi da donna.”
    Alzai lo sguardo un attimo dallo scaffale, mi girai e le notammo entrambe osservare dei costumi da donna, poi feci ad Alfredo “stai in campana mi raccomando.”
    Qualche minuto più tardi, Alfredo mi fece cenno con il capo che Sarah era andata a provarsi alcuni costumi dentro i camerini del negozio, io chissà da quale emozione da mi feci controllare, presi dallo scaffale un costume a slip blu e giallo, e senza farmi notare da Sarah, mi recai anch’io nei camerini a provarlo. Entrai nell’area dei camerini appena lei poggiò sull’appendiabiti la stampella col costume che aveva preso pocanzi e chiuso la tendina, io nel frattempo mi andai a sistemare nel camerino difronte che si era appena liberato. Una volta entrato, appoggiai la mia roba all’appendiabiti e chiusi la completamente la tendina, lasciando aperta solo una piccola fessura in cui potevo osservare cosa stesse accadendo nel camerino dove si era sistemata Sarah.
    Senza farmi notare, cominciai ad osservare il camerino difronte. Sarah si spogliò della salopette di jeans che indossava restando a seno scoperto con solo un paio di slip neri addosso. Aveva un fisico statuario bellissimo, due fianchi da urlo, per non parlare del seno, grande e tondo con due capezzoli bronzei che guardavano all’in su. La rimasi ad osservare da dietro la tendina per una decina di minuti, fino a quando non si palesò nella zona camerini Carolina con in mano dei costumi da provare.
    Poco dopo uscì dai camerini e ritornai da Alfredo che mi chiese “com’è andata la prova in camerino? Come calzava?”
    Io con un cenno del capo gli feci tutto bene, poi mi avvicinai e lui e gli dissi sottovoce “sono stati i dieci minuti più folli della mia vita.”
    “Ma perché cos’è successo?”
    “Ho visto Sarah completamente nuda in camerino, bellissima!” Esclamai ad Alfredo.
    Lui mi dette una pacca sulla spalla e mi fece simpaticamente “certo che a te Sarah piace tanto eh, mascalzone!”. Andammo alla cassa e pagai i costumi che avevo preso.
    Il giorno dopo, in sella alla mia Moto Guzzi Motom, io ed Alfredo andammo a trascorrere quella giornata al mare. Giunti al semaforo davanti alla fermata dei bus in piazza della Concordia, ci capitò di vedere Sarah e Carolina che stavano aspettando la linea 32 che andava all’area archeologica di Paestum assieme ad altre persone. Mentre attendavamo che il semaforo diventasse verde, chiesi ad Alfredo “cosa facciamo? Seguiamo le ragazze o ce ne andiamo al mare per conto nostro?”
    Lui mi guardò e mi rispose “per me sarebbe più consono andarcene per i fatti nostri, poi se tu vuoi metterti dietro a loro due, lo fai a tuo rischio e pericolo.”
    “Guarda che non c’è nessun rischio” gli risposi “loro non sono fidanzate, specialmente Sarah.”
    “Questo lo dici tu,” fece Alfredo “io ti dico di starcene alla larga per evitare guai.”
    “Ma piantala!” Gli risposi.
    Arrivato il pullman le ragazze montarono subito su, mentre noi due, in sella alla moto, ci mettemmo all’inseguimento del bus per vedere dove le ragazze sarebbero andate al mare. Ci facemmo la litoranea fino a dove iniziava la pineta di Santa Cecilia passato l’Isola Verde, lì infatti le ragazze scesero dal bus e andarono verso uno stabilimento balneare. Noi che eravamo dietro di loro, per non farci notare, parcheggiammo la mia moto dietro un cespuglio. Scesi dalla moto ci recammo anche noi allo stabilimento dov’erano andate Sarah e Carolina.
    Una volta entrati, io ed Alfredo ci recammo nella zona cabine a cambiarci. Sarà stata una fortuna, sarà stata casualità, ma mentre ci cambiavamo sentimmo la voce delle ragazze provenire da una cabina vicino, io che ero vicino alla porta, le intravidi vicino ad una panchina; Sarah indossava un costume intero scollato rosso, mentre Carolina indossava un bikini con top a fascia con coppa preformata nero.
    “Che succede? Cosa stanno facendo?” Chiese Alfredo mentre si cambiava.
    “Si stanno dando una sistematina” feci io “Sarah con quel costume rosso scollato mi fa morire.”
    “Fa un po' vede.” Scostandomi da vicino la porta della cabina, poi origliando un loro dialogo mi fece “mi sa che stanno aspettando un certo Saverio, conosciamo un certo Saverio noi due?”
    “No, mai sentito e mai visto” feci io “sarà forse il ragazzo di Carolina.”
    “Ah eccolo!” esclamò Alfredo vedendolo arrivare dalla passerella “si sta abbracciando e baciando con le ragazze, Sarah gli ha dato pure un bacio sulle labbra.”
    Fu proprio in quel preciso istante che si infransero i miei sogni d’amore, alla vista di quel Saverio, un tipo sui trent’anni, dal fisico statuario e molto più bello di me ed Alfredo, chissà cosa ci avrà trovato mai di tanto bello Sarah in un tipo come lui. Per tutta quella giornata non feci altro a che pensare con grande delusione a quel momento, quando li vedevo sotto il loro ombrellone o farsi il bagno in mare non provavo altro che grande invidia nei loro confronti. Non ci potevo credere che la ragazza che mi piaceva tanto mi aveva tenuto per lungo tempo nascosta quella relazione, non potei altro che esternare la mia delusione ed il grande rammarico per non averci mai provato.

    Edited by EmiliusAF98 - 26/3/2024, 20:09
     
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