Riflessioni sulla paura

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    INIZIO INTERVENTO AMMINISTRAZIONE
    Questo topic nasce da una discussione sviluppatasi nella sezione del "Caffè letterario" a partire da alcune citazioni sulla paura.
    Qual è il vostro pensiero sulla paura? Come considerate questo stato emotivo?
    Di seguito i messaggi spostati dal "Caffè letterario".

    FINE INTERVENTO AMMINISTRAZIONE


    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 11:56) 
    E anche...

    “È normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.”

    Borsellino :)

    Personalmente preferisco:

    La paura all'Uomo non frutta niente.

    (Herger - Il Tredicesimo Guerriero)

    :sciglia:

    Edited by Kira~ - 9/4/2024, 20:51
     
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    Non sono molto d'accordo con questa citazione :=/: Per me la paura è funzionale. Certo, non deve travolgerti.
     
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    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 12:00) 
    Non sono molto d'accordo con questa citazione :=/: Per me la paura è funzionale. Certo, non deve travolgerti.

    La paura serve solo ed esclusivamente in caso di pericolo di vita, perché è stata creata per quello. Alza l'adrenalina e può dare determinati vantaggi dal punto di vista fisico in situazioni che lo richiedono.
    In tutti gli altri casi, serve soltanto ad abbassare il glutatione e di conseguenza indebolire il sistema immunitario... e a manipolare le persone. :)
     
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    È certamente così essendo un sentimento ancestrale, ma al giorno d'oggi la paura secondo me si declina anche in altre situazioni. Posso averla anche nel dare un esame universitario o nell'affrontare un qualsiasi evento importante. Quella paura però sarà funzionale se non eccessiva, perché mi permetterà di studiare/prepararmi per raggiungere un risultato quanto più soddisfacente. :)
    Oppure, altro esempio, potrei aver paura di fare del male a persone con parole fuori luogo, allora comincio a pensare se dire quelle parole sia giusto, se sia necessario o meno.
    Penso che vivere senza paure sarebbe come annullare la propria umanità. Piuttosto la paura secondo me andrebbe capita e compresa.
     
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    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 13:37) 
    È certamente così essendo un sentimento ancestrale, ma al giorno d'oggi la paura secondo me si declina anche in altre situazioni. Posso averla anche nel dare un esame universitario o nell'affrontare un qualsiasi evento importante. Quella paura però sarà funzionale se non eccessiva, perché mi permetterà di studiare/prepararmi per raggiungere un risultato quanto più soddisfacente. :)

    Nella mia esperienza personale, la paura in tali contesti si è sempre e solo tradotta in malessere fisico e mi ha tutt'altro che aiutato. Se c'è chi riesce davvero a fare come dici tu, tanto di cappello, ma di persone così in vita mia non ne ho mai conosciute. :laugh:

    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 13:37) 
    Oppure, altro esempio, potrei aver paura di fare del male a persone con parole fuori luogo, allora comincio a pensare se dire quelle parole sia giusto, se sia necessario o meno.

    Per quello basta l'empatia o, se uno ne è sprovvisto, basta contare fino a dieci prima di parlare (cosa che non fa nessuno). Sai chi ha paura di dire cose fuori luogo e/o ferire? I giapponesi. E ciò crea loro scompensi psicologici tali da non sentirsi mai tranquilli nell'esprimersi. Si tratta di una strada che non consiglierei mai a nessuno, personalmente.
    Io sul forum mica ho ammorbidito i miei interventi per paura delle opinioni altrui o per paura di ferire... in linea di massima continuo a fregarmene. L'ho fatto seguendo il mio raziocinio e la coscienza, maturando come persona, perché ritenevo fosse il cammino giusto per me.
    Qualunque azione abbia come moto propulsivo la paura, per me avrà sempre una connotazione negativa. :)

    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 13:37) 
    Penso che vivere senza paure sarebbe come annullare la propria umanità. Piuttosto la paura secondo me andrebbe capita e compresa.

    Mah, quindi in pratica per te io non sarei più umano perché non provo paura per nulla... allora diciamo che lo prendo come un complimento. Sono il Superuomo nietzschiano. :laugh:
    Non per fare polemica, ma la capacità di controllare le emozioni e sopprimere quelle negative, è alla base del buddhismo. E ti cito proprio Buddha.

    Quando si conosce la solitudine del silenzio e si sperimenta la gioia della quiete, si è liberi dalla paura.


    La paura è da sempre uno strumento per controllare le persone e non è un caso che si venga indottrinati fin da piccoli a credere nella sua "utilità". Sono cose che all'inizio pensiamo tutti, ma se ci rifletti, chi non ha paura di nulla non può essere condizionato né controllato, come espone magistralmente il film V per Vendetta. Speravo che dopo ciò che è accaduto negli ultimi anni fosse divenuto palese, ma evidentemente mi sbagliavo.
    Potrei farti migliaia di esempi di paure di ogni tipo che non ti migliorano affatto la vita, ma la rendono più miserabile. Paura di ammalarsi, di morire, che si ammalino o muoiano gli altri, di perdere il lavoro... potrei andare avanti all'infinito. Nessuna di queste paure ti aiuta in alcun modo, anche perché se è vero che la parola e il pensiero generano la realtà (e io lo credo), tenere nella propria vita cose negative attira altre cose negative. E la paura è un sentimento negativo, come la rabbia, che sto cercando di sradicare da anni e ho compiuto finalmente dei progressi in tal senso.



    Scusate per il pistolotto (peraltro O.T.), ma finché la gente non si libererà della paura, non sarà in grado di evolversi, secondo me. Non significa affatto "annullare la propria umanità", secondo me, ma piuttosto divenire umani più consapevoli di sé. :)

    P.S.

    Se vuoi sposta il tutto in una discussione apposita.
     
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    Tranquillo per l'Ot, è bello che si sia sviluppato un argomento partendo da alcune citazioni. In effetti può essere spunto per una riflessione interessante. Più tardi sposto i messaggi e creo un nuovo topic :)
    Comunque sul tuo discorso continuo ad avere qualche riserva. Credo sia una questione di misura. Io credo che anche la fragilità, vista in un certo modo, sia importante. È un discorso piuttosto complesso, magari nel nuovo topic ne parliamo meglio e rispondo ai vari punti con quello che è il mio pensiero.

    L'esempio sulla paura di ferire gli altri è stato poco calzante, hai ragione, quella è più una questione di empatia.

    In ogni caso non intendevo dire che non sei umano :laugh: Ma che trovo difficile, quantomeno non comune, che una persona non provi la minima paura per nulla.

    Edited by Kira~ - 9/4/2024, 15:45
     
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    Secondo me avete declinato la paura in modo diverso, ma non incompatibile.

    Mi sembra di capire che Askar declina la paura come "tema", quindi un'inibizione negativa dell'agire umano, mentre Kira la declina come istinti conservativo e dunque non necessariamente negativo.

    Ad esempio è un bene che un bambino abbia paura di andare da solo nel bosco, perché mette a rischio la propria incolumità senza avere cognizione e mezzi, mentre un adulto dovrebbe essere in grado di valutare ogni situazione e, sotto necessità, vincere l'istinto.
     
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    CITAZIONE (Tulit-Fert-Feret @ 9/4/2024, 17:12) 
    Secondo me avete declinato la paura in modo diverso, ma non incompatibile.

    Mi sembra di capire che Askar declina la paura come "tema", quindi un'inibizione negativa dell'agire umano, mentre Kira la declina come istinti conservativo e dunque non necessariamente negativo.

    Ad esempio è un bene che un bambino abbia paura di andare da solo nel bosco, perché mette a rischio la propria incolumità senza avere cognizione e mezzi, mentre un adulto dovrebbe essere in grado di valutare ogni situazione e, sotto necessità, vincere l'istinto.

    Ottima osservazione. :gallo:
     
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    Non per fare polemica, ma la capacità di controllare le emozioni e sopprimere quelle negative, è alla base del buddhismo. E ti cito proprio Buddha.

    Nessuna polemica per me, stiamo solo riflettendo e portando i nostri punti di vista a confronto e per me è sempre bello, sai che noia se avessimo tutti pensieri uguali? :P Per me è molto interessante conoscere pensieri differenti dal mio. E poi come ha fatto notare Fert, alla fine la stiamo solo guardando da due diversi lati.

    "Sopprimere le emozioni negative". Ecco, è quel concetto del "sopprimere" che io vedo in modo diverso. Un'emozione ha un perché, una sua funzione. Quando diventa negativa, distruttiva, probabilmente c'è una difficoltà di gestione. Allora quell'emozione non credo vada soppressa, ma gestita. Sopprimere/Reprimere è pericoloso, se non si guardano in viso certe cose, poi ce le ritroviamo addosso in maniera peggiore.

    CITAZIONE
    La paura è da sempre uno strumento per controllare le persone e non è un caso che si venga indottrinati fin da piccoli a credere nella sua "utilità".

    Sono d'accordissimo che la paura è uno strumento per indottrinare, proprio perché sfrutta quelle "falle" nella gestione dell'emozione da parte delle persone.

    CITAZIONE
    E la paura è un sentimento negativo, come la rabbia, che sto cercando di sradicare da anni e ho compiuto finalmente dei progressi in tal senso.

    Prendendo ad esempio l'emozione della rabbia, questa può essere sia un'emozione distruttiva che costruttiva. Su quella distruttiva ovviamente c'è da lavorare, ma quella rabbia può trasformarsi, se incanalata nel modo giusto, e diventare una spinta che ci permette di raggiungere una meta agognata, ci da l'energia giusta, la motivazione. Un'energia per affermare i nostri valori o per combattere le ingiustizie.

    Tutto questo secondo me significa proprio quello che hai detto tu, cioè divenire umani più consapevoli di sé.
    Forse con il tuo discorso ti riferivi principalmente alla paura che blocca e limita?

    Scusa anche tu per il "pistolotto" :P

    Edited by Kira~ - 9/4/2024, 21:50
     
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    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 21:25) 
    "Sopprimere le emozioni negative". Ecco, è quel concetto del "sopprimere" che io vedo in modo diverso. Un'emozione ha un perché, una sua funzione. Quando diventa negativa, distruttiva, probabilmente c'è una difficoltà di gestione. Allora quell'emozione non credo vada soppressa, ma gestita. Sopprimere/Reprimere è pericoloso, se non si guardano in viso certe cose, poi ce le ritroviamo addosso in maniera peggiore.

    In effetti mi sono espresso male... il mio percorso non prevede propriamente la soppressione, ma il suo superamento da un punto di vista evolutivo. Io non è che non provi paura perché la sopprimo, non la provo semplicemente perché sono giunto a una comprensione tale delle cose e ad una "mappa del territorio" (ovvero visione della realtà) per la quale avere paura smette di avere senso.
    Quanto alla funzione, ce l'hanno solo nella misura in cui uno continua a vedere il mondo in modo duale. Ovvero, alcuni dicono che senza la paura non ci sarebbe coraggio... è un ragionamento duale. E se invece non ci fosse bisogno né dell'una, né dell'altro?
    Detto questo, non è una provocazione, ma mi piacerebbe davvero capire cosa intendi per questo fantomatico "gestire", perché per come la vedo io, esiste solo il sopprimere o cercare di limitare un'emozione, non esistono metodi "gestionali" che non comprendano il forzare l'emozione in una scatola e limitarla. E questo si chiama sopprimere. A prescindere dall'intensità dell'emozione in questione.
    Nel momento in cui vuoi menare un tizio e non lo fai, ti stai reprimendo, nel momento in cui hai paura e vai avanti lo stesso, più che "trovare il coraggio", stai semplicemente sopprimendo la paura. Dimmi se il ragionamento ti torna. :laugh:
    Quando ero bambino e avevo paura del buio, mio fratello mi chiuse nel bagno al buio, non facendomi uscire... inizialmente cercavo di sopprimere la paura del buio, ma non è affatto così che l'ho superata. Vuoi sapere come? A otto anni, incredibilmente, ho ragionato in maniera analitica e mi sono detto: nel bagno qui con me non c'è niente e nessuno. Allora che motivo c'è di avere paura? E ti giuro che da quel giorno non ho mai più avuto paura del buio, quindi non c'è stato più bisogno di "gestirla", semplicemente non c'era più. Ora, posso dire di aver superato anche tutte le altre. :)

    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 21:25) 
    CITAZIONE
    La paura è da sempre uno strumento per controllare le persone e non è un caso che si venga indottrinati fin da piccoli a credere nella sua "utilità".

    Sono d'accordissimo che la paura è uno strumento per indottrinare, proprio perché sfrutta quelle "falle" nella gestione dell'emozione da parte delle persone.

    Per me è proprio il concetto della "gestione" che è sbagliato. Sempre per usare i giapponesi come esempio, loro cercano costantemente di "gestire" le emozioni in generale, e volenti o nolenti, il gestire implica per forza la repressione, e quindi l'usare un qualche tipo di violenza su sé stessi. Chiaramente loro sono degli estremisti in questo, rispetto agli occidentali, ma il principio su cui si basa la suddetta "gestione" è il medesimo. Si tratta sempre di uno squilibrio interiore che va, appunto, gestito. Ma se diventi un'oasi di calma imperturbabile, allora ecco che qualsiasi cosa si infrange contro la potenza della tua coscienza. :)
    L'unico vero modo per non far attecchire le emozioni negative, secondo me, è superarle del tutto, per quanto sembri impossibile.

    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 21:25) 
    CITAZIONE
    E la paura è un sentimento negativo, come la rabbia, che sto cercando di sradicare da anni e ho compiuto finalmente dei progressi in tal senso.

    Prendendo ad esempio l'emozione della rabbia, questa può essere sia un'emozione distruttiva che costruttiva. Su quella distruttiva ovviamente c'è da lavorare, ma quella rabbia può trasformarsi, se incanalata nel modo giusto, e diventare una spinta che ci permette di raggiungere una meta agognata, ci da l'energia giusta, la motivazione. Un'energia per affermare i nostri valori o per combattere le ingiustizie.

    Invece, dopo trentacinque anni di vita, mi sono reso conto che la determinazione assoluta deriva soltanto da una volontà d'acciaio indomabile e non c'è alcun bisogno della rabbia, per essere così determinati. Anche perché quasi sempre la rabbia, per sua natura, tende a farti perdere lucidità, razionalità, senso della misura e soprattutto ti rende impulsivo. Dopo aver passato tutta la vita a cercare di controllare la rabbia, sono giunto alla inevitabile conclusione che non sia possibile: sarà sempre la rabbia a controllare te. Di conseguenza va "superata" come ho superato la paura. :)
    Senza contare che, nella visione delle cose che ho maturato, cerco costantemente di ricordarmi che la rabbia è inutile, nel momento in cui sai che ogni cosa, anche quelle negative, sono necessarie all'evoluzione dell'umanità. Il che comprende anche la gente che agisce "nel male".
    E la mia imperfezione si dimostra nel fatto che ancora mi arrabbi nonostante sappia come stanno le cose, e che il più grande nemico di ciascuno non sia il prossimo, ma siamo noi stessi in quanto il prossimo è il nostro specchio.

    CITAZIONE (Kira~ @ 9/4/2024, 21:25) 
    Tutto questo secondo me significa proprio quello che hai detto tu, cioè divenire umani più consapevoli di sé.
    Forse con il tuo discorso ti riferivi principalmente alla paura che blocca e limita?

    Fondamentalmente tutta la paura blocca e limita. Certo, l'esempio di Fert è un'ottima eccezione, ma in linea di massima la paura ha un effetto negativo. Esempio banale: sai quante volte, quand'ero più giovane, mi ha bloccato e non mi sono fatto avanti con una ragazza che mi piaceva per paura dell'ennesimo rifiuto?
    E poi, come dicevo prima, la paura, soprattutto quella irrazionale, non fa che annebbiare la capacità di giudizio, spingere ad azioni frettolose e spesso degenera in panico. Quante volte, quando avviene un'emergenza e la gente, chiusa in un posto, si calpesta a morte a vicenda per scappare, quando mantenendo la calma riuscirebbero a uscire tutti indenni?
    Mi spiace, ma a parte quando si è bambini come diceva Fert (e quindi non siamo in grado di far fronte a eventuali minacce e ci manca il necessario raziocinio), per il resto non riesco a vedere lati positivi nella paura né un tipo di paura che non "blocchi" o "limiti". Eccetto, come detto, in un caso in cui si abbia bisogno di maggiori prestazioni fisiche e quindi adrenalina, ecc., ma anche in quel caso esiste la paura che ti paralizza nonostante l'adrenalina, e resti comunque bloccato sul posto.
    A ogni modo sono eventi che, soprattutto nella società di oggi, capitano di rado. A meno che uno non vada a fare un safari in Africa e resti appiedato... nel qual caso non gli servirebbe comunque a nulla un po' di adrenalina in più, con un leone alle calcagna. :laugh:

    P.S.

    Comincio a domandarmi se esista qualcosa che Eleven sarà mai in grado di prendere sul serio. :rolleyes:
     
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    Io non è che non provi paura perché la sopprimo, non la provo semplicemente perché sono giunto a una comprensione tale delle cose

    Questa per me è la parola chiave: comprensione. Gestire per me significa comprendere ciò che provo, perché lo sto provando, cosa attiva dentro di me, accettarlo e grazie alla comprensione capire come superare l'empasse. Magari non crocefiggermi se alcune volte non riesco a gestire nonostante la buona volontà, perché resto pur sempre un essere umano e in quanto tale imperfetto. (è un discorso in generale ma che rivolgo anche a me stessa, perché ultimamente sto lavorando molto su di me. O almeno, ci sto provando. )
    Forse in fondo stiamo dicendo la stessa cosa ma dando un senso diverso alle parole.

    CITAZIONE
    Nel momento in cui vuoi menare un tizio e non lo fai, ti stai reprimendo, nel momento in cui hai paura e vai avanti lo stesso, più che "trovare il coraggio", stai semplicemente sopprimendo la paura. Dimmi se il ragionamento ti torna. :laugh:

    Allora, io la vedo così: se non meno il tizio, ma uso una modalità differente per esprimere il mio disappunto, una modalità più civile, allora io non ho soppresso la mia rabbia, la rabbia ce l'ho lo stesso perché qualcosa mi ha fatto arrabbiare e non posso togliermela di dosso, ma l'ho incanalata in una maniera più funzionale al contesto in cui mi trovo.
    Sul sopprimere la paura nel caso in cui mi faccio avanti... può essere che la rabbia sovrasti la paura di venire alle mani...

    CITAZIONE
    inizialmente cercavo di sopprimere la paura del buio, ma non è affatto così che l'ho superata. Vuoi sapere come? A otto anni, incredibilmente, ho ragionato in maniera analitica e mi sono detto: nel bagno qui con me non c'è niente e nessuno. Allora che motivo c'è di avere paura? E ti giuro che da quel giorno non ho mai più avuto paura del buio, quindi non c'è stato più bisogno di "gestirla".

    Hai analizzato la tua paura e hai compreso, attraverso l'esperienza, che in quel tipo di buio e in quella situazione non c'era nulla che ti avrebbe potuto fare del male. Ma l'emozione in principio l'hai provata, perché la paura del buio è un'emozione ancestrale, non è senza senso in altri contesti. È normale provarla quando si vive qualcosa che non si conosce, quindi in un certo senso non era sbagliata ma non era funzionale in quella precisa circostanza. Non hai avuto più bisogno di gestirla perché in realtà sei riuscito a gestirla subito, il che è un bene :)
    Io credo però che ci siano tanti tipi di paura diverse, e ognuna vada affrontata come una cosa a sé stante. Non so se sbaglio a vederla così.

    CITAZIONE
    Ma se diventi un'oasi di calma imperturbabile, allora ecco che qualsiasi cosa si infrange contro la potenza della tua coscienza. :)

    Mmh... secondo me nelle acque troppo pure non ci sono i pesci. (Non ricordo se era esattamente così la citazione :P)
    Dobbiamo sì cercare di migliorarci, ma accettando anche la nostra fragilità. Non saremo sempre perfetti in ogni situazione purtroppo, credo sia impossibile.

    CITAZIONE
    Invece, dopo trentacinque anni di vita, mi sono reso conto che la determinazione assoluta deriva soltanto da una volontà d'acciaio indomabile

    Il termine che hai usato, "volontà", mi offre un punto di vista migliore rispetto a quello che avevo espresso io.

    CITAZIONE
    E poi, come dicevo prima, la paura, soprattutto quella irrazionale, non fa che annebbiare la capacità di giudizio, spingere ad azioni frettolose e spesso degenera in panico. Quante volte, quando avviene un'emergenza e la gente, chiusa in un posto, si calpesta a morte a vicenda per scappare, quando mantenendo la calma riuscirebbero a uscire tutti indenni?

    Nelle situazioni di emergenza di solito si è impreparati, a meno di non essere persone formate per questi eventi. Ma se tu quella stessa esperienza la vivi più volte, mano a mano può darsi che impari a "starci dentro", trovi dei modi di affrontarla, di gestirla appunto, nonostante la paura di rimanerci secco.

    CITAZIONE
    Eccetto, come detto, in un caso in cui si abbia bisogno di maggiori prestazioni fisiche e quindi adrenalina, ecc., ma anche in quel caso esiste la paura che ti paralizza nonostante l'adrenalina, e resti comunque bloccato sul posto.
    A ogni modo sono eventi che, soprattutto nella società di oggi, capitano di rado. A meno che uno non vada a fare un safari in Africa e resti appiedato... nel qual caso non gli servirebbe comunque a nulla un po' di adrenalina in più, con un leone alle calcagna. :laugh:

    Anche questo è vero, le emozioni "base", diciamo così, avevano uno scopo ben preciso una volta, ora le situazioni sono un po' più sfumate, quantomeno nelle parti più "tranquille" del mondo. Ma qui si aprirebbe un altro lungo discorso, per quanto interessante anche questo...

    CITAZIONE
    Comincio a domandarmi se esista qualcosa che Eleven sarà mai in grado di prendere sul serio. :rolleyes:

    Anche io :laugh:

    Edited by Kira~ - 10/4/2024, 18:38
     
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    È molto interessante questa discussione.
    Credo che le emozioni negative vadano trasformate dall'interno e sfogate in modo sano.
    Il vero problema è saper dialogare con le nostre emozioni.
     
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    CITAZIONE (Kira~ @ 10/4/2024, 17:06) 
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    Io non è che non provi paura perché la sopprimo, non la provo semplicemente perché sono giunto a una comprensione tale delle cose

    Questa per me è la parola chiave: comprensione. Gestire per me significa comprendere ciò che provo, perché lo sto provando, cosa attiva dentro di me, accettarlo e grazie alla comprensione capire come superare l'empasse. Magari non crocefiggermi se alcune volte non riesco a gestire nonostante la buona volontà, perché resto pur sempre un essere umano e in quanto tale imperfetto. (è un discorso in generale ma che rivolgo anche a me stessa, perché ultimamente sto lavorando molto su di me. O almeno, ci sto provando. )
    Forse in fondo stiamo dicendo la stessa cosa ma dando un senso diverso alle parole.

    Ti stai dimenticando un piccolo particolare della storiella... un conto è essere costretti, ogni singola volta, a gestire, un conto è rimuoverla una volta e quindi cancellare quella paura per sempre, in modo che non si ripresenti mai più. Direi che è molto diverso... è la stessa differenza che passa tra sfamarsi ogni volta che uno ha fame, e scoprire come mangiare una volta per sfamarsi per tutto il resto della vita.
    Ed è questo che sto cercando di farti capire: una volta che hai compreso determinate cose, qualsiasi paura perde di significato, esattamente come quella del buio. Un po' come quando Neo chiede a Morpheus: "Che cosa stai cercando di dirmi, che sarò in grado di schivare le pallottole?" e Morpheus risponde: "No, Neo. Quello che cerco di dirti è che quando sarai pronto, non ne avrai bisogno".
    Chi si trova costretto a gestire la paura, è come Neo quando sul tetto della banca si fa il mazzo per schivare i proiettili dell'agente (che alla fine lo colpisce comunque di striscio). Chi la paura l'ha superata definitivamente, è come Neo dopo la risurrezione, quando è l'Eletto: le pallottole gli basta guardarle e si fermano. Ha raggiunto un nuovo livello di consapevolezza perché ha finalmente capito, dentro di sé, che lui l'Eletto lo era davvero.


    CITAZIONE (Kira~ @ 10/4/2024, 17:06) 
    CITAZIONE
    Nel momento in cui vuoi menare un tizio e non lo fai, ti stai reprimendo, nel momento in cui hai paura e vai avanti lo stesso, più che "trovare il coraggio", stai semplicemente sopprimendo la paura. Dimmi se il ragionamento ti torna. :laugh:

    Allora, io la vedo così: se non meno il tizio, ma uso una modalità differente per esprimere il mio disappunto, una modalità più civile, allora io non ho soppresso la mia rabbia, la rabbia ce l'ho lo stesso perché qualcosa mi ha fatto arrabbiare e non posso togliermela di dosso, ma l'ho incanalata in una maniera più funzionale al contesto in cui mi trovo.
    Sul sopprimere la paura nel caso in cui mi faccio avanti... può essere che la rabbia sovrasti la paura di venire alle mani...

    No, qui mi hai frainteso, mi sono spiegato male... parlavo di due situazioni totalmente diverse, una con la rabbia e una con la paura.
    Comunque anche incanalarla come dici tu, richiede sempre uno sforzo psicologico ed emotivo, mentre essere in grado di farsi scivolare tutto addosso ed essere sempre padroni di sé, significa non dover compiere quello sforzo. Nel reindirizzare la rabbia stai comunque consumando energie mentali, per così dire, e ti crea stress.
    Prevenire è meglio che curare, si dice, e non credo si possa affermare il contrario... comunque, io la vedo così. :proprio:

    CITAZIONE (Kira~ @ 10/4/2024, 17:06) 
    CITAZIONE
    inizialmente cercavo di sopprimere la paura del buio, ma non è affatto così che l'ho superata. Vuoi sapere come? A otto anni, incredibilmente, ho ragionato in maniera analitica e mi sono detto: nel bagno qui con me non c'è niente e nessuno. Allora che motivo c'è di avere paura? E ti giuro che da quel giorno non ho mai più avuto paura del buio, quindi non c'è stato più bisogno di "gestirla".

    Hai analizzato la tua paura e hai compreso, attraverso l'esperienza, che in quel tipo di buio e in quella situazione non c'era nulla che ti avrebbe potuto fare del male. Ma l'emozione in principio l'hai provata, perché la paura del buio è un'emozione ancestrale, non è senza senso in altri contesti. È normale provarla quando si vive qualcosa che non si conosce, quindi in un certo senso non era sbagliata ma non era funzionale in quella precisa circostanza. Non hai avuto più bisogno di gestirla perché in realtà sei riuscito a gestirla subito, il che è un bene :)
    Io credo però che ci siano tanti tipi di paura diverse, e ognuna vada affrontata come una cosa a sé stante. Non so se sbaglio a vederla così.

    Certo, ovvio, non è che quando nasciamo siamo già pronti... la vita è un percorso atto a capire determinate cose, siamo qua apposta. Non l'ho "gestita", perché ciò presupporrebbe che la paura del buio in seguito si sia ripresentata, mentre come ti ho detto, l'ho semplicemente rimossa. Per sempre. Quanta gente convive con determinate paure (agorafobia, claustrofobia, ecc.) per tutta la vita? Io ritengo che il potere della volontà possa questo e altro... è la fonte di quelli che alcuni chiamano "miracoli".
    Quanto alle paure diverse, fondamentalmente non ha importanza secondo me la loro origine, perché tutte si possono affrontare ed eliminare con un puro atto di volontà, che diventa ancora più efficace quando si raggiunge un certo grado di consapevolezza. Perché non ho più paura della morte? Perché sono arrivato a capire che la morte non esiste. C'è la fine di una forma e si prosegue in un'altra.
    Alla fine dei conti, il punto d'arrivo è lo stesso per tutti (la piena consapevolezza)... per citare il Joker di Nolan, io sono solo in anticipo sul percorso. :laugh:

    CITAZIONE (Kira~ @ 10/4/2024, 17:06) 
    CITAZIONE
    Ma se diventi un'oasi di calma imperturbabile, allora ecco che qualsiasi cosa si infrange contro la potenza della tua coscienza. :)

    Mmh... secondo me nelle acque troppo pure non ci sono i pesci. (Non ricordo se era esattamente così la citazione :P)
    Dobbiamo sì cercare di migliorarci, ma accettando anche la nostra fragilità. Non saremo sempre perfetti in ogni situazione purtroppo, credo sia impossibile.

    A parte che dire una cosa simile a un perfezionista è come buttare secchiate d'acqua santa su un vampiro... :laugh:
    Io credo invece che siamo noi a crearci la nostra realtà, e se io mi convinco di non poter fare qualcosa, allora di sicuro non ci riuscirò. Se invece me ne convinco con tutto me stesso, potrei riuscirci... o almeno andarci vicino.
    Buddha forse non c'è andato vicino?
    Non sono il tipo da pormi simili limiti e di qualsiasi cosa si tratti, ci devo provare per forza. Sono fatto così. :D

    CITAZIONE (Kira~ @ 10/4/2024, 17:06) 
    CITAZIONE
    Invece, dopo trentacinque anni di vita, mi sono reso conto che la determinazione assoluta deriva soltanto da una volontà d'acciaio indomabile

    Il termine che hai usato, "volontà", mi offre un punto di vista migliore rispetto a quello che avevo espresso io.

    In fondo è la volontà la forza coscienziale che muove l'universo. :)

    CITAZIONE (Kira~ @ 10/4/2024, 17:06) 
    CITAZIONE
    E poi, come dicevo prima, la paura, soprattutto quella irrazionale, non fa che annebbiare la capacità di giudizio, spingere ad azioni frettolose e spesso degenera in panico. Quante volte, quando avviene un'emergenza e la gente, chiusa in un posto, si calpesta a morte a vicenda per scappare, quando mantenendo la calma riuscirebbero a uscire tutti indenni?

    Nelle situazioni di emergenza di solito si è impreparati, a meno di non essere persone formate per questi eventi. Ma se tu quella stessa esperienza la vivi più volte, mano a mano può darsi che impari a "starci dentro", trovi dei modi di affrontarla, di gestirla appunto, nonostante la paura di rimanerci secco.

    Non credo sia uguale per tutti. Nelle Torri Gemelle c'era un certo numero di italiani, da quel che ricordo. Non solo non si lasciarono prendere dal panico, ma invece di seguire le indicazioni e restare lassù come pecore al macello, scesero per le scale e al contrario degli altri si salvarono. Ci sono persone che, anche se non si sono mai trovate in una determinata situazione di emergenza, riescono a mantenere la calma, senza avere nemmeno necessariamente una formazione particolare.
    Certo è che la maggioranza invece è predisposta per andare nel panico. Alcuni la gestiscono, come dici tu, altri non riescono a fare nemmeno quello.
     
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    Ti stai dimenticando un piccolo particolare della storiella... un conto è essere costretti, ogni singola volta, a gestire, un conto è rimuoverla una volta e quindi cancellare quella paura per sempre, in modo che non si ripresenti mai più.

    Sì, ho capito che intendi una predisposizione mentale che ricade su tutto. Mi sono spiegata male. Quando ho scritto "Magari non crocefiggermi se alcune volte non riesco a gestire nonostante la buona volontà" intendevo quell'alcune volte come volte che sono all'interno del processo di comprensione/superamento. Una volta che hai determinati strumenti in mano, si spera che quella paura non torni più a tormentarti malamente. :)

    CITAZIONE
    A parte che dire una cosa simile a un perfezionista è come buttare secchiate d'acqua santa su un vampiro... :laugh:

    Ti chiedo perdono :laugh:
    Ma parlo così perché io stessa per alcune cose sono molto perfezionista e mi rendo conto che nel mio caso questa estrema severità mi sta procurando dei problemi e creando dei limiti, quindi per me ha importanza, in questo momento della mia vita, il discorso dell'imperfezione e della fragilità.

    CITAZIONE
    Certo è che la maggioranza invece è predisposta per andare nel panico. Alcuni la gestiscono, come dici tu, altri non riescono a fare nemmeno quello.

    Già. Ci sono persone che prendono la situazione in mano anche senza averla mai vissuta e senza lasciarsi prendere dal panico.
     
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