Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

Posts written by Kira~

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    Grazie di cuore Luke <3 Ti vedo che lasci spesso "up"!
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    L'ho spostata in "Caffè letterario" Luke, mi sembrava più idonea. :)

    Diciamo che secondo me non si capisce bene cosa Arminio abbia voluto esprimere, perché non spiega a sufficienza il suo pensiero o comunque l'ha buttato giù in modo poco approfondito, oltre a contraddirsi in alcuni punti :grat:
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    :cia:
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    Buonasera, riesco a collegarmi solo adesso :bye:
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    Buona domenica! ^_^
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    Un risveglio tranquillo, il pranzo in un locale minuscolo ma delizioso, stare un po' nel verde.
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    Sono molto belle, i fiori molto delicati. Bella anche l'idea di illuminarli!

    Edited by Kira~ - 13/4/2024, 22:55
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    Concordo con gli altri, molto evocativa. Mi ha colpito l'immagine dei coriandoli che tagliano. I coriandoli, che sono piccoli pezzetti di carta, non diresti mai che taglino. Allora mi hanno fatto pensare al passaggio dall'età bambina a quella adulta. Quell'ingenuità che un giorno, crescendo, ferirà.
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    Piaciuta molto anche a me.
    I duri contrasti di cui parli nella prima strofa si evincono già dal primo verso con quello spettro che è ancorato eppure aleggia. Viene da pensare che quindi sia ancorato al suo malessere ma che si muova comunque nel mondo, anche se "non vivo". E poi i lumi guasti, e accanto ad essi i fuochi dei segnali rotti che sembrano quasi ferite nella notte. Mi hanno fatto pensare a dei colpi inferti ritmicamente.
    Tutto appare molto grigio, asfissiante, spento. Non abbiamo nulla in mano se non un percorso che sembra obbligato e delle catene che ci tengono incastrati in questo scenario quasi post apocalittico. Un luogo dove la vita, quella vera, sembra andata perduta.
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    Piace molto anche a me Caparezza :)
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    Sono d'accordo sul non abuso della dialefe.
    Per quanto riguarda la virgola, anche io l'ho sempre considerata come una pausa. In presenza di una virgola durante la lettura viene automatico fermarsi. (Altro consiglio è quello di leggere la tua poesia a voce alta, non ricordo se io o Askar ne avessimo già parlato. Comunque farlo ti dà una buona idea delle pause in base al l'andamento della voce, è molto più naturale capire la scorrevolezza o meno del verso, in base alla difficoltà/facilità di lettura).
    Per il lato tecnico ha già detto molto Askar, quindi mi concentro sul lato del contenuto e sull'atmosfera che hai reso particolarmente efficace. Rimanda un senso di costrizione, di disagio interiore. E in generale hai reso un'atmosfera molto cupa, dove l'io si arrende all'impotenza di non riuscire ad accettare il male presente nel proprio essere. Così si ingaggia una battaglia che non trova fine e che rende la vita pesante, sempre insidiata da questo male che sfugge al controllo e che prende forza proprio perché negato.
    La chiusa è molto musicale e in generale mi è piaciuta, un buon lavoro. :)
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    Ciao Gioia, sì, essendo il turno concluso puoi farlo tranquillamente ^_^
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    Benvenuto Danzatore Pugliese, in bocca al lupo per il tuo viaggio e grazie per aver deciso di condividerne parte con noi :)
    Leggere tanto è un passo importante.
    Riguardo la tua domanda, mi trovo d'accordo sul modo in cui hai interpretato quantità e qualità. Di sicuro, quello nella scrittura sarà un viaggio che ti arricchirà.
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    "Quando cade la prima neve
    Fra tuoni allegri e raffiche puerili
    la primavera mette i suoi colori
    e spiega la sua bandiera
    come una cerimonia militare
    che si svolge con qualunque tempo.
    Di giorno in giorni avanza
    l’irrompente stagione.
    E già la terra è piena
    del suo passaggio
    e del suo fresco e molle detrito.
    Il biancospino è fiorito e sfiorito
    aspettando la polvere di maggio.
    Gli alberi che vedemmo lungo il fiume
    tutto un inverno nudi
    hanno le foglie nuove e i tronchi neri.
    Una vita incredibile e segreta
    scorre in quei fusti umidi e adorni
    di sì tenera chioma.
    A pie’ dei vecchi muri
    le prode rinverdite
    son come carne d’adolescente,
    e si risentono i ruderi.
    Ma le orgogliose piante sempreverdi
    non conoscono primavera.
    Decorosa tristezza di quegli alberi,
    ornamento dei nostri giardini,
    che ottobre non depreda
    e aprile non rinnova.
    Insensibili piante. Sono pari
    ai monumenti cui fanno corona
    e non sospirano che il plenilunio
    e un usignolo che le consoli."

    Cardarelli, Primavera cittadina
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    Eh, mi sa che gira gira lo devo trascinare sul serio dal medico :laugh:
8305 replies since 5/3/2008
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