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In cucina, mangiamo giapponese
Okonomiyaki
L'okonomiyaki (お好み焼き), letteralmente okonomi = ciò che vuoi, yaki = alla griglia) è un piatto agro-dolce giapponese che ricorda nella forma il pancake americano. Vi sono diverse varianti di questa pietanza, fra le quali si è distinta quella cucinata nella regione del Kansai, tanto che frequentemente l'okonomiyaki viene chiamato la "pizza di Osaka".
L'impasto comprende, tra i vari ingredienti, fettine di foglie di verza, acqua, farina di grano e uova. Vengono aggiunti, a seconda dei gusti, carne, seppie, gamberetti eccetera. Solitamente viene cucinato negli appositi ristoranti su una piastra calda chiamata teppan.
Spesso tale piastra fa parte del tavolo dei commensali o del bancone e viene utilizzata per cucinare direttamente l'okonomiyaki o per mantenere caldo quello cotto nella cucina. Si cucina aiutandosi con delle spatole metalliche per non farlo attaccare al teppan e per tagliarlo quando è pronto. La pietanza viene cucinata anche in casa utilizzando normali padelle.
Nella versione di Hiroshima (la mia preferita) viene cucinata dapprima una bassa crespella, utilizzando una parte della pastella che contiene gli ingredienti base dell'okonomiyaki di Osaka. Viene poi aggiunta una quantità molto maggiore di verza seguita dagli altri ingredienti e dal resto della pastella. Vengono qui impiegati anche i germogli di soia. Spesso il piatto viene ultimato con l'aggiunta di yakisoba e uova strapazzate, cucinate sulla stessa piastra e poi poste su uno o entrambi i lati dell'okonomiyaki. Viene usata una quantità maggiore anche di salsa Otafuku.
L'okonomiyaki nello stile di Tokyo, meno popolare dei precedenti, viene chiamato monjayaki. Le verdure e la carne vengono cotte per prime e poi disposte in un cerchio al cui interno viene messa la pastella.
C'è poi l'okonomiyaki di Osaka. L'impasto è composto da nagaimo grattugiato (un igname tipico della cucina giapponese), polvere di dashi (un brodo giapponese da aggiungere all'acqua di impasto), farina di grano setacciata, acqua, uova, tenkasu (dei fiocchi di farina fritti croccanti), foglie di cavolo tagliato a fettine, fettine di pancetta cruda di maiale, cipolla verde tritata, beni shoga (zenzero tritato ed aromatizzato in salsa di perilla, tipico della cucina giapponese) e sakura-ebi (una varietà di gamberetti liofilizzati che si trova nei mari della prefettura di Shizuoka). Una volta che l'impasto è omogeneo, va messo sulla piastra, che va precedentemente unta con poco olio, e viene cotto su entrambi i lati. Lo spessore finale dell'okonomiyaki varia tra i 10 ed i 20 mm, a seconda delle differenti versioni. Come detto, la carne può essere sostituita da frutti di mare o gamberetti, o da una combinazione a piacere. Possono essere impiegate altre verdure.
Esiste una versione del piatto di Osaka con l'aggiunta di porri (ねぎ negi?) chiamata negiyaki, ed un'altra con l'aggiunta di yakisoba, i tradizionali noodle saltati alla piastra della cucina giapponese, chiamata modanyaki (モダン焼き? lett. "yaki moderno"). Nei ristoranti specializzati, la stessa yakisoba viene spesso cucinata a parte e mangiata in combinazione con l'okonomiyaki.
A cottura ultimata, si aggiungono aonori (una varietà di alghe secche giapponesi triturate), katsuobushi (dei sottili fiocchi di tonnetto striato secco fermentato e affumicato), salsa Otafuku (un condimento denso, scuro e dolciastro della cucina giapponese) e maionese.. -
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Li ho scoperti in Ranma 1/2 e sono curiosissima di provarli, non mi è mai riuscito trovarli in ristoranti giapponesi in Italia, ma devono essere deliziosi!! . -
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Adesso posso dire di averli mangiati! Sono squisiti . -
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Che sapore hanno di preciso?. -
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Difficile a dirsi... Assomigliano un po' a frittelle di uova salate e conditissime con verdure e carne (o pesce) .