Ricorrenze Giapponesi: Tanabata Matsuri – Festa delle Stelle Innamorate

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    Ricorrenze Giapponesi: Tanabata Matsuri – Festa delle Stelle Innamorate

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    Foto da http://web-japan.org

    Il 7 luglio per il Giappone è il ricordo di una leggenda che racconta di un amore eterno: in questo giorno si festeggia il Tanabata Matsuri o Festa delle Stelle Innamorate.

    L’origine di questa festa viene dal cielo stellato e risale ad almeno 2000 anni fa.

    Racconta così:

    "Anticamente sulle sponde del Fiume Celeste (Via Lattea) viveva il sovrano di tutti gli dei e imperatore del Cielo, Tentei, la cui figlia Orihime (per noi Vega) passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.

    Lavorava di giorno e di notte e senza avere mai un attimo di sosta maneggiava con rapidità e destrezza il suo fuso e realizzava abiti sempre più belli e splendidi per poter vestire tutte le divinità.

    Lavorava talmente tanto che non aveva neppure il tempo di pensare a sè stessa e ai propri interessi. Giunta all’età adulta però, il padre mosso da pietà, giacchè alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano, di nome Hikoboshi (per noi Altair) la cui attività consisteva nel far pascolare buoi e fare attraversare loro le sponde del Fiume Celeste. Era un grande lavoratore e anche lui non pensava ad altro che a svolgere il suo lavoro.

    Essendo matrimonio combinato, i due finirono per conoscersi solo il giorno delle nozze; poco male però perchè non appena i due si conobbero finirono per innamorarsi follemente l’uno dell’altro. Furono talmente presi dal profondo sentimento che provavano l’un per l’altro che dimenticarono completamente i loro doveri, il loro lavoro e gli altri Dei. La loro unica ragione di vita sembrava essere diventata l’amore e la passione.

    Così la mandria di buoi finì per essere abbandonata a sè stessa e agli dei cominciarono a mancare gli abiti fino ad ora confezionati da Orihime. A questo punto il sovrano degli dei non potè trattenere la rabbia e punì i due severamente: i due sposini che fino a quel momento erano diventati inseparabili, avrebbero dovuto vivere le loro vite separatamente. Per evitare che i due avrebbero potuto incontrarsi, rischiando così di abbandonare nuovamente i loro doveri, l’Imperatore del Cielo creò due sponde separate dal fiume Ama no Gawa (Via Lattea) e rendendolo anche impetuoso e privo di ponti fece si che i due non potessero mai più incontrarsi.

    Il risultato non fu però quello sperato: il pastore sognando e pensando sempre alla sua innamorata non accudiva ugualmente le bestie e neppure la dolce fanciulla, pensando continuamente al suo amore non cuciva più i vestiti agli dei. Il sovrano allora, disperato e mosso da pietà e commozione, con il consenso anche degli altri dei altrettanto commossi, emise tale sentenza: “Se deciderete di ritornare ad occuparvi delle vostre attività come un tempo rispettando i vostri doveri, rimarrete divisi dalle sponde del Fiume Celeste per un anno intero però, vi sarà consentito di potervi incontrare una volta soltanto nella notte del settimo giorno del settimo mese dell’anno.”

    A queste parole, i due giovani innamorati, pensando all’idea di potersi incontrare di nuovo ripresero di buona lena a lavorare sodo con la speranza di potersi presto riabbracciare. Da quel momento in poi infatti, dopo un anno di lavoro e fatica i due ogni 7 luglio attraversano il Fiume Celeste e nel cielo stellato si incontrano".


    Grazie a questa leggenda ogni anno molti giapponesi alzano gli occhi al cielo nella speranza di poter vedere Altair e Vega abbracciarsi ancora una volta.

    Origini del Tanabata

    Le versioni di questa leggenda sono molte e molte sono legate e intrecciate all’astronomia, al calendario lunare e a origini e tradizioni antiche di queste popolazioni orientali. Addirittura si pensa fosse una leggenda che prende le sue origini da una storia similissima ambientata nell’antica Cina nei pressi del fiume Hanshui, dove abitava una fanciulla, abilissima tessitrice, orgoglio del padre, sovrano della regione. In età da marito anche lei venne data in moglie a un giovane pastore e, come la leggenda delle due stelle, anche questi due giovani abbandonarono le loro attività lavorative perchè travolti dalla passione e sempre in ugual modo vennero crudelmente separati.

    In seguito a questa leggenda “terrestre”, la storia venne trasposta in uno scenario celeste dando vita così al mito che tutti conosciamo del Tanabata Matsuri. Il perchè si decise di trasferire il tutto in uno scenario celeste è probabilmente dovuto al fatto che i cinesi erano e sono un popolo di studiosi del cielo e di fenomeni celesti.

    Storia del Nome “Tanabata”

    tanabataL’origine del nome di questa festa è abbastanza complessa. La festa giunse in Giappone durante l’epoca Nara (l’epoca in cui Nara era capitale, dal 710 al 794 d.C.) con il nome, in kanji, che gli era stato dato in Cina, 七夕 e fu dunque letto, in Giappone, come Shichiseki.

    Il nome 七夕 shichiseki significa settima sera perché era una festa tenuta la settima sera del settimo mese del calendario cinese, quando Altair e Vega si trovano particolarmente vicine… e l’origine della festa si deve ad una leggenda, appena vista, creata per conferire una certa aura magica alla festa di 乞巧奠 Kikkōden (lett. Festa per pregare per le abilità), un nome alternativo (letto alla giapponese) per la festa cinese.

    Ma da dove viene il nome “Tanabata” ? La festa di Shichiseki giunse alla corte imperiale giapponese con la sua bella leggenda (fu introdotta dall’imperatrice reggente Kouken nel 755 d.C.), ma negli stessi giorni il popolo festeggiava un’altra festa. O meglio, pare avesse luogo una cerimonia religiosa shintoista, in cui una miko (sacerdotessa shintoista) tesseva una veste su un telaio e questa veniva poi offerta in dono alla divinità perché proteggesse dalla pioggia il raccolto e donasse loro un raccolto abbondante in autunno.

    In Giappone, infatti, l’inizio dell’estate (circa da metà giugno a metà luglio) è caratterizzato da un mese circa detto 梅雨 “tsuyu” (o baiu), la stagione delle piogge; a fine agosto, poi, c’è la stagione dei tifoni (dura due settimane circa). Durante la cerimonia la miko tessitrice veniva chiamata 棚機つ女 (tanabatatsume, “donna del telaio”) e i primi due kanji (“scaffale” e “apparecchio”) erano letti proprio “tanabata”.

    Un’altra teoria propone che l’origine del nome Tanabata sia dovuta ad una vera e propria festa per propiziare, dopo la semina, un buon raccolto (e fin qui le teorie coincidono) e che i kanji con cui si scrive “festa di Tanabata” derivino proprio dall’idea della semina.

    Tanabata Matsuri si scriverebbe infatti 種播祭り. Il primo kanji (“tane”, cioè “seme”) suona assolutamente naturale con la sua lettura “tana” (altri kanji con lettura terminante in -e, terminano in -a nei composti, come ad esempio anche ame, pioggia che diviene ama- in amaoto, amagumo, ecc.).

    Non si può dire lo stesso però del secondo kanji, Seminare dei semi che si scrive 種を撒く “tane wo maku”; maku però ha una scrittura alternativa non ufficiale: 播く . Quindi 播 si legge hata (sonorizzato in -bata)? No, oggigiorno no, anche se conserva la pronuncia “ha”, forse da “hata”. In compenso leggo ancora “hata” un kanji molto simile, 幡, con il radicale haba di “veste, stoffa” e il significato di bandiera, stendardo (sebbene questo significato sia di norma reso con un altro kanji, 旗 …sempre letto “hata”).

    Questi passaggi di significati e pronunce tra kanji con significato o pronuncia simile e, eventualmente, la perdita (o l’aggiunta) di una pronuncia o di un significato, sono davvero molto comuni nella “storia dei kanji”, nella loro etimologia, quindi questa teoria che pare fin troppo complessa è anch’essa del tutto plausibile.

    Ad ogni modo, qualunque sia la teoria, pare che alla fine la festa popolare della semina e delle preghiere per il futuro raccolto si sia fusa con la festa della corte giapponese che l’aveva importata dalla Cina, con la sua doppia natura di leggenda originata dall’astronomia cinese (e forse da un intento educativo nei confronti del popolo) e di “festa dei mestieri”, per così dire.

    Curiosità

    La fanciulla tessitrice viene identificata con Vega perchè secondo i popoli orientali Vega, appartenente per noi alla costellazione della Lira, è, secondo gli orientali appartenente alla costellazione della Tessitrice.

    tanabataAllo stesso modo il giovane mandriano viene identificato con Altair della costellazione dell’Aquila, perché per gli orientali la costellazione di Altair equivale a quella del Mandriano.

    In questa occasione, l’usanza dei popoli orientali è quella di rivolgere preghiere ai due astri: soprattutto i giovani chiedono protezione per i loro sentimenti e aiuto per poter migliorare le loro abilità e lo studio.

    Poesie

    I legami di questa festività con la poesia sono ovviamente forti. La letteratura ha dedicato a questo giorno poesie veramente significative:

    “Il sentimento d’amore tra i due amanti
    che, nello spazio interminabile
    di un intero anno,
    possono abbracciarsi
    soltanto in questa settima notte,
    non viene meno,
    anzi la notte agognata svanisce in un baleno”


    Oppure

    “Gli abiti autunnali
    tessuti su innumerevoli telai
    dalla Tessitrice celeste
    possono forse essere indossati da altri
    se non dal suo amato Pastore?”


    Il Tanabata oggi

    Il Tanabata oggi ha assunto molti significati magici e come famosa festa popolare è caratterizzata da vistose e colorate decorazioni, foglietti di carta con preghiere e desideri appesi ai rami degli alberi, sfilate, parate per l’occasione e cibi tipici.

    Le decorazioni tipiche sono sette come sette è il mese e il giorno della festa, e ognuno ha la sua valenza simbolica:

    Kamigoromo: sono gli abiti di carta usati nelle sfilate e nelle parate
    Senbazuru: file di origami (soprattutto gru)
    Tanzaku: strisce di carta dove scrivere poesie e desideri da appendere sugli alberi
    Toami: reti come quelle da pesca per varie decorazioni
    Kuzukago: cestini per la carta e bigliettini
    Fukinagashi: strisce colorati penzolanti da ogni parte
    Kinchaku: borsettine


    In questo giorno di festa tutti hanno l’opportunità di sfoggiare il proprio Yukata (kimono usato per l’occasione) e si partecipa alle danze, balli e festeggiamenti di ogni tipo con giochi e bancarelle. E alla fine di tutto, come spesso si vede negli anime, arrivano i giochi d’artificio a rendere ancora più magica la serata.


    Fonte: http://sakuramagazine.com/ricorrenze-giapp...lle-innamorate/
     
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    E' una festa molto bella, ed ha origin iantiche. Anche in "Nana" ne hanno parlato.
     
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    Da una porta segreta la trasparenza delle stelle.

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    Questa ricorrenza giapponese mi ha sempre affascinata tantissimo. c'è una canzoncina che recitano i bimbi in occasione della festa...

    «Sasa no ha sara-sara
    nokiba ni yureru
    Ohoshi-sama kira-kira
    kingin sunago
    Goshiki no tanzaku
    watashi ga kaita
    Ohoshi-sama kira-kira
    sora kara miteiru».

    «Le foglie di bambù frusciano
    vicino le gronde ondeggiando
    Le stelle luccicano
    granelli d'oro e argento
    Le strisce di carta dai cinque colori
    ho già scritto
    Le stelle luccicano
    e ci guardano dal cielo».

    Questi invece sono i desideri o le poesie che si attaccano ai rami:
    tanabata
     
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    Il Tanabata è una festa che ogni fanciulla non può non adorare ^_^
     
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