Anime e manga, che cosa sono?

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    Anime e manga, che cosa sono?

    Il mio personaggio preferito, rientra nella categoria maho-shojo (leggere larticolo per capire).
    buon-compleanno-nozomi



    Mi permetto di aprire questa discussione nella sezione moderata da ° Hanami °, con il suo permesso, perché gli anime e i manga fanno parte della cultura giapponese e spesso chi non se ne ntende non riesce a capire realmente di cosa si stia parlando.

    Questa discussione è nata sul forum casualmente: vorrei spiegare perché in Italia gli anime e i manga (fumetti giapponesi) vengono accostati ai cartoni animati soltanto e quindi rivolti specificatamente ai bambini. In realtà non è così, come non è proprio corretto dire che gli ainime e i manga sono rivolti agli adulti. Cosa si intende per adulti? Io sostituirei questa parola con "grandi" o meglio "per tutti". Il forum "Sognando il Giappone" ne parla in un link interessante che potete trovare qui. Mi piace questa descrizione, così la riporto.

    Manga” è un termine giapponese che in Giappone indica appunto i fumetti in generale. Per i giapponesi i manga hanno un ruolo culturale ed economico rilevante, e sono considerati un mezzo artistico ed espressivo non meno degno della letteratura, del cinema o di altri mass media.

    Gli anime, parola che deriva dall’inglese “animation“, non sono altro che i cartoni animati giapponesi e spesso sono tratti dalle storie dei manga.

    I manga (e gli anime) si possono distinguere in base al target a cui si rivolgono e in base alle categorie. Ce ne sono moltissime in realtà e di ogni genere.

    In base al target, troviamo un genere di manga rivolto ai bambini, detto Kodomo. Esempi di Kodomo sono Doraemon, Hamtaro, Magica Doremì.

    Per quanto riguarda un target di adolescenti, si distinguono i manga per ragazze, detti shōjo (indicativamente dai 10 ai 18 anni) e manga per ragazzi, chiamati Shōnen.
    Gli shōjo manga affrontano soprattutto temi romantici e presentano di solito un personaggio principale femminile. Esempi di shōjo ce ne sono tantissimi, ne cito soltanto alcuni più famosi: Lady Oscar, Candy Candy, Galism, Aria, Nana.

    Gli shōnen invece trattano spesso di sport, specie di calcio o baseball, oppure rientrano nel filone della fantascienza, con un eroe-robot oppure con un eroe-pilota che combatte per salvare la Terra dall’invasione aliena di turno, o di personaggi eroici o fantastici che tramite duri combattimenti adempiono alla loro missione.
    Tra gli shōnen più popolari ricordo Ken il Guerriero, Dragon ball, GTO, Naruto, Bleach.

    Per un pubblico adulto, over 18, esiste un genere chiamato seinen e tratta tematiche complesse, con una grafica spesso ricercata: Es – eternal sabbath, 3×3 occhi, 20th century boys, Berserk, Akira, Bokurano, Vagabond. possono parlare di guerra, temi sociali...


    I manga per donne adulte sono chiamati Josei o Ladies (es. Honey and Clover, Paradise Kiss, Kimi wa petto – Sei il mio cucciolo).
    Questi sono solo alcune delle tante categorie.

    Ancora...
    Maho-shojo: si tratta di manga e anime nei quali è possibile trovare storie di maghette e combattenti dotate di superpoteri, estremamente buone e con il compito di salvare la Terra da un imminente disastro. E’ un tipo di lettura prevalentemente al femminile, anche se questo non esclude che possano esserci dei lettori maschi.

    Hentai: è una genere di manga (ma anche anime, videogiochi e riviste a fumetti) contenenti riferimenti sessuali o pornografici espliciti. La parola hentai in giapponese significa “pervertito” ed è quindi usato dai giapponesi in modo dispregiativo, solo in Occidente il termine hentai è associato a manga e anime erotici.

    Poi ci sono le classiche categorie che non necessitano di ulteriori spiegazioni: avventura, fantascienza, horror/dark (Claymore, Devilman), maghi/maghette (Incantevole creamy, Magica Emi, Rensie la strega), poliziesco (Detective Conan, L’ispettore Gadget), psicologico (Death note, Es), scolastico (la maggior parte degli shojo), sportivo (Holly e Benji, Mila e Shiro).

     
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    Brava Nozomi, vaglielo a dire a quelli della censura italiana che gli anime sono per "tutti", sono film anche se non ci sono attori in carne ed ossa ed i contenuti sociali che trasmettono non sono inferiori a quelli del "grande schermo". Io li paragono alle Serie Telesive, visto che oggi hanno un numero di puntate simile (tipo 24 o 12 episodi).
    Certo, poi tra i tanti generi ci sono anche quelli proprio per adulti... ma la vera arte è sui generi che hai citato tu! Riadattatare anime per farl ivedere ai bambini alle volte crea storpiature pazzesche, come il Sailor Moon della Mediaset.

     
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    Brava Nozomi*, questo post dovrebbero leggerlo tutti quelli che, senza sapere cosa hanno di fronte, definiscono ogni anime come un "cartone animato" e quindi destinato ai bambini. Lo sporco lavoro della Mediaset ha messo pesantemente mano nella valutazione errata che si ha degli anime, propinando ai bambini alcune opere che non erano affatto per un tale pubblico. Per fortuna oggi c'è una conoscenza maggiore sulla complessità e la diversità di anime e manga, ma considerato che la cultura popolare passa purtroppo per la tv, c'è ancora molta strada da fare per far comprendere a tutti quanto queste opere siano belle, profonde e in molti casi, paragonabili a opere letterarie.
    Fuyumi Souryo, per esempio,sta portando avanti, con il suo "Cesare", una ricostruzione storica attenta e precisa della vita di Cesare Borgia; il suo non è affatto un "fumetto per bambini". Se solo gli studiosi nostrani non fossero chiusi mentalmente, potrebbero usare il lavoro della mangaka come una fonte di informazioni da studiare, dato che dietro a quelle tavole c'è davvero una ricerca storica, condotta dal professore Motoaki Hara.
    Il mondo dei manga e degli anime è ricco e sfaccettato e spero che in Occidente, prima o poi, si rendano conto del suo valore.
     
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    Bravissimi tutti! Discussione stupenda, e grazie Ere per averla messa nel sommario. Anime e manga rappresentano un lato della cultura giapponese, e voi lo avete espresso bene. :)
    Nozomi ha fatto un sunto dei generi anime/manga in circolazione, credo per venire in aiuto a tutti, ma esistono molti sotto-generei e generi combinati! :)
    Io porto qualche altro esempio, per arricchire icontenuti di questa discussione:
    un genere che non va mai dimenticato è il "mecha", ossia quello incentrato sulle storie di immaginari dispositivi robotici da combattimento, spesso giganti, dotati di pilota. Genere che ha avuto un estremo successo negli anni '70 e '80. Non serve che faccio nomi!!!
    A me piace il genere "Romakome", un sottogenere dello shojo che però è solitamente ambiantato in una scuola.
    Ai maschi piacerà sicuraamente il genere "Gore" (sangue), tipico dello shonen. Storie cruente con scene splatter, spesso thriller o poliziesco. Ma anche fantasy e horror.
    Poi il "Gekiga" che tratta di storie drammatiche .
    Dai, vogli ocitare anche il genere "Ecchi". Ecchi (エッチ), od etchi, è una parola giapponese che deriva dalla pronuncia del nome inglese della consonante "H". È un sinonimo di ero (Eros) ed ha un significato più attenuato rispetto a hentai. Spesso usato nello slang per indicare fantasie erotiche e allusioni sessuali (hot-eccitante e sexy): come aggettivo assume il significato di "osceno", "lascivo" e "frivolo"; mentre come verbo (ecchi suru) con quello di far qualcosa di "sessualmente sporco o cattivo" o anche del semplice "dormire assieme"; infine come sostantivo per descrivere qualcuno che è visto come Ecchi.
    E poi... c'è il genere "Harem" (ハーレム hāremu) o hāremumono (ハーレムもの?). Con questo si vuole descrivere quel sottogenere di anime e manga in cui un protagonista maschile si trova "amorosamente" circondato da tre o più membri del sesso opposto; quando il senso viene invertito (una protagonista femminile circondata da maschi) si parla di "gyakuhāremu" (逆 ハーレム), a me piace di più il termone inglese "Reverse Harem". Sue varianti più recenti includono anche lo yuri e lo yaoi, con la rimozione dei personaggi di sesso opposto (ad esempio in Gakuen Heaven).

     
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    Mi domandavo se le differenze sono proprio estreme tra i vari generi e i diversi tipi di pubblico. Mi spiego: quando ero bambino non facevo differenza tra i vari anime e li guardavo quasi tutti. Ammetto che forse i miei preferiti erano quelli come Saint Seiya o Dragon Ball, ma ho guardato anche anime da femmine come Lady Oscar, Lamù, Candy Candy e Kiss me Licia. Mi chiedo se è normale per i ragazzi guardare questi anime perché comunque io li guardavo e sono un maschio eterosessuale.
     
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    Dangel io non credo ci sia niente di male a guardare anime classsificati per il sesso opposto: i giapponesi amano definire ogni cosa e classificare, ma non significa che persino in patria i ragazzi non leggano shoujo e le ragazze non leggano shounen. Io sono cresciuta con Lady Oscar, Kiss me Licia e Georgie, ma ho visto anche Dragonball, Voltron, Mazinga, I Cavalieri dello zodiaco, le Tartarughe Ninja... e gli anime che ho più nel cuore sono tutti di genere "maschile"(così come la maggior parte dei manga) perché incontrano maggiormente i miei gusti, nonostante sia anch'io eterosessuale. Personalmente non ho mai sopportato la classificazione "per uomini" e "per donne" forse perché a me ha sempre interessato un po' di tutto e credo che sia bello per tutti noi non soffermarsi alla definizione di genere, ma apprezzare la storia che decidiamo di conoscere per il suo messaggio e non per la sua classificazione.
    Anzi, un applauso a te che hai visto anche gli anime più sentimentali, e li hai apprezzati. :D

    Edited by Deilantha - 3/9/2016, 12:57
     
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    Deilantha ha spiegato benissimo... Dangel non ti preoccupare, a me per esempio piacciono molto i shojo con le maghette... :D
    Anche io vedo di tutto e sono d'accordo che non ci siano cose solo per maschi e per femmine!
     
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    Ma che bella discussione ragassuioli! Ci voleva proprio... I generi e i sotto-generi principali li avete elencati praticamente tutti. Ma io voglio aggiungere anche questo:
    DOJINSHI
    [citaz. ufficiale]
    I dojinshi sono dei manga disegnati dai fan per i fan. È uno dei fenomeni che si sta maggiormente sviluppando in Giappone.
    Il termine “Dojinshi” nasce dalla fusione di “dojin” & “zasshi”, che insieme hanno il significato di “rivista di associazione”, e corrisponde alla nostra fanzine (fan magazine). Caratteristica principale di questa categoria di manga è che spesso la storia si incentra su personaggi già esistenti, facenti parte di storie conosciute, e affronta tematiche non presenti nella versione originale. Spesso, ad esempio, vengono approfondite relazione sentimentali tra vari personaggi, e si sfocia non di rado nello yahoi di cui si parlerà più avanti. Di solito sono realizzate con materiali di ottima qualità e sono simili a libri illustrati.

    Dangel981, alle volte riesci a farmi sorridere anche quando sono rabbugliata. Non essere così teso, il sesso è importante ma non deve essere un'ossessione che lo metti sempre dappertutto. Io consoco maschi che si credono machi e si sono visti Candy Candy. Non c'entra niente... E' solo il target di riferimento più ampio. Anche io amo i generi di guerra, horror, splatter ma non per questo mi sento un maschio mancato! Tutt'altro.

     
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    CITAZIONE (Erendal @ 29/5/2016, 19:13) 
    Deilantha ha spiegato benissimo... Dangel non ti preoccupare, a me per esempio piacciono molto i shojo con le maghette... :D
    Anche io vedo di tutto e sono d'accordo che non ci siano cose solo per maschi e per femmine!

    Io adoro gli anime scolastici, quelli che raccontano la vita delle adolescenti. Ce ne sono alcuni molto realistici.
     
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