Ombre a Nádasdy

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    Abbiamo optato per un quadro storico (quindi realistico), finendo per sconfinare nel genere thriller. Nel brano si mescolano i nomi di personaggi inventati (come le protagoniste) a quelli di personaggi storici, in particolare quello della famigerata contessa Erzsébet Báthory e della sua infame corte.





    Ombre a Nádasdy



    Ombre_a_Nadasdy



    22 ottobre 1590, Sárvár



    Mia amatissima Csilla,

    sono qui solo da una settimana eppure sono già oberata dal lavoro, tanto che ho faticato non poco a trovare il tempo per scriverti. Il castello è davvero bello come si racconta, però ha anche un aspetto cupo che mi inquieta, non so spiegarlo… mi sento osservata in ogni momento. Forse è soltanto la mia fervida immaginazione, unita al disagio dovuto al ritrovarmi in un luogo sconosciuto, al servizio di una famiglia così importante.
    A proposito di loro, il conte Nádasdy, mi dicono, è spesso assente, impegnato nella guerra contro i turchi. Sembra che sia un uomo molto severo, persino crudele, da quel poco che sono riuscita a sapere. Ciò significa che la Contessa è la figura di riferimento per la servitù, ma la cosa non mi solleva neanche un poco, perché girano strane voci su di lei… storie da far venire i brividi. So che non è buona creanza prestar orecchio a simili dicerie e spettegolare è ancor più indegno, ma mi hanno cagionato davvero una brutta impressione. Forse più in là te ne narrerò qualcuna.
    Per ora ho veduto la Contessa solo una volta al mio arrivo. Mi è parsa una donna di grande dignità e molto attenta alla propria immagine, ma anche gelida e autoritaria, persino con i figli. So che da noi ci si aspetta un decoro che ci distingua dal popolo, ma ho avuto la netta sensazione che ci fosse dell'altro dietro alla sua espressione impassibile. È stato come guardare una maschera.
    Ho fatto la conoscenza di altre servitrici e già legato con una ragazza poco più giovane di me, Veronika. Anche lei proviene da una famiglia agiata ed è giunta a Sárvár il mese scorso; è una gran lavoratrice e mi sta aiutando ad ambientarmi, credo andremo d'accordo. Anche lei, mi ha confessato, si sente a disagio, specie riguardo alle voci sulla Contessa alle quali accennavo, ma ha detto che è meglio far finta di nulla e lavorare bene, così da non dar motivo ai Nádasdy di essere scontenti di noi. I vantaggi nell'aver servito in questo castello compensano ampiamente qualunque sgradevolezza, ritengo, perciò mi sono trovata d'accordo con lei.
    C'è un ultima cosa che desideravo raccontarti: la contessa Bàthory ha al suo servizio un individuo inquietante, che spero sempre di non incrociare durante i miei doveri quotidiani. Si tratta di un valletto nano, di nome Ficzkò. Mia madre mi ha insegnato a non denigrare qualcuno in base al suo aspetto, ma quell'uomo ha un che di inquietante persino quando sorride… o meglio, sogghigna. Dà la sensazione di essere a conoscenza di innominabili segreti che lo divertono, ma che se li rivelasse genererebbero orrore in chiunque altro. Oh, ecco di nuovo la mia fantasia che prende il sopravvento, scusami, forse sono soltanto nervosa e stanca.
    Spero di abituarmi presto ai nuovi ritmi e di riuscire a ignorare l'atmosfera cupa che si respira qui, in modo da assicurarmi un futuro roseo come desiderano i miei genitori. E tu che mi racconti? È più venuto in visita da voi quel bel baronetto dall'est? Sarebbe un buon partito, secondo me. Attenderò con impazienza una tua missiva!


    La tua amica speciale,
    Margit




    16 novembre 1590, Brezno



    Margit adorata,

    la tua lettera mi porta gioia nel mostrarmi come onori fin da subito la tua promessa di scrivermi spesso, ma mi rattrista un poco nel leggere la descrizione della tua vita al castello. Io penso che dipenda dal fatto che noi piccole nobili di campagna siamo poco più che contadinotte: ai nostri animi ingenui, tante sono le cose che recano impressione.
    Pensa che, per un incubo fatto due notti fa, ancora ho l’animo inquieto: ho sognato di trovarmi intrappolata in una piccola stanza con alcune turpi persone che, volendo catturarmi per i loro loschi fini, mi balzavano addosso e mi si avvinghiavano alla gola con le loro manacce. Ti dirò che il senso di soffocamento che mi ha provocato questa orrenda fantasia ha incupito le mie ultime giornate: guardo a queste lande intorno a noi e mi sembrano insulse, un angolo di mondo popolato da villani e grattaterra, una prigione opprimente in cui ogni giorno trascorre uguale al precedente.
    L’arrivo del barone Miloslav ha sicuramente rappresentato un evento nella nostra grigia quotidianità. Come la scorsa volta, Jozef l’ha portato a caccia nei nostri possedimenti e l’ha intrattenuto egregiamente per tutto il tempo della sua visita: mio fratello sa essere un padrone di casa molto affabile, ma pure il Barone è un uomo molto arguto e di buona compagnia, anche se a volte un velo di cupezza scende sul suo volto. Quando Jozef gli ha raccontato che tu ora presti servizio al castello di Nádasdy, s’è fatto pensoso e ha detto che ha conosciuto il conte Ferenc mentre si trovavano insieme in campagna militare contro i turchi, e che su di lui e su sua moglie circolano tante dicerie; ha subito aggiunto però che tutti i personaggi potenti non scampano alle chiacchiere degli invidiosi.
    Margit, credo che tu abbia la grande occasione di farti amica la Contessa: si dice che i Nádasdy siano più ricchi dello stesso imperatore Rodolfo! Potresti portare un grande onore alla tua famiglia; dal canto mio, spero che ti ricorderai di questa misera e piccola Csilla quando gozzoviglierai alla corte di Praga con tutti i più celebri nobili del regno!
    Non farti quindi impressionare da ciò che non conosci, non farti fuorviare da voci petulanti che raccontano storie poco chiare: altre persone che ambiscono come te a entrare nelle grazie della Contessa potrebbero gettarti fumo negli occhi per farti desistere dal raggiungere il tuo obiettivo. Se ti fidi di questa tua Veronika, fatti coraggio insieme a lei, ma ti ammonisco dal non farla diventare la tua nuova migliore amica approfittando della mia lontananza.
    Ti abbraccio forte e attendo tue liete notizie.

    La tua affezionata,
    Csilla




    7 dicembre 1590, Sárvár



    Cara Csilla,

    Prima di tutto, lascia che ti rassicuri: Veronika è una cara ragazza, ma nulla a questo mondo potrà mai minacciare una lunga amicizia come la nostra… se fossi lì accompagnerei queste parole con un abbraccio. E sono lieta di sapere che Josef non ha perso la sua amabilità e le sue doti di intrattenitore; ricordo con affetto come tuo fratello, quand'eravamo bambine, si mostrasse sempre paziente assecondandoci, nonostante fosse quasi un uomo fatto.
    È buffo che tu parli di incubi, perché in queste settimane ho difficoltà ad assopirmi, e talvolta mi risveglio nel cuore della notte con un senso di inquietudine e angoscia che mi attanaglia il cuore, pur non ricordando il contenuto del sogno. Spero che, come per la mia ansia durante la veglia, sia solo un problema di mancanza di familiarità con la fortezza…
    Come mi hai consigliato, cerco di non prestare attenzione ai pettegolezzi, tuttavia, oltre alle consuete stranezze del castello, la scorsa settimana è accaduto un fatto davvero molto inquietante… forse sono io a preoccuparmi troppo, ma la mia mente continua a indugiarvi. Si tratta di una ragazza di nome Dorika, che era al diretto servizio della Contessa. Io l'ho solo incrociata qualche volta nei corridoi e non ho mai fatto particolare caso a lei, e lo stesso vale per Veronika, tuttavia da un dì all'altro è scomparsa nel nulla.
    Mi spiego. La versione dei Nádasdy e dei loro domestici più fedeli è che Dorika, dopo un acceso rimprovero da parte della Contessa, abbia deciso all'improvviso di averne abbastanza e sia andata via. Certo è che alcune ragazze con cui Veronika ha parlato hanno confermato il litigio, anche se non se ne conosce il motivo; l'assenza degli averi di Dorika confermerebbe il tutto. Il problema è che la notte in cui è scomparsa nevicava e difficilmente ci si metterebbe in strada, anche avendo a disposizione un carro; qualunque persona di buonsenso avrebbe comunque atteso almeno il mattino per partire.
    Forse non c'è nulla di misterioso e come al solito vedo fosche ombre anche ove non dovrebbero esservene, eppure il mio sesto senso mi dice di restare vigile. Prego ogni sera da buona cristiana, ma non riesco a trovare la serenità necessaria per affrontare queste cupe giornate. Forse ho bisogno che la mia migliore amica mi rimproveri e mi tranquillizzi... in fondo l'hai sempre saputo fare molto bene. Come sempre, non mancare di porgere i miei calorosi saluti a tutta la famiglia!

    Con affetto,
    Margit




    28 dicembre 1590, Brezno


    Margit carissima,

    ti confesso che mentre l’abate Nagy celebrava la solenne messa del Santo Natale, le mie labbra ripetevano meccanicamente le formule del culto, ma la mia mente andava alla tua missiva che mi era pervenuta poc’anzi. Non credo di essere nel peccato se, in quel momento, il mio cuore era rivolto non al Bambino Divino, ma a te, che tanto mi preoccupi con quello che mi scrivi.
    Da mesi, da quando sei partita, una sorta di inquietudine s’è impadronita di me: il mondo m’appare sempre più grigio, le giornate più insensate che mai, le notti funestate da incubi. Nell’ultimo mio sogno, m’immaginavo di correre senza indumenti in mezzo a una tormenta di neve fino a giungere a un castello nel cui cortile interno era posizionato un altare. Su di esso si trovava una giovinetta della nostra età, legata mani e piedi: non vedevo nessun altro intorno a me, ma neppure potevo andare a liberare la giovane, perché le mie gambe congelate erano affondate nella neve alta, sennonché ecco avvicinarsi un orribile nano deforme che brandiva uno spadone e si avventava sulla ragazza mozzandole il capo. Alla vista della testa che rotolava sulla neve lasciando una scia di sangue, mi sono svegliata agghiacciata e tremante come una foglia.
    Io non lo so, Margit, se sia sufficiente la lontananza dalla mia migliore amica a ridurmi così, o se invece la mia mente stia forse presagendomi un qualche pericolo che possa recarmi angustia all’animo.
    Mi perdonerai se ho osato parlarne con Jozef. Sai che lui ti ha tanto cara per come riesci a ricordargli la mai abbastanza compianta tua sorella che tanto presto l’ha lasciato vedovo. A volte mi domando se abbia intenzione di tornare nuovamente dai tuoi genitori per chiedere ancora una volta la mano di una delle loro figlie… a ogni modo, quando ho letto a Jozef la tua lettera, la sua reazione è stata veemente: ha sbattuto il pugno sul tavolo e, imprecando, ha giurato che avrebbe fatto di tutto per tirarti fuori da quel posto orribile. Mi ha infatti rivelato quanto il barone Miloslav gli aveva confidato, ossia che i conti Nádasdy parrebbero non esitare a punire con la morte i servitori non graditi. Il barone avrebbe raccolto queste informazioni da persone affidabili, ma è assai arduo distinguere ciò che è vero da ciò che è falso in simili chiacchiere, forse fatte circolare dallo stesso conte Nádasdy affinché il suo nome possa incutere sempre maggior timore e deferenza. Fatto sta che Jozef ha preso assai seriamente queste confidenze del barone e con non minore gravezza ha soppesato le mie suggestioni: sta meditando il da farsi per riuscire a riportarti alla tua casa senza suscitare l’offesa e l’ira vendicativa dei Nádasdy.
    Dimmi, Margit, sto forse impazzendo? O è davvero tutto così assurdo? Che cosa accade in quel castello? Tu e la tua amica Veronika proteggetevi a vicenda ed evitate ogni situazione pericolosa: non dare mai alcun dispiacere alla contessa Bàthory cosicché lei non abbia mai a dolersi di te né a richiedere una punizione nei tuoi confronti.
    Io ti assisto con tutte le mie preghiere.

    Eternamente tua
    Csilla






    17 gennaio 1591, Sárvár



    Carissima Csilla,

    mi sento in colpa e provo vergogna per averti cagionato siffatti timori e preoccupazioni con i miei funesti resoconti. Forse non avrei dovuto parlarti del valletto della Contessa, che sembra averti lasciato un'impressione tanto forte quanto sgradevole. Cerca di tranquillizzarti, poiché in caso di reale pericolo non sarò da sola e agirò con la massima cautela. Inoltre, dacché ti ho inviato l'ultima missiva la situazione al castello è migliorata un poco, anche se abbiamo passato un Natale austero, movimentato e tutt'altro che gaio. Ma come mi hai saggiamente suggerito in una delle tue lettere, devo fare del mio meglio nel lavoro, senza fantasticare su inquietanti dicerie. Non ho avuto modo di scriverti prima, perché in occasione delle festività sono giunti molti ospiti, alcuni anche assai illustri; tutte noi abbiamo dovuto provvedere che fossero serviti al meglio.
    Ti prego dunque di rassicurare tuo fratello, e di non far più menzione in sua presenza di ciò che potrei scrivere in futuro. Mentigli, se necessario, purché calmi il suo animo impetuoso. So che Jozef è in buona fede, ma iniziative sconsiderate potrebbero pregiudicare il benessere e il buon nome delle nostre famiglie, con conseguenze difficili da prevedere. Sono consapevole di chiederti molto, ma confido che tu capisca quanto è delicata la questione.
    Il conte Nádasdy è tornato al castello per qualche giorno, in occasione del Natale, così ho avuto modo di vederlo di persona. Non parla molto, almeno davanti alla servitù, e ha un aspetto perfino più arcigno di sua moglie, con i suoi folti baffi e lo sguardo truce. Immagino perciò che diventi loquace in altra compagnia, almeno stando a ciò che riferisce il barone Miloslav. A ogni modo, non ho potuto capire molto di lui, perché sono stata in sua presenza soltanto al desco e durante la messa.
    Tra i tanti ospiti sono giunti anche la contessa Karla, zia di Erzsébet Báthory, e una strana donna, Dorothea Szentes, con al suo seguito un losco servitore che chiama semplicemente “Thorko”. Come ho detto, cerco di ignorare le voci che si rincorrono nel castello, ma talvolta mi è impossibile, in quanto risultano così infami e mostruose da non riuscirvi del tutto. Della contessa Karla, per esempio, c'è chi maligna di condotte non soltanto sconvenienti, ma addirittura sacrileghe; atti sessuali indecenti e altre pratiche innominabili agli occhi di Dio. Spero che si tratti solo del frutto di malelingue invidiose, anche se il contegno della zia della Contessa mi è apparso tutt'altro che pudico.
    Ma è la donna di nome Dorothea a provocarmi un senso di vaga repulsione. La contessa Erzsébet Báthory sembra essere molto in confidenza con lei, tanto da chiamarla con il nomignolo “Dorka”, e da quando è arrivata di rado si vedono separate. Veronika mi ha raccontato di aver udito strane voci nel cuore della notte e di aver interrogato una sua amica in merito. Secondo lei, Dorka sarebbe un'esperta di magia nera e una sorta di maestra per la Contessa. Prego per la loro anima immortale che anche queste siano solo le illazioni di una serva sciocca e ingrata, perché il pensiero dell'alternativa non mi permetterebbe più di dormire sonni tranquilli.
    La maggior parte degli ospiti è già andata via la settimana scorsa, tuttavia la Contessa ha fatto sapere che sua zia, Dorka e Thorko si tratterranno al castello a tempo indefinito e che dovremo trattarli con il massimo rispetto, al pari dei Nádasdy.
    Attenderò con trepidazione la tua prossima missiva e spero continuiate a essere tutti in buona salute. Che il Signore vi preservi, mia cara Csilla.

    Tua,
    Margit


    1 febbraio 1591, Brezno



    Adorata Margit,

    mesi sono trascorsi da quando hai lasciato queste terre desolate per recarti a Sárvár: in ogni tua lettera evidenzi quanto la vita al castello presenti aspetti cupi e misteriosi e, a fronte di tutto ciò, mi esorti a tranquillizzarmi e a non confrontarmi con Jozef circa la tua situazione, arrivando finanche a consigliarmi di mentirgli.
    Forse non ti fidi più di me? Non credi che io, che Jozef, che noi possiamo aiutarti? Mio fratello è un uomo ardito ma anche ragionevole: sa quando muoversi con coraggio e quando ricorrere all’intrigo. Certo, non abbiamo amicizie altolocate e non siamo potenti quanto i conti Nádasdy, ma siamo pur sempre fedeli all’Imperatore e la nostra istanza potrà giungere al suo cospetto.
    Perché dunque ci esorti a non adoperarci per il tuo bene? Ci reputi forse così miserabili da non avere alcun potere? Ti assicuro che non lasceremo nulla di intentato: quanto racconti mi appare assai grave e un intervento si rende oltremodo necessario.
    Ti lamenti, ti crucci, ti lasci impressionare da quelle strane inquietanti figure che formano la corte dei Nádasdy: se io però non posso giovarti in alcun modo, vuoi fare di me solo una compassionevole spettatrice a quelle che fai apparire come drammatiche vicende? Riponi così tanta fiducia in questa Veronika da pensare che sia forse lei la tua salvatrice?
    Ricordati invece di pregare il Signore Onnipotente anche per la tua anima, oltre che per quella della contessa Bàthory: prega affinché il Signore che tutto sa ti illumini e ti dia la capacità di comprendere ciò che adesso ti è oscuro. Io pure rivolgo al Cielo la medesima orazione, perché anch’io giaccio nelle tenebre dell’ignoranza: ciò che io non capisco è il tuo atteggiamento, così restio ad accettare l’aiuto che possiamo darti.
    Se la vita al castello ti ha reso talmente superba da disdegnare così apertamente me e la mia famiglia, significa che il nostro rapporto è macchiato dalla supponenza; se ti reca noia scrivermi le tue confidenze, sentiti svincolata da ogni obbligo di corrispondenza verso di me. Ne soffrirò, ma è bene che ogni vita segua il proprio corso.

    La tua amica,
    Csilla





    26 febbraio 1591, Nádasdy



    Cara Csilla,

    mi spezzi il cuore! Se ti ho a lungo scritto è stato certamente anche per avere conforto… ma non è forse a questo che servono gli amici? Ma che dico… tu sei per me ben più di questo, lo sai bene.
    Se ti ho pregato di non intervenire non è stato né per supponenza né perché rifuggo il vostro aiuto, ma poiché coinvolgendovi temevo di mettervi in pericolo. E perché, lo ammetto, ho creduto che le cose si sarebbero aggiustate col tempo, e che vedevo ombre dove non ve n'erano. Non mi capacito di come tu possa aver potuto pensare ch'io sia cambiata a tal punto, tanto da considerarvi un peso o semplici spettatori. A ogni modo, visti gli ultimi sviluppi qui al castello, tutto questo non ha più alcuna rilevanza e, quale che sia la mia sorte, tu non avrai nulla di cui rimproverarti davanti a Dio.
    Quanto a Veronika, non l'ho mai considerata una figura salvifica, anche perché avrei commesso grave peccato nell'assimilarla al Redentore. Sappi che ora, quella povera ragazza è quasi certamente morta. Se vi avessi chiesto aiuto, anche Jozef avrebbe potuto restare ucciso e non ho idea di cosa sarebbe potuto accadere al resto di voi. Una persona, di cui è più saggio non svelare l'identità, dovrebbe aiutarmi a far sì che questa missiva ti raggiunga, poiché ora mi controllano da vicino. In ogni caso sarà l'ultima, e non perché non t'ami ancora con tutta me stessa. Il mio tempo infatti è breve e dovrò esserlo anch'io, perché potrebbero convocarmi in qualunque momento, persino stasera stessa.
    Una settimana fa, Veronika è stata assegnata alla Contessa e ha cominciato a parlarmi di ciò che accade nelle sue stanze. Ella tortura con gusto le servitrici, spesso perfino senza ragione. Beve il loro sangue di vergini e di recente, pensando che ciò possa giovare alla sua pelle, lo usa perfino per detergere il proprio corpo. Ficzkò, la contessa Karla, Dorka e Thorko sono tutti suoi complici, e forse anche il conte Nádasdy è a conoscenza di queste perverse empietà che sono un affronto a Dio.
    Due giorni fa la serva più fidata della Contessa, Katalyna Beniezky, mi ha comunicato che avrei dovuto prendere il posto di Veronika. Alle mie domande su dove si trovasse non ha voluto rispondere… ma non è difficile immaginarlo. Non ho idea di quali orrori dovrò affrontare o di quanto dureranno i miei supplizi, ma so quale infausto destino mi attende. Sento dei passi rapidi e ravvicinati in corridoio… credo che il diabolico nano stia venendo a prendermi.
    Sei libera di decidere secondo coscienza cosa fare di questa lettera, ma spero agirai con cautela e discernimento. Le mie ultime preghiere non sono per me, che sono ormai condannata, ma per voi e per il resto del nostro sventurato paese.

    Per sempre tua,
    Margit
     
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    Sembra che voi due vi siate messi d'accordo per piacermi! ;) Scrivere della Contessa Erzsébet Báthory, o meglio della sanguinaria "Contessa Dracula", è stata un'ottima scelta dal mio punto di vista. Da Askar mi aspettavo un qualcosa a sfondo dark, ma ike invece mi ha molto sorpreso (in positivo).
    Eh sì che Ferenc Nádasdy fosse coinvolto e assecondasse sua moglie. Questo racconto purtroppo, nonostante la sua lunghezza, finisce proprio laddove io avrei invece proseguito nella lettura: la parte più gustosa. 👿
    Margit mi piace molto e penso sia lei ad essere stata mossa dalla penna di Askar.

     
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    CITAZIONE (Miss Loryn @ 5/9/2022, 15:55) 

    Questo racconto purtroppo, nonostante la sua lunghezza, finisce proprio laddove io avrei invece proseguito nella lettura: la parte più gustosa. 👿


    Io avrei anche allungato, ma secondo ike ci stavamo dilungando troppo... :D

    CITAZIONE
    Margit mi piace molto e penso sia lei ad essere stata mossa dalla penna di Askar.


    Din din din! Cos'ha vinto la signorina, Johnny? (cit. Jim Carrey)
    Ormai mi sa che sono troppo riconoscibile, in eventuali turni in anonimato potrebbe essere un problema. :laugh:
     
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    Sfondo e atmosfera hanno colpito molto anche me, oltre alla struttura delle lettere che richiama "la storia". Perciò complimenti. Il finale a me piace, non snatura l'intero contenuto e proietta il pensiero verso un finale aperto ad un ventaglio di soluzioni. Csilla ha una personalità ben definita, sognante e romantica, e trattandosi questa di una collaborazione tra due grandi penne, direi che invece a me le lettere scritte dalla mano di ike sono piaciute al pari di quelle del suo partner se non di più. Però oserei dire una collaborazione-bomba da dieci. Bravissimi.

     
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    CITAZIONE (Erendal @ 5/9/2022, 17:02) 

    Sfondo e atmosfera hanno colpito molto anche me, oltre alla struttura delle lettere che richiama "la storia". Perciò complimenti. Il finale a me piace, non snatura l'intero contenuto e proietta il pensiero verso un finale aperto ad un ventaglio di soluzioni. Csilla ha una personalità ben definita, sognante e romantica, e trattandosi questa di una collaborazione tra due grandi penne, direi che invece a me le lettere scritte dalla mano di ike sono piaciute al pari di quelle del suo partner se non di più. Però oserei dire una collaborazione-bomba da dieci. Bravissimi.


    Grazie Ere. :flower:
    Abbiamo cercato di mantenere un lessico adeguato alla cornice storica e ai personaggi, ma allo stesso tempo non ci siamo sforzati di convergere su un unico stile, anche perché lo scopo della struttura epistolare è quello di delineare caratteri e modi di scrivere di due persone diverse, in fondo. :proprio:
    Contento che si noti la differenza, vuol dire che abbiamo fatto centro! :super:
     
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    CITAZIONE (Askar @ 5/9/2022, 16:55) 
    CITAZIONE (Miss Loryn @ 5/9/2022, 15:55) 
    <p style="text-align: justify">Questo racconto purtroppo, nonostante la sua lunghezza, finisce proprio laddove io avrei invece proseguito nella lettura: la parte più gustosa. 👿

    Io avrei anche allungato, ma secondo ike ci stavamo dilungando troppo... :D

    Vero, me ne assumo la responsabilità. Credo che, giunti a quel punto, sarebbe suonata falsa qualsiasi lettera di risposta: se un vostro caro amico vi scrivesse che si trova ostaggio di una banda di assassini, la vostra mossa sarebbe forse di scrivergli una lettera di risposta anziché provare ad agire in qualche maniera? E a quel punto, che Margit riesca o meno ad essere salvata, fuoriesce da questa corrispondenza. Magari potrà essere oggetto di un racconto a parte, chissà...
     
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    CITAZIONE (ikebanacka @ 5/9/2022, 22:49) 
    CITAZIONE (Askar @ 5/9/2022, 16:55) 
    Io avrei anche allungato, ma secondo ike ci stavamo dilungando troppo... :D

    Vero, me ne assumo la responsabilità. Credo che, giunti a quel punto, sarebbe suonata falsa qualsiasi lettera di risposta: se un vostro caro amico vi scrivesse che si trova ostaggio di una banda di assassini, la vostra mossa sarebbe forse di scrivergli una lettera di risposta anziché provare ad agire in qualche maniera? E a quel punto, che Margit riesca o meno ad essere salvata, fuoriesce da questa corrispondenza. Magari potrà essere oggetto di un racconto a parte, chissà...

    No io non intendevo allungare in quel senso, ma che avrei raggiunto la stessa conclusione in modo ancora più graduale, aggiungendo almeno un altro episodio, prima di arrivare alla conclusione... magari descrivendo in prima persona un maltrattamento diretto subito da Margit che lasciava presagire una conclusione imminente. Quella più o meno era l'idea di fondo... avrei dovuto dirlo chiaramente, ma sono talmente abituato a lavorare da solo andando a naso che non mi è passato per l'anticamera del cervello. Mea culpa. :laugh:
     
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    Interessante leggere come ogni coppia abbia sviluppato la propria idea. Solitamente quando si pensa alla narrativa epistolare viene spontaneo scrivere d'amore e di amanti. Invece voi due siete stati capaci di realizzare un palcoscenico ricco e soprattutto consistente in fatto di accadimenti e narrazione.
    Vorrei sfatare un tabù del web internet, scrivere (ma soprattutto leggere) testi lunghi è penalizzante soltanto se la storia inceppa e risulta pesante. Cosa che invece non è qui. Io ho letto tutto d'un fiato, poi ho riletto un altro paio di volte per scorgere sempre più particolari. Quando si rilegge un testo infatti, nonostante si conosca il seguito, si assapora di più la storia e le sue sfumature emergono meglio. Per me è perfetto così, con una conclusione non horror.

     
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    Forse si poteva calcare un po' di più la mano sull'aspetto emotivo dei personaggi. Però rimane il racconto in gara che mi è piaciuto di più, molto coerente in ogni aspetto e con caratteri ben definiti, ho apprezzato come è stato impostato, complimenti a entrambi, lo rileggerò. 👏🏻
     
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    Un racconto epistolare horror-storico, con l'aggiunta di elementi romanzati. I personaggi sono entrambi ben delineati e il genere è di mio gradimento. Adoro l'horror e a questo proposito un bel racconto sulla nostra cara Contessa sarebbe carino da leggere. Anche uno spin-off su Veronika.

     
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    CITAZIONE (Serènity @ 9/9/2022, 14:30) 

    Un racconto epistolare horror-storico, con l'aggiunta di elementi romanzati. I personaggi sono entrambi ben delineati e il genere è di mio gradimento.


    Contento ti sia piaciuto! Ringrazio anche a nome di ike. :)

    CITAZIONE
    Adoro l'horror e a questo proposito un bel racconto sulla nostra cara Contessa sarebbe carino da leggere. Anche uno spin-off su Veronika.


    Ho una marea di idee in testa, ma in futuro non lo escludo a priori. ^_^
     
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    CITAZIONE (Yarandrala @ 6/9/2022, 09:30) 
    Vorrei sfatare un tabù del web internet, scrivere (ma soprattutto leggere) testi lunghi è penalizzante soltanto se la storia inceppa e risulta pesante.

    Grazie Yarandrala, però non per tutti è così: io stesso la maggior parte dei testi di questo forum li leggo dallo smartphone mentre vado o torno dal lavoro, per cui in questa maniera non riesco a concentrarmi su testi troppo lunghi; tutt'al più, se mi metto d'impegno, posso cercare di riservarmi un momento della sera per accendere il pc e leggere così con più tranquillità i testi più corposi. In questo periodo, mi trovo ad avere poco tempo da dedicare al forum: anche per questa mia situazione personale ho egoisticamente trattenuto Askar dal lasciarsi andare a briglia sciolta in epistole su epistole di racconto... il mio compare d'epistolario mi ha sempre risposto celermente, mentre si trovava ad aspettare perlomeno una decina di giorni prima di avere un mio cenno di riscontro a quanto mi aveva scritto...
     
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    CITAZIONE (ikebanacka @ 13/9/2022, 23:00) 
    CITAZIONE (Yarandrala @ 6/9/2022, 09:30) 
    Vorrei sfatare un tabù del web internet, scrivere (ma soprattutto leggere) testi lunghi è penalizzante soltanto se la storia inceppa e risulta pesante.

    Grazie Yarandrala, però non per tutti è così: io stesso la maggior parte dei testi di questo forum li leggo dallo smartphone mentre vado o torno dal lavoro, per cui in questa maniera non riesco a concentrarmi su testi troppo lunghi; tutt'al più, se mi metto d'impegno, posso cercare di riservarmi un momento della sera per accendere il pc e leggere così con più tranquillità i testi più corposi. In questo periodo, mi trovo ad avere poco tempo da dedicare al forum: anche per questa mia situazione personale ho egoisticamente trattenuto Askar dal lasciarsi andare a briglia sciolta in epistole su epistole di racconto... il mio compare d'epistolario mi ha sempre risposto celermente, mentre si trovava ad aspettare perlomeno una decina di giorni prima di avere un mio cenno di riscontro a quanto mi aveva scritto...

    Figurati, ike! Quando ho deciso di provare una collaborazione (la mia prima), avevo messo in conto che sarebbe capitato, anche perché ho sicuramente più tempo libero della stragrande maggioranza degli utenti, ma non per questo mi manca la comprensione dei ritmi di vita altrui. :D
    Detto ciò, a sentire i commenti forse è anche stato meglio limitarsi per non risultare troppo dispersivi. Non è detto che aggiungendo un'altra scena o due il risultato sarebbe stato necessariamente migliore. Tutto sommato sono relativamente soddisfatto. :proprio:
    Al 100% mai, perché sono troppo esigente e perfezionista. :laugh:
     
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    Condottiero

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    Avete coinvolto anche me che non sono un fanatico del genere.
    Ma se se ne traesse un film vi lapiderebbero: chiunque vorrebbe vedere se Margit viene salvata o se riesce a farlo lei stessa.
    I nani, chissà perché, risultano sempre malefici: sarà, come cantava De André, perché hanno il cuore troppo vicino al buco del culo?
    pecComunque molto, molto bravi entrambi: secondo me vincerete a mani basse (naturalmente gli scongiuri sono d'obbligo). Mi ha fatto piacere leggere Ike in narrativa, e anche Askar, cui ancora devo una lettura da tempo promessa a un suo tomo che ora probabilmente gusterò con più attenzione.

    PS Originale l'idea di impersonare entrambi due personaggi femminili: non è sembrata per nulla una forzatura.
     
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    CITAZIONE (Pecco73 @ 20/9/2022, 07:10) 
    Avete coinvolto anche me che non sono un fanatico del genere.
    Ma se se ne traesse un film vi lapiderebbero: chiunque vorrebbe vedere se Margit viene salvata o se riesce a farlo lei stessa.
    I nani, chissà perché, risultano sempre malefici: sarà, come cantava De André, perché hanno il cuore troppo vicino al buco del culo?
    pecComunque molto, molto bravi entrambi: secondo me vincerete a mani basse (naturalmente gli scongiuri sono d'obbligo). Mi ha fatto piacere leggere Ike in narrativa, e anche Askar, cui ancora devo una lettura da tempo promessa a un suo tomo che ora probabilmente gusterò con più attenzione.

    PS Originale l'idea di impersonare entrambi due personaggi femminili: non è sembrata per nulla una forzatura.

    Grazie mille Pecco! Contento che ti sia piaciuto! :)

    Comunque, un romanzo o un film non li lascerei mai finire così, sarebbe un crimine. :laugh:
     
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28 replies since 1/9/2022, 13:34   576 views
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