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stanotte, sulla parete bianca della scala interna ho individuato, piccolissimo, quasi neonato, il primo centogambe della stagione:
Benvenuto, piccolino e buona fortuna.
E benvenuta anche a te, estate! -
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non ne ho idea, io non l'ho più visto.
probabilmente sarà morto, queste dilette creature del Creatore
non hanno vita inutilmente lunga, e tolgono il disturbo
da questo mondo balordo e turbinoso
poco dopo averlo apprezzato nella luce, nei molti colori e nei sapori
di molte piccole prede inconsapevoli, nate apposta,
per il loro sostentamento e gusto voluttuoso.
Conoscono l'amore, i toporagni, come tutti i vivi plasmati dal Signore,
il vortice della passione e l'abbandono sano
ai piaceri dell'estati e del sesso.
generano figli, numerosi e benedetti, ché mai Mamma toporagno
si sognerebbe d'abortire il Dono, e dei pargoli hanno cura, finché occorra.
Poi, visto il futuro dolce e vittorioso di quella specie voluta per la Terra,
a dar vitalità e bellezza alla Creazione, paghe,
tornano senza squittire o piangere all'oblio
del meritato "premio riservato ai giusti" come tutti diciamo ma capendo poco!
Edited by Lucio Musto - 24/4/2024, 15:02 -
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grazie a tutti, amici! - Fra poco fioriranno i gelsomini, Erendal, ed il portico sarà tutto profumo.
Luna, lo sai, qui è a casa sua, ed anche tu, e Kira, e la stanzetta azzurra è sempre aperta, per il vostro riposo,
cosi come il nostro cuore e... per la cucina ci possiamo accomodare! -
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Kalimba
Nel dopopranzo sonnacchioso
di questa Santa Domenica indecisa
fra “fine inverno” ed “incipiente estate”,
mi sono perso in te, amore bistrattato
archetipo emblematico dei mille
amori miei sognati tanto
ma mai abbastanza soddisfatti.
Invece della canonica, sana “pennichella”,
ed aspettando un pacco,
come Amazon propone,
mi sono intrattenuto in te,
Kalimba deliziosa e mai scoperta.
Ti ho dedicato questi attimi pensosi
di oggi Domenica, vuota di perché;
ho pizzicato a caso, che non ti so suonare,
le tue lucenti lame, in sincronia accordate.
le ho sfiorate piano, io digiuno
di metrica e di crome, di armonia e solfeggio…
senza pensiero, senza la pretesa
di creare un accordo, una consonanza
piacevoli all’udito o messaggeri
di una qualche passione o sentimento.
Ho sfiorato quei sensori dell’oblio sognando
Distratto a lungo, svagato d’intelletto,
seguendo solo il cuore mio curioso,
incredulo, assetato di armonia, ansioso
di risposte alle incertezze nebulose,
che offuscano la vita ed il suo andare.
Ne sono usciti suoni strani
Forse discordi, stridenti, incomprensibili,
balordi, ma disinvolti e liberi.
Mi han riempito l’anima di te.
Di un “Te” che io nemmeno so
chi tu sia davvero, Amore o Dio:
quello che io anelo, ma chissà perché.
Infinito, irraggiungibile, perfetto il suono…
Quello della Kalimba, che non so suonare,
ma che dolcemente mi accompagna, fino a te.
Lucio Musto 21 aprile 2024
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buona Domenica a tutti -
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grazie, fatine! -
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esatto! l'86° lo comincio ora, e per festeggiar(mi) mi son comprato un SuperDremell da 250w superaccessoriato e con albero flessibile (troppo pesante per me, lui, per essere maneggiato con disinvoltura)
ed una sfilza di T Shirts estive dai colori sgargianti! -
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ahiai! piccola! gran rottura di scatole!
Io sono di nuovo a casa. ma non ancora in piena forma...
datemi qualche giorno -
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io pure a tutti voi. Tranquilla, sto bene. Perdo solo sangue. Prima o poi finirà -
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condivido in pieno Askar, nemmeno a me fa paura.
Inoltre, come sai, io credo nella vita eterna dell'anima,
e vedo il corpo come un'exuvia da lui liberarsi per raggiungere
la forma-immagine i noi stessi -
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assolutamente nessuna critica a nessuno, Dangel, io non mi permetto MAI di farne!
Solo una costatazione, e la conseguente riflessione:
La "pulsione ad operare" condiziona sempre ogni nostra azione. Questo è un mio convincimento.
Se quindi uno parte con la pregiudiziale che deve vendere e guadagnare, il suo lavoro sarà finalizzato innanzi tutto al fine commerciale, e l'ispirazione necessariamente passa in secondo piano.
Se invece è irrilevante la fine che farà quello scritto, ecco che ci si può sbizzarrire liberamente a dire quello che ti senti dentro.
almeno, secondo me è così! -
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assolutamente d'accordo Askar su tutto il tuo intervento,
ma mi sembrava evidente che il mio fosse una schematizzazione, uno schizzo, appunto come dici tu, in bianco e nero, e non un'analisi accurata.
D'altronde, e ben lo sai, io spesso affermo che nel cuore tutti siamo poeti, la differenza sta nel come riusciamo a far uscire le emozioni dal cuore e renderle percepibili agli altri... quindi una gradualità infinita di sfumature... -
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si Kira, un aneddoto vero ed eccezionalmente fedele all'originale. Forse le singole parole del dialogo non sono esatte, ma i dettagli dell'evento si, tutti quanti!.
C'era una bellissima atmosfera, in quella limpida sera di fine primavera! -
.povera piccola dolcissima indifesa amica mia!!!!
Me lo dicevi e venivi da me!...
Stasera ci siamo "arrangiati" con una zuppa alla diavola di mazzancolle giganti argentine (surgelate) alla diavola, "acconciate" da me con olive bianche e scaglie di mandorla!
Mi son venute davvero, ma davvero, ma davvero niente male!!!
Urca, che bontà! Mi passi la ricetta? Mi piacerebbe farla a casa mia.
banalissima, veramente semplice e veloce!
Preparazione delle mazzancolle giganti (brasiliane e surgelate):
- sciacquo i crstacei già scongelati sotto abbondante acqua corrente
- togliendo eventuali impurità.
- taglio le antenne e buona parte delle zampette
- taglio (tutto con le forbicine) le branchie posteriori esposte
- taglio il carapace per lungo seguendo in bordo del piastrone: di qua e di là della piastra centrale coi moncherini di branchie
- incido fra le zampe in profondità.
(in tutto basta un minuto e mezzo di lavoro per ogni crostaceo - di quelli giganti ne bastano 3 a testa - 4 per gli ingordi)
Preparazione del sugo:
In una padella capace di contenere tutte le mie mazzancolle su un solo strato:
- affetto sottilissimo un grosso spicchio d'aglio e lo soffriggo in olio EVO fino a leggera doratura
- aggiungo un pugno di olive bianche denocciolate e ridotte a filetti, con un poco di vino bianco. Faccio andare a fuoco dolce finché il vino non è sfumato.
- aggiungo erbe aromatiche preparato per pesce (se non ce l'hai basta un po' di timo, un po' di gragoncello ed un pizzico di sale.
- aggiungo una ragionevole quantità di pomodorini pendolino (ad occhio, mediamente due pomodorini per mazzancolle più qualcun altro)
- faccio cuocere il sughetto coperto a fuoco dolce
- a cottura sistemo i crostacei nella padella, trito un poco di peperoncino, regolo il sale. Copro la padella e fuoco dolce
- dopo tre, quattro minuti dalla ripresa del bollore scopro, con un cucchiaio irroro i crostacei col sugo di cottura (non occorre girarli) - copro e continuo la cottura
- dopo altri tre, quattro minuti scopro e cospargo la pietanza di abbondante prezzemolo fresco - spengo il fuoco, copro
Ancora un minuto di riposo, il bollore sarà finito, si può impiattare.
Buon appetito!
tempo totale... circa 20-25 minuti -
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a me è venuto di desiderare di poter essere un nonno così, meritevole di certi pensieri anche dopo morto.
Perché io alla morte non credo come fine, ma solo come trasformazione del corpo, la nostra exuvia che lasciamo a disfarsi in Terra.
Mi piacerebbe diventare un nonno così perché per me significherebbe aver costruito in vita le basi di un amore serio e duraturo, che è quel che conta.
Io ci provo, in piena coscienza ed impegno, ci provo sempre, in ogni attimo che posso, ma non so se ci riesco, almeno qualche volta.
Fulci, quando la prossima volta ti collegherai all'amore di tuo nonno diglielo: "c'è quaggiù un vecchietto che ti considera fortunato, e ti applaude. -
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fate voi, io ho solo lanciato l'idea!...