Inchiostro diVerso - Forum di scrittori e arte

Votes taken by Tulit-Fert-Feret

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    Grazie Regina e grazie Sweet! :)
  2. .
    CITAZIONE
    Posso salire anche io, come passeggera?

    Benvenuta tra noi :gallo:
  3. .
    Grazie a tutti ragazzi! :gallo:

    Invecchio e a volte miglioro anche, come il vino 🤣
  4. .
    CITAZIONE (~Sweet Dreamer~ @ 6/5/2024, 11:02) 
    Ho scoperto che quando il cibo è ammuffito si deve tagliare tutto perché alcune muffe sono cancerogene

  5. .
    CITAZIONE
    Ehm... sarebbero esametro e tetrametro dattilici. :sospetto:

    Witness the power of alcmanio, brother in arms arts! :laugh:

    Marò, sono davvero rincoglionito :laugh:


    In giornata vado allora a commentarti Ponti liminali :gallo:
  6. .
    Il bello dell'influenza è che posso finalmente stare a casa, mentre il mondo brucia fuori :gallo:
  7. .
    Devo dire che la soluzione ritmica per la gestione di dattilo e anfibraco è molto interessante e a livello espressivo mi è piaciuta molto.

    Ma la cosa che più che mi è piaciuta è il sapore di "Le rane" di questa poesia.

    Le rane, per chi non lo sapesse, sono una commedia di Aristofane che io ritengo uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale, perché offrono un'analisi molto interessante del ruolo del poeta nella società il tutto condito con molta volgerità e metapoetica, con critiche ferocissime ad Euripide che è un autore che mi sta profondamente sul cazzo.


    DIONISO:
    Non burlar, fratello!
    Non credere, ci soffro! La passione
    mi strugge!
    ERCOLE:
    Fratelluccio! E che passione?
    DIONISO:
    Non te lo saprei dire. Te lo spiego
    con un confronto. T'è mai presa voglia,
    all'improvviso, d'un purè di ceci?
    ERCOLE:
    D'un purè? Cospettoni! Mille e mille
    volte, da sí che vivo!
    DIONISO:
    Parlo chiaro,
    o te lo dico in altro modo?
    ERCOLE:
    Quanto
    al purè, no: capisco a meraviglia.
    DIONISO:
    Tale mi rode il cuor desio d'Euripide!
    ERCOLE:
    Desiderio d'un morto?
    DIONISO:
    E nessun uomo
    saprebbe indurmi a non andarne in cerca!
    ERCOLE:
    Che? Forse giú nell'Orco?
    DIONISO:
    E se magari
    c'è da scender piú giú, piú giú, per Giove!
    ERCOLE:
    A fare che?
    DIONISO:
    Mi serve un buon poeta:
    Son morti i buoni, e i vivi sono tristi!


    La cosa ironica è che, nelle rane, Dionisio va proprio nell'oltretomba a cercare un poeta valido che possa salvare il teatro greco dalla merda e all'inizio viene pensato il nome di Euripide. Poi, Dioniso capisce che il metro per giudicare quale poeta dovrebbe tornare tra i vivi è l'utilità dei suoi versi per questi ultimi: nel confronto finale tra Eschilo (di cui comunque Aristofane non si fa problemi a evidenziarne i difetti) ed Euripide, Dionisio chiede di fare qualche verso che possa aiutare gli Ateniesi a venire fuori dalla crisi in cui versa la città (che è una crisi, per Aristofane, anzitutto di VALORI).

    Euripide dà una risposta a cazzo che serve ad elevare il suo ego e fare lo splendido, Eschilo invece dà una risposta nichilista, ma argomentata e di denuncia sociale:

    ESCHILO:
    Dimmi, innanzi tutto:
    di chi si serve la città? Dei probi?
    DIONISO:
    Dove mai? Se li aborre!
    ESCHILO:
    E si compiace
    dei furfanti?
    DIONISO:
    No, no, li adopra a forza!
    ESCHILO:
    E chi salvare una città potrebbe
    a cui né saio né mantel s'adatta?


    Ed infatti il coro ben fa notare che:

    CORO:
    Fortunati gli uomini
    ch'ànno menti acute!
    I fatti lo provano!
    Perché belle vedute
    egli ha, fa ritorno
    alla luce del giorno,
    per il ben dei cittadini,
    per il bene degli affini,
    degli amici suoi; perché
    savio mostrato s'è!


    In questa tua poesia ho ritrovato molto lo spirito aristofanesco, rielaborato secondo la tua sensibilità con immagini ed espressioni validissime.

    Comunque, come vedi, già prima di Cristo c'erano i poeti dell'ombelico, che scrivevano per puro culto egoico.

    I miei complimenti! :gallo:

    CITAZIONE
    Figli del verso e del verbo

    Sgancia i diritti :laugh: scherzo :gallo:
  8. .
    Ecco fatto, siamo spacciati! (cit. Warcraft III quando ordini al lavoratore di gettarsi in battaglia)
  9. .
    Ci sei anche tu? Grande! :gallo:
  10. .
    CITAZIONE (Kira~ @ 5/5/2024, 01:01) 
    Domanda: se volessi leggere qualche poeta contemporaneo, chi mi consigliereste?
    Grazie in anticipo :flower:

    https://golfedombre.blogspot.com/

    Questo è il blog del critico letterario Stefano Guglielmin, dove si può avere una visione del panorama poetico contemporaneo, ma ci sono altre numerose riviste online e cartacee curate da altrettanti nomi importanti.

    Io mi sono strappato gli occhi e sto dettando questo post a qualcuno.

    Ben si intenda, non me li sono strappati per quanto dicono i critici, che fanno il loro lavoro, me li sono strappati per gli autori.
  11. .
    CITAZIONE
    Sarà che ti prendi più tempo degli altri per scrivere? Sarà la maggiore esperienza? Chi lo sa, quel che è certo è che il risultato è, come al solito, di alto livello!

    Il segreto è nella quantità mostruosa di parmigiano che metto sulla pasta :laugh: Onorato del voto e dell'apprezzamento! :gallo:
  12. .
    (La storia) di un cammelliere che lasciò alla sua morte un testamento per dividere i suoi beni tra i tre figli. Il cammelliere aveva 11 cammelli e nel suo lascito testamentario stabilì di assegnare metà dei suoi beni al primo figlio, un quarto al secondo figlio e un sesto al terzo figlio. Quando giunse il momento di dividere l’eredità iniziarono i problemi. La metà di undici cammelli fa cinque cammelli e mezzo Il primogenito pretendeva di “ arrotondare” il lascito paterno esigendo il sesto cammello. Gli altri fratelli si opponevano sostenendo che era già stato troppo privilegiato dalla volontà del padre. Inizio così un conflitto tra di loro.
    Un giorno un cammelliere molto meno ricco si trovò a passare da quelle parti e, vedendo i tre figli litigare, decise di donare il suo unico cammello per aggiungerlo al monte ereditario. Grazie a questo aiuto adesso fu possibile accontentare le pretese dei tre eredi. Al primo andarono 6 cammelli (la metà di 12), al secondo 3 cammelli (un quarto di 12) e al terzo 2 cammelli (un sesto di 12). Tutti si ritrovarono concordi perché nessuno di loro stava pretendendo più del dovuto nella nuova situazione. Il totale adesso faceva esattamente undici cammelli. Il donatore di passaggio poté così riprendersi il dodicesimo cammello.


    Storia riportata da L. Becchetti e S. Zamagni
  13. .
    Grazie mille Gioia, un commento che mi rallegra assai perché hai colto anche il lato serio della poesia; per me il gioco è una cosa fondamentale e chi smette di giocare è un morto che cammina.

    E non è un caso che l'uomo, i delfini e le specie animali più intelligenti giocano anche in età adulta.
  14. .
    Benvenuto! :gallo:
  15. .
    Grazie a tutti per i commenti e gli apprezzamenti :gallo:
1792 replies since 25/11/2010
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