I nostri autori
Intervista a “Cristina Azzali”
(".:Beatrix Kiddo:.")
Titolo: L'eredità della spada
Autrice: Cristina Azzali
Genere: fantasy
Nazione: Italia
Anno di pubblicazione: 2015
Edito da: SENSOINVERSO edizioni
Formato: cartaceo, 633 p., brossura; e-book, formato EPUB, 689 KB
Trama: Nei Quattro grandi Regni del continente di Eryon impazza la guerra. Un conflitto sanguinoso, che non risparmia nemmeno i villaggi più sperduti, come Ivennon, dove Lenya Dalen vive con suo figlio Arthur e la piccola Ethel. Quando alcuni guerriglieri invadono la loro dimora, è Arthur, ancora piccolo ma con un sacro fuoco che gli arde dentro, a trarre in salvo sua madre e sua sorella grazie a una misteriosa spada lasciatagli dal defunto padre. Anni dopo, con la pace nel frattempo sopraggiunta, Arthur sarà impegnato a dover trovare il suo posto nel mondo, e le sue avventure si intrecceranno a quelle di maghi, divinatrici, banditi e spadaccine.
Il libro è disponibile sui principali bookstore online e in alcune librerie selezionate, in formato cartaceo al costo di € 25 e in formato e-book a € 6,99.
Inoltre, sul sito Amazon.it è possibile leggere un estratto del romanzo prima dell'acquisto.
Altri links utili sull'autrice e il suo libro:
Pagina facebook ufficiale
Sito ufficiale del libro
Sito dell'editore
Vi vorremmo segnalare anche un'altra intervista che Cristina Azzali ha rilasciato per la rivista online be.Beap.
INTERVISTA PER LA RIVISTA BE.BEAP
Chiunque lo desiderasse è inoltre invitato a partecipare all'iniziativa originale I want your book; ogni mese, tramite un'estrazione, un fortunato partecipante riceverà una copia del romanzo a spese dell'autrice.
L'intervista
Oggi abbiamo l’onore e il piacere di ospitare l’autrice fantasy Cristina Azzali, nota sul forum con il nick name di .:Beatrix Kiddo:. Cristina è l’autrice del libro "L'eredità della spada" edito da SENSOINVERSO edizioni, un bel romanzo di oltre 600 pagine pieno di azione come piacerà agli amanti del genere.
1) Intanto complimenti Cristina, prima di parlare del tuo libro una bella curiosità. Il tuo nick name è dedicato ad un personaggio importante, Beatrix Kiddo, la splendida protagonista del film Kill Bill diretto da Quentin Tarantino che è interpretata da Uma Thurman. Come ci si sente nei suoi panni?
Magari fossi tosta come lei! Non mi dispiacerebbe affatto avere anche solo un po' del suo carisma e della sua determinazione... oltre al talento nel combattimento! Scherzi a parte, ho scelto questo nick perché adoro la Sposa e credo sia a buon diritto uno dei personaggi più iconici della storia del cinema contemporaneo.
2) Chi è nella vita Cristina Azzali?
Una sognatrice, una nerd, con un'indole decisamente introversa, che spesso e volentieri preferisce i mondi di fantasia a quello reale. Molto più concretamente, invece, una ragazza di 26 anni che vive con 3 gatti, lavora come commessa e sogna di poter scrivere fino a quando non avrà esaurito le idee.
3) "L'eredità della spada" che tipo di fantasy è? Cosa si deve aspettare il lettore aprendo le pagine del tuo libro?
Non deve aspettarsi un fantasy "canonico", con creature leggendarie, fate, stregoni e esponenti delle razze più disparate. I temi più cari al fantasy tradizionale sono presenti, ma nel complesso l'atmosfera richiama principalmente il romanzo storico inglese di argomento medievale. Le mie fonti di ispirazione, in tal senso, sono state le opere "Waverley" e "Ivanhoe" di Sir Walter Scott e "La freccia nera" di Robert Louis Stevenson. Un fantasy che, in qualche modo, cerca di distaccarsi dalla strada percorsa da decine di autori, dalle origini fino ad oggi, e di tracciare, perché no, una nuova via.
4) Il quotidiano “L’Arena di Verona”, che ti ha rilasciato una bella intervista, ha definito la tua scelta di scrittura… “controcorrente”? Vuoi spiegarci il perché?
Credo si riferissero al mio modo concreto di scrivere, su carta, con "penna e calamaio" (in realtà matita e gomma). La giornalista che mi ha intervistato è rimasta molto colpita da questo particolare, così come molti altri. In un'epoca in cui la tecnologia è così intrinsecamente legata alla nostra vita di tutti i giorni, forse può sembrare strano, quindi "controcorrente", tornare ai vecchi metodi.
5) Lenya Dalen, il figlio Arthur e la piccola Ethel. A chi ti sei affezionata di più?
A questo genere di domande non riesco proprio a rispondere, mi dispiace... sarebbe come chiedere a una madre quale tra i figli sia il suo preferito! Va detto, però, che questi sono soltanto i primi personaggi che il lettore incontra, già dal prologo; Arthur è l'indiscusso protagonista della storia, ma deve dividere la scena con altri tre comprimari molto agguerriti, specialmente con Gwinneth, il personaggio che più di tutti gli altri riesce a catturare l'interesse del lettore (almeno stando ai commenti che ho ricevuto finora). Mi troverei veramente in difficoltà nel dover scegliere un preferito tra questi quattro, inoltre sono molto legata anche a figure di secondo piano, a tutti quei personaggi che spero di aver tratteggiato in maniera realistica e accattivante, anche se non hanno molte occasioni per emergere.
6) Nel tuo fantasy compaiono anche delle spadaccine e delle divinatrici. Quanto è importante inserire razze e abilità particolari in un romanzo fantasy per essere originali?
Come accennavo in una domanda precedente, nel mio romanzo non sono presenti le classiche razze del fantasy (Elfi, Nani, Orchi, eccetera) e il concetto di magia presentato si ispira sostanzialmente alla tradizione druidica, al contatto con la Natura e gli Elementi, alle pratiche divinatorie tuttora utilizzate in numerose culture. Molto presenti sono, invece, icone del periodo medievale come la figura del cavaliere, il castello inteso come cuore della cittadina, il torneo come evento popolare, e altro ancora. Quindi, più che alla Terra di Mezzo, il mondo de "L'eredità della spada" potrebbe essere accostato all'Europa del 1300.
7) Quanto di te troviamo nel tuo romanzo?
Il protagonista è un ragazzo che abbandona tutto ciò che di sicuro e certo possiede per inseguire il proprio sogno, nonostante la manifesta e dura opposizione della famiglia. Questo rispecchia in parte quella che era la mia situazione all'inizio del mio percorso: molti pensavano che scrivere per me fosse solo un capriccio passeggero, non una vera passione, ma specialmente non un'attività sulla quale impostare tutto il mio futuro. In pochi credevano che sarei riuscita ad arrivare fino in fondo e sono contenta di averli sorpresi. Sono presenti poi altri elementi, in particolar modo qualche tratto della mia personalità "regalato" a uno o più personaggi, ma queste sono sottigliezze che solo chi mi conosce profondamente potrà cogliere, ed è bene che sia così. Sono convinta che un romanzo non debba sempre e comunque rappresentare un'autobiografia, una sorta di valvola di sfogo, una proiezione delle difficoltà o dei sogni dell'autore. E' importante aprire la mente e prendere le distanze da ciò che si scrive, soprattutto in un contesto fantasy; a volte, l'eccessiva presenza dell'autore nelle pagine può risultare un ostacolo all'immedesimazione del lettore. Una delle ragioni dell'enorme successo del fantasy è l'universalità dei temi trattati, temi che parlano a tutti, anche se in modi differenti, e non volevo tradire questo aspetto fondamentale.
8) Ti sei sempre occupata di fantasy, oppure hai scritto anche altro?
La mia prima passione da lettrice sono stati i romanzi di Agatha Christie, quindi tra gli 11 e i 13 anni circa ero convinta che sarei diventata una giallista. Crescendo, ho abbandonato questa via, ma ho continuato a scrivere fan fiction, racconti brevi e anche uno pseudo romanzo sci-fi (incentrato su viaggi intergalattici, persone che acquistano strani super poteri... nulla di nemmeno lontanamente pubblicabile, comunque). L'amore per il cinema mi ha fatto poi virare ulteriormente, così mi sono concentrata sul campo della critica; ancora oggi mi diverto a scrivere commenti o recensioni di film e libri, soltanto sul mio forum, però. Ora come ora, sono abbastanza convinta di aver trovato la mia vera vocazione nel fantasy e dubito che l'abbandonerò tanto presto.
9) Nel blog del tuo libro scrivi: “Leggere è… sognare”. Cosa sogna Cristina Azzali?
(piccola precisazione: il blog non è mio, bensì di una mia amica che ha fatto una recensione)
Sogno, come ho già detto, di poter continuare il mio percorso di autrice con sempre maggior successo e soddisfazione; vorrei che la storia fosse letta e apprezzata dal maggior numero di lettori, che i personaggi facessero breccia nei loro cuori, conquistandosi una nicchia speciale, e che la curiosità e l'interesse nei confronti del mio lavoro rimanessero nel tempo, dal momento che "L'eredità della spada" è solo il primo capitolo di una (lunga) serie. Questi sono i sogni che faccio ad occhi aperti... quel che sogno ad occhi chiusi è molto più confuso e bizzarro, meglio sorvolare!
10) Il fantasy oggi. Pensi sia un genere letterario per una ristretta nicchia di lettori, oppure può anche farsi apprezzare da un pubblico più grande?
Credo esista una sorta di pregiudizio nei confronti del fantasy, che da molti purtroppo è considerato un genere "non serio", adatto solo ai più giovani. Molti rifiutano a prescindere di immergersi in universi fantastici, popolati da strane creature, in cui la magia e l'occulto sono così rilevanti; altri ancora sono intimoriti dalle dimensioni dei tomi, oppure storcono il naso al pensiero che, per arrivare all'epilogo di una storia, ci sia bisogno di passare per 3, 4, a volte addirittura 6 o 7 romanzi. Da amante del fantasy, constato che spesso è davvero un'impresa convincere il lettore medio ad interessarsi a questo genere. Per fortuna, però, la comunità di fan accaniti è vasta e vitale, anche in Italia, ed è composta soprattutto da individui che hanno scoperto il fantasy in tenera età. Questo fatto dà da pensare, non c'è dubbio, ma non voglio credere che l'amore per questo genere sia esclusivamente legato alla capacità di sognare e lasciarsi andare ai voli di fantasia... una dote che, così almeno ci è stato detto, crescendo bisogna lasciarsi alle spalle. Forse sto divagando, mi scuso. Tornando al mio caso specifico, posso dire che "L'eredità della spada" è stato letto e apprezzato anche da persone che non avevano mai sfiorato un fantasy in vita propria. Una bella soddisfazione.
11) Quanto è importante per te scrivere? E, soprattutto, per chi scrivi? Quale pubblico vuoi raggiungere?
Per me scrivere è vitale e le pause forzate che sono costretta a prendermi per motivi di lavoro mi pesano tremendamente. Molti autori affermano di scrivere principalmente per sé stessi e in questo in parte mi ritrovo, tant'è che continuerei a farlo anche se non trovassi più editori disposti a pubblicarmi. Ma nel mio caso è altrettanto fondamentale scrivere per un pubblico, non certo per un ritorno economico, bensì per dar modo alla storia di essere letta, assaporata, amata (e anche criticata, per carità). I personaggi di un romanzo vivono soltanto attraverso la lettura, non certo tra le pagine chiuse, dimenticati su uno scaffale impolverato. Per quanto riguarda il tipo di pubblico, non scrivo soltanto per una cerchia ristretta di lettori; credo che la storia possa essere apprezzata da chiunque, senza discriminanti di genere, età o altro.
12) Pensi sia fondamentale, per chi scrive un fantasy, disegnare anche le mappe del mondo in cui è ambientata la storia?
Le mappe aiutano il lettore ad orientarsi, specialmente in quegli universi fantastici estremamente complessi, dove il tema del viaggio è una costante (esempio, Il Signore degli Anelli), oppure quando si intrecciano vicende ambientate in territori spesso distanti tra loro (altro esempio, Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco). Nel caso de "L'eredità della spada" forse una mappa non sarebbe stata così strettamente necessaria, ma ci tenevo ad onorare questa tradizione del fantasy; sottolineo che non sarei mai riuscita nell'impresa senza l'aiuto della mia migliore amica, che ha realizzato la mappa interamente a mano. Io sono una vera schiappa nel disegno...
13) In un fantasy la lotta bene – male è l’elemento imprescindibile?
Non saprei dire se sia imprescindibile, ma è certamente una costante. E, dal momento che è sempre presente, apprezzo enormemente quei romanzi in cui questa lotta assume forme inaspettate, che rifiutano gli stereotipi e sorprendono. I personaggi più interessanti non sono mai "solo bianchi" o "solo neri", è importante raffinarli e dotarli di mille sfaccettature diverse, in modo che anche la causa per cui si battono e le loro azioni in merito risultino più verosimili.
14) Quanto è importante “la magia” in un fantasy?
E' molto importante, ma anche qui, come per la lotta bene-male, è importante variare, tentare strade che siano per quanto possibile inesplorate. "Magia" è un termine molto vago e ci sono così tanti modi per intenderlo e rappresentarlo... personalmente, io prediligo le storie in cui la magia sconfina nel soprannaturale, una concezione quasi spirituale, di contatto e unione con entità superiori, estranee al mondo che conosciamo. Una magia più sottile, quindi, che non si manifesta con incantesimi, formule o pozioni, ma rimane sospesa tra due sfere, quella terrena e quella mistica, e che non è universalmente accettata e riconosciuta da tutti. Una magia a cui si guarda con una punta di sospetto e paura, anche.
15) Come sei diventata scrittrice? Cosa ti ha spinto a mettere su carta i tuoi pensieri? Come trovi lì ispirazione?
Non saprei dire cosa mi abbia portata sulla strada della scrittura, ma sospetto che non esista nessun motivo razionale. Semplicemente, credo di aver sempre avuto molta fantasia, unita alla voglia di creare storie e personaggi, e di aver sentito, ad un certo punto, il bisogno impellente di tirare fuori tutto ciò dalla mia testa e metterlo su carta. Non so spiegarmene il motivo: forse è stato solo per la paura di poter dimenticare tutte queste idee, oppure per il desiderio di non tenerle più solo per me, ma condividerle con gli altri. Quello che so è che è stato un percorso lungo e complesso, che non è ancora terminato; il fatto di essere riuscita a pubblicare non mi rende certo una scrittrice navigata, ho ancora molto da imparare. Per quel che riguarda l'ultima domanda, l'ispirazione non è mai un problema per me, molto più difficile è trovare il tempo per dedicarmi concretamente alla stesura di un libro. I miei personaggi sono sempre attivi, sono io che non riesco a star loro dietro! Esiste un momento in cui, se sono curati fin nei minimi dettagli, i personaggi iniziano a vivere di vita propria, a reagire, a parlare e a comportarsi come se fossero reali; quindi all'autore non resta altro da fare che inserirli in un determinato contesto (a spianar loro la strada, potremmo dire) per poi assecondarli e riportare sulla carta ciò che fanno. La cosa più bella che possa capitare a un autore è vedere i propri piani sconvolti dalla volontà di un personaggio, che si è evoluto e quindi non corrisponde più alla visione che si aveva di lui/lei in un primo momento. Almeno, questo è quello che penso io... sono un po' strana, lo so.
16) Cosa ne pensi del mondo editoriale in Italia, specialmente delle possibilità che offre agli scrittori emergenti?
La situazione è complicata: da un lato, mai come ora un esordiente ha avuto a disposizione così tante opportunità di farsi conoscere (non da ultimo, il self publishing); dall'altro però, il grande pubblico resta raggiungibile soltanto tramite case editrici famose, salvo qualche rara eccezione. Come se non bastasse, ci si ritrova a competere con un numero impressionante di "concorrenti", in un panorama in cui purtroppo sempre meno persone si dedicano alla lettura. Emergere in quest'ottica e con queste premesse è davvero arduo... ma cerchiamo se non altro di restare positivi e sperare per il meglio.
17) Che aiuto stai trovando su internet (forum, blog, social network) per la promozione del tuo libro?
Un enorme aiuto; il web mi permette di dedicarmi, almeno in minima parte, a tutta una serie di operazioni di promozione che la mia casa editrice non ha i mezzi per sostenere. Siano benedetti i blogger e i forum come questo, che offrono spazio agli esordienti, trattandoli come se fossero dei professionisti del mestiere, cosa che in molti non fanno.
18) Quali altri progetti hai in cantiere?
Recentemente ho terminato la prima stesura del seguito de "L'eredità della spada" e ne sono molto soddisfatta. Ho già iniziato a farla leggere ad alcuni consiglieri fidati, per avere dei primi responsi. Allo stesso tempo, sto portando avanti con una cara amica un progetto di fan fiction a quattro mani; ultimamente siamo in una fase di stallo (anche perché io ho dovuto dare la priorità al mio secondo romanzo), ma confido che presto riprenderemo il lavoro.
Grazie per il tempo che ci hai gentilmente dedicato, intervistarti è stato un piacere. Spero che ti aiuteremo a vendere di più, qui sul forum ci sono molti appassionati di fantasy.
Edited by Kira~ - 15/7/2017, 13:57